tag:blogger.com,1999:blog-12540698211809448672024-03-24T06:43:51.908-07:00Il blog di EnricoUnknownnoreply@blogger.comBlogger194125tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-80257241785608831862024-03-24T06:43:00.000-07:002024-03-24T06:43:14.037-07:00<p> </p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
DIECI TESI SULLA PACE / IO VOTO PER LA PACE</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: x-small;">1-
La pace è lo scopo e il mezzo di ogni politica umana e giusta. La
guerra, omicidio di massa, è sempre ingiusta. <span style="font-family: Times New Roman, serif;">È</span>
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;">delitto politico, grave come
l'omicidio privato, che tutte le leggi</span> <span style="font-family: Liberation Serif, serif;">condannano.
</span></span>
</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; page-break-after: auto; page-break-before: auto; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-size: x-small;">2 - La guerra dà la vittoria
e il potere ai più armati e più crudeli, quindi è il peggior
fallimento della politica. Vincere con le armi non è gloria ma
disonore, è fallimento di umanità. "La guerra è l'antitesi
del diritto" (Norberto Bobbio), perciò non può mai fare
giustizia.</span></p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-size: x-small;">3 - La guerra va evitata ad
ogni costo: "Meglio una pace ingiusta che una guerra che si
pretende giusta" (Erasmo da Rotterdam). "La guerra fa più
malvagi di quanti ne toglie di mezzo" (Immanuel Kant).</span></p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-size: x-small;">4 - La vittoria in guerra
spinge il vinto alla rivincita, a catena. Vincere la guerra è un
danno, è pericolo di suicidio, perché, all'interno dello stato
vincitore, premia e dà potere ai violenti, al militarismo, al
cinismo, al fascismo. Vince in guerra chi uccide e distrugge di più,
cioè il peggiore. Nello sconfitto nasce la vendetta, nel vincitore
nasce il fascismo. La vittoria italiana del 1918 fu la "madre
del fascismo". La sconfitta punitiva della Germania produsse il
nazismo. La vittoria sul nazismo ha prodotto la minaccia nucleare
sull'umanità.</span></p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-size: x-small;">5 - La difesa da violenze,
interne o esterne, non è solo un diritto, ma un dovere. La guerra
non difende dalla violenza, ma la imita e la conferma. La guerra che
si illude e si giustifica come difesa, è subito sconfitta
umanamente, perché riproduce il crimine della guerra aggressiva.</span></p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-size: x-small;">6 - La giustificazione della
guerra come difesa del diritto umano è presente nella tradizione
politica e anche morale, ma non vale più oggi, nell'era atomica,
perché ogni guerra mette a rischio estremo tutta l'umanità. La
Resistenza al nazifascismo non fu militare ma volontaria. La lotta
armata fu possibile per il risveglio popolare dal fascismo. Ma oggi
la condizione atomica cambia la morale. Diceva Mazzolari già nel
1955: "Se facessimo la Resistenza come l'abbiamo fatta ieri,
oggi faremmo male". Ernesto Balducci nel 1985: "Nell'era
atomica la sorte umana è unica, inseparabile", mentre la guerra
pretende di separare la sorte di chi vive da quella di chi muore.</span></p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-size: x-small;">7 - La difesa da
un'aggressione armata va gestita da un intero popolo, se è libero e
degno, con i mezzi umani e costruttivi della difesa popolare
nonviolenta, che è già in se stessa la vittoria sulla barbarie
dell'avversario aggressivo. La difesa popolare nonviolenta, DPN, non
è un'utopia, ma una storia documentata (v. nel mio blog: "Difesa
senza guerra. Bibliografia storica"), ignorata dalla rozza
politica di potere e non di umanità. La DPN deve essere preparata
nella società, nell'educazione, nella politica, fino a sostituire la
difesa militare, gli eserciti, la follia degli armamenti. La DPN è
azione diffusa, possibile a tutti, anche deboli, usa mille tecniche,
e richiede più coraggio e onore della difesa militare. La DPN ha,
statisticamente, maggiore efficacia pratica e minore costo in vite
umane: tra il 1900 e il 2019 le lotte nonviolente hanno avuto pieno
successo in oltre il 50% dei casi, le lotte violente nel 26% dei casi
(fonte Chenoweth, nella citata Bibliografia).</span></p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-size: x-small;">8 - Al nemico si deve parlare,
non sparare. L'immagine della bandiera bianca significa da sempre la
volontà del dialogo umano ben più che la resa alla prepotenza.
L'essere umano ha come caratteristica naturale la parola dialogica,
non l'arma omicida. Nella trattativa lo scopo è la convivenza delle
parti e la composizione dei differenti interessi. Cedere qualche
parte di interessi, se fa guadagnare la convivenza, è una vittoria
della vita. Una parte terza neutrale può aiutare le parti in
conflitto a trovare una soluzione equilibrata tra costo e guadagno in
termini di vita dei popoli. </span>
</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-size: x-small;">9 - La guerra è la negazione
della politica. La politica è l'arte e la scienza del convivere tra
differenti, è la "convivialità delle differenze" che si
realizza nella pace. La politica non è la gara tra potenze,
personali o collettive, ma la capacità di comporre diversi desideri,
interessi, valori, espressioni, nel bene comune che riduce le
sofferenze e avvicina le aspirazioni umane di tutti.</span></p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-size: x-small;">10 - In queste elezioni
europee io voto e sostengo la lista Pace Terra Dignità perché
meglio di tutte ha la priorità oggi necessaria di Pace-senza-guerra,
del disarmo (le armi bestializzano l'umanità), della
Terra-casa-comune, della Dignità-umana-universale. L'Europa è nata
dalla volontà di unità pacifica dei suoi popoli, dopo secoli di
guerre tra loro, e dalla cultura comune dell'umanesimo, aperta alla
pace cosmopolitica. Oggi l'Europa non può tradire se stessa in una
esecrabile logica bellica. Per questi motivi io voto, sostengo e
partecipo alla lista Pace Terra Dignità. </span>
</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-size: x-small;">Enrico Peyretti, Torino, marzo
2024</span></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-64769127339579471262024-03-19T00:34:00.000-07:002024-03-20T02:50:11.530-07:00<p> <b style="font-size: 17pt;">D I F E S A S E N Z A
G U E R R A</b></p>
<p align="center" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-size: 12pt;"><b>BIBLIOGRAFIA
STORICA DELLE LOTTE NONARMATE E NONVIOLENTE</b></span></p>
<p class="sdendnote-western"><br />
</p>
<p align="center" class="sdendnote-western"><span style="color: red;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">109.002
caratteri</span></span></p>
<p align="center" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;">a
cura di </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><b>Enrico
Peyretti</b></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="center" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">>>>
Ultimo aggiornamento parziale e correzioni: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">17
marzo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">2024</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>
<<< </b></span></span>
</p>
<p align="center" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Questo
testo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>sostituisce i
precedenti ed è sostituito dai successivi.</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><b>-
Presentazione, pagg. 1-2</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><b>-
I – Opere generali o su casi diversi dalla Resistenza 1939-1945 </b></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><b>pagg.
3-15 (63 schede)</b></span></span></p>
<p align="center" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><b>-
II – O</b><b>pere sulla Resistenza al nazifascismo</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><b>pagg.
16-24 (25 schede)</b></span></span></p>
<p align="center" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: 9pt;">«Gli
storicisti debbono riconoscere che sul piano storico non è vero </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: 9pt;">che
il nonviolento perde sempre e il violento vince sempre, se è </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: 9pt;">vero
che i partigiani giudei antiromani furono sopraffatti e venivano </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: 9pt;">crocifissi,
e solo si vendicò magnificamente su Cesare uno di questi </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: 9pt;">crocifissi
che era per la nonviolenza, e anche Spartaco e i suoi non </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: 9pt;">vinsero
affatto; mentre Gandhi ha vinto senza toccare un capello </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: 9pt;">ai
soldati inglesi e alle loro famiglie nell’India, e William Penn, </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: 9pt;">quando
si presentò con i suoi amici quaccheri ai pellirosse, e senza </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: 9pt;">alcuna
arma, i capi gettarono via le proprie armi, e sorse uno stato </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: 9pt;">di
pace, a differenza di tutti gli altri dell’America del Nord. </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: 9pt;">Esistono
vittorie senza violenza».</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-left: 1.75cm; margin-right: 0.3cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;">Aldo
Capitini, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;"><i>La
nonviolenza oggi</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;">,
Milano, Edizioni di Comunità 1962, </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-left: 1.75cm; margin-right: 0.3cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;">ora
in Aldo Capitini, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;"><i>Le
ragioni della nonviolenza</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;">,
Antologia degli </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-left: 1.75cm; margin-right: 0.3cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;">scritti
a cura di Mario Martini, Pisa, Edizioni ETS 2004, p. 136.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;">«Esiste
una storia della nonviolenza, che è anche la storia delle lotte </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;">contro
la violenza degli “uomini irragionevoli”. È sorprendente che </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;">questa
storia non abbia maggiormente attirato l’attenzione degli </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;">uomini
“ragionevoli” che raccomandano e giustificano la violenza».</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-left: 2cm; margin-right: 0.3cm; text-indent: -0.25cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;">Jean-Marie
Muller , </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;"><i>Il
principio nonviolenza. Una filosofia della pace</i></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-left: 2cm; margin-right: 0.3cm; text-indent: -0.25cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;">Edizioni
Plus, Pisa University Press, 2004, p. 297</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-left: 2cm; margin-right: 0.3cm; text-indent: -0.25cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;">«</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;">E'
un'idea malsana che quando c'è guerra c'è storia, e non quando c'è
pace. Il sangue risparmiato fa storia come il sangue versato</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;">».</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-left: 1.8cm; margin-right: 2.1cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;">Anna
Bravo, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;"><i>La
conta dei salvati. Dalla Grande Guerra al Tibet. Storie di sangue
risparmiato</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 9pt;">,
Laterza 2013</span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-left: 2cm; margin-right: 0.3cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Questa bibliografia non è una
bibliografia generale sul pacifismo e sulla nonviolenza, ma soltanto
sui casi storici che ho potuto reperire di difesa di diritti umani e
di diritti dei popoli, e di liberazione da tirannie, senza uso della
violenza armata. Essa comprende fino ad ora 61 gruppi di libri,
opuscoli, articoli, nella prima parte e circa 25 nella seconda. Ogni
gruppo indica per lo più diversi titoli, che quindi arrivano ad
essere alcune centinaia. </span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Questa
raccolta è </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><u>sempre in
corso di completamento e aggiornamento</u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
È nata come appendice ad una mia relazione </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Possibilità
del pacifismo nonviolento</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
tenuta al Centro Studi Piero Gobetti, di Torino, in dialogo con
Norberto Bobbio, il 21 gennaio 1994. Una redazione aggiornata alla
primavera 1995 è comparsa, insieme a quella relazione, su
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Testimonianze </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">n.
376, giugno-luglio 1995, pp. 7-26. Un aggiornamento al marzo 1996 è
stato pubblicato in appendice alla mia lezione dell'aprile 1995, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Resistenza civile nelle ricerche storiche</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Fascismo-Resistenza-Letteratura</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
I Quaderni del Museo Nazionale del Risorgimento, n. 2, Torino 1997,
pp. 61-87. Una breve presentazione delle principali opere indicate
nella presente bibliografia e dei relativi casi storici è contenuta
in un mio articolo dal titolo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Nonviolenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
pubblicato in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Effe</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
rivista delle librerie Feltrinelli, n. 9, estate 1998, pp. 35, 37,
39. La bibliografia, aggiornata a quella data, è pubblicata anche
nell’</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Annuario di
pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Italia/maggio
2000-giugno 2001, ed. Asterios, Trieste 2001, pp. 339-352 ed è
comparsa più di una volta nel quotidiano telematico </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
nonviolenza è in cammino </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(</span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:nbawac@tin.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">nbawac@tin.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">).
Una selezione della bibliografia è pubblicata in Assessorato
all’Istruzione, Regione Campania, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Ponti
di pace sul Mediterraneo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Agenda 2004, a cura di Giuliana Martirani, Edizioni Qualevita, Torre
dei Nolfi, AQ, 2003. Una versione ridotta è uscita in appendice al
volume (da me tradotto) di Jean-Marie Muller, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
principio nonviolenza. Una filosofia della pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
editrice Plus, Pisa University Press, 2004. Intera, e via via
aggiornata, la bibliografia si dovrebbe trovare ora (ma non sempre
nella versione più aggiornata) nei seguenti siti:
</span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=63"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=63</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
</span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.serenoregis.org/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">http://www.serenoregis.org</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(e anche direttamente cliccando in Google “Difesa senza guerra”),
come nel mio blog: </span><span style="color: blue;"><u><a href="http://enricopeyretti.blogspott.com/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">http://enricopeyretti.blogspot.com</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
. Questa bibliografia è stata pubblicata </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">anche</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
il 1</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">9</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
aprile 2022, in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">La
Biblioteca di Alessandria, al link
<a href="http://labibliotecadialessandria.costituenteterra.it/bibliografia-storica-delle-lotte-nonarmate-e-nonviolente/">http://labibliotecadialessandria.costituenteterra.it/bibliografia-storica-delle-lotte-nonarmate-e-nonviolente/</a></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;">
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Questa
bibliografia raccoglie elementi di quella storia delle lotte
nonarmate e/o nonviolente, alternative alla violenza in conflitti
politici acuti, alla cui scoperta un ramo della cultura di pace sta
lavorando in questi anni. Dico </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>nonarmate</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
le lotte che fanno a meno delle armi per una ragione di fatto, per
impossibilità o convenienza, e </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>nonviolente</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
le lotte che fanno questa scelta per una ragione di principio, pur
potendo usare le armi. Anche le prime, comunque, dimostrano le
possibilità e la relativa efficacia delle lotte condotte con l'arma
semplice e potente della noncollaborazione popolare ad un potere
ingiusto. Queste possibilità è dimostrata anche nei casi in cui
giuste rivoluzioni nonviolente hanno avuto in seguito delle
involuzioni per altri versi negative.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">La dominante ideologia della
violenza ha di fatto ignorato queste forme di resistenza e di
liberazione, facendole apparire impossibili. Per quanto possa essere
difficile, quel che è fatto è possibile. Ma anche se non vi fosse
alcuna esperienza efficace di lotta nonviolenta, sarebbe un dovere e
una necessità inventare oggi questa lotta, per chi vuole affermare
la giustizia senza contribuire all’ingiustizia.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Oltre
a singoli ricercatori, lavorano alla storia della pace istituzioni
come quella diretta a Harvard da Gene Sharp (vedi sotto), come il
Council on Peace Research in History, in Usa, lo European Working
Group on Peace Research in History, lo Instituto de la Paz y los
Conflictos de la Universidad de Granada, España. I "racconti di
pace" presenti in tante culture sono punto d'appoggio per
immaginare, volere, costruire la pace (cfr Elise Boulding, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Inventare
futuri di pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Ed.
Gruppo Abele, Torino 1998). Tutto questo lavoro dovrà poter
modificare la cultura della difesa ancora dominante, ristretta
sull'esclusivo e riduttivo modello armista del monopolio militare.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">La
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><u>prima parte</u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(p. 3-15) di questa bibliografia indica le </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><u>opere
generali</u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> o riguardanti
momenti storici diversi, la </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><u>seconda</u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(p. 16-24) le opere relative alla </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><u>Resistenza
al nazismo e al fascismo</u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
L'ordine è, per quanto possibile, quello di pubblicazione. La
documentazione sulle lotte nonviolente di una determinata regione, o
problema, può trovarsi indicata in più di una delle voci di questa
bibliografia. Si consiglia di cercare col programma “trova”: per
esempio Palestina, palestinesi, oppure Kossovo (o Kosovo), oppure
diritti civili.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Quasi
tutti i lavori indicati si possono consultare presso la biblioteca
(forse la più ricca in Italia su pace, nonviolenza, ecologia) del
Centro Studi "Domenico Sereno Regis", via Garibaldi 13,
10122 Torino, tel 011/53.28.24, fax 011/51.58.000; e-mail:
</span><a href="mailto:info@serenoregis.org"><span style="color: blue;"><u>info</u></span><span style="color: blue;"><u>@</u></span><span style="color: blue;"><u>serenoregis</u></span><span style="color: blue;"><u>.</u></span><span style="color: blue;"><u>org</u></span></a>
; http://<a href="http://www.serenoregis.org/"><span style="color: blue;"><u>www</u></span><span style="color: blue;"><u>.</u></span><span style="color: blue;"><u>serenoregis</u></span><span style="color: blue;"><u>.</u></span><span style="color: blue;"><u>org</u></span></a><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
A questi indirizzi (o a quello del curatore:
</span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><a href="mailto:e.pey@libero.it">enrico.peyretti@g</a>mail.com</span></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">)
sarà gradita ogni segnalazione che integri l'attuale aggiornamento.
Ringrazio i molti ricercatori che in tante occasioni mi hanno
indicato opere a cui non sarei arrivato da solo. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Evidenzio con asterisco * i
lavori che mi sembrano di maggiore importanza. (e.p.)</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="center" class="western" style="break-before: page; margin-right: 0.3cm; page-break-before: always;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><b>I
- OPERE GENERALI</b></span></span></p>
<p align="center" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><b>O
SU CASI DIVERSI DALLA RESISTENZA 1939-45</b></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">1.
Aldo Capitini, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le
tecniche della nonviolenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
parte IV, Feltrinelli, MIlano 1967 (ripubblicato da </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Linea
d'Ombra, 1989</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">).
Riporta casi storici da Roma antica repubblicana, al Sudafrica
1900-1910 e 1952, all'India 1917-1947, alla Norvegia 1940-43. Altri
casi storici significativi, Capitini elenca nel brano citato in
epigrafe, tratto da </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
nonviolenza oggi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Milano, Edizioni di Comunità 1962. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span lang="en-GB">1
</span><span lang="en-GB">bis</span><span lang="en-GB">. </span><span lang="en-GB">Mulford</span><span lang="en-GB">
</span><span lang="en-GB">Q</span><span lang="en-GB">. </span><span lang="en-GB">Sibley</span><span lang="en-GB">,
</span><span lang="en-GB"><i>The</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>quite</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>battle</i></span><span lang="en-GB"><i>
- </i></span><span lang="en-GB"><i>Writings</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>on</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>the</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>theory</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>and</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>practice</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>of</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>non</i></span><span lang="en-GB"><i>-</i></span><span lang="en-GB"><i>violent</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>rsistence</i></span><span lang="en-GB">,
</span><span lang="en-GB">pp</span><span lang="en-GB">.386. </span>Beacon
Press, Boston, 1963. Sibley era professore di scienze politiche
all'Università del Minnesota e un forte oppositore della guerra
prima di Galtung e Sharp. Il libro è notevole per la ricchezza di
documenti allegati ad ogni personaggio/evento (segnalazione di Piero
P. Giorgi).</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">2.
Thich Nhat Hahn - Cao Ngoc Phong, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
lotta non-violenta del buddismo nel Vietnam</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Città Nuova Ed., Roma 1970.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
3. Jean-Marie Muller, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
vangelo della nonviolenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Prefazione di Matteo Soccio, Ed. Lanterna, Genova 1977 (1969).
L'Autore analizza la resistenza morale francese all'occupazione
nazista consistente nella noncooperazione col nemico, come
mirabilmente esemplificata da Vercors (pseudonimo di Jean Bruller,
1902-1991), in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le
silence de la mer </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(Ed.
de Minuit, Paris, 1942, ora in Le Livre de Poche, n. 25, ed. Albin
Michel, 1951; traduzione italiana Einaudi, Torino, numerose edizioni
a partire dal 1945). Muller esamina poi altri casi storici: gli
insegnanti norvegesi sotto il governo filo-nazista di Quisling, la
resistenza danese all'occupazione nazista, gli avvenimenti della
Cecoslovacchia nell'agosto 1968, le lotte operaie con metodi
nonviolenti in vari momenti storici.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
4. M.K. Gandhi </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Teoria e
pratica della nonviolenza </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(a
cura di Giuliano Pontara), Einaudi, Torino 1973 e seguenti; ediz.
economica Einaudi 1996, col saggio introduttivo di Pontara su </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
pensiero etico-politico di Gandhi </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">riveduto
e rinnovato, nel quale l'Autore, a p. CXXIX, elenca otto serie di
esempi storici di lotte nonviolente nel '900 in ogni parte del mondo,
già registrati in altri punti di questa bibliografia. Libro
fondamentale, dal punto di vista storico utile soprattutto per il
caso indiano, ma anche per gli interventi di Gandhi sugli altri
grandi conflitti. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">5.
AA.VV., </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Difesa popolare
nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, atti del
convegno di studio di Verona, ottobre 1979, Ed. Lanterna, Genova
1980. Casi storici del '900 - Germania, Paesi scandinavi, Olanda,
Cecoslovacchia, Algeria, India, Vietnam, Iran - nelle relazioni di
Soccio e Drago. Casi di lotte sociali, antimilitariste, antinucleari
in Italia nei lavori delle commissioni.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
6. Theodor Ebert, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
difesa popolare nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Gruppo Abele, Torino 1984 (originali 1967-1982). Analizza i
seguenti casi: Berlino 1920, Ruhr 1923, Danimarca 1940-45, Norvegia
1940-43, Finlandia 1948, Berlino 1953, Ungheria 1956, Cecoslovacchia
1968, Polonia dal 1980.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">7.
Jacques Semelin, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Per
uscire dalla violenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Gruppo Abele, Torino 1985 (1983). Casi considerati: Kady (Urss)
1937, testimonianze di generali nazisti nella 2a guerra mondiale,
Norvegia 1942, Cecoslovacchia 1968, Italia 1974, Argentina 1977, Iran
1979, Polonia 1980, Irlanda 1916-1976 e 1981, opposizione di Sacharov
1981.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
8. Gene Sharp</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> (1928-2018)</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Politica dell'azione
nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, 3 volumi,
Ed. Gruppo Abele, Torino 1985, 1986, 1996 (1973). </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Nel vol 1°, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Potere e
lotta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, cap.III,
pp.133-136, Sharp propone sette spiegazioni del fatto per cui gli
storici hanno trascurato ed ignorato questo genere di lotte. Egli
presenta la teoria del potere come consistente essenzialmente
nell'obbedienza dei sottomessi. Questa teoria ha illustri precedenti,
p. es. Etienne de la Boétie con </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Tirannia
servitù volontaria</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
pubblicato tra il 1546 e il 1550. Ciò permette di vedere le
possibilità di controllo nonviolento del potere mediante la gestione
del proprio consenso da parte della società consapevole.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Nel vol 2°, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le
tecniche</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Sharp elenca
198 tecniche osservate nella storia di tutti i tempi e luoghi, per
ognuna delle quali colleziona numerosi casi storici; si tratta dunque
di una raccolta, pur sommaria, di </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>molte
centinaia </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">di realtà
storiche di nonviolenza attiva in luogo della guerra. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Per</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">
oltre 30 anni Sharp </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">ha
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">prom</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">osso</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">
questa ricerca nel Program on Nonviolent Sanctions in Conflict and
Defense at the Center for International Affairs, Harvard University.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" lang="en-GB" style="margin-right: 0.3cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">9.
W.H.Conser, R.M.McCarthy, D.J.Toscano, G. Sharp, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Resistance,
Politics, and the American Struggle for Independence, 1765-1775</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
Lynne Rienner Publishers 1986, Boulder, Colorado, 580 pages.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" lang="en-GB" style="margin-right: 0.3cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">10.
Johan Galtung, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Gandhi
oggi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Ed. Gruppo
Abele, Torino 1987. Vi si trovano riferimenti ad altre lotte oltre
quelle condotte da Gandhi.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
11. Johan Galtung, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Palestina-Israele.
Una soluzione nonviolenta?</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Sonda, Torino 1989 (1989). Insieme a scritti precedenti la prima
Intifada (1987), il libro contiene una riflessione su questa lotta
(violenza limitata, ma non ancora nonviolenza) e un'intervista e
scritti di Mubarak Awad, il "Gandhi palestinese", promotore
di lotte nonviolente, cittadino di Gerusalemme Est, espulso da
Israele nel '69 e nell'88. Sulla componente nonviolenta dell'Intifada
e il ruolo delle chiese cristiane: Paolo Naso, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Come
pietre viventi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Immagini e testimonianze dei cristiani palestinesi, Claudiana, Torino
1990. Su Mubarak Awad e lo stato attuale delle correnti nonviolente
in Palestina: Francesca Paci, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
non violenza è viva</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La Stampa</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
22 agosto 2003. (Vedi sotto, il n. 58).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
12. Sull’importantissimo contributo del movimento femminile e
femminista ai metodi nonviolenti di lotta:</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Birgit Brock-Utne, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
pace è donna </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(titolo
che non rende bene l'originale </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Educating
for Peace. A Feminist Perspective</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Pergamon, New York 1985), introduzione di Elisabetta Donini, Ed.
Gruppo Abele, Torino 1989. Descrive, dopo l'azione culturale e
organizzativa di Bertha von Suttner (pp. 63-70) e le organizzazioni
femminili per la pace, alcune tipiche lotte nonviolente condotte da
donne (fino al 1985, data di pubblicazione dell’originale): per la
pace in Irlanda del Nord, 1976; contro le armi nucleari e per la pace
in Danimarca, Finlandia, Groenlandia, Islanda, Norvegia, Svezia,
1979-1981; contro le violenze della dittatura militare e
l'occupazione delle Malvine, le Madri della Plaza de Mayo in
Argentina, dal 1977; contro l'installazione missilistica di Greenham
Common, in Galles, dal 1981; contro le esercitazioni militari nella
terra shibokusa, in Giappone, dal 1982; contro la corsa al riarmo le
Donne Australiane per la Sopravvivenza, dal 1983; contro il
Pentagono, simbolo di tutte le violenze maschili, donne statunitensi
nel 1981; contro l'apartheid le donne sudafricane fino dal 1913,
1943, 1952, 1956, 1981 (pp. 72-88).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Monica Lanfranco e Maria G. Di Rienzo (a cura di), </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Donne
disarmanti</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">. Storie e
testimonianze su nonviolenza e femminismo, Editrice Intra Moenia,
Napoli 2003. Oltre la riflessione problematica sulla predisposizione
delle donne alla nonviolenza, il libro – con contributi delle
maggiori studiose e guide delle lotte femminili - richiama anche
esperienze storiche e contiene un manuale di comportamento per
l’azione diretta nonviolenta.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Si veda anche il n. 7 della seconda parte di questa bibliografia.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">13.
Jan Zielonka, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Political
Ideas in Contemporary Poland</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
Gower Publishing Group, Aldershot UK, 1989. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Volume
ricco di informazioni storiche sull’esperienza nonviolenta di
Solidarnosc.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">14.
Steven Duncan Huxley, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Constitutionalist
Insurgency in Finland</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
SHS, Helsinki, 1990, sulla resistenza non armata dei finlandesi alla
Russia nell’800.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
15. Su Islam e nonviolenza: Eknath Easwaran, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Badshah
Khan, il Gandhi musulmano</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Sonda, Torino 1990 (1984). Il volume è ripubblicato nel 2008 con
prefazione di Elvio Arancio e Luisa Mondo, e Postfazione di Nanni
Salio. Anche popolazioni guerriere e feroci come i Pathan della
Frontiera indiana, musulmani, seppero adottare la nonviolenza contro
le repressioni molto violente del dominio inglese. Il loro leader,
Abdul Ghaffar Khan, trovò nella sua fede islamica l'ispirazione alla
nonviolenza. Gandhi osservò che proprio il violento coraggioso nella
difesa di diritto e dignità è il più disponibile a capire e vivere
la "nonviolenza del forte". </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Chaiwat Satha-Anand, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Islam
e nonviolenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, ed.
Gruppo Abele, Torino 1997. L'autore, studioso thailandese, musulmano,
in questo libro, in cui sostiene la speciale attitudine della cultura
islamica all'azione nonviolenta (nonostante fenomeni contrari vistosi
ma limitati), narra ed analizza (pp. 24-31) un'azione nonviolenta nel
Pattani (Thailandia) nel 1975. </span></span>
</p>
<p class="western" style="margin-right: 0.3cm;">Sulla rivoluzione
nonviolenta in Iran nel 1978-1979, posso segnalare:
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Il n. 22 della collana </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Quaderni
della DPN</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, col titolo
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenze civili: le
lezioni della storia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(ed. La Meri-diana, Molfetta 1993, pp. 163) è la traduzione della
seconda edizione 1989 di </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Les
leçons de l'histoire. Résistances civiles et défense populaire
non-violente</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Les
dossiers de Non-violence Politique</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 2, che illustra ampiamente numerosi casi storici di lotte
nonviolente (vedi sotto, al n. 23), tra cui anche Iran 1978-79. La
traduzione italiana purtroppo esclude anche le tre ampie pagine 81-83
della rivista francese che descrivono il sollevamento popolare in
Iran 1978-1979, il quale, opponendosi senz'armi all'esercito (in quel
tempo il quinto al mondo per potenza) per lunghi mesi, portò infine
alla cacciata dello Scià senza compiere alcuna violenza, sebbene col
sacrificio di centinaia di vittime della repressione. Solo dopo il
ritorno dell'ayatollah Khomeiny dall'esilio in Francia ci furono
violenze civili e statali. Queste pagine, tradotte da Simona Di
Raimondo, dei Traduttori per la Pace, sono disponibili nel mio
computer per chi le richiede.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
David Morrison, Philip Taylor, Shastri Ramachandaran, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Media,
guerre e pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Ed
Gruppo Abele, Torino 1996. Nella seconda parte del libro (</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
mezzi di comunicazione come risorsa per la pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">),
Ramachandaran, nel paragrafo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
mezzi di comunicazione dei popoli</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(pp. 132-146), esamina in breve, sotto questo specifico aspetto, il
caso Iran 1979, insieme a vari altri casi storici. Sull'Iran,
l'Autore scrive, alle pp. 138-139: «La più sorprendente rivoluzione
basata sui mezzi di comunicazione del popolo – la cosiddetta
"stampa di bazar" - per ironia qualificata "anti-moderna”
è l'esperienza iraniana».</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Mouna Naïm, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La fuite
du chah d'Iran</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, su </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le
Monde</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, 18 gennaio
1999, e col titolo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Vent'anni
dopo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, su
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Internazionale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
19 febbraio 1999.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">-
Ryszard Kapuscinski ha scritto sull'Iran <i>Sha</i><i> </i><i>in</i><i>
</i><i>Shah</i> (Feltrinelli, 2001). Nell'anno drammatico della
rivoluzione, Kapuscinski, il grande viaggiatore, è in Iran per uno
dei suoi più brillanti e memorabili reportage, in cerca di risposte:
come avviene la rivoluzione in Iran? Quali sono le sue origini? Quali
saranno gli esiti? E riesce a temperare la complessa ricostruzione
storico-giornalistica con un'appassionante capacità narrativa.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Sulla vicenda iraniana ha scritto anche Foucault. Devo ancora
rintracciare le indicazioni precise dei suoi scritti.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Ho riunito alcuni miei scritti sull'argomento Islam, pace,
nonviolenza in E. Peyretti, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
politica è pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, ed.
Cittadella, Assisi 1998, nei capitoli </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Islam
e pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, p. 124, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Studi
su Islam e nonviolenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
p. 127, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Uomini di pace
nell'Islam</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, p. 131. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Mahmoud Mohamed Taha (1909 o 1911- 1985, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
secondo messaggio dell'Islam</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Emi, Bologna 2002. Taha, detto il Gandhi del Sudan, imprigionato
dagli inglesi, fu condannato e impiccato come eccessivo riformatore
dell’Islam. Il nuovo messaggio è per lui quello della prima fase
del Profeta, alla Mecca, libero dalle compromissioni con le esigenze
politiche del periodo di Medina, perciò più spirituale e teso alla
pace del musulmano «con sé stesso, con il suo Signore, con ogni
essere e ogni cosa». </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Ramin Jahanbegloo, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Leggere
Gandhi a Teheran</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, I
libri di Reset, Ed. Marsilio 2008. L’autore, filosofo iraniano,
incarcerato per 5 mesi nel 2006, lavora oggi alla Toronto University,
Canada. La sua interpretazione politica di Gandhi ispira una versione
del pluralismo che unisce la libertà alle tradizioni spirituali
dell’oriente.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Cfr anche il n. 24 di questa prima parte della bibliografia, sulla
resistenza nonviolenta della popolazione albanese del Kossovo, in
gran parte musulmana.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Cfr anche il n. 59 sulla resistenza civile della popolazione al
terrorismo integralista islamista in Algeria.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Nel corso del 2015, di fronte alle violenze dell'Isis/Daesh,
spettacolarizzate più che in ogni altra guerra, stanno uscendo
numerosi scritti, articoli e più ampie pubblicazioni, che
distinguono tra Islàm religioso, civile, anche nonviolento, e abuso
che ne viene fatto da chi conferisce una giustificazione
ideologico-religiosa a feroci lotte di potere. </span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">-
Siti consultabili anche sulle pubblicazioni recenti:
<span style="color: blue;"><u><a href="http://www.transcend.org/">www.transcend.org</a></u></span>
(col servizio settimanale di Transcend Media Service).</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-size: 10pt;">-
Jawdat Said, </span><span style="font-size: 10pt;"><i>Vie
islamiche </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>alla
nonviolenza,</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="letter-spacing: 0.2pt;">
</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="letter-spacing: 0.2pt;">Cura
e Introduzione di Naser Dumairieh, Prefazione di Adnane Mokrani,</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
Edizioni Zikkaron, Marzabotto (Bo) (koinonia.montesole@gmail.com).
Vedi la recensione nel blog http://enricopeyretti.blogspot.it/</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-bottom: 0.5cm; margin-right: 0.3cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">-
Adel Jabbar, "L'Islam oggi. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Jihad</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
nonviolenza e modernità", in Claudio Tugnoli (a cura di),
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Maestri
e scolari di non violenza. Riflessioni, testimonianze e proposte
interattive</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
Iprase Trentino, Annali 2000, Franco Angeli, Milano, 2000; Adel
Jabbar, "I musulmani di oggi e le sfide globali", in P.
Naso, B. Salvarani (a cura di), </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>La
rivincita del dialogo. Cristiani e musulmani in Italia dopo l'11
settembre</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
EMI, Bologna, 2002.; Adel Jabbar, "Appartenenza e Alterità
nell’Islam", , in Antonio Genovese (a cura di), </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Intercultura
e</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Nonviolenza,
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Clueb,Bologna,2008;
Adel jabbar, "Khan, Maestro musulmano di non violenza",
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Confronti,
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Roma,
anno XXXVI, n.9, 2009. ; Biancamaria Scarcia Amorettii, "Tolleranza
e guerra santa nell'Islam", Sansoni Editore, Firenze, 1974.</span></span></p>
<p class="western" style="margin-bottom: 0.5cm;"><br />
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-bottom: 0.5cm; margin-right: 0.3cm;">
<br />
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">16.
Voce </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Lotte sociali
nonviolente</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, stesa da
Giorgio Giannini per </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'abecedario
dell'obiettore</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, a cura
di Diego Cipriani e Guglielmo Minervini, Ed. La meridiana, Molfetta
1991, pp.82-89.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
17. Sulle lotte nonviolente per i diritti civili negli Stati Uniti il
libro a cura di Paolo Naso, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'altro
Martin Luther King</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Claudiana, Torino 1993, contiene un'ampia bibliografia. </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">-
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Powerful
Days. The Civil Rights Photography of Charles Moore</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
Yexu by Michael S. Durham. Introduction by Anfrew Young. Stewart,
Tabori & Chang. N. York, 1984.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">-
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>The
Power of the People</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">.
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Active
Nonviolence in the USA.</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">
Edited by Robert Cooney & Helen Michalowski, New Society
Publishers, Philadelphia 1987.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">-
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>King.
A filmed Record Montgomery to Memphis</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
Arte G.E.I.E., 2/a rue de la Fonderie, F-67080 Strasbourg Cedex. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">In
inglese con sottotitoli in francese, la videocassetta rende
direttamente i grandi discorsi di M.L. King e mostra dal vivo sia le
grandi manifestazioni, nel loro spirito e nei metodi organizzativi,
sia gli episodi di repressione.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Una pagina di bibliografia su Martin Luther King è comparsa in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Cahiers de la
Réconciliation</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, n.1,
1998.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
18. Sulle esperienze e ricerche di riconciliazione nella verità e
giustizia, senza violenza, nei conflitti profondi, troviamo anzitutto
lavori sul caso della lotta contro la segregazione razziale in
Sudafrica, poi su altri casi nel mondo:</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Eugenio Melandri, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
protagonisti</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Emi,
Bologna 1984, contiene anche un breve profilo di Albert Luthuli.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">-
Michael Cassidy, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Politics
of Love</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
con introduzione di Desmond Tutu, Hodder & Stoughton, London
1991. </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">-
Steve Biko, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Black
Consciousness in South Africa</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
edited by Millard Arnold, Vintage Books, New York 1979.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Mary Benson, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Nelson
Mandela</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, biografia,
ed. Agalev, Bologna 1988. Il capitolo 9 di questo libro descrive la
separazione di Mandela da Luthuli, il capo spirituale e politico del
movimento nero, sulla strategia di lotta, proprio nel 1961, quando
Luthuli ricevette il premio Nobel per la pace per la cinquantennale
tradizione nonviolenta dell'ANC (African National Congress); Mandela
decise di adottare dapprima il sabotaggio, che non comportava perdita
di vite umane, e poi anche la lotta armata, pur rispettando l'impegno
di Luthuli per la nonviolenza</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>-
</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Ruth First,</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>
Un mondo a parte. 117 giorni</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Oscar Mondadori, Milano 1989</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Allan A. Boesak, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Se
questo è tradimento, sono colpevole</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Claudiana, Torino 1989. Sono discorsi e studi, del periodo 1979-1989,
del pastore nero della Chiesa Riformata Missionaria Olandese, che si
è opposto all'ideologia giustificatrice dell'apartheid su basi
teologiche, dominante in quella chiesa, fino ad ottenerne la condanna
da parte dell'Alleanza Riformata Mondiale, di cui Boesak è stato
presidente.</span></span></p>
<p align="left" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Per un avvio alla conoscenza di Nadine Gordimer, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Vivere
nell'interregno</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Feltrinelli, Milano 1990.<br />
- Nelson Mandela, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Lungo
cammino verso la libertà</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
libro autobiografico, Feltrinelli, Milano 1995.</span></span></p>
<p align="left" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Johan Galtung, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Giurisprudenza
di riconciliazione in Sudafrica</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>
</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">"Lectio
magistralis" nell'Università di Torino, 16 gennaio 1998, sulla
Commissione Verità e Riconciliazione presieduta da Desmond Tutu. Il
testo è pubblicato in inglese col titolo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>After
the Violence: Truth and Reconciliation? South Africa, Latin America:
Reflections on a New Jurisprudence</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
sul Notiziario dell'Università di Torino </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'Ateneo
, </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Anno XIV, n. 5,
novembre-dicembre 1998, pp. 17-22; testo italiano presso il Centro
Studi Sereno Regis di Torino. Galtung indica nell'esperienza
sudafricana la possibilità di una modifica della concezione del
processo penale nel senso di ridurre la violenza punitiva dello stato
e di ricostruire il rapporto umano e sociale tra reo e vittima. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>-
</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Marcello Flores (a
cura di), </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Verità senza
vendetta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'esperienza
della commissione sudafricana per la verità e la riconciliazione</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
manifestolibri ed., Roma 1999. L'ampia introduzione del curatore
premessa al rapporto finale della commissione, mostra, nella storia
del Sudafrica, il carattere violento tanto della repressione
governativa quanto della lotta anti-apartheid condotta in un secondo
tempo dall'African National Congress, ma indica l'originaria
ispirazione nonviolenta data all'ANC da Albert Luthuli negli anni '50
e '60 (p. 21); mostra la duplice de-escalation della violenza per
merito di De Klerk e Mandela dal 1990 (pp. 16-17). Nel rapporto della
commissione, introdotto dal presidente, il vescovo anglicano Desmond
Tutu, si vede la scelta di evitare la "giustizia dei vincitori"
e di basare la riconciliazione della società sulla base della verità
e della dignità restituita alle vittime, dell'amnistia personale in
cambio della verità e ammissione di colpa, piuttosto che sulla base
della pura giustizia retributiva.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Antonello Nociti, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Guarire
dall'odio</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Franco
Angeli editore, Milano 2000: lo straordinario insegnamento del
Sudafrica per costruire una pace interrazziale, che è problema della
nostra società.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
A.M. Gentili, A. Lollini, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L’esperienza
delle Commissioni per la verità e la riconciliazione: il caso
sudafricano in una prospettiva giuridico-politica</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in G. Illuminati, L. Stortoni, M. Virgilio (a cura di), </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Crimini
internazionali fra diritto e giustizia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Torino, Giappichelli 2000, pp. 163-215.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Desmond Tutu, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Non c’è
futuro senza perdono</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Feltrinelli, Milano 2001: "Fare giustizia non significa punire
bensì risanare" (p. 119-120). Arcivescovo anglicano di Città
del Capo e protagonista nella vicenda, Tutu racconta intensamente e
documenta l’esperienza sudafricana dall’apartheid alla
riconciliazione. Dello stesso autore e protagonista di questa
vicenda, si veda pure: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Anch'io
ho il diritto di esistere</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Queriniana, Brescia 1985; e </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Anche
Dio ha un sogno</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2004.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Alejandro Bendaña, Charles Villa-Vicencio, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
riconciliazione difficile</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Dalla guerra a una pace sostenibile, Ed Gruppo Abele, Torino 2002. La
prima parte del libro, stesa da Villa-Vicencio, direttore
dell’Institute for Justice and Reconciliation di Cape Town,
analizza con acume critico l’esperienza sudafricana.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>-
</b></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Enrico Peyretti, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Una
giustizia ricostruttiva: la Commissione Verità e Riconciliazione in
Sudafrica</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Minorigiustizia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
rivista interdisciplinare di studi giuridici, psicologici, pedagogici
e sociali sulla relazione fra minorenni e giustizia, n. 1-2/2002
(</span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:minorigi@dag.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">minorigiustizia@dag.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
), Pinerolo, febbraio 2003, pp. 214-222. Si tratta di una relazione e
ulteriore riflessione attuale sul caso sudafricano e le indicazioni
che offre. Ho ripreso e aggiornato queste considerazioni nello
scritto </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Sul processo
“Verità e Riconciliazione” in Sudafrica per uscire dalle
violenze dell’apartheid</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
seguito da schede sui film che trattano questa vicenda, nel libro
collettivo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Teoria e
pratica della riconciliazione</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Edizioni Qualevita 2009, pp. 39-50.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Danilo Franchi, Laura Miani, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
verità non ha colore</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Aguzzini e vittime dell’apartheid testimoniano alla Commissione per
la verità e la riconciliazione sudafricana, Edizioni Comedit 2000,
Milano 2003. In 200 pagine su 270 il libro riporta ventuno
drammatiche testimonianze rese alla Commissione, più alcuni
documenti tra cui le conclusioni di Desmond Tutu, presidente della
TRC.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Nell’aureo libretto di Carlo Maria Martini e Gustavo Zagrebelsky,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La domanda di
giustizia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Einaudi
2003, (una serie di </span><em class="western"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Note
a margine</span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> ho
pubblicato in </span><em class="western"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">il
foglio</span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, n. 307,
dicembre 2003, p. 6), il secondo dei due Autori dedica grande
attenzione alla vicenda sudafricana (pp. 28-40), che valorizza
acutamente. Egli fornisce anche una breve bibliografia, grazie alla
quale integro la presente:</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">-
R. A. Wilson, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>The
Politics of Truth and Reconciliation in South Africa. Legitimizing
the Post-Apartheid State, </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">Cambridge
University Press, Cambridge 2001.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
T. Groppi e X. Philippe, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Démocratie imparfaite en Afrique du Sud</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in S. Siccardi (a cura di), </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le
democrazie imperfette</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Giappichelli, Torino 2002.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Missione oggi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
mensile dei missionari saveriani, n. 6/2004, giugno-luglio 2004, è
tutto dedicato (pp. 3-47) agli atti del convegno </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Verità
e Riconciliazione. Lezioni dal Sudafrica</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Brescia, 8 maggio 2004, con relazioni di Massimo Toschi, Michael
Lapsley, Valerio Onida, e altri, con indicazioni bibliografiche e
sitografiche.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Il film di John Boorman </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>In
my country</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, (2004),
racconta questa vicenda sudafricana, ed esprime bene, incarnato da
diversi personaggi, il civile concetto africano di </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Ubuntu</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
che significa senso di umanità, sentire gli altri come se stessi.
Pur col legittimo carattere celebrativo di epopea nazionale, il film
rende correttamente il singolare lavoro della Commissione Verità e
Riconciliazione, attraverso toccanti storie personali di vittime e di
aguzzini, ora posti faccia a faccia, e sono storie fedeli ai
documenti. Il film può servire bene a far conoscere al grande
pubblico la nuova via sudafricana alla giustizia, nella
trasformazione dei conflitti.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
A numerose altre ricerche e azioni di riconciliazione è dedicato un
numero della rivista teologica </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Concilium</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 5/2003 (</span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.queriniana.it/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">www.queriniana.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">)
. La prima parte tratta di esperienze in Perù, Nepal, Australia,
Stati Uniti e Canada (popoli nativi), America Centrale; la seconda
parte contiene riflessioni di autorevoli rappresentanti di buddhismo,
induismo, ebraismo, cristianesimo; la terza parte offre articoli
sulla prospettiva delle Nazioni Unite, sul processo di
riconciliazione sociale, sulla religione come risorsa di
riconciliazione, sull’amore dei nemici nelle lotte sociali. Una
conclusione fa il punto sul movimento verso una cultura di
riconciliazione.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;">
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">19.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>
Trasforming Struggle. Strategy and Global Experience of Nonviolent
Direct Action, </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">published
by the Program on Nonviolent Sanctions in Conflict, Harvard
University, 1992, pagg.142. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il
libro è recensito da Chiara Pent in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>IPRI
Newsletter </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">n.10, marzo
1994 (IPRI, Italian Peace Research Institute, via Garibaldi 13/a,
10122 Torino, tel 011/53.28.24).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">20.
AA.VV. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La nonviolenza
come strategia di mutamento sociale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Cedam, Padova 1992. Alcuni dei saggi di tipo empirico raccolti in
questo volume (altri saggi sono teorici) riguardano casi studio di
lotte nonviolente. </span></span></p><p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; text-align: left;"><span style="font-size: 10pt;">-
Sotto questa voce, della nonviolenza come lotta per il mutamento e la
giustizia sociale, possiamo indicare tutta l'opera e gli scritti di
Danilo Dolci </span></span><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; text-align: left;"><span style="color: #202122;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">(</span></span></span></span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Sesana" style="font-family: "Liberation Serif", serif; text-align: left;"><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal;"><span style="color: #0645ad;"><span style="text-decoration-line: none;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="background: #ffffff;">Sesana</span></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; text-align: left;"><span style="color: #202122;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">, </span></span></span></span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/28_giugno" style="font-family: "Liberation Serif", serif; text-align: left;"><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal;"><span style="color: #0645ad;"><span style="text-decoration-line: none;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="background: #ffffff;">28
giugno</span></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; text-align: left;"><span style="color: #202122;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"> </span></span></span></span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/1924" style="font-family: "Liberation Serif", serif; text-align: left;"><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal;"><span style="color: #0645ad;"><span style="text-decoration-line: none;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="background: #ffffff;">1924</span></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; text-align: left;"><span style="color: #202122;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"> – </span></span></span></span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Trappeto" style="font-family: "Liberation Serif", serif; text-align: left;"><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal;"><span style="color: #0645ad;"><span style="text-decoration-line: none;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="background: #ffffff;">Trappeto</span></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; text-align: left;"><span style="color: #202122;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">, </span></span></span></span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/30_dicembre" style="font-family: "Liberation Serif", serif; text-align: left;"><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal;"><span style="color: #0645ad;"><span style="text-decoration-line: none;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="background: #ffffff;">30
dicembre</span></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; text-align: left;"><span style="color: #202122;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"> </span></span></span></span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/1997" style="font-family: "Liberation Serif", serif; text-align: left;"><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal;"><span style="color: #0645ad;"><span style="text-decoration-line: none;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="background: #ffffff;">1997</span></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; text-align: left;"><span style="color: #202122;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">),
che è stato un importante e influente
</span></span></span></span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Sociologia" style="font-family: "Liberation Serif", serif; text-align: left;"><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal;"><span style="color: #0645ad;"><span style="text-decoration-line: none;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="background: #ffffff;">sociologo</span></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; text-align: left;"><span style="color: #202122;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">, </span></span></span></span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Poeta" style="font-family: "Liberation Serif", serif; text-align: left;"><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal;"><span style="color: #0645ad;"><span style="text-decoration-line: none;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="background: #ffffff;">poeta</span></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; text-align: left;"><span style="color: #202122;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">, </span></span></span></span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Educatore" style="font-family: "Liberation Serif", serif; text-align: left;"><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal;"><span style="color: #0645ad;"><span style="text-decoration-line: none;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="background: #ffffff;">educatore</span></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; text-align: left;"><span style="color: #202122;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"> </span></span></span></span><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; text-align: left;"><span style="color: #202122;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">e </span></span></span></span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Attivismo_politico" style="font-family: "Liberation Serif", serif; text-align: left;"><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal;"><span style="color: #0645ad;"><span style="text-decoration-line: none;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="background: #ffffff;">attivista</span></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; text-align: left;"><span style="color: #202122;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"> </span></span></span></span><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; text-align: left;"><span style="color: #202122;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">della </span></span></span></span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Nonviolenza" style="font-family: "Liberation Serif", serif; text-align: left;"><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal;"><span style="color: #0645ad;"><span style="text-decoration-line: none;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="background: #ffffff;">nonviolenza</span></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; text-align: left;"><span style="color: #202122;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"> </span></span></span></span><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; text-align: left;"><span style="color: #0645ad;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="background: #ffffff;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Italia">italiano</a>,
riconosciuto a livello internazionale</span></span></span></span></span><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; text-align: left;"><span style="color: #202122;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif; text-align: left;"><span style="font-size: 10pt;">
Tutti i dati riguardanti Dolci si trovano ben raccolti nella voce a
lui dedicata in Wikipedia.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p><p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">*
21. Il Comitato Scientifico dell'IPRI per la DPN (Progetto Nazionale
di Ricerca sulla Difesa Popolare Nonviolenta, Comitato Scientifico,
via S. Giovanni Maggiore Pignatelli 14, 80134 Napoli, tel
081/55.10.286, fax Antonino Drago 081/239.45.08) ha pubblicato gli
atti di quattro dei cinque Convegni nazionali di ricerca, nei quali
ricorrono anche esempi storici di lotte popolari nonviolente:</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Una strategia di pace:
la difesa popolare nonviolenta </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(1°
convegno, Boves, novembre 1989), a cura di A. Drago e G. Stefani, Ed.
Fuori Thema 1993; </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La difesa popolare
nonviolenta in Italia e nelle crisi internazionali </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(3°
convegno, Bologna, nov. 1991), a cura di Gino Stefani, Ed. Fuori
Thema 1992; </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Per un modello di
difesa nonviolento: che cosa ci insegna il conflitto nella
ex-Iugoslavia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, (4°
convegno, Vicenza, nov.1994), a cura di A. Drago e M. Soccio,
Editoria Universitaria, Venezia 1995.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La difesa della pace
con mezzi civili</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, (5°
convegno, Roma, 4-5 novembre 1995), a cura di A. Drago, Ed.
Qualevita, Torre dei Nolfi, 1997. Da notare la relazione di Andrea
Riccardi sulla mediazione civile della Comunità di S. Egidio nella
guerra in Mozambico.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
22. Sulle esperienze di Difesa Popolare Nonviolenta: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
Quaderni della Difesa Popolare Nonviolenta </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(DPN)
comprendono ormai oltre 30 titoli pubblicati prima dal Movimento
Nonviolento, poi dalla Editrice La Meridiana, dei quali almeno una
dozzina su precisi casi storici in Italia e nel mondo: Norvegia,
Danimarca, Cecoslovacchia, Germania Est, Resistenza nel Bergamasco,
Polonia, Filippine, Resistenza a Forlì. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Il n. 21, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Volontari di
pace in Medio Oriente</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
uscito nel 1993, contiene il saggio di Alberto L'Abate, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Forze
nonarmate e nonviolente di pace. I precedenti storici </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(pp.
17-35), che raccoglie molti casi storici.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Sui fatti dell’Europa orientale nel 1989 (vedi anche sotto, al n.
28): il n. 27 della collana </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Quaderni
della DPN</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Q. Eglitis,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Azione nonviolenta
nella liberazione della Lettonia, </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">pubblicato
nel 1994; n. 29, G. Miniotaite, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Lituania:
la storia della liberazione nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
pubblicato nel 1995. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
23. Il n.22 della collana </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Quaderni
della DPN</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, col titolo
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenze civili: le
lezioni della storia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(già citato sopra, al n. 15), illustra ampiamente i casi: Ungheria
1859-67, Finlandia 1898-1905, India 1915-1948, Germania 1920, Ruhr
1923, Guatemala 1944, Sudafrica 1950-1960, Germania Est 1953,
Congo-Zaire 1959, Algeri 1961, Cecoslovacchia 1968, Bolivia 1978,
Iran 1978-79, Polonia 1980-83, Filippine 1986, Intifada 1987. La
traduzione italiana esclude i capitoli, particolarmente ampi, sulla
Resistenza per non interferire col libro di Semelin </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Senz'armi
di fronte a Hitler</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
indicato nella seconda parte di questa bibliografia. Purtroppo la
traduzione italiana esclude anche le tre ampie pagine 81-83 della
rivista francese sul sollevamento popolare in Iran 1978-1979, che
portò alla cacciata dello Scià senza alcuna violenza. Solo dopo il
ritorno dell’ayatollah Khomeiny dall’esilio in Francia ci furono
violenze civili e statali.</span></span></p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Si
possono aggiungere i seguenti altri Quaderni DPN e altre
pubblicazioni:</span></p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">-
n. 20 </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>Peace
Brigades International: Dossier</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">,
1993 </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
n. 32. M.G. Bonollo, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Solidarietà
e pace a Sarajevo, Un'esperienza di diplomazia popolare di "Beati
i costruttori di Pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">",
1997</span></span></p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Due libri a cura di Francesco Tullio, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
difesa civile e il progetto Caschi Bianchi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
F. Angeli, Roma, 2000; </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le
ONG e la trasformazione dei conflitti. Le operazioni di pace nei
conflitti internazionali</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Analisi, esperienze, prospettive., Edizioni Associate, Roma, 2002</span></span></p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'attività
dei volontari civili a protezione delle popolazioni nei territori di
guerra</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Atti del
Convegno 29 marzo 2003, Repubblica di San Marino. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
24. Sulla straordinaria decennale resistenza nonviolenta di massa del
90% di popolazione albanese (in massima parte musulmana; vedi sopra,
n. 15) del Kosovo al regime di occupazione militare serba, resistenza
che, se fosse stata capita e sostenuta dalla comunità degli stati,
avrebbe fatto evitare la guerra Nato alla Serbia del 1999, si possono
vedere:</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Ibrahim Rugova, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
question du Kosovo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Ed
Fayard, Paris 1994.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Valentino Salvoldi, Lush Gjergji, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenza
nonviolenta nella ex-Jugoslavia. Dal Kossovo la testimonianza dei
protagonisti</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Ed. EMI,
Bologna 1993. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
V. Salvoldi, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Kossovo,
ex-Jugoslavia. Dove la nonviolenza è vita</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Velar, Gorle (Bergamo), 1994.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Giancarlo e Valentino Salvoldi, Lush Gjergji, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Kosovo,
un popolo che perdona</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Presentazione di Bernhard Haering, Emi, Bologna 1997.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Kossovo. Conflitto e
riconciliazione in un crocevia balcanico</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Religioni e società</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 29, anno XII, settembre-dicembre 1997.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Alberto L'Abate (a cura di), </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Prevenire
la guerra nel Kossovo per evitare la destabilizzazione dei Balcani.
Attività e proposte della diplomazia non ufficiale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Quaderni della DPN n. 33, Ed. La Meridiana, Molfetta 1997. Il
quaderno è stato ripubblicato, con l'aggiunta di un'ampia
introduzione dell'Autore che lo aggiorna al 1999, nel volume </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Kossovo,
una guerra annunciata</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. La Meridiana, Molfetta 1999. L’Abate riprende tutta la vicenda
nel suo contributo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
Kossovo e la riconciliazione. Una speranza o una tradizione perduta?</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
nel libro collettivo già citato </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Teoria
e pratica della riconciliazione</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Edizioni Qualevita 2009, pp. 55-70. Ancora, L'Abate, nel suo libro
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'arte della pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Centro Gandhi Edizioni, Pisa 2014, ricapitola la sua esperienza in
Kossovo (pp.56-58; 65-68; 93; 117) per la prevenzione della guerra e
la trasformazione nonviolenta dei conflitti. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Campagna Kossovo, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Conflitto
e nonviolenza. Dieci anni di impegno</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Cdrom a cura di M. Cucci, Bologna, 2003</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
P. Fumarola, G. Cartelloni, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
Kossovo tra guerra e soluzioni politiche del conflitto. I care!</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Sensibili alle foglie, 2000</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
M. Cereghini, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
funerale della violenza. La teoria del conflitto nonviolento e il
caso del Kossovo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Ist.
Di Sociologia Internazionale, Gorizia 2000.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Una sintesi di tutta la vicenda storica fino ad oggi è nell’articolo
di Alberto L’Abate e Etta Ragusa, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Un’occasione
perduta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Mosaico
di pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, giugno 2008,
pp. 30-32.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
25. François Vaillant, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
nonviolenza nel Vangelo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
prefazione di Filippo Gentiloni, Ed. Gruppo Abele, Torino 1994
(originale 1991). Vaillant, considerando la situazione storica e
politica in cui visse Gesù, esamina alcune sue azioni tipicamente
nonviolente, come la cacciata dei mercanti dal tempio (interpretata
di solito come violenta!) (pp. 31-39), la donna adultera (pp. 42-46),
il tributo a Cesare (pp. 46-49), la strategia decolpevolizzante che
ritroviamo anche in Martin Luther King (pp. 49-58). Anche Gesù,
minacciato e braccato, fu tentato dalla violenza, ma nella preghiera
si convertì alla nonviolenza e alla pazienza forte fino ad accettare
la morte e rovesciarne il potere (pp. 81-91).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">26.
Gene Sharp, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Dopo la
guerra fredda. La via della non-violenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il Regno-attualità</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n.14/1994, 15 luglio 1994, pp. 435-445. Le realtà storiche delle
lotte nonviolente sono richiamate, in un rapido ed ampio giro
d'orizzonte, a mostrare la possibilità della strategia nonviolenta.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">27.
Christian Mellon et Jacques Semelin, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>La
non-violence</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">,
Collection encyclopédique "Que sais-je?", Presses
Universitaires de France, Paris 1994. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">In
appendice, questo limpido e ricco libretto elenca 31 casi storici tra
il 1770 e gli anni successivi al 1990 relativi a tutto il mondo (tra
cui alcuni non ancora comparsi in questa bibliografia), e 11 casi
riguardanti la Francia tra il 1957 e gli anni '90.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
28. Sulle rivoluzioni nell'Europa dell'Est del 1989, che sono un
notevole esempio delle possibilità dell'azione nonarmata e
nonviolenta:</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Giovanni Salio, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
potere della nonviolenza. </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Dal
crollo del Muro di Berlino al Nuovo Disordine Mondiale, Edizioni
Gruppo Abele, Torino 1995. Contiene la più ampia rassegna critica
delle interpretazioni di quegli avvenimenti.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Johan Galtung, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il nuovo
disordine mondiale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
nel volume di atti sopra citato </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Per
un modello di difesa nonviolento: che cosa ci insegna il conflitto
nella ex-Iugoslavia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
pp. 19-35.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Sul maggio cinese, vedi sotto, n. 37.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
AA. VV., </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le rose
sbocciano in autunno. La rivoluzione nonviolenta dell’89</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Quaderni Satyagraha n. 15, Gandhi Edizioni, Pisa 2009.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Pechino/Berlino: i due
Ottantanove</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, fascicolo
di Testimonianze, n. 466-467, luglio-ottobre 2009, pp. 31-134
(</span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:infotestimonianze@gmail.com"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">infotestimonianze@gmail.com</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
)</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">29.
Jacques Semelin, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>Quand
les dictatures se fissurent... </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">Résistances
civiles à l'Est et au Sud, Culture de paix, Desclée de Brouwer,
Paris 1995. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Per
ognuna delle quattro parti (Resistenza e religione; Resistenza e
diritti dell'uomo; Resistenza e comunicazione; Resistenza e
legittimità) singoli studiosi esaminano un caso del Sud e uno
dell'Est nel decennio precedente le rivoluzioni del 1989: Filippine
1986 e Polonia; dissidenza cecoslovacca dalla Carta 77 e Bolivia dal
1978; Benin 1987-1992 e Piazza Tiananmen a Pechino 1989; tentativi di
colpi di stato in Spagna 1981 e a Mosca 1991.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">30.
Giuliano Pontara, in discussione con Norberto Bobbio sulla
nonviolenza e la politica, elenca circa 15 casi recenti in N. Bobbio
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Elogio della mitezza e
altri scritti morali</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Linea d'ombra, Milano 1994, p.44. Questo testo riveduto compare
in G. Pontara, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Guerre,
disobbedienza civile, nonviolenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Gruppo Abele 1996, raccolta di saggi su etica e politica, pace e
guerra (casi storici di difesa senza guerra a p. 94-95).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">31.
Peter Ackerman - Christopher Kruegler, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Strategic
Nonviolent Conflict. The Dynamics of People Power in the Twentieth
Century</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
Praeger, Westport Connecticut - London, 1994. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il
volume esamina i seguenti casi: Prima rivoluzione russa, 1905; Ruhr,
1923; Lotte per l'indipendenza indiana 1930-1931; Resistenza danese
1940-1945; Salvador 1944; Soldarnosc 1980-1981.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">32.
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il puzzle della
nonviolenza </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(quasi un
manuale per imparare a costruire un'azione nonviolenta), MIR, Centro
Ricerche per la Difesa Popolare Nonviolenta, Padova 1994. Si tratta
di un libro a schede, ampliabile, preparato da S. Bergami, F.
Curinga, F. Tipolla, F. Varotto, A. Zangheri, per conto del Mir (via
Cornaro 1/a, 35128 Padova, tel e fax 049/80.73.836). La prima parte
presenta, in ampie schede con relativa bibliografia, undici casi
tratti dalla storia del Novecento: India 1930, Bulgaria 1940-44,
Montgomery 1955, Larzac 1970-81, Bolivia 1979, Polonia 1980-90,
Comiso 1981-87, Filippine 1986, Pechino 1989, Mosca 1991, Madagascar
1991-93.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">33.
Bojan Aleksov, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Disertori
della guerra in ex-Jugoslavia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
a cura di Gianni Caligaris ed Emilio Rossi, Ed. Alfazeta, Parma 1995.
Documenta la realtà di oltre 100.000 disertori, che l'Europa non
accoglie né riconosce come dovrebbe, quale forte risorsa umana
contro quell'assurda guerra e le sue conseguenze. Esiste una buona
legge italiana, di fatto non applicata alla frontiera.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">34.
Corazon C. Aquino, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Martirio
e redenzione sulla via filippina verso la pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Testimonianze </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">n.
380, dicembre 1995, pp. 84-96. La leader filippina racconta i
precedenti e lo svolgimento della rivoluzione del 1986, con speciale
riferimento al ruolo della religione.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">35.
Andrew Rigby (Department of Peace Studies. University of Bradford),
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Unofficial
Nonviolent Intervention: Examples from the Israeli-Palestinian
Conflict, </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">in
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Journal
of Peace Research</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
vol 32, no. 4, 1995, pp. 453-467. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">L'articolo
dimostra che le possibilità di intervento nonviolento sono molto più
ampie della sola interposizione testimoniale o sacrificale.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">36.
Alexander Allan, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>Le
Larzac et après: l'étude d'un mouvement social novateur</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">,
ed. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">L'Harmattan,
Paris 1995. Sulla lotta delle 105 famiglie dell'altopiano del Larzac
contro l'esproprio militare, lotta che coinvolse fino a 100.000
persone (1971-1981), infine vittoriosa e proseguita come movimento
per unire il Nord col Sud del mondo (1981-1992).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">37.
Rodolfo Venditti, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
difesa popolare nonviolenta: storia, teoria, esempi concreti.
Aperture dell'ordinamento giuridico italiano</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Eirene, Studi per la pace, Bergamo 1996 (via F. Scuri 1/C, 24100
Bergamo, tel 035/26.00.73). Il fascicolo richiama o descrive 15 casi
storici. Questo è il 16° opuscolo della collana "Ricerche e
Documentazione", che comprende anche: S. Cattaneo, J. Galtung,
B. Jenkins, S. Piziali, G. Sharp, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
nonviolenza nel Maggio Cinese. Pechino 1989</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">38.
Alberto Melandri, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>José
Ramos Horta e mons. Carlos Felipe Ximenes Belo, leaders della
resistenza nonviolenta di Timor Est, </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Azione Nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
nov. 1996, pp. 6-7.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
39. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Nonviolenza nella
storia. Casi di resistenza civile nel Novecento</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Materiale ancora inedito di un corso di aggiornamento per insegnanti,
organizzato a Torino nei mesi a cavallo tra 1996 e 1997 dal Centro
Studi "Domenico Sereno Regis" di Torino e dall'Istituto
Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società
Contemporanea (via Fabro 6, 10122 Torino, tel. 011-56.28.836). Sono
15 lezioni distribuite nelle seguenti sezioni del corso: 1) La
resistenza civile in Europa durante la seconda guerra mondiale (J.
Semelin, A. Bravo, A.M. Bruzzone, E. Peyretti, A. Dogliotti Marasso,
F. Levi); 2) Lotte di liberazione dai sistemi coloniali (G. Sofri);
3) Lotte politiche e civili nei paesi occidentali (G. Bouchard, E.
Donini); 4) Lotte nei paesi dell'Est e forme di resistenza civile
nell'ex-Jugoslavia (G. Salio, A. Zangheri, A. L'Abate, M. Granero);
5) I movimenti per la pace (S. Albesano, G. Salio). </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">40.
AA.VV., </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Invece delle
armi: obiezione di coscienza, difesa nonviolenta, corpo civile di
pace europeo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, a cura
della Segreteria per la Difesa Popolare Nonviolenta, con la
collaborazione del Centro Eirene di Bergamo, ed. Fuorithema, Bologna
1996. Il volume contiene nella prima parte gli atti di una importante
conferenza internazionale su "Difesa nonviolenta, Partecipazione
Popolare, Obiezione di Coscienza" tenutasi a Firenze nel
settembre 1992 con la presenza dei maggiori studiosi mondiali
(Pontara, Papisca, Sharp, Ebert, Muller, Galtung); nella seconda
parte i documenti del dibattito in corso "Per un corpo civile di
pace europeo". Nanni Salio (pp. 23-29) esamina i casi storici
proponendone una classificazione per tipologie e strutture. Segue una
mia bibliografia (pp. 29-31), molto meno aggiornata e completa della
presente. Alberto L'Abate ricorda una mezza dozzina di casi storici -
Algeria 1962, Aden 1967, Pechino 1968, Filippine 1986, Nicaragua
1989, Mosca 1991 (pp. 145-148) - e indica diversi studi ad essi
relativi, apparsi su riviste internazionali di peace research.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">41.
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Voci e azioni di
nonviolenza nell’antichità classica</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
a cura di Rocco Campanella, Libreria Editrice Fiorentina, 1996. Nel
libro leggiamo le pagine di Giuseppe Flavio (37-100 d.C.) sulla
resistenza nonviolenta degli ebrei sotto gli imperatori Tiberio
(14-37 d.C.) e Caligola (37-41 d.C.) e quelle di Tito Livio sulla
secessione della plebe a Roma (nel 494 e nel 471 a.C.).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
42. David Morrison, Philip Taylor, Shastri Ramachandaran, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Media,
guerre e pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Ed
Gruppo Abele, Torino 1996. Nella seconda parte del libro (</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
mezzi di comunicazione come risorsa per la pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">),
Ramachandaran, nel paragrafo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
mezzi di comunicazione dei popoli</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(pp. 132-146), raccoglie ed esamina in breve, sotto questo specifico
aspetto, i casi Iran 1979, India 1975-77, OLP, Filippine 1986, Europa
orientale 1989, America Latina in vari momenti. Si può aggiungere
qui la Resistenza danese, caratterizzata dal mezzo della
comunicazione popolare (v. il n. 1 della seconda parte di questa
bibliografia).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;">
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
43. Hildegard Goss-Mayr, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Come
i nemici diventano amici</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Insieme per la nonviolenza, la giustizia e la riconciliazione, EMI,
Bologna 1997. E' il racconto di vita di una coppia che ha lottato
insieme per oltre 30 anni. Jean Goss (morto nel 1991) e sua moglie
Hildegard, eminenti attivisti ed educatori del MIR (Movimento
Internazionale della Riconciliazione) hanno compiuto insieme azioni
dirette nonviolente e lavoro di formazione, hanno avviato
associazioni e opere culturali, hanno posto le basi di rivoluzioni
nonviolente (come nelle Filippine, nel 1986), hanno sospinto vescovi
e leaders sociali all'impegno per la giustizia col metodo della forza
nonviolenta. Il campo della loro azione va dall'Unione Sovietica (già
nel 1961) alla Polonia, dal Concilio Vaticano II all'America Latina,
dall'Asia all'Africa. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">I
coniugi Goss trovano nel vangelo l'ispirazione alla lotta
nonviolenta, ma sanno scoprire e valorizzare le analoghe potenzialità
presenti nelle culture e religioni proprie dei diversi popoli:
vediamo un bell'esempio nelle "regole nonviolente"
individuate nella tradizione africana della "chiacchierata",
vero metodo di risoluzione nonviolenta dei conflitti (p. 230). </span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il
capitolo conclusivo, raccogliendo l'esperienza, prospetta con lucida
sintesi la resistenza nonviolenta all'impero liberalcapitalistico
oggi impostosi al mondo, su varie linee d'impegno: l'incontro tra le
religioni e il loro compito per la pace, il movimento per la pace e
il servizio di pace (qualcosa di più del servizio civile!), i mezzi
di comunicazione nel mondo unito e la loro possibile funzione di
«portatori di speranza».</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">44.
Robert L. Holmes, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
sfida della non violenza nel nuovo ordine mondiale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
nel volume di James Burk, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
guerra e il militare nel nuovo sistema internazionale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Franco Angeli, Milano 1998, pp. 211-229. Holmes esamina la tendenza
ad un nuovo militarismo dopo che gli Usa sono rimasti unica
superpotenza e, di contro, la lezione delle rivoluzioni nonviolente
nell'Europa dell'est per una strategia e per istituzioni atte alla
risoluzione nonviolenta dei conflitti, ai fini di una maggiore tutela
generale della società dalla violenza diffusa.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
45. Emanuele Arielli - Giovanni Scotto, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
conflitti. Introduzione a una teoria generale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Bruno Mondadori, Milano 1998. Questo studio scientifico fa il
punto sulla ricerca interdisciplinare, promossa da molti studiosi e
istituzioni in tutto il mondo, delle strategie per una trasformazione
e risoluzione senza violenza dei conflitti. Il volume richiama tutti
i casi più significativi di lotte nonviolente, collocandoli
opportunamente nel sistema teorico proposto, specialmente nella terza
parte del libro (</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Strategie
di trasformazione costruttiva</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">).</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Una
nuova edizione del lavoro, col titolo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Conflitti
e mediazione. Introduzione a una teoria generale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
è uscita nel 2003 presso il medesimo editore.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
46. Jean-Marie Muller, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Vincere
la guerra</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Principi
e metodi dell'intervento civile</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Gruppo Abele, Torino 1999 (1997). Lavoro descrittivo, ricco di
informazioni sulle ingerenze davvero umanitarie e non belliche in
zone di conflitto. Mancano alcune significative esperienze italiane,
ma il panorama mondiale è ampio e così il catalogo dei metodi.
Tanto basta per vedere che le alternative alle guerre ci sono, se le
si vuole conoscere e praticare. La prefazione di Antonino Drago
critica il carattere che l'intervento civile ha nell'esperienza
francese e nella proposta di Muller, non abbastanza alternativo al
militare, ma dipendente da esso. Drago mostra le possibilità uniche
al mondo ormai inserite nella legislazione italiana. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">47.
Due esempi di resistenza nonviolenta alla violenza politica e a
quella economica, mediante le nuove possibilità date dalla
comunicazione informatica di base: </span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">-
Rafal Robozinski, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Mapping
Russian Cyberspace: Perspective on Democracy and the Net</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
Paper presented at the United Nations Research Institute for Social
Development (UNRISD) conference on Information Technology and Social
Development, 22-24 June 1998, Geneva. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">L'Autore
rileva, tra l'altro, il ruolo giocato dai fax e dalla iniziale rete
informatica nel galvanizzare la resistenza dell'opinione pubblica
russa al golpe del 1991 contro Gorbaciov. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">-
Stephen Kobrin, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>The
MAI and the Clash of Globalization</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
Foreign Policy 112(fall), 1998: 97-109. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">L'Autore
esamina la vincente campagna informatica mondiale delle ONG nel 1998
contro il MAI, l'Accordo multilaterale sugli investimenti favorevole
alle multinazionali. Queste due pubblicazioni sono citate a p. 78 del
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Rapporto 1999 su Lo
Sviluppo Umano</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
dell'United Nations Development Programme, vol. 10, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Globalizzazione</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Rosenberg & Sellier, Torino 1999</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
48. AA.VV., </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le
periferie della memoria</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Profili di testimoni di pace, edito dal Movimento Nonviolento,
Verona, e dall’Associazione Nazionale Perseguitati Politici
Italiani Antifascisti, Torino, a cura di Sergio Albesano, Torino
1999. Il volume, di 180 pagine, raccoglie 22 “medaglioni”
esclusivamente di italiani/e che, nel periodo dall’unità ad oggi,
hanno agito nell’opposizione alla guerra. Fra loro personaggi noti,
ma anche altri finora del tutto ignoti, anarchici e cattolici,
valdesi e vescovi, scrittori e filosofi, pedagogisti e politici,
soldati e disertori. La raccolta testimonia la presenza spesso
ignorata di esperienze e metodi alternativi alla guerra.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
49. Arundhati Roy, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Per
il bene comune</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Internazionale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 306, 22-28 ottobre 1999, pp. 17-25. L’articolo, mentre denuncia
la devastazione umana e ambientale causata dalle Grandi Dighe indiane
nella valle della Narmada, racconta la lotta nonviolenta di
resistenza delle popolazioni implicate. L’autrice è la più famosa
scrittrice indiana (</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
dio delle piccole cose</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">).
Sono pubblicati in italiano i volumi </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
fine delle illusioni</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ugo Guanda, Parma 1999, e </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Guerra
è pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Guanda, Parma
2002, che ricupera interamente il volume precedente ed aggiunge altri
saggi.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
50. Centro di ricerca per la pace, Viterbo (</span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:nbawac@tin.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">nbawac@tin.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">),
ha pubblicato nel 1999 la </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Guida
pratica all’azione diretta nonviolenta delle mongolfiere per la
pace con cui bloccare i decolli dei bombardieri</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Questa tecnica nonviolenta del “pallone frenato” è stata
sperimentata efficacemente per alcune ore davanti all’aeroporto
militare di Aviano, da cui partivano nel 1999 gli aerei che
bombardavano la Jugoslavia.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
51. Enrico Peyretti, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Per
perdere la guerra</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Beppe Grande ed., Torino 1999. In questa raccolta di scritti
pubblicati durante la guerra della Nato alla Serbia per il Kossovo,
indicando le varie alternative alla guerra, praticate o praticabili,
sono richiamate anche alcune esperienze storiche.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">*
52. Gilles Gesson, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>La
non-violence crée l'événement à Seattle</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">,
in </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>Non-violence
Actualité</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">
(janvier 2000, pp. 16-18). </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">L'articolista,
presente alle manifestazioni di "Nonviolent Direct Action"
che hanno impedito la cerimonia di apertura del vertice della
Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO-OMC), il 30 novembre 1999,
vertice fallito, scrive che l'avvenimento segna l'entrata
dell'opinione pubblica internazionale sulla scena delle negoziazioni
ufficiali relative all'economia globalizzata, in difesa degli aspetti
umani (lavoro, giustizia, ambiente, salute, culture) trascurati e
violati dal carattere finanziario e speculativo della
globalizzazione. Contro alcune interpretazioni deformanti, testimonia
il carattere nonviolento delle manifestazioni, accuratamente
preparato, di cui espone le tecniche e le tattiche, concludendo:
«Consciamente o no, [i manifestanti] hanno agito come degni eredi
dei teorici della resistenza civile. Questo è forse il segno che
essa è oggi entrata nel costume».</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-size: 10pt;">*
53. Sulla storia della pace, è possibile segnalare:</span></p>
<p style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: 10pt;"><span lang="fr-FR">-
Francisco A. Muñoz, Mario Lòpez Martìnez (eds.), </span></span><span style="font-size: 10pt;"><span lang="fr-FR"><i>Historia
de la Paz. Tiempos, espacios y actores</i></span></span><span style="font-size: 10pt;"><span lang="fr-FR">,
Instituto de la Paz y los Conflictos, Editorial Universidad de
Granada, 2000. </span></span><span style="font-size: 10pt;">Questo
volume, pioniere nella costruzione di una specifica storia della
pace, percorre, attraverso i tempi e le culture umane, soprattutto le
idee, situazioni, strutture, protagonisti di relazioni pacifiche tra
differenti popoli e civiltà. Specialmente nei paragrafi sul
pacifismo della nonviolenza (pp. 326-340), sul pacifismo antinucleare
(pp. 340-349), sul pacifismo dopo la caduta del Muro di Berlino verso
il muovo secolo (pp. 349-357) Mario Lòpez Martìnez raccoglie in una
ampia bella sintesi più o meno tutti i casi storici di interventi e
soluzioni nonviolente dei conflitti a cui si riferiscono le opere
segnalate in questa bibliografia. </span></span>
</p>
<p style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: 10pt;"><span lang="en-GB">-
Cruttwell, </span></span><span style="font-size: 10pt;"><span lang="en-GB"><i>A
History of Peaceful Change in the Modern World</i></span></span><span style="font-size: 10pt;"><span lang="en-GB">,
Oxford University Press, 1937.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Johan Galtung, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Storia
dell’dea di pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Satyagraha, Torino 1995 (rapido excursus di 78 pagine).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;">-
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Alessandro e
Daniele Marescotti, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'altra
storia. Percorsi alternativi alla guerra e alla violenza
dall’antichità a oggi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in </span><span style="color: blue;"><u><a href="http://italy.peacelink.org/storia"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">http://italy.peacelink.org/storia</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
. Si tratta di materiale per una </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>storia
della pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">: un lungo
testo (290 pagine in corpo 12), soggetto a revisione continua, che
consiste in una grande quantità di schede sintetiche, ben curate, su
eventi, movimenti, figure, testi che documentano fatti di pace
rintracciati nella storia di tutti i tempi e popoli. Contatti con gli
autori per fornire altri materiali da collegare alla storia della
pace: 099-73.03.686 o 347-14.63.719;
</span><span style="color: blue;"><u><a href="http://italy.peacelink.org/storia/articles/art_2707.html"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">http://italy.peacelink.org/storia/articles/art_2707.html</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
</span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>-
</b></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Renato Moro, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Storia
della pace . Idee, movimenti, battaglie, istituzioni</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Il Mulino 2004.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
A. Marrone, P. Sansonetti, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Né
un uomo né un soldo. Una cronaca del pacifismo italiano del
Novecento</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Baldini
Castoldi Dalai editore, Milano 2003.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Rina Gagliardi, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Un
movimento per la pace. Per una storia del pacifismo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Edizioni Alegre, Roma 2003.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">54.
Laura Coppo, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Terra
gamberi contadini ed eroi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Emi, Bologna 2002. L’Autrice ha trascorso due mesi nell’ ashram
di una straordinaria coppia di indiani, Krishnammal e Jagannathan,
due delle figure piu' prestigiose della nonviolenza in cammino e ha
ricostruito, con la freschezza e la vivacità della narrazione dei
protagonisti, 70 anni di storia indiana, visti con gli occhi di chi,
fin da giovanissimo, si affiancò a Gandhi nelle grandi iniziative di
lotta nonviolenta. Dopo la morte di Gandhi, essi continuarono a stare
a fianco dei contadini, dei pescatori, delle comunità che, anche
dopo l'indipendenza, si trovavano in situazioni di povertà e
pativano ingiustizie. La più recente battaglia nonviolenta - che
dura da una ventina di anni - è quella intrapresa contro il dilagare
degli allevamenti intensivi di gamberi nelle zone costiere del Sud
dell'India: in terreni privati o demaniali, o acquistati a prezzi
irrisori, industriali indiani o società multinazionali hanno
abbattuto le aree verdi dove crescevano le mangrovie - una
vegetazione con importanti funzioni di protezione delle coste, che
ospita una varietà di specie viventi (pesci, crostacei, arbusti)
utili alle popolazioni locali - per costruire vasche in cemento in
cui vengono allevati gamberi per esportazione, quelli che troviamo
nei nostri mercati e nei panini al bar. Contro queste attività
distruttive per l'ambiente e per le popolazioni, Krishnammal e
Jagannathan organizzarono proteste, digiuni, petizioni, e vinsero
anche una causa presso la Corte Suprema indiana. Il problema ha
assunto una dimensione mondiale, e in questo impegno nonviolento si
uniscono in tutto il mondo comunità di contadini e pescatori in
difesa del loro ecosistema vitale contro le industrie che alimentano
forzatamente il commercio internazionale dei gamberi.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
55. Enrico Euli e Marco Forlani (a cura di), </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Guida
all’azione diretta nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
ed. Berti 2003. La prima parte del volumetto riferisce sulle
esperienze di Comiso 1981-83, Mostra navale bellica di Genova
1982-89, Genova Mobilitebio 2000, Genova G8 2001, Brescia Exa 2000,
Missioni di pace all’estero.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
56. Autori Vari, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Pace!</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Voci a confronto sulla lettera enciclica </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Pacem
in terris</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, del 1963,
di Giovanni XXIII, Ed. Paoline 2003. Giuliana Martirani, nel capitolo
da lei curato (pp. 35-57) analizza la vicenda dell’assedio della
basilica della Natività a Betlemme, per 39 giorni dal 2 aprile 2002,
come un’azione di difesa popolare nonviolenta, nella quale i frati
francescani hanno svolto il ruolo di terza parte tra i palestinesi
assediati e gli israeliani assedianti, e sono state attuate le cinque
regole di Theodor Ebert (v. sopra, n. 6). Il caso di Betlemme è
analizzato e documentato nel libro di Giuseppe Buonavolontà e Marc
Innaro, giornalisti testimoni della vicenda, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L’assedio
della Natività</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Ponte
alle Grazie, Milano 2002, che contiene anche il diario del
francescano Ibrahim Faltas, uno dei protagonisti.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
57. Pierluigi Consorti (a cura di), </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Senza
armi per la pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Profili e prospettive del “nuovo” servizio civile, Edizioni PLUS,
Università di Pisa, 2003. Fra le esperienze di servizio civile, che
con la caduta della leva diventa volontario, il volume riferisce su
interventi, ovviamente disarmati, in situazioni di conflitto bellico,
quali Sry Lanka, Mozambico, Burundi, Iraq, Kurdistan, ex-Yugoslavia,
Timor Est, Chiapas, Turchia, Zambia, Cile, Kenia, Russia, Bolivia,
Palestina, ed altre, ad opera di vari enti quali la Caritas italiana,
Emergency, Medici senza frontiere, la Comunità di Sant’Egidio,
l’Operazione Colomba, i Caschi Bianchi, l’Unicef, Amnesty
International, l’Unicri, la Regione Toscana, la ASL fiorentina, le
Misericordie d’Italia.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
58. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Nonviolenza per
Gerusalemme</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, è il
tema del n. 5, giugno 2004, di </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Satyagraha</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
la rivista di studi scientifici su «il metodo nonviolento per
trascendere i conflitti e costruire la pace», che esce a cura di
Rocco Altieri, che ne è il Direttore, nelle edizioni Plus,
dell’Università di Pisa (</span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.pdpace.interfree.it/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">www.pdpace.interfree.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
, poi </span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.gandhiedizioni.com/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">www.gandhiedizioni.com</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">).
Ogni numero della rivista presenta elementi utili per la presente
raccolta bibliografica. Questo n. 5 affronta l’enorme drammatico
conflitto Israele-Palestina, con uno spirito di intensa originale
ricerca e documentazione sulle potenzialità e realtà di una sua
trasformazione nonviolenta. Dei dodici autori (Rocco Altieri, Giorgio
La Pira, John Paul Lederach, Marc Gopin, Abdul Aziz Said, Ibrahim
Faltas, Mohammed Abu-Nimer, Angela Dogliotti Marasso, Michal Reifen,
Maria Chiara Tropea, Mouvement pour une alternative non-violente,
Franz Amato), cinque partecipano a questa ricerca direttamente
dall’interno del conflitto, come israeliani o palestinesi. Nei loro
scritti troviamo aspetti storici, religiosi, educativi, esperienze di
percorsi di pace, azioni e riflessioni costruttive di nonviolenza,
tradizioni di nonviolenza nelle culture e nelle religioni implicate,
documenti di resistenza culturale e spirituale. (Vedi anche, sopra,
il n. 11). </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Esperienze costruttive
di pace e riconciliazione, oggi, tra Israeliani e Palestinesi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
di Angela Dogliotti Marasso, nel libro collettivo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Teoria
e pratica della riconciliazione</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Edizioni Qualevita 2009, pp. 71-80.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
In generale, sulla resistenza nonviolenta palestinese all'occupazione
israeliana, si possono vedere i siti seguenti:</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.forumpalestina.org/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">http://www.forumpalestina.org</span></span></a></u></span><em class="western"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span></em><span style="font-size: 10pt;">;
</span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.operazionecolomba.com/"><span style="font-size: 10pt;">www.operazionecolomba.com</span></a></u></span><span style="font-size: 10pt;">
(oppure </span><span style="font-size: 10pt;"><u>.it
</u></span><span style="font-size: 10pt;">).
L' </span><em class="western"><span style="font-size: 10pt;">Operazione
Colomba</span></em><span style="font-size: 10pt;">
è un Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII,
Rimini, attiva in Palestina, in Albania, in Colombia. </span></span>
</p>
<p align="left" class="western"><br />
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-left: 0.02cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">59.
Su </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La Stampa</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
2 ottobre 2004, in una intervista concessa a Barbara Spinelli,
Khalida Toumi Messaoudi, ministro della cultura del governo algerino,
descrive la vincente lotta civile della popolazione, e in particolare
delle donne, contro la violenza estrema compiuta lungo gli anni ’90
da gruppi terroristici mossi da fanatismo religioso contro i diritti
umani. Disobbedendo agli ordini minacciosi degli integralisti, i
civili, e specialmente le donne, ne hanno indebolito e superato
l’arroganza. L’esempio dell’Algeria, che ha condotto questa
lotta senza alcun aiuto internazionale, vale come condanna
dell'intervento Usa in Iraq, col pretesto della impossibile
imposizione dall’esterno della democrazia. Cfr anche , sopra, il n.
15.</span></span></p>
<p align="justify" class="western"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-left: 0.08cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
60. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Una forza più
potente</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, 2006,
cofanetto DVD (2 ore e 52 minuti, sottotitoli in italiano,
distribuito da Movimento Nonviolento, via Spagna 8, Verona tel. 045
8009803, fax 045 8009212, email: </span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:redazione@nonviolenti.org"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">redazione@nonviolenti.org</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
sito: </span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.nonviolenti.org/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">www.nonviolenti.org</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
) contenente 6 filmati su lotte nonviolente del Novecento: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Nashville:
eravamo guerrieri. India: la sfida alla Corona. Sud Africa: libertà
durante la nostra vita. Danimarca: vivere con il nemico. Polonia:
abbiamo preso Dio per un braccio. Cile: sconfitta di un dittatore</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Il DVD </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>A force more
powerful</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, è tra i
video sulla nonviolenza più diffusi al mondo, forse il più
conosciuto dopo il film su Gandhi. L'associazione che l'ha prodotto,
Nonviolent Conflict, ha un intero sito internet per info sul DVD, il
libro allegato, e addirittura un videogioco molto carino sulla
strategia dell'azione nonviolenta. Trovi tutto su
</span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.aforcemorepowerful.org/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">http://www.aforcemorepowerful.org/</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
Ne è stata distribuita agli iracheni la versione in Arabo, ad
Amman.</span></span></p>
<p align="justify" class="western"><br />
</p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">61.
Un eloquente documento sulla resistenza attiva nonviolenta religiosa
delle donne nello Zimbawe si legge, nel maggio 2007, nel </span>sito
<a href="http://www.wozazimbabwe.org/"><span style="color: blue;"><u>www</u></span><span style="color: blue;"><u>.</u></span><span style="color: blue;"><u>wozazimbabwe</u></span><span style="color: blue;"><u>.</u></span><span style="color: blue;"><u>org</u></span></a>
. Proponiamo qui una sintesi del testo dal titolo <i>Per</i><i> </i><i>chi</i><i>
</i><i>pregate</i><i>?</i>, tradotto da M.G. Di Rienzo</span></p>
<p class="western"> “Women of Zimbabwe Arise” (WOZA), è una
delle poche organizzazioni dello Zimbabwe, composta da donne, che è
ostinatamente disposta a scendere in strada per protestare contro la
mancanza di democrazia nel proprio paese, contro l’instabilità
economica e sociale, e le violazioni dei diritti umani. Le donne del
WOZA dichiarano di ispirarsi al movimento per i diritti civili negli
Usa, alle proteste contro l’apartheid del Sudafrica, ed alla
resistenza nonviolenta di Gandhi. Perciò pregano, sfilano in corteo,
e regalano rose a cui sono legati messaggi di pace. Dicono di
prendere coraggio da uno slogan anti apartheid: “Colpire una donna
è come colpire una roccia”. Quando la polizia interrompe le loro
attività, obbediscono quietamente, sentendo che il loro
atteggiamento svergogna costantemente le autorità per il
maltrattamento di donne che potrebbero essere le loro madri, figlie e
sorelle. Chiamano la loro coraggiosa resistenza “amore duro”:
“... perché amiamo abbastanza il nostro paese da accettare il
sacrificio di essere arrestate e picchiate.” (Ndt.)</p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">Cinquecento
aderenti a Women of Zimbabwe Arise (WOZA) ed alla nuova
organizzazione <span style="font-family: Times New Roman, serif;">“</span>sorella<span style="font-family: Times New Roman, serif;">”</span>
Men of Zimbabwe Arise (MOZA) hanno tenuto una veglia di preghiera
nella chiesa cattolica di Santa Maria a Bulawayo, sabato 31 marzo
2007. Le attiviste e gli attivisti rischiavano l<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>accusa
di violazione delle recenti norme sull<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>ordine
di pubblico che vietano simili raduni. Il giorno è stato scelto per
commemorare il 31 marzo 2005, la notte delle elezioni parlamentari,
quando oltre 250 donne furono arrestate e molte di esse picchiate
brutalmente ad Harare, mentre tenevano una veglia di preghiera.</span></p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">«</span></span>Condurre
di nuovo quest<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>azione
aveva per noi un significato speciale, giacché la violenza politica
sta aumentando e centinaia di attiviste sono state arrestate e ferite
nelle scorse settimane. Le preghiere si sono concentrare sulla
necessità che i cittadini non aspirino alla vendetta, e che le forze
dell<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>ordine si rifiutino
di far del male alle persone. Il servizio religioso si è aperto con
l<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>inno <span style="font-family: Times New Roman, serif;">“</span>Nkosi
Sikelela iAfrica<span style="font-family: Times New Roman, serif;">”</span> (<span style="font-family: Times New Roman, serif;">“</span>Dio
benedica l<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>Africa<span style="font-family: Times New Roman, serif;">”</span>),
il canto anti-apartheid che oggi forma metà dell<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>inno
nazionale sudafricano. Dopo di che abbiamo pregato perché gli
abitanti dello Zimbabwe continuino a scegliere la nonviolenza e
l<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>amore a fronte della
violenza e dell<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>odio, ed
usino la resistenza pacifica per costringere il governo e gli altri
politici a rispondere della propria cattiva amministrazione della
cosa pubblica. Le donne assalite nel 2005 hanno poi recato la loro
testimonianza, chiedendo che i cittadini e le cittadine rimangano
aderenti ai principi dell<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>azione
nonviolenta. Dopo un po<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>
è arrivata la polizia sui furgoni cellulari. Non sono entrati nella
sala, ma sono rimasti all<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>esterno
ad osservare: fra loro, quindici ufficiali del dipartimento <span style="font-family: Times New Roman, serif;">“</span>Legge
ed Ordine<span style="font-family: Times New Roman, serif;">”</span>. Uno dei
sergenti ha afferrato una delle aderenti a WOZA in prossimità della
soglia, e torcendole il collo e minacciandola la ha intimato di dire
cosa stava accadendo all<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>interno.
Quando il servizio religioso è terminato, i poliziotti erano ancora
là. Prima che uscissimo, l<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>Arcivescovo
Pius Ncube è venuto a stringere le mani a tutti i partecipanti,
dicendo parole di incoraggiamento e raccomandando loro di lasciare il
luogo pacificamente. WOZA desidera ringraziare pubblicamente
l<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>Arcivescovo per il suo
coraggio, e per il sostegno che ha dato a persone che dovevano
passare in mezzo a membri della polizia già ben conosciuti per aver
commesso gravi atti di brutalità. Infine anche le organizzatrici
hanno cominciato a lasciare il posto, inclusa la presidente di WOZA,
Jenni Williams. Uscendo, Jenni ha salutato gli ufficiali di polizia,
che grazie alla ventina di arresti finora subiti conosce molto bene.
Il sergente di cui sopra l<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>ha
affrontata accusandola di aver partecipato ad una riunione proibita.
Jenni ha risposto che si trattava di una veglia di preghiera. <span style="font-family: Times New Roman, serif;">“</span>Ah
sì?<span style="font-family: Times New Roman, serif;">”</span>, ha detto ironico
il sergente, <span style="font-family: Times New Roman, serif;">“</span>E per chi
stavate pregando?<span style="font-family: Times New Roman, serif;">”</span> <span style="font-family: Times New Roman, serif;">“</span>Per
te.<span style="font-family: Times New Roman, serif;">”</span>, ha risposto Jenni.
Quella sera nessuno è stato arrestato<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">»</span></span>.</span></p>
<p align="justify" class="western"><br />
</p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">62.
Erica Chenoweth, <i>Come risolvere i conflitti senza armi e senza
odio</i><i>,</i><i> con la resistenza civile</i>, Ed. Sonda 2023
(2021), pp. 446. L'Autrice dirige il Laboratorio di Azione
Nonviolenta di Harward, Usa, dove lavorò Gene Sharp. Partendo da
posizioni scettiche sulla difesa nonviolenta, esaminando casi storici
ed episodi contemporanei, ha dimostrato che, tra il 1900 e il 2019,
ha avuto successo il 50% delle lotte nonviolente, mentre solo il 26%
di quelle violente ha raggiunto il suo obiettivo (pp. 42-43; cfr
anche cap. 2 e cap. 5). Rispondendo a 100 domande, l'Autrice spiega
come funziona la resistenza civile, e i suoi metodi: scioperi,
proteste, boicottaggi, ecc (cfr la classificazione di <span style="font-family: Times New Roman, serif;">Sharp,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Politica dell'azione
nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">)</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
L'opera contribuisce alla cultura alternativa al fatalismo della
guerra, oggi sempre più stragista, indicando i mezzi dell'azione
giusta ed efficace contro forme di dominio e violenza.</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><i><b>
</b></i></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western"><br />
</p>
<p align="justify" class="western">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">6</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">3.
Michele Boato, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Nonviolenza
in azione. Iniziative e protagonisti</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Libri di Gaia, Mestre 2022-2023, pp. 310. Indico i titoli dei
capitoli</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> (che comprendono
111 singoli densi paragrafi)</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">:
Azioni nonviolente dall'antichità ai nostri giorni. Contro le guerre
mondiali e le dittature nazi-fasciste. Contro la guerra nucleare e
tutte le guerre. Nonviolenza nei paesi dell'Est. Nonviolenza contro
colonialismo e razzismo. Nonviolenza per i diritti civili, la
democrazia e contro la mafia</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Desidero
informare chi legge o utilizza questa bibliografia che essa verrà
ampiamente integrata, appena possibile, soprattutto grazie alla
collaborazione di Peppe Sini, autore e responsabile del quotidiano
telematico </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
nonviolenza è in cammino</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(</span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:nbawac@tin.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">nbawac@tin.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
), grande raccoglitore e distributore di cultura di pace. (E. P.).</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.03cm; orphans: 0; widows: 0;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.03cm; orphans: 0; widows: 0;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.03cm; orphans: 0; widows: 0;">
<br />
</p>
<p align="center" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><b>-
II – O</b><b>pere sulla Resistenza al nazifascismo</b></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.03cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><b>pagg.
16-24 (25 schede)</b></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.03cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><br />
Si vedano anche i
riferimenti alla Resistenza compresi nelle opere elencate nella prima
parte di questa bibliografia.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.03cm; orphans: 0; widows: 0;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
1. Le prime ricerche in Italia sulle forme nonarmate di resistenza
europea tra il 1940 e il 1945, compaiono in quella più ampia serie
di scritti storici, teorici, strategici, che sono i </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Quaderni
della Difesa Popolare Nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
pubblicati fin dal 1978 a cura di IPRI (Italian Peace Research
Institute), LOC (Lega Obiettori di Coscienza), MIR (Movimento
Internazionale della Riconciliazione), con la collaborazione di altro
volontariato culturale di pace, in parte ripubblicati come </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Quaderni
di Azione Nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel
1964: </span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:redazione@nonviolenti.org"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">redazione@nonviolenti.org</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">),
e poi, dal 1990 circa, pubblicati dalla Editrice La Meridiana, di
Molfetta, (</span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:edizionilameridiana@servizioinformazione.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">edizionilameridiana@servizioinformazione.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">)
del Movimento Pax Christi. Sono ormai usciti quasi trenta titoli,
tutti in veste grafica molto semplice. I quaderni che documentano i
casi storici più chiari nel periodo qui considerato sono:</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
n.1, M. Skodvin, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenza
nonviolenta in Norvegia sotto l'occupazione tedesca</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Napoli 1978 e Perugia 1979. Gli insegnanti norvegesi compatti si
oppongono al programma del governo collaborazionista Quisling di
nazificazione della scuola e lo frustrano completamente. Il governo
deve ricondurli dalla deportazione e ammettere la sconfitta.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
n. 3, J. Bennet, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
resistenza contro l'occupazione tedesca in Danimarca</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Napoli 1978 e Perugia 1979. Oltre il 90% dei 7.000 ebrei danesi
furono salvati dai connazionali grazie ad un’azione compatta e
organizzata. Su questo caso esemplare: Bo Lidegaard, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
popolo che disse no</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Garzanti 2014. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"> <span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
n. 10, S. Piziali, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenza
non armata nella bergamasca, 1943-1945</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Padova 1984. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
n. 18, R. Barbiero, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenza
nonviolenta a Forlì</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Molfetta 1992.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
2. Jacques Semelin, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Senz'armi
di fronte a Hitler. La resistenza civile in Europa 1939-1943</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">Sonda
1993 (Payot, Paris 1989). </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il
lavoro si limita al periodo 1939-1943 allo scopo di illustrare le
sole forme di lotta nonarmata autonome dalla lotta armata, e non
quelle successive, combinate con questa. Studiando le forme sociali
della resistenza nonarmata al nazismo in tutti i paesi occupati e
nella stessa Germania, ne realizza la raccolta storica finora più
ampia. L'edizione italiana contiene anche due appendici, una di
Stefano Piziali, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Commento
bibliografico. La resistenza nonarmata in Italia </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(pp.227-234)
e una mia (che successivamente ho disconosciuto, perché l’ho molto
riveduta e corretta in un testo inedito), </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Un
caso italiano: lo sciopero come strumento di lotta </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(pp.
235-240), con un contributo di Sergio Albesano, sugli scioperi operai
del '43 e '44 in Italia, trascurati da Semelin.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
3. Il Centro Studi Difesa Civile (via della Cellulosa 112, 00166
Roma, tel 06/61.55.07.68) ha organizzato alcuni convegni di cui gli
atti sono pubblicati e disponibili: </span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La lotta nonarmata
nella Resistenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Roma, ottobre 1993, (contributi di Giannini, Parisella, Drago,
Zerbino, Albesano, Vaccaro, Marescotti ed altri); </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La Resistenza
nonarmata</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Roma,
novembre 1994, patrocinato dal Comitato nazionale per il 50ennale
della Resistenza e della guerra di liberazione (contributi di
Zerbino, Giannini, Parisella, Drago, Semelin, Klinkhammer, Peyretti,
L'Abate, Menapace, Giuntella, ed altri). Atti pubblicati in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Resistenza nonarmata</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
a cura di G. Giannini, Ed. Sinnos, Roma 1995.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'opposizione popolare
al fascismo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Roma,
ottobre 1995. Atti pubblicati con lo stesso titolo, a cura di G.
Giannini, ed. Qualevita, Torre dei Nolfi 1996.</span></span></p>
<p class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Sull’esperienza di resistenza non armata all’occupazione e ai
soprusi dell’esercito tedesco, da parte di centinaia di persone
nella tenuta Tor Mancina, a 30 km da Roma, dal settembre 1943 al
giugno 1944, è possibile leggere la testimonianza, di cui possiedo
il testo, resa dal cav. Paolo Sabbetta (</span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:paolosabbetta@libero.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">paolosabbetta@libero.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">).
Un’ampia scheda è pubblicata in Catena di Sanlibero, n. 342, del
24 ottobre 2006 (</span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:libero@sanlibero.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">libero@sanlibero.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">).
Di Paolo Sabbetta (scomparso alla fine del 2008) è comparso un
libro </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La cittadella
degli eroi. La Resistenza non armata di Tor Macina</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Edizioni del Rosone, Foggia 2009. Il libro è in sostanza una
raccolta di documenti</span> (informazione da Antonio Vigilante,
febbraio 2009)
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">4.
G. Giannini, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
resistenza nonarmata nella lotta al nazifascismo, </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Bozze 94</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n.2/1994, pp.77-84.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">5.
Jean-Marie Muller, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>Désobéir
à Vichy</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">,
La résistance civile de fonctionnaires de police, Presses
Universitaires de Nancy, 1994. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Nella
collaborazione data ai nazisti dalla polizia francese della Francia
occupata nel perseguitare gli ebrei, ci furono significative
disobbedienze.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">6.
Nell'aprile 1995 ho presentato gli studi disponibili a quella data in
una relazione su </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
resistenza civile nelle ricerche storiche</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
pubblicata (con molti errori di stampa) in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Fascismo
- Resistenza - Letteratura. Percorsi storico-letterari del Novecento
italiano</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Museo
Nazionale del Risorgimento Italiano, I Quaderni del Museo n. 2,
Torino, febbraio 1997, pp. 61-87.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
7. Anna Bravo e Anna Maria Bruzzone, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>In
guerra senza armi. Storie di donne 1943-1945</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Laterza 1995. Sono 125 interviste su diversi aspetti dell'opposizione
delle donne alla guerra, p. es. il "maternage" di massa, la
pietà per i morti anche nemici, e sulla violenza di genere della
guerra sulle donne. Il libro - introdotto da un ampio saggio critico
di Anna Bravo, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Donne,
guerra, memoria </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
mostra la vasta realtà della resistenza senz'armi attuata dalle
donne e contribuisce a individuare un'immagine della difesa che
supera la guerra, e della cittadinanza svincolata dalla figura del
cittadino in armi. Questo libro ha portato ad un autorevole mutamento
nella considerazione della resistenza civile da parte di uno storico
quale Claudio Pavone. Infatti, è interessante notare come Pavone,
autore dell'importante e ampio volume </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Una
guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza
</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(Bollati Boringhieri,
Torino 1991), nel quale non si dimostrava sensibile alla ricerca
sulla Resistenza non armata (tanto che trascurava del tutto la figura
di Aldo Capitini, che da lungo tempo aveva combattuto il fascismo con
insolita profondità di motivi, ma senza mai prendere le armi; e,
attraverso una citazione di una testimone ebrea, presentava un'idea
del tutto inadeguata della nonviolenza come una posizione
«metastorica» e irresponsabile; cfr ivi, p. 414), introducendo
invece, nel 1995, il numero della rivista </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
Ponte </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">dedicato al 50°
della Resistenza, si soffermi sul saggio di Anna Bravo contenuto nel
fascicolo (corrispondente all'introduzione al libro </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>In
guerra senza armi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">),
per rilevare il «valore euristico» del concetto di resistenza
civile ivi proposto, che è – scrive Pavone - «qualcosa di più
ampio» della cosiddetta resistenza passiva, ma - come dice appunto
Anna Bravo - una «pratica di lotta» con mezzi diversi dalle armi (</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
percorsi di questo speciale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
articolo introduttivo del fascicolo de </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
Ponte</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, n.1/1995,
dedicato a </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenza.
Gli attori, le identità, i bilanci storiografici</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
p. 13.). Il concetto di resistenza civile vale dunque a superare la
tendenza, rilevata da Claudio Dellavalle nello stesso fascicolo, ad
adottare «il criterio militare come criterio prevalente» (ivi, p.
12). Pavone scrive ancora: «La Resistenza civile rimane una forma di
Resistenza. I suoi confini con l'esercizio della violenza, anche di
quella più palesemente difensiva, non sono sempre sicuri. Sicura è
invece la sua distanza da quella "zona grigia" in cui si
ritrovano coloro che i resistenti bollavano come "attesisti"»
(ivi, p. 13). (Vedi anche, sotto, il n. 16 e il n. 12 della prima
parte di questa bibliografia).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p style="margin-right: 2.1cm;">* 8. Sul vasto e significativo
fenomeno del coraggioso e determinante rifiuto di collaborazione con
la Repubblica Sociale Italiana da parte di centinaia di migliaia di
militari italiani internati in Germania dopo l'8 settembre 1943:</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
AA.VV., </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I militari
italiani internati dai tedeschi dopo l'8 settembre 1943 </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(atti
del convegno 14-15 novembre 1985), Giunti, Firenze 1986.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>-
</b></i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenza
senz'armi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>. </b></i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Un
capitolo di storia italiana dal 1943 al 1945 (dalle testimonianze dei
militari toscani internati nei lager nazisti), prefazione di Leonetto
Amadei, Le Monnier, Firenze 1988.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Orlando Lecchini, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Per
non chinare la testa</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Un Lunigianese nei lager nazisti, Edizioni “Il Corriere Apuano”,
Pontremoli, 1988.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
AA.VV., </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Fra sterminio e
sfruttamento </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(atti del
convegno 23-24 maggio 1991), Ed. Le Lettere, Firenze 1992.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Gerhard Schreiber, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
militari italiani internati nei campi di concentramento del Terzo
Reich 1943-1945</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, a
cura dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'esercito, 1992.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Luigi Collo, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
resistenza disarmata</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Introduzione di Nuto Revelli, Marsilio, Venezia 1995. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Giampiero Carocci, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
campo degli ufficiali, </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Giunti,
Firenze 1995.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Alessandro Natta, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'altra
Resistenza. I militari italiani internati in Germania</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Einaudi, Torino 1997.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Gabriele Hammermann, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Gli
internati militari italiani in Germania 1943-1945</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Il Mulino, Bologna 2004.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
9. Sulla Resistenza di cittadini tedeschi al nazismo, in Germania o
nei territori assoggettati al Terzo Reich, si trovano nelle
biblioteche 10-20 titoli, in gran parte sull'attentato del 20 luglio
1944. L’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza conserva
circa 80 titoli di cui 32 in tedesco, 3 in francese, 2 in inglese, 4
pubblicazioni promosse dal Consiglio Regionale Piemontese. Ho
raccolto gli aspetti civili e nonviolenti che si possono rintracciare
entro la realtà limitata e prevalentemente militare della resistenza
interna al nazismo, nella relazione </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Resistenza antinazista in Germania</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
tenuta </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b> </b></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">nel
corso di aggiornamento per docenti "Nonviolenza nella storia.
Casi di resistenze civili nel Novecento" (vedi sopra, prima
parte, n. 39). Da questo lavoro traggo le indicazioni che rientrano
nella presente bibliografia.</span></span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- Jacques Semelin, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Senz'armi
di fronte a Hitler</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, La
Resistenza civile in Europa, 1939-1943, Ed. Sonda, Torino 1993
(1989), p. 120-129, 171-172.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Uno degli episodi più significativi di resistenza nonviolenta
efficace da parte di cittadini tedeschi, donne in questo caso, contro
la persecuzione razzista, è quello della Rosenstrasse, a Berlino nel
1943, riferito in alcuni libri. L’opera fondamentale è quella di
Nathan Stoltzfus, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistance
of the Heart: intermarriage and the Rosenstrasse protest in Nazi
Germany</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, pubblicato
nel 1996 (traduzione francese: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Résistance des coeurs</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La révolte des femmes
allemandes mariées à des juifs, </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Phoebus,
Paris, 2002). </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="de-DE">Posso
indicare anche Gernot Jochheim, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="de-DE"><i>Frauenprotest
in der Rosenstrasse</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="de-DE">.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="de-DE"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Gebt uns
unsere Männer wieder</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Rasch und Röhring, Berlin 1993 (Protesta delle donne nella via delle
Rose. Restituiteci i nostri mariti). In italiano: Nina Schröder, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le
donne che sconfissero Hitler</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Pratiche editrice, Milano 2001 (</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Hitlers
unbeugsame Gegnerinnen</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Wilhelm Heyne Verlag GmbH & Co. KG, Munchen 1997). Un articolo,
preciso e documentato, di Dominique Vidal, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
coraggio delle donne della Rosenstrasse</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
è comparso in Le </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Monde
Diplomatique – il manifesto</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
maggio 2005, p. 17, nell’ambito del dossier </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
lato oscuro della seconda guerra mondiale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
pp. 11-17. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">Lo
stesso Autore pubblica </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>Ces
femmes courageuses de la Rosenstrasse </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">(probabilmente
è lo stesso articolo), in </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>Manière
de voir</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">,
n. 82, août-septembre 2005 (bimestrel édité par </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>Le
Monde Diplomatique</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">).
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Rosenstrasse è
la via di Berlino in cui alcune migliaia di donne tedesche sostarono
per protesta per sei giorni, nel marzo 1943, davanti all’edificio
dell’organizzazione assistenziale ebraica, trasformato in prigione,
costringendo infine Göbbels e Hitler, per timore che, dopo la
sconfitta di Stalingrado, la protesta civile si estendesse, a
liberare i 1.700-2.000 uomini ebrei, mariti o parenti delle donne,
arrestati e destinati alla deportazione, alcuni dei quali già
internati in lager. Sullo stesso fatto la regista Margarethe von
Trotta ha presentato nel settembre 2003 al Festival di Venezia il
film </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Rosenstrasse</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Dice la regista: "Il fatto dimostra che in quel periodo si
poteva davvero agire contro il nazismo se si fosse stati più
coraggiosi" (</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Stampa</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, 7 settembre
2003). Il film è andato in programmazione in Italia (almeno a
Torino) il 27 gennaio 2004, giornata della memoria della Shoà, ma
subito ha sorpreso le persone attente perché il fatto risolutivo
sembra nel film non la resistenza delle donne, ma la concessione
dolorosa di favori sessuali da parte di Lena von Eschenbach (una
delle mogli di ebrei, di famiglia altolocata) a Göbbels. Lo storico
della Freie Universität di Berlino, Ekkehart Krippendorff, mi
informa il 31 gennaio che in Germania c’è una forte polemica, fino
dallo scorso autunno, per questa concessione della regista ad aspetti
pruriginosi, riducendo la realtà storica dal politico al personale
privato. Il direttore del "Zentrum für Antisemitismusforschung"
della Technische Universität, Wolfgang Benz ha scritto un articolo
molto aspro contro il film e ha fatto riferimento a un'analisi molto
approfondita sul caso fatto dal suo istituto che contraddice
l'interpretazione sentimentale. Anche Jacques Semelin, il principale
storico europeo delle lotte nonviolente, mi informa il 14 febbraio
che l’unica fonte storica valida è il libro di Stoltzfus e che, a
giudizio degli storici tedeschi, il film presenta una versione
fantasiosa (</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>fantaisiste</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">)
e non storica, dei fatti. Ciò nonostante che, almeno nell'edizione
italiana, all'inizio del film compaia una dichiarazione sulla
storicità dei fatti. Storicità fondamentale che c'è, ma nella
vicenda come è narrata nel film, è falsata nel punto essenziale (v.
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>il foglio</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 311, aprile 2004, p. 7). Anna Maria Bruzzone, autrice di indagini
di storia orale, dopo una ricerca, conferma questo giudizio.</span></span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- Enzo Collotti, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Germania nazista</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
(dalla Repubblica di Weimar al crollo del Reich hitleriano), Einaudi,
Torino 1962, pp. 273-305. Dello stesso autore vedi anche l'articolo
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Per una storia
dell'opposizione antinazista in Germania</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Rivista storica del
socialismo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
gennaio-aprile 1961, pp. 105-137, che contiene più ampie referenze
bibliografiche.</span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- Giorgio Vaccarino, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Storia
della Resistenza in Europa, 1938-1945</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Feltrinelli, Milano 1981, parte prima, pp. 17-152. </span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
La «parola nuda come arma di resistenza» (come dice Julian Aicher,
in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il Margine</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Trento, n.8/1998) fino a pagare con la vita, fu il mezzo d'azione dei
fratelli Hans e Sophie Scholl e dei loro compagni d’azione
nell'Università di Monaco, su cui vedi Paolo Ghezzi, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Rosa Bianca</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, ed.
Paoline, Cinisello Balsamo 1994. Il libro di Ghezzi contiene una
bibliografia di 53 titoli, dalla quale segnalo Inge Scholl, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Die
Weisse Rose</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Fischer
Taschenbuch Verlag, Frankfurt am Main 1982, edizione italiana non
integrale </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La Rosa
Bianca</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, a cura di
Carlo Francovich, La Nuova Italia editrice, Firenze 1978, 4ª
edizione. Una profonda riflessione su questa esperienza è il libro
di Romano Guardini, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Rosa Bianca</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Morcelliana, Brescia 1994 (scritti del 1946 e 1958). Il testo intero
dei sei volantini scritti e diffusi dal gruppo di studenti resistenti
è commentato da vari qualificati scrittori in Paolo Ghezzi, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Noi
non taceremo. Le parole della Rosa Bianca</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Morcelliana, Brescia 1997. Ancora di Paolo Ghezzi segnalo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Sophie
Scholl e la Rosa Bianca</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Morcelliana, Brescia 2003, sulla limpida affascinante figura della
più giovane, 21 anni, componente del gruppo, con testimonianze dai
suoi diari e lettere. </span><strong class="western"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-weight: normal;">Merita
una visita il Museo della Rosa Bianca presso l'Università di Monaco,
dove si possono incontrare testimoni ancora viventi e vedere
documenti. Nell’ottobre 2005 va in programmazione in Italia il film</span></span></strong><strong class="western"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></strong><strong class="western"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><span style="font-weight: normal;">La
Rosa Bianca. Sophie Scholl</span></i></span></strong><strong class="western"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-weight: normal;">,
di Marc Rothemund, premiato al Festival di Berlino 2005 per la
migliore attrice e la migliore regia. Ci riserviamo di valutarne la
resa storica. Dispiace che un volantino di pubblicità del film, con
belle foto di scena nell’Università di Monaco, parli soltanto di
«resistenza passiva» (termine, peraltro, usato anche dai resistenti
della Rosa Bianca nei loro volantini), mentre quell’azione lunga e
intensa fu una attiva, forte, coraggiosa testimonianza e sfida morale
e culturale alla violenta dittatura nazista.</span></span></strong></span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- La limpida grande figura di
Franz Jägerstätter, contadino austriaco che, sostenuto solo dalla
comprensione della moglie, rifiutò per ragioni morali e religiose il
servizio militare sotto il nazismo e fu decapitato il 9 agosto 1943,
è illustrata in due libri in lingua italiana, usciti a grande
distanza di tempo: Gordon Zahn, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
testimone solitario. </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Vita
e morte di Franz Jägerstätter, Gribaudi, Torino 1968; Erna Putz,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Franz Jägerstätter</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>
Un contadino contro Hitler</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Editrice Berti, Piacenza 2000. Il secondo libro (da me recensito in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il Margine</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 6/2002) è più preciso del primo nella documentazione. Il 9
agosto 2003 si è tenuto un grande incontro a St Radegund, nel giorno
stesso del 60° anniversario della morte di Jägerstätter, con sosta
anche a Bolzano per Josef Mayr-Nusser e a Monaco per i giovani della
Rosa Bianca: vedi il mio resoconto </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Pellegrinaggio
ai martiri anti-nazismo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>il foglio</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 305, ottobre 2003, p. 4. (Vedi sotto, rivista </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Humanitas</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">).
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Le lettere dal carcere di
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Franz Jägerstätter,
molto toccanti e profonde e coraggiose, sono pubblicate, insieme ad
altri suoi scritti, col titolo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Scrivo
con le mani legate</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
(espressione contenuta in una lettera), a cura di Giampiero Girardi,
Editrice Berti, Piacenza 2005. La chiesa cattolica ha riconosciuto
nella vita e morte di Jägerstätter il carattere di martirio per
opporsi all’idolatria nazista, che significava anche fedeltà
eroica all’evangelo della pace: la cerimonia di beatificazione è
avvenuta a Linz il 26 ottobre 2007. Nell’occasione, a cura di
Giampiero Girardi, è uscito </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Franz
Jägerstätter, il contadino contro Hitler. </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Una
testimonianza per l’ogg</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>i</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
con scritti di Tanzarella, Comina, Valpiana, Palini, Peyretti,
Stabellini, Cipriani, Travisa, Perrini, ed. Berti, Piacenza 2007 (111
pagine di piccole dimensioni). In Italia l’associazione degli
interessati alla testimonianza di Jägerstätter</span><span style="color: black;">
</span><span style="color: black;">fa</span><span style="color: black;"> </span><span style="color: black;">capo</span><span style="color: black;">
</span><span style="color: black;">a</span><span style="color: black;"> </span><span style="color: black;">Giampiero</span><span style="color: black;">
</span><span style="color: black;">Girardi</span><span style="color: black;">,
</span><span style="color: black;">cell</span><span style="color: black;">. 347
4185 755, </span><span style="color: black;">email</span><span style="color: black;">:
</span><a href="mailto:franzitalia@gmail.com"><span style="color: blue;"><u>franzitalia</u></span><span style="color: blue;"><u>@</u></span><span style="color: blue;"><u>gmail</u></span><span style="color: blue;"><u>.</u></span><span style="color: blue;"><u>com</u></span></a><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span>
</p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Una
nuova biografia di Franz Jägerstätter, narrativa e ben documentata,
esce nel 2021: Francesco Comina, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Solo
contro Hitler. Franz Jägerstätter, il primato della coscienza</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
Ed.Emi.</span></span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Nel
maggio 2019 viene presentato a Cannes un film su Franz Jägerstätter,
del regista Malik:
</span></span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.ansa.it/sito/videogallery/spettacolo/2019/05/20/cannes-malick-dio-martirio-e-disobbedienza_c6e21148-6c6c-43d6-b119-0013a39f9be6.html" target="_blank"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">http://www.ansa.it/sito/videogallery/spettacolo/2019/05/20/cannes-malick-dio-martirio-e-disobbedienza_c6e21148-6c6c-43d6-b119-0013a39f9be6.html</span></span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
Ma una recensione sul Corriere della Sera online lo critica perché
più attento alle bellezze naturali della montagna che alla vicenda
di coscienza e di fede di Franz (così da una mail di
mirsezpd@libero.it , del 20 maggio 2019). Un altro stravolgimento
cinematografico di una azione nonviolenta è il film sulla
Rosenstrasse (vedi in questa bibliografia).</span></span></p>
<p align="justify" style="margin-right: 2.1cm;"><span face="Arial Unicode MS, sans-serif"><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">-
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Francesco</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Comina</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Non</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>giuro</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>a</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Hitler</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">La</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">testimonianza</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Josef</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Mayr</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">-</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Nusser</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">San</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Paolo</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Milano</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
2000. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Altoatesino</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">fervente</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">cattolico</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">arruolato</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">d</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">’</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">autorità</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">nelle</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">SS</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">dopo</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">l</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">’8
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">settembre</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
1943, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Mayr</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">-</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Nusser</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">si</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">rifiutò</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">giurare</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">a</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Hitler</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">par</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">ragioni</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">fede</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">come</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Jägerstätter</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Dapprima</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">internato</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">in</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">manicomio</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">muore</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">sfinimento</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">durante</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">il</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">viaggio</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">verso</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Dachau</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Comina</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">documenta</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">la</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">lucidità</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">del</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">suo</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">precoce</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">giudizio</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">morale</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">e</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">poltico</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">sul</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">nazismo</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Di</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Mayr</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">-</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Nusser</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">ha</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">scritto</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">anche</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Isabella</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Bossi</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Fedrigotti</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">sul</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Corriere</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>della</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Sera</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
2 </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">febbraio</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
2002, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">p</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.
29. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">La</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">rivista</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
"</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">La</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Civiltà</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Cattolica</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">"
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">nel</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">numero</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
13 </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">del</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
2008 </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">ha</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">pubblicato</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">un</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">ampio</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">articolo</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">padre</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Piersandro</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Vanzan</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">S</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">I</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>osef</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Mayr</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>-</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Nusser</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>,
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>obiettore</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>di</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>coscienza</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>e</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>martire</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">trasmesso</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">dall</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">’</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">agenzia</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Zenit</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">org</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">sabato</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
26 </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">luglio</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
2008. </span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- Sui resistenti, ribelli e
disertori nell'esercito nazista ho raccolto dei fatti e dei dati in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Quelli dell'ultima ora</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
uscito, come parte di una più ampia relazione tenuta per l’Iprase
di Trento nell’aprile 2000, nel volume</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Maestri
e scolari di nonviolenza</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
a cura di Claudio Tugnoli, Franco Angeli ed., Milano 2000, pp.
243-256. Nel 2021 aggiungo il volume di </span></span><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Mirco
Carrattieri e Iara Meloni, </span></span><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Partigiani
della Wehrmacht. Disertori tedeschi nella Resistenza italiana, </i></span></span><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Le
Piccole Pagine, 2021, pp. 359 (una breve recensione uscita su </span></span><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>il
manifesto </i></span></span><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">nelle
mie schede sulla Resistenza tedesca).</span></span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">-
Ho raccolto parecchi casi di boicottaggio personale della Shoah,
compiuto in vari paesi europei, ed anche da molti cittadini tedeschi,
in un ampio scritto intitolato </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Molti
Schindler: dunque si poteva resistere al nazismo</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
pubblicato sul quotidiano telematico </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>La
nonviolenza è in cammino </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">(</span></span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:nbawac@tin.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">nbawac@tin.it</span></span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
), nn. 803 e 804, 8 e 9 gennaio 2005</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>.</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
Successivamente ho aggiornato la bibliografia là indicata. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">-
Sul particolare caso danese vedi qui sopra al n. 1. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Aggiungo
il 19 dicembre 2022: </span></span><span style="color: blue;"><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span></span><span style="color: blue;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Andrea
Vitello, </span></span></span><em class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Il
nazista che salvò gli ebrei. Storie di coraggio e solidarietà in
Danimarca</span></span></em><span style="color: blue;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 10pt;"> (ed.
Le Lettere), prefazione di Moni Ovadia e postfazione di Gabriele
Nissim. </span></span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Grazie
ad un’analisi scientifica di fonti, documenti e testimonianze,
l’autore ricostruisce la storia di Georg Ferdinand Duckwitz</span></span><strong class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,</span></span></strong><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 10pt;"> il
nazista membro dell’ambasciata tedesca a Copenaghen che contribuì
a salvare la comunità ebraica danese dalla deportazione. Quando, il
28 settembre 1943, Duckwitz venne informato dell’imminente
deportazione nei campi di concentramento dei 7.000 ebrei che
abitavano in Danimarca, avvertì subito i suoi amici del Partito
Socialdemocratico, che dettero l’allarme. Quasi tutta la
comunità ebraica riuscì prima a nascondersi dal raid nazista,
avvenuto nella notte tra l’1 e il 2 ottobre 1943 e poi a rifugiarsi
in Svezia, paese rimasto neutrale. Il caso danese è unico poiché,
rispetto ad altri salvataggi avvenuti in altri Paesi nel corso della
Seconda Guerra Mondiale, l’intera popolazione, dal re fino alle
persone appartenenti alle classi sociali più umili, contribuì
unanime al salvataggio degli ebrei. La figura del nazista tedesco
Duckwitz fu cruciale: si tratta infatti dell’unico politico nazista
che rischiò la vita per opporsi alla deportazione. Anni dopo la
fine della guerra, Duckwitz e molti danesi verranno riconosciuti come
“Giusti tra le Nazioni” dallo Yad Vashem. Il loro esempio ci
dimostra come ci si possa sempre opporre a un potere all’apparenza
invincibile.</span></span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">-
Devo ora aggiungere il caso del console portoghese a Bordeux,
</span></span><span style="font-family: serif;"><span style="font-size: 10pt;">Aristides
de Sousa Mendes, che </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
nel 1940 salvò 30.0000 ebrei in fuga, firmando i loro documenti
(articolo </span></span><span style="font-family: serif;"><span style="font-size: 10pt;">di
Susanna Nirenstein in </span></span><span style="font-family: serif;"><span style="font-size: 10pt;">“la
Repubblica” del 6 luglio 2020)</span></span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- Sulla probabile obiezione degli
scienziati tedeschi alla costruzione della bomba atomica: Leandro
Castellani, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La grande
paura</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Storia
dell'escalation nucleare, Prefazione di Carlo Bernardini, ERI, Torino
1984, pp. 96-106; Thomas Powers, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
storia segreta dell'atomica tedesca</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Mondadori, Milano 1994 (1993), pp. 503-509.</span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- Sul problema di coscienza
relativo all'uccidere Hitler, cfr la mia recensione del libro di
Peter Hoffmann, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Tedeschi
contro il nazismo. La Resistenza in Germania</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Il Mulino, Bologna 1994 (1988), pubblicata in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Servitium</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 102, nov.-dic. 1995, fascicolo "Resistenza al male", pp.
117 e 119-120.</span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- Documenti di alta resistenza
morale, che ricordano in qualche momento gli atti dei martiri
cristiani sotto l’impero romano, sono: Helmuth James von Moltke,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Futuro e resistenza
</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(dalle lettere degli
anni 1926-1945), Morcelliana, Brescia 1985; Dietrich Bonhoeffer,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Dieci anni dopo. Un
bilancio sul limitare del 1943, </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenza e resa.
Lettere e scritti dal carcere</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Paoline, Cinisello Balsamo 1989, pp. 59-74.</span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- Max Josef Metzger, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
mia vita per la pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Lettere dalle prigioni naziste scritte con le mani legate, Traduzione
e cura di Lubomir Žak, ed. San Paolo 2008. Metzger (1887-1944) era
un prete cattolico impegnato in modo deciso per la pace politica, per
l’unione tra le chiese cristiane, riconoscendo ciascuna i propri
errori. Sono qui raccolte le principali lettere che scrisse dal
carcere, letteralmente con le mani legate, alla sua comunità, ma
anche a governanti nazisti perché riconoscessero la sconfitta
prevedibile e riducessero i mali per il popolo tedesco, a Pio XII
perché indicesse un concilio ecumenico per l’unità cristiana e
per la pace. Fu condannato a morte per la sua opposizione morale al
nazismo e decapitato il 17 aprile 1944. </span>
</p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- La rivista bimestrale </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Humanitas</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(</span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.morcelliana.com/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">http://www.morcelliana.com</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
; </span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:redazione@morcelliana.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">redazione@morcelliana.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
), anno LVIII, n. 5, settembre-ottobre 2003, dedica il fascicolo a
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Figure della resistenza
al nazismo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">. La
Prefazione è stesa da Wolfgang Huber, figlio di Kurt, il professore
ispiratore dei giovani della Rosa Bianca (vedi sopra). Segue,
pubblicata integralmente per la prima volta, l’autodifesa di Kurt
Huber nel processo che lo condannò a morte, coraggiosa e franca
sfida al totalitarismo nazista e allo stesso feroce presidente del
tribunale, Freisler. Tra altre figure della rivolta morale contro la
violenza del potere, un articolo di Anselmo Palini illustra la
vicenda di Franz Jägerstätter con alcuni documenti in più anche
rispetto al libro di Erna Putz (vedi sopra).</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Aggiungo qualche riferimento (1998) in Germania sulla Resistenza
antinazista: 1) DRAFD, Deutsche in der Résistance, in den
Streitkräften der Antihitlerkoalition und der Bewegung Freies
Detschland (Tedeschi nella Resistenza, nelle forze armate della
coalizione antihitleriana, nel movimento Libera Germania). Telefono
sede centrale di Berlino: 0049/30/509.88.52. Contatto diretto con un
partigiano del DRAFD: Peter Gingold, Reichsforststrasse 3, D-60528
Frankfurt, tel 0049/69/672.631.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">2)
Bundesvereinigung Opfer der NS Militärjustiz (Associazione vittime
dei tribunali militari nazisti), Freidrich Humbert Strasse 116,
D-28758 Bremen, tel 0049/421/622.073, fax 621.422. Contatto diretto
con il presidente Ludwig Baumann, Aumunder Flur 3, D-28757 Bremen,
tel 0049/421/66.57.24.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">3)
Antikriegsmuseum, Friedensbibliotek (Museo antiguerra, Biblioteca
della pace), Bartolomäuskirche, Friedensstrasse 1, D-10249 Berlin,
tel 0049/30/508.12.07.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="de-DE">4)
Mahn- und Gedenkstätte für die Opfer der Nationalsozialistischen
Gewaltherrschaft (ammonimento e memoria per le vittime del dominio
nazista), Mühlenstrasse 29, D-40591 Düsseldorf. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Catalogo
di 202 pagine </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Verfolgung
und Widerstand in Düsseldorf 1933-1945</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
(Persecuzione e Resistenza a Düsseldorf , 1933-1945), Düsseldorf
1990.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
10. Ermes Ferraro, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Resistenza napoletana e le Quattro Giornate, </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Una strategia di pace:
la difesa popolare nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
cit. (nella prima sezione al n. 16), pp. 89-95. Secondo l'ordine di
Hitler, l'esercito dei guastatori doveva lasciare «cenere e fango»
al posto della città. Una popolazione in gran parte femminile, quasi
senza armi, inflisse all'esercito tedesco «l'unica sconfitta
popolare da esso subita nel mondo» (A. Drago, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Una
nuova interpretazione della Resistenza italiana secondo categorie
storiche nonviolente</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
dattiloscritto).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">11.
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Lotte nonviolente nella
storia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, materiale
preparato per un volume non uscito, come proposta di lavoro rivolta a
insegnanti e studenti. Contiene una parte metodologica generale e una
parte storica limitata al periodo della Resistenza al nazifascismo,
in diversi paesi europei, compresa la Germania. Il lavoro contiene
molte ulteriori indicazioni bibliografiche che allungherebbero di
molto il presente elenco. Esso è stato compiuto da un gruppo di
ricerca del Centro Studi e Documentazione "Domenico Sereno
Regis" di Torino (www.serenoregis.org).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">12.
Un episodio tipico, tra i molti sconosciuti, di resistenza senz'armi
è narrato brevemente in Neera Fallaci, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Vita
del prete Lorenzo Milani. Dalla parte dell'ultimo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Prefazione di David Maria Turoldo, Bur, Milano 1993 (1974), p. 219,
nota 13. Nel piccolo villaggio di Acone, nel Mugello fiorentino fu
creato uno dei maggiori centri di smistamento e di raccolta dei
prigionieri alleati fuggiti dai vari campi di concentramento. Poveri
contadini analfabeti, inermi che aiutavano altri inermi per puro
spirito evangelico, furono la base di questa azione animata dal
pievano e da una organizzazione clandestina del Partito d'Azione.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
13. Antonio Parisella, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Sopravvivere
liberi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">. Riflessioni
sulla storia della Resistenza a cinquant'anni dalla Liberazione,
Gangemi editore, Roma 1997, pp. 160. L'Autore, in questa raccolta di
saggi, valorizza la lotta nonarmata, definita «una scoperta del
Cinquantenario» (v. sopra, n. 7), partita dalla cultura nonviolenta
e finalmente entrata sotto l'attenzione degli storici. Parisella
mostra come la lotta per la sopravvivenza fisica e ideale, lungi
dall'essere "attendismo", è componente essenziale e
basilare della Resistenza al nazifascismo come di ogni lotta di
resistenza. La liberazione è il compimento della sopravvivenza, e
questa è l'inizio della liberazione. Parisella cita Collotti e
Klinkhammer: «Quando la resistenza civile assume forme collettive
può avere una forza anche superiore a quella di un gesto armato».
Si ricava l'immagine della resistenza nonarmata come un cerchio molto
ampio, che comprende mille forme e modi autonomi, entro il quale sta
il cerchio minore, per quanto importante, della resistenza armata;
immagine che rovescia quella tradizionale tutta e solo armista.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">14.
Bianca Ballesio, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
guerra di Kira</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, La
resistenza civile nel Canavese, prefazione di Ersilia Perona,
L'Angolo Manzoni ed., Torino, 1999.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> </span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">15.
Lidia Menapace, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resisté</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Il dito e la luna, Milano 2001, pp. 90. L’autrice racconta, in base
alla propria esperienza partigiana, che nella Resistenza si poteva
fare obiezione di coscienza all'uso delle armi, insomma che la
vicenda fu molto più ricca di quanto la tradizione della
storiografia italiana (molto politico-militare e poco sociale e
popolare) ci abbia trasmesso. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
16. Anna Maria Bruzzone e Rachele Farina, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Resistenza taciuta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Dodici vite di partigiane piemontesi, Bollati Boringhieri, Torino
settembre 2003, pp. 312. Anna Maria Bruzzone è autrice di vari libri
sulla Resistenza e la Shoah. Questa edizione di </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Resistenza taciuta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
dopo la prima del 1976, apprezzatissima e da lungo tempo esaurita,
compare in forma nuova e bella, arricchita da una intelligente
prefazione di Anna Bravo (coautrice, con Anna Maria Bruzzone di </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>In
guerra senza armi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">; si
veda il n. 7 della seconda parte di questa bibliografia). Queste
opere d'inchiesta e testimonianza sulla partecipazione delle donne,
effettiva ma per lo più disarmata, alla lotta di Resistenza, hanno
promosso tra gli storici l'individuazione e il riconoscimento,
dapprima gravemente mancato, del fatto e del concetto di resistenza
nonarmata e nonviolenta, concetto «di valore euristico» (Claudio
Pavone, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il Ponte</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 1/1995), realtà ben diversa dalla resistenza passiva. Chi lavora
per la trasformazione nonviolenta della gestione dei conflitti acuti,
e cioè per l'eliminazione del disumano infelice giudizio delle armi
nelle contese umane, trova in questi lavori storici, che danno il
giusto riconoscimento al contributo delle donne alla civilizzazione
umana, motivo di profonda gratitudine e ammirazione per
l'insegnamento prezioso che da essi ci viene.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><br />
17.
Silverio Corvisieri, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
villeggiatura di Mussolini</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il confino da Bocchini
a Berlusconi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Baldini
Castoldi Dalai, 2004. Il titolo allude all’espressione
ultrabenevola con cui Berlusconi ha qualificato le condanne degli
antifascisti al confino. Il libro racconta, tra l'altro, di un
ambulante deportato in quanto autore di una canzone in cui si
chiedeva a sant'Antonio la grazia di non fare scoppiare la guerra, di
rivolte al confino, tra cui quella contro l'imposizione del saluto
romano, e di scioperi della fame. I confinati seppero organizzare una
vera e propria resistenza, scrissero manifesti profetici,
progettarono riviste, rischiarono e accumularono anni e anni di
carcere o di confino aggiuntivo, ma senza piegarsi. In genere i
cittadini delle isole e dei duecentosessantadue paesini scelti dal
fascismo come luoghi di morte civile vollero loro bene e li
protessero.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">18.
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Die verborgene Tugend –
La virtù nascosta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Eroi sconosciuti e dittatura in Austria; Catalogo bilingue della
Mostra fotografica dell’Associazione Biblioteca Austriaca di Udine,
a cura di Francesco Pistolato, Europrint edizioni, Quinto di Treviso
2007, formato 21x30, pp. 158. Con una cinquantina di fotografie
ampiamente commentate, il catalogo documenta la Resistenza austriaca
all’Anschluss nazista, ancor meno conosciuta di quella tedesca. In
Austria l’opposizione fu più difficile perché il nazismo ebbe
consensi nella speranza di miglioramenti di vita, perché divisa tra
socialisti e conservatori, perché non ebbe un gruppo dirigente.
Eppure, quasi 70.000 persone furono arrestate nelle prime settimane,
deportate alcune prima a Dachau poi a Mauthausen, il primo lager in
Austria. La Resistenza ebbe molte forme popolari, morali e religiose,
testimoniali, e nonviolente: basti ricordare Franz Jägerstätter (v.
sopra, al n. 9).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;">
</p>
<p align="justify" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0.18cm; margin-right: 2.1cm; margin-top: 0.18cm;">
<span style="color: teal;"><span face="Arial Unicode MS, sans-serif"><span style="font-size: 13pt;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">19.
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Oltre</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>
</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>quel</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>
</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>muro</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>.
</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>La</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>
</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Resistenza</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>
</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>nel</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>
</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>lager</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>
</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>di</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>
</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Bolzano</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>.</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
- </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Dario</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Venegoni</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">e</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Leonardo</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Visco</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Gilardi</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">figli</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">deportati</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">nel</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">lager</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">nazista</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Bolzano</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">tra</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">il</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
1944 </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">e</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">il</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
1945, </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">hanno</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">realizzato</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">per</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">conto</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">della</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Fondazione</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Memoria</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">della</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Deportazione</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Milano</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">una</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">mostra</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">documentaria</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">in</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
26 </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">pannelli</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">dal</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">titolo</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
“</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Oltre</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">quel</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">muro</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">La</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Resistenza</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">nel</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">lager</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Bolzano</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">”.
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Nella</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">mostra</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">sono</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">presentati</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">per</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">la</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">prima</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">volta</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">diverse</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">decine</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">immagini</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">e</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">circa</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">un</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">centinaio</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">documenti</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">inediti</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">che</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">testimoniano</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">dell</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">’</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">intensissima</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">attività</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">resistenza</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">un</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">comitato</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">unitario</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">interno</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">al</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">campo</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">in</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">stretto</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">collegamento</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">con</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">una</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">struttura</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">clandestina</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">esterna</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">e</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">con</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">il</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">CLN</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Alta</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Italia</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Milano</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">I</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">due</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">autori</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">della</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">mostra</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">illustrano</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">in</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">questo</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">video</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">realizzato</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">da</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Vera</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Paggi</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">la</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">struttura</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">dell</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">’</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">organizzazione</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Resistenza</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">con</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">i</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">principali</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">protagonisti</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">questa</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">eccezionale</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">pagina</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">storia</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">italiana</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.
(</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">notizia</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">del</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
4 </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">marzo</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
2009). P</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">er</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">prenotare</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">la</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">mostra</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">occorre</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">prendere</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">contatto</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">con</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">la</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Fondazione</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Memoria</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">della</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Deportazione</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">di</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Milano</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">:
02 87383240 ; </span></span></span><b><a href="mailto:fondazionememoria@fastwebnet.it"><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">fondazionememoria</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">@</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">fastwebnet</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">it</span></span></u></span></a></b><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
; </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">sito</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">:
</span></span></span><b><a href="http://www.deportati.it/" target="_blank"><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">http</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">://</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">www</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">deportati</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">it</span></span></u></span></a></b><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
; </span></span></span><b><a href="http://www.anpi.it/" target="_blank"><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">http</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">://</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">www</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">anpi</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">it</span></span></u></span></a></b><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">20.
Giorgio Vecchio, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Resistenza delle donne, 1943-1945</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Cooperativa In Dialogo, Milano 2010. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Giorgio
Vecchio, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le suore e la
Resistenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Cooperativa In Dialogo, Milano 2010.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<ol start="21">
<li><p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Anna
Brav</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">o,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>La
conta dei salvati. Dalla Grande Guerra al Tibet. Storie di sangue
risparmiato</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
Laterza 2013. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Il
sottotitolo è il vero più giusto titolo</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>.
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Il
libro raccoglie documentati fatti di pace-dentro-le-guerre, di arte
del “vivere e lasciar vivere” in mezzo alla fiera dell'uccidere:
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">«</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Tra
uccidere e morire c'è una terza via: vivere</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">»</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
(Christa Wolf). Dopo un'introduzione "Violenza, nonviolenza,
storia", i capitoli sono dedicati alle guerre evitate
(anche da diplomazie e governi) tra 800 e 900, poi alle molte tregue
spontanee e alle fraternizzazioni fra "nemici" da trincea
a trincea nella guerra 1914-18; un capitolo su Gandhi; due capitoli
su "Senza armi contro Hitler" in Italia e in Danimarca; un
capitolo sul Kosovo e uno sul Tibet. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">«</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Le
guerre scoppiano quando si smette di cercare la pace</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">»</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
chiarisce Anna Bravo. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">«</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">E'
un'idea malsana che quando c'è guerra c'è storia, e non quando c'è
pace. Il sangue risparmiato fa storia come il sangue versato</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">»</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">La
nonviolenza non è onnipotente, ma è potente. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">C'è,
anche dentro le guerre, una nonviolenza senza nome e senza teoria,
senza saper nulla di Gandhi, che è l'istinto umano profondo del non
uccidere, del non distruggere, perché solo a questa condizione si
vive da umani. Come quel fante tedesco traumatizzato che urla:
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">«Vedete
il nemico laggiù? Ha un padre e una madre. Ha una moglie. Io non lo
uccido». </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Il
sistema internazionale può essere pacifico, la guerra non è mai
inevitabile. Scoppia a causa dell'industria degli armamenti, e
dell'idea fallace che le armi difendano.</span></span></span></p>
</li></ol>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">22.
Ercole Ongaro, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Resistenza
nonviolenta 1943-45</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
I libri di Emil, Bologna 2013. L'Autore è direttore dell'Istituto
per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, di Lodi
(Ilsreco). Nei diversi capitoli del volume, egli esamina quale
memoria della Resistenza abbiamo oggi, l'aiuto ai soldati in fuga
dopo l'8 settembre 1943, l'aiuto agli ex-prigionieri alleati, l'aiuto
agli ebrei, le lotte nelle fabbriche, nelle campagne, nella scuola,
la Resistenza degli internati militari, i deportati razziali e
politici, i renitenti alla leva, la Resistenza delle donne, la stampa
clandestina, i Comitati di Liberazione Nazionale, e nell'ultimo
capitolo si chiede: quale senso per la Resistenza armata? Per ognuno
di questi aspetti Ongaro porta dati, documenti, testimonianze
generali, regionali e locali (Modenese e Reggiano, Valtellina,
Comasco, Bresciano, Milanese, Roma, Torino, Genova, Milano, Toscana,
Bolzano). Avendo Ongaro conosciuto e considerata la letteratura
italiana sulla Resistenza nonarmata e nonviolenta, questo suo libro
risulta il lavoro più recente e riassuntivo e integrativo riguardo a
questo aspetto della Resistenza italiana, scoperto e valorizzato
anzitutto da storiche attente al contributo delle donne alla
Resistenza, tardivamente in confronto all'aspetto armato di quella
lotta.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">23.
Amedeo Cottino, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>C'è
chi dice di no. Cittadini comuni che hanno rifiutato la violenza del
potere</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">,
Prefazione di Marco Revelli, Ed. Zambon, 2015. A partire da una
esperienza familiare, l'Autore raccoglie accurata documentazione su
casi sia individuali sia collettivi, non di eroi ma di persone
comuni, che hanno rifiutato obbedienza ad un potere violento: dal
caso della Danimarca a quello di Le Chambon-sur-Lignon, più noti, a
isole di coscienza umana insopprimibile nel cuore stesso di un
sistema strutturalmente e culturalmente violento. Il libro di storie
pone il lettore di fronte alla domanda inquietante sulla attualità:
come ci atteggiamo di fronte alla “scena della violenza”? Alcuni
hanno detto no.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">24.
Giuliano Pontara, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Quale
pace?. </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Sei
saggi su pace e guerra, violenza e nonviolenza, giustizia economica e
benessere sociale, Ediz. Mimesis/minimaphilosophica, 2016. In questo
lavoro maturo della propria ricerca e riflessione, Giuliano Pontara
dedica almeno le pagine 84-87 ad una rapida ma ampia rassegna delle
lotte incruente nel mondo, dall'Asia alle due Americhe, al Sudafrica,
all'Europa. I fatti storici richiamati da Pontara sono collocati
entro una sviluppata riflessione nel cap. 4, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>La
nonviolenza come azione e come pensiero</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.
</span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="left" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 10pt;">25</span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 10pt;">.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 10pt;">
Anna Doria, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Oggi
sono venuti i tedeschi, </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 10pt;">Vita
quotidiana a Roma sotto l'occupazione nazista (10 settembre 1943 - 4
giugno 1944), Gangemi editore, Roma 2017. Nella letteratura storica
sulle forme popolari nonviolente di resistenza alla violenza
militare, si aggiunge ora questo volume di Anna Doria (collaboratrice
del Gruppo Didattico del Museo della Liberazione di Roma di via
Tasso). Nei nove mesi della occupazione nazista della città, un
piccolo gruppo di donne cattoliche spagnole della Istituzione
Teresiana, tiene un diario delle loro esperienze di soccorso e
rifugio per ricercati, per le famiglie di resistenti, per ebrei, per
senza casa e sfollati, per militari e carabinieri disobbedienti agli
ordini dei tedeschi, documentando la loro partecipazione alle ansie e
alla solidarietà popolare di tanti romani. Il volume riproduce il
diario in castigliano, tradotto e commentato dall'Autrice, ed è
illustrato da foto e documenti del tempo.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western">
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"> Enrico
Peyretti</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;"> </span></span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:enrico.peyretti@gmail.com"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">enrico.peyretti@gmail.com</span></span></a></u></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="center" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="color: blue;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 10pt;">***
*** ***</span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p><p align="center" style="margin-right: 0.3cm;">
<span style="font-size: large;"><b>D I F E S A S E N Z A
G U E R R A </b></span>
</p>
<p align="center" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-size: small;"><b>BIBLIOGRAFIA
STORICA DELLE LOTTE NONARMATE E NONVIOLENTE</b></span></p>
<p class="sdendnote-western"><br />
</p>
<p align="center" class="sdendnote-western"><span style="color: red;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">109.002
caratteri</span></span></p>
<p align="center" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">a
cura di </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Enrico
Peyretti</b></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="center" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">>>>
Ultimo aggiornamento parziale e correzioni: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">17
marzo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">2024</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>
<<< </b></span></span>
</p>
<p align="center" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Questo
testo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>sostituisce i
precedenti ed è sostituito dai successivi.</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>-
Presentazione, pagg. 1-2</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>-
I – Opere generali o su casi diversi dalla Resistenza 1939-1945 </b></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>pagg.
3-15 (63 schede)</b></span></span></p>
<p align="center" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>-
II – O</b><b>pere sulla Resistenza al nazifascismo</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>pagg.
16-24 (25 schede)</b></span></span></p>
<p align="center" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: x-small;">«Gli
storicisti debbono riconoscere che sul piano storico non è vero </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: x-small;">che
il nonviolento perde sempre e il violento vince sempre, se è </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: x-small;">vero
che i partigiani giudei antiromani furono sopraffatti e venivano </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: x-small;">crocifissi,
e solo si vendicò magnificamente su Cesare uno di questi </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: x-small;">crocifissi
che era per la nonviolenza, e anche Spartaco e i suoi non </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: x-small;">vinsero
affatto; mentre Gandhi ha vinto senza toccare un capello </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: x-small;">ai
soldati inglesi e alle loro famiglie nell’India, e William Penn, </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: x-small;">quando
si presentò con i suoi amici quaccheri ai pellirosse, e senza </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: x-small;">alcuna
arma, i capi gettarono via le proprie armi, e sorse uno stato </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: x-small;">di
pace, a differenza di tutti gli altri dell’America del Nord. </span>
</p>
<p style="margin-right: -0.08cm;"><span style="font-size: x-small;">Esistono
vittorie senza violenza».</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-left: 1.75cm; margin-right: 0.3cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Aldo
Capitini, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>La
nonviolenza oggi</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
Milano, Edizioni di Comunità 1962, </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-left: 1.75cm; margin-right: 0.3cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">ora
in Aldo Capitini, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Le
ragioni della nonviolenza</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
Antologia degli </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-left: 1.75cm; margin-right: 0.3cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">scritti
a cura di Mario Martini, Pisa, Edizioni ETS 2004, p. 136.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">«Esiste
una storia della nonviolenza, che è anche la storia delle lotte </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">contro
la violenza degli “uomini irragionevoli”. È sorprendente che </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">questa
storia non abbia maggiormente attirato l’attenzione degli </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">uomini
“ragionevoli” che raccomandano e giustificano la violenza».</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-left: 2cm; margin-right: 0.3cm; text-indent: -0.25cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Jean-Marie
Muller , </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Il
principio nonviolenza. Una filosofia della pace</i></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-left: 2cm; margin-right: 0.3cm; text-indent: -0.25cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Edizioni
Plus, Pisa University Press, 2004, p. 297</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-left: 2cm; margin-right: 0.3cm; text-indent: -0.25cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">«</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">E'
un'idea malsana che quando c'è guerra c'è storia, e non quando c'è
pace. Il sangue risparmiato fa storia come il sangue versato</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">».</span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-left: 1.8cm; margin-right: 2.1cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">Anna
Bravo, </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>La
conta dei salvati. Dalla Grande Guerra al Tibet. Storie di sangue
risparmiato</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">,
Laterza 2013</span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-left: 2cm; margin-right: 0.3cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Questa bibliografia non è una
bibliografia generale sul pacifismo e sulla nonviolenza, ma soltanto
sui casi storici che ho potuto reperire di difesa di diritti umani e
di diritti dei popoli, e di liberazione da tirannie, senza uso della
violenza armata. Essa comprende fino ad ora 61 gruppi di libri,
opuscoli, articoli, nella prima parte e circa 25 nella seconda. Ogni
gruppo indica per lo più diversi titoli, che quindi arrivano ad
essere alcune centinaia. </span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Questa
raccolta è </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><u>sempre in
corso di completamento e aggiornamento</u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
È nata come appendice ad una mia relazione </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Possibilità
del pacifismo nonviolento</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
tenuta al Centro Studi Piero Gobetti, di Torino, in dialogo con
Norberto Bobbio, il 21 gennaio 1994. Una redazione aggiornata alla
primavera 1995 è comparsa, insieme a quella relazione, su
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Testimonianze </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">n.
376, giugno-luglio 1995, pp. 7-26. Un aggiornamento al marzo 1996 è
stato pubblicato in appendice alla mia lezione dell'aprile 1995, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Resistenza civile nelle ricerche storiche</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Fascismo-Resistenza-Letteratura</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
I Quaderni del Museo Nazionale del Risorgimento, n. 2, Torino 1997,
pp. 61-87. Una breve presentazione delle principali opere indicate
nella presente bibliografia e dei relativi casi storici è contenuta
in un mio articolo dal titolo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Nonviolenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
pubblicato in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Effe</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
rivista delle librerie Feltrinelli, n. 9, estate 1998, pp. 35, 37,
39. La bibliografia, aggiornata a quella data, è pubblicata anche
nell’</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Annuario di
pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Italia/maggio
2000-giugno 2001, ed. Asterios, Trieste 2001, pp. 339-352 ed è
comparsa più di una volta nel quotidiano telematico </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
nonviolenza è in cammino </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(</span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:nbawac@tin.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">nbawac@tin.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">).
Una selezione della bibliografia è pubblicata in Assessorato
all’Istruzione, Regione Campania, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Ponti
di pace sul Mediterraneo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Agenda 2004, a cura di Giuliana Martirani, Edizioni Qualevita, Torre
dei Nolfi, AQ, 2003. Una versione ridotta è uscita in appendice al
volume (da me tradotto) di Jean-Marie Muller, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
principio nonviolenza. Una filosofia della pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
editrice Plus, Pisa University Press, 2004. Intera, e via via
aggiornata, la bibliografia si dovrebbe trovare ora (ma non sempre
nella versione più aggiornata) nei seguenti siti:
</span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=63"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=63</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
</span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.serenoregis.org/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">http://www.serenoregis.org</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(e anche direttamente cliccando in Google “Difesa senza guerra”),
come nel mio blog: </span><span style="color: blue;"><u><a href="http://enricopeyretti.blogspott.com/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">http://enricopeyretti.blogspot.com</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
. Questa bibliografia è stata pubblicata </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">anche</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
il 1</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">9</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
aprile 2022, in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">La
Biblioteca di Alessandria, al link
<a href="http://labibliotecadialessandria.costituenteterra.it/bibliografia-storica-delle-lotte-nonarmate-e-nonviolente/">http://labibliotecadialessandria.costituenteterra.it/bibliografia-storica-delle-lotte-nonarmate-e-nonviolente/</a></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;">
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Questa
bibliografia raccoglie elementi di quella storia delle lotte
nonarmate e/o nonviolente, alternative alla violenza in conflitti
politici acuti, alla cui scoperta un ramo della cultura di pace sta
lavorando in questi anni. Dico </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>nonarmate</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
le lotte che fanno a meno delle armi per una ragione di fatto, per
impossibilità o convenienza, e </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>nonviolente</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
le lotte che fanno questa scelta per una ragione di principio, pur
potendo usare le armi. Anche le prime, comunque, dimostrano le
possibilità e la relativa efficacia delle lotte condotte con l'arma
semplice e potente della noncollaborazione popolare ad un potere
ingiusto. Queste possibilità è dimostrata anche nei casi in cui
giuste rivoluzioni nonviolente hanno avuto in seguito delle
involuzioni per altri versi negative.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">La dominante ideologia della
violenza ha di fatto ignorato queste forme di resistenza e di
liberazione, facendole apparire impossibili. Per quanto possa essere
difficile, quel che è fatto è possibile. Ma anche se non vi fosse
alcuna esperienza efficace di lotta nonviolenta, sarebbe un dovere e
una necessità inventare oggi questa lotta, per chi vuole affermare
la giustizia senza contribuire all’ingiustizia.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Oltre
a singoli ricercatori, lavorano alla storia della pace istituzioni
come quella diretta a Harvard da Gene Sharp (vedi sotto), come il
Council on Peace Research in History, in Usa, lo European Working
Group on Peace Research in History, lo Instituto de la Paz y los
Conflictos de la Universidad de Granada, España. I "racconti di
pace" presenti in tante culture sono punto d'appoggio per
immaginare, volere, costruire la pace (cfr Elise Boulding, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Inventare
futuri di pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Ed.
Gruppo Abele, Torino 1998). Tutto questo lavoro dovrà poter
modificare la cultura della difesa ancora dominante, ristretta
sull'esclusivo e riduttivo modello armista del monopolio militare.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">La
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><u>prima parte</u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(p. 3-15) di questa bibliografia indica le </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><u>opere
generali</u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> o riguardanti
momenti storici diversi, la </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><u>seconda</u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(p. 16-24) le opere relative alla </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><u>Resistenza
al nazismo e al fascismo</u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
L'ordine è, per quanto possibile, quello di pubblicazione. La
documentazione sulle lotte nonviolente di una determinata regione, o
problema, può trovarsi indicata in più di una delle voci di questa
bibliografia. Si consiglia di cercare col programma “trova”: per
esempio Palestina, palestinesi, oppure Kossovo (o Kosovo), oppure
diritti civili.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Quasi
tutti i lavori indicati si possono consultare presso la biblioteca
(forse la più ricca in Italia su pace, nonviolenza, ecologia) del
Centro Studi "Domenico Sereno Regis", via Garibaldi 13,
10122 Torino, tel 011/53.28.24, fax 011/51.58.000; e-mail:
</span><a href="mailto:info@serenoregis.org"><span style="color: blue;"><u>info</u></span><span style="color: blue;"><u>@</u></span><span style="color: blue;"><u>serenoregis</u></span><span style="color: blue;"><u>.</u></span><span style="color: blue;"><u>org</u></span></a>
; http://<a href="http://www.serenoregis.org/"><span style="color: blue;"><u>www</u></span><span style="color: blue;"><u>.</u></span><span style="color: blue;"><u>serenoregis</u></span><span style="color: blue;"><u>.</u></span><span style="color: blue;"><u>org</u></span></a><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
A questi indirizzi (o a quello del curatore:
</span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><a href="mailto:e.pey@libero.it">enrico.peyretti@g</a>mail.com</span></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">)
sarà gradita ogni segnalazione che integri l'attuale aggiornamento.
Ringrazio i molti ricercatori che in tante occasioni mi hanno
indicato opere a cui non sarei arrivato da solo. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Evidenzio con asterisco * i
lavori che mi sembrano di maggiore importanza. (e.p.)</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm; text-indent: 1.25cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="center" class="western" style="break-before: page; margin-right: 0.3cm; page-break-before: always;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>I
- OPERE GENERALI</b></span></span></p>
<p align="center" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>O
SU CASI DIVERSI DALLA RESISTENZA 1939-45</b></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">1.
Aldo Capitini, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le
tecniche della nonviolenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
parte IV, Feltrinelli, MIlano 1967 (ripubblicato da </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Linea
d'Ombra, 1989</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">).
Riporta casi storici da Roma antica repubblicana, al Sudafrica
1900-1910 e 1952, all'India 1917-1947, alla Norvegia 1940-43. Altri
casi storici significativi, Capitini elenca nel brano citato in
epigrafe, tratto da </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
nonviolenza oggi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Milano, Edizioni di Comunità 1962. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span lang="en-GB">1
</span><span lang="en-GB">bis</span><span lang="en-GB">. </span><span lang="en-GB">Mulford</span><span lang="en-GB">
</span><span lang="en-GB">Q</span><span lang="en-GB">. </span><span lang="en-GB">Sibley</span><span lang="en-GB">,
</span><span lang="en-GB"><i>The</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>quite</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>battle</i></span><span lang="en-GB"><i>
- </i></span><span lang="en-GB"><i>Writings</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>on</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>the</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>theory</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>and</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>practice</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>of</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>non</i></span><span lang="en-GB"><i>-</i></span><span lang="en-GB"><i>violent</i></span><span lang="en-GB"><i>
</i></span><span lang="en-GB"><i>rsistence</i></span><span lang="en-GB">,
</span><span lang="en-GB">pp</span><span lang="en-GB">.386. </span>Beacon
Press, Boston, 1963. Sibley era professore di scienze politiche
all'Università del Minnesota e un forte oppositore della guerra
prima di Galtung e Sharp. Il libro è notevole per la ricchezza di
documenti allegati ad ogni personaggio/evento (segnalazione di Piero
P. Giorgi).</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">2.
Thich Nhat Hahn - Cao Ngoc Phong, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
lotta non-violenta del buddismo nel Vietnam</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Città Nuova Ed., Roma 1970.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
3. Jean-Marie Muller, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
vangelo della nonviolenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Prefazione di Matteo Soccio, Ed. Lanterna, Genova 1977 (1969).
L'Autore analizza la resistenza morale francese all'occupazione
nazista consistente nella noncooperazione col nemico, come
mirabilmente esemplificata da Vercors (pseudonimo di Jean Bruller,
1902-1991), in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le
silence de la mer </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(Ed.
de Minuit, Paris, 1942, ora in Le Livre de Poche, n. 25, ed. Albin
Michel, 1951; traduzione italiana Einaudi, Torino, numerose edizioni
a partire dal 1945). Muller esamina poi altri casi storici: gli
insegnanti norvegesi sotto il governo filo-nazista di Quisling, la
resistenza danese all'occupazione nazista, gli avvenimenti della
Cecoslovacchia nell'agosto 1968, le lotte operaie con metodi
nonviolenti in vari momenti storici.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
4. M.K. Gandhi </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Teoria e
pratica della nonviolenza </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(a
cura di Giuliano Pontara), Einaudi, Torino 1973 e seguenti; ediz.
economica Einaudi 1996, col saggio introduttivo di Pontara su </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
pensiero etico-politico di Gandhi </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">riveduto
e rinnovato, nel quale l'Autore, a p. CXXIX, elenca otto serie di
esempi storici di lotte nonviolente nel '900 in ogni parte del mondo,
già registrati in altri punti di questa bibliografia. Libro
fondamentale, dal punto di vista storico utile soprattutto per il
caso indiano, ma anche per gli interventi di Gandhi sugli altri
grandi conflitti. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">5.
AA.VV., </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Difesa popolare
nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, atti del
convegno di studio di Verona, ottobre 1979, Ed. Lanterna, Genova
1980. Casi storici del '900 - Germania, Paesi scandinavi, Olanda,
Cecoslovacchia, Algeria, India, Vietnam, Iran - nelle relazioni di
Soccio e Drago. Casi di lotte sociali, antimilitariste, antinucleari
in Italia nei lavori delle commissioni.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
6. Theodor Ebert, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
difesa popolare nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Gruppo Abele, Torino 1984 (originali 1967-1982). Analizza i
seguenti casi: Berlino 1920, Ruhr 1923, Danimarca 1940-45, Norvegia
1940-43, Finlandia 1948, Berlino 1953, Ungheria 1956, Cecoslovacchia
1968, Polonia dal 1980.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">7.
Jacques Semelin, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Per
uscire dalla violenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Gruppo Abele, Torino 1985 (1983). Casi considerati: Kady (Urss)
1937, testimonianze di generali nazisti nella 2a guerra mondiale,
Norvegia 1942, Cecoslovacchia 1968, Italia 1974, Argentina 1977, Iran
1979, Polonia 1980, Irlanda 1916-1976 e 1981, opposizione di Sacharov
1981.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
8. Gene Sharp</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> (1928-2018)</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Politica dell'azione
nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, 3 volumi,
Ed. Gruppo Abele, Torino 1985, 1986, 1996 (1973). </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Nel vol 1°, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Potere e
lotta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, cap.III,
pp.133-136, Sharp propone sette spiegazioni del fatto per cui gli
storici hanno trascurato ed ignorato questo genere di lotte. Egli
presenta la teoria del potere come consistente essenzialmente
nell'obbedienza dei sottomessi. Questa teoria ha illustri precedenti,
p. es. Etienne de la Boétie con </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Tirannia
servitù volontaria</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
pubblicato tra il 1546 e il 1550. Ciò permette di vedere le
possibilità di controllo nonviolento del potere mediante la gestione
del proprio consenso da parte della società consapevole.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Nel vol 2°, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le
tecniche</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Sharp elenca
198 tecniche osservate nella storia di tutti i tempi e luoghi, per
ognuna delle quali colleziona numerosi casi storici; si tratta dunque
di una raccolta, pur sommaria, di </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>molte
centinaia </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">di realtà
storiche di nonviolenza attiva in luogo della guerra. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Per</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">
oltre 30 anni Sharp </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">ha
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">prom</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">osso</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">
questa ricerca nel Program on Nonviolent Sanctions in Conflict and
Defense at the Center for International Affairs, Harvard University.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" lang="en-GB" style="margin-right: 0.3cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">9.
W.H.Conser, R.M.McCarthy, D.J.Toscano, G. Sharp, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Resistance,
Politics, and the American Struggle for Independence, 1765-1775</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
Lynne Rienner Publishers 1986, Boulder, Colorado, 580 pages.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" lang="en-GB" style="margin-right: 0.3cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">10.
Johan Galtung, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Gandhi
oggi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Ed. Gruppo
Abele, Torino 1987. Vi si trovano riferimenti ad altre lotte oltre
quelle condotte da Gandhi.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
11. Johan Galtung, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Palestina-Israele.
Una soluzione nonviolenta?</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Sonda, Torino 1989 (1989). Insieme a scritti precedenti la prima
Intifada (1987), il libro contiene una riflessione su questa lotta
(violenza limitata, ma non ancora nonviolenza) e un'intervista e
scritti di Mubarak Awad, il "Gandhi palestinese", promotore
di lotte nonviolente, cittadino di Gerusalemme Est, espulso da
Israele nel '69 e nell'88. Sulla componente nonviolenta dell'Intifada
e il ruolo delle chiese cristiane: Paolo Naso, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Come
pietre viventi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Immagini e testimonianze dei cristiani palestinesi, Claudiana, Torino
1990. Su Mubarak Awad e lo stato attuale delle correnti nonviolente
in Palestina: Francesca Paci, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
non violenza è viva</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La Stampa</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
22 agosto 2003. (Vedi sotto, il n. 58).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
12. Sull’importantissimo contributo del movimento femminile e
femminista ai metodi nonviolenti di lotta:</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Birgit Brock-Utne, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
pace è donna </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(titolo
che non rende bene l'originale </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Educating
for Peace. A Feminist Perspective</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Pergamon, New York 1985), introduzione di Elisabetta Donini, Ed.
Gruppo Abele, Torino 1989. Descrive, dopo l'azione culturale e
organizzativa di Bertha von Suttner (pp. 63-70) e le organizzazioni
femminili per la pace, alcune tipiche lotte nonviolente condotte da
donne (fino al 1985, data di pubblicazione dell’originale): per la
pace in Irlanda del Nord, 1976; contro le armi nucleari e per la pace
in Danimarca, Finlandia, Groenlandia, Islanda, Norvegia, Svezia,
1979-1981; contro le violenze della dittatura militare e
l'occupazione delle Malvine, le Madri della Plaza de Mayo in
Argentina, dal 1977; contro l'installazione missilistica di Greenham
Common, in Galles, dal 1981; contro le esercitazioni militari nella
terra shibokusa, in Giappone, dal 1982; contro la corsa al riarmo le
Donne Australiane per la Sopravvivenza, dal 1983; contro il
Pentagono, simbolo di tutte le violenze maschili, donne statunitensi
nel 1981; contro l'apartheid le donne sudafricane fino dal 1913,
1943, 1952, 1956, 1981 (pp. 72-88).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Monica Lanfranco e Maria G. Di Rienzo (a cura di), </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Donne
disarmanti</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">. Storie e
testimonianze su nonviolenza e femminismo, Editrice Intra Moenia,
Napoli 2003. Oltre la riflessione problematica sulla predisposizione
delle donne alla nonviolenza, il libro – con contributi delle
maggiori studiose e guide delle lotte femminili - richiama anche
esperienze storiche e contiene un manuale di comportamento per
l’azione diretta nonviolenta.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Si veda anche il n. 7 della seconda parte di questa bibliografia.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">13.
Jan Zielonka, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Political
Ideas in Contemporary Poland</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
Gower Publishing Group, Aldershot UK, 1989. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Volume
ricco di informazioni storiche sull’esperienza nonviolenta di
Solidarnosc.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">14.
Steven Duncan Huxley, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Constitutionalist
Insurgency in Finland</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
SHS, Helsinki, 1990, sulla resistenza non armata dei finlandesi alla
Russia nell’800.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
15. Su Islam e nonviolenza: Eknath Easwaran, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Badshah
Khan, il Gandhi musulmano</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Sonda, Torino 1990 (1984). Il volume è ripubblicato nel 2008 con
prefazione di Elvio Arancio e Luisa Mondo, e Postfazione di Nanni
Salio. Anche popolazioni guerriere e feroci come i Pathan della
Frontiera indiana, musulmani, seppero adottare la nonviolenza contro
le repressioni molto violente del dominio inglese. Il loro leader,
Abdul Ghaffar Khan, trovò nella sua fede islamica l'ispirazione alla
nonviolenza. Gandhi osservò che proprio il violento coraggioso nella
difesa di diritto e dignità è il più disponibile a capire e vivere
la "nonviolenza del forte". </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Chaiwat Satha-Anand, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Islam
e nonviolenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, ed.
Gruppo Abele, Torino 1997. L'autore, studioso thailandese, musulmano,
in questo libro, in cui sostiene la speciale attitudine della cultura
islamica all'azione nonviolenta (nonostante fenomeni contrari vistosi
ma limitati), narra ed analizza (pp. 24-31) un'azione nonviolenta nel
Pattani (Thailandia) nel 1975. </span></span>
</p>
<p class="western" style="margin-right: 0.3cm;">Sulla rivoluzione
nonviolenta in Iran nel 1978-1979, posso segnalare:
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Il n. 22 della collana </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Quaderni
della DPN</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, col titolo
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenze civili: le
lezioni della storia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(ed. La Meri-diana, Molfetta 1993, pp. 163) è la traduzione della
seconda edizione 1989 di </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Les
leçons de l'histoire. Résistances civiles et défense populaire
non-violente</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Les
dossiers de Non-violence Politique</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 2, che illustra ampiamente numerosi casi storici di lotte
nonviolente (vedi sotto, al n. 23), tra cui anche Iran 1978-79. La
traduzione italiana purtroppo esclude anche le tre ampie pagine 81-83
della rivista francese che descrivono il sollevamento popolare in
Iran 1978-1979, il quale, opponendosi senz'armi all'esercito (in quel
tempo il quinto al mondo per potenza) per lunghi mesi, portò infine
alla cacciata dello Scià senza compiere alcuna violenza, sebbene col
sacrificio di centinaia di vittime della repressione. Solo dopo il
ritorno dell'ayatollah Khomeiny dall'esilio in Francia ci furono
violenze civili e statali. Queste pagine, tradotte da Simona Di
Raimondo, dei Traduttori per la Pace, sono disponibili nel mio
computer per chi le richiede.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
David Morrison, Philip Taylor, Shastri Ramachandaran, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Media,
guerre e pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Ed
Gruppo Abele, Torino 1996. Nella seconda parte del libro (</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
mezzi di comunicazione come risorsa per la pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">),
Ramachandaran, nel paragrafo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
mezzi di comunicazione dei popoli</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(pp. 132-146), esamina in breve, sotto questo specifico aspetto, il
caso Iran 1979, insieme a vari altri casi storici. Sull'Iran,
l'Autore scrive, alle pp. 138-139: «La più sorprendente rivoluzione
basata sui mezzi di comunicazione del popolo – la cosiddetta
"stampa di bazar" - per ironia qualificata "anti-moderna”
è l'esperienza iraniana».</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Mouna Naïm, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La fuite
du chah d'Iran</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, su </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le
Monde</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, 18 gennaio
1999, e col titolo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Vent'anni
dopo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, su
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Internazionale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
19 febbraio 1999.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">-
Ryszard Kapuscinski ha scritto sull'Iran <i>Sha</i><i> </i><i>in</i><i>
</i><i>Shah</i> (Feltrinelli, 2001). Nell'anno drammatico della
rivoluzione, Kapuscinski, il grande viaggiatore, è in Iran per uno
dei suoi più brillanti e memorabili reportage, in cerca di risposte:
come avviene la rivoluzione in Iran? Quali sono le sue origini? Quali
saranno gli esiti? E riesce a temperare la complessa ricostruzione
storico-giornalistica con un'appassionante capacità narrativa.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Sulla vicenda iraniana ha scritto anche Foucault. Devo ancora
rintracciare le indicazioni precise dei suoi scritti.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Ho riunito alcuni miei scritti sull'argomento Islam, pace,
nonviolenza in E. Peyretti, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
politica è pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, ed.
Cittadella, Assisi 1998, nei capitoli </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Islam
e pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, p. 124, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Studi
su Islam e nonviolenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
p. 127, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Uomini di pace
nell'Islam</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, p. 131. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Mahmoud Mohamed Taha (1909 o 1911- 1985, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
secondo messaggio dell'Islam</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Emi, Bologna 2002. Taha, detto il Gandhi del Sudan, imprigionato
dagli inglesi, fu condannato e impiccato come eccessivo riformatore
dell’Islam. Il nuovo messaggio è per lui quello della prima fase
del Profeta, alla Mecca, libero dalle compromissioni con le esigenze
politiche del periodo di Medina, perciò più spirituale e teso alla
pace del musulmano «con sé stesso, con il suo Signore, con ogni
essere e ogni cosa». </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Ramin Jahanbegloo, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Leggere
Gandhi a Teheran</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, I
libri di Reset, Ed. Marsilio 2008. L’autore, filosofo iraniano,
incarcerato per 5 mesi nel 2006, lavora oggi alla Toronto University,
Canada. La sua interpretazione politica di Gandhi ispira una versione
del pluralismo che unisce la libertà alle tradizioni spirituali
dell’oriente.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Cfr anche il n. 24 di questa prima parte della bibliografia, sulla
resistenza nonviolenta della popolazione albanese del Kossovo, in
gran parte musulmana.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Cfr anche il n. 59 sulla resistenza civile della popolazione al
terrorismo integralista islamista in Algeria.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Nel corso del 2015, di fronte alle violenze dell'Isis/Daesh,
spettacolarizzate più che in ogni altra guerra, stanno uscendo
numerosi scritti, articoli e più ampie pubblicazioni, che
distinguono tra Islàm religioso, civile, anche nonviolento, e abuso
che ne viene fatto da chi conferisce una giustificazione
ideologico-religiosa a feroci lotte di potere. </span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">-
Siti consultabili anche sulle pubblicazioni recenti:
<span style="color: blue;"><u><a href="http://www.transcend.org/">www.transcend.org</a></u></span>
(col servizio settimanale di Transcend Media Service).</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-size: x-small;">-
Jawdat Said, </span><span style="font-size: x-small;"><i>Vie
islamiche </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>alla
nonviolenza,</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: 0.2pt;">
</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: 0.2pt;"><span style="font-weight: normal;">Cura
e Introduzione di Naser Dumairieh, Prefazione di Adnane Mokrani,</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
Edizioni Zikkaron, Marzabotto (Bo) (koinonia.montesole@gmail.com).
Vedi la recensione nel blog http://enricopeyretti.blogspot.it/</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-bottom: 0.5cm; margin-right: 0.3cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">-
Adel Jabbar, "L'Islam oggi. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Jihad</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
nonviolenza e modernità", in Claudio Tugnoli (a cura di),
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Maestri
e scolari di non violenza. Riflessioni, testimonianze e proposte
interattive</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
Iprase Trentino, Annali 2000, Franco Angeli, Milano, 2000; Adel
Jabbar, "I musulmani di oggi e le sfide globali", in P.
Naso, B. Salvarani (a cura di), </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>La
rivincita del dialogo. Cristiani e musulmani in Italia dopo l'11
settembre</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
EMI, Bologna, 2002.; Adel Jabbar, "Appartenenza e Alterità
nell’Islam", , in Antonio Genovese (a cura di), </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Intercultura
e</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Nonviolenza,
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Clueb,Bologna,2008;
Adel jabbar, "Khan, Maestro musulmano di non violenza",
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Confronti,
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Roma,
anno XXXVI, n.9, 2009. ; Biancamaria Scarcia Amorettii, "Tolleranza
e guerra santa nell'Islam", Sansoni Editore, Firenze, 1974.</span></span></p>
<p class="western" style="margin-bottom: 0.5cm;"><br />
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-bottom: 0.5cm; margin-right: 0.3cm;">
<br />
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">16.
Voce </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Lotte sociali
nonviolente</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, stesa da
Giorgio Giannini per </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'abecedario
dell'obiettore</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, a cura
di Diego Cipriani e Guglielmo Minervini, Ed. La meridiana, Molfetta
1991, pp.82-89.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
17. Sulle lotte nonviolente per i diritti civili negli Stati Uniti il
libro a cura di Paolo Naso, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'altro
Martin Luther King</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Claudiana, Torino 1993, contiene un'ampia bibliografia. </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">-
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Powerful
Days. The Civil Rights Photography of Charles Moore</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
Yexu by Michael S. Durham. Introduction by Anfrew Young. Stewart,
Tabori & Chang. N. York, 1984.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">-
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>The
Power of the People</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">.
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Active
Nonviolence in the USA.</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">
Edited by Robert Cooney & Helen Michalowski, New Society
Publishers, Philadelphia 1987.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">-
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>King.
A filmed Record Montgomery to Memphis</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
Arte G.E.I.E., 2/a rue de la Fonderie, F-67080 Strasbourg Cedex. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">In
inglese con sottotitoli in francese, la videocassetta rende
direttamente i grandi discorsi di M.L. King e mostra dal vivo sia le
grandi manifestazioni, nel loro spirito e nei metodi organizzativi,
sia gli episodi di repressione.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Una pagina di bibliografia su Martin Luther King è comparsa in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Cahiers de la
Réconciliation</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, n.1,
1998.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
18. Sulle esperienze e ricerche di riconciliazione nella verità e
giustizia, senza violenza, nei conflitti profondi, troviamo anzitutto
lavori sul caso della lotta contro la segregazione razziale in
Sudafrica, poi su altri casi nel mondo:</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Eugenio Melandri, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
protagonisti</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Emi,
Bologna 1984, contiene anche un breve profilo di Albert Luthuli.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">-
Michael Cassidy, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Politics
of Love</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
con introduzione di Desmond Tutu, Hodder & Stoughton, London
1991. </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">-
Steve Biko, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Black
Consciousness in South Africa</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
edited by Millard Arnold, Vintage Books, New York 1979.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Mary Benson, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Nelson
Mandela</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, biografia,
ed. Agalev, Bologna 1988. Il capitolo 9 di questo libro descrive la
separazione di Mandela da Luthuli, il capo spirituale e politico del
movimento nero, sulla strategia di lotta, proprio nel 1961, quando
Luthuli ricevette il premio Nobel per la pace per la cinquantennale
tradizione nonviolenta dell'ANC (African National Congress); Mandela
decise di adottare dapprima il sabotaggio, che non comportava perdita
di vite umane, e poi anche la lotta armata, pur rispettando l'impegno
di Luthuli per la nonviolenza</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>-
</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Ruth First,</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>
Un mondo a parte. 117 giorni</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Oscar Mondadori, Milano 1989</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Allan A. Boesak, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Se
questo è tradimento, sono colpevole</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Claudiana, Torino 1989. Sono discorsi e studi, del periodo 1979-1989,
del pastore nero della Chiesa Riformata Missionaria Olandese, che si
è opposto all'ideologia giustificatrice dell'apartheid su basi
teologiche, dominante in quella chiesa, fino ad ottenerne la condanna
da parte dell'Alleanza Riformata Mondiale, di cui Boesak è stato
presidente.</span></span></p>
<p align="left" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Per un avvio alla conoscenza di Nadine Gordimer, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Vivere
nell'interregno</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Feltrinelli, Milano 1990.<br />
- Nelson Mandela, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Lungo
cammino verso la libertà</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
libro autobiografico, Feltrinelli, Milano 1995.</span></span></p>
<p align="left" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Johan Galtung, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Giurisprudenza
di riconciliazione in Sudafrica</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>
</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">"Lectio
magistralis" nell'Università di Torino, 16 gennaio 1998, sulla
Commissione Verità e Riconciliazione presieduta da Desmond Tutu. Il
testo è pubblicato in inglese col titolo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>After
the Violence: Truth and Reconciliation? South Africa, Latin America:
Reflections on a New Jurisprudence</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
sul Notiziario dell'Università di Torino </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'Ateneo
, </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Anno XIV, n. 5,
novembre-dicembre 1998, pp. 17-22; testo italiano presso il Centro
Studi Sereno Regis di Torino. Galtung indica nell'esperienza
sudafricana la possibilità di una modifica della concezione del
processo penale nel senso di ridurre la violenza punitiva dello stato
e di ricostruire il rapporto umano e sociale tra reo e vittima. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>-
</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Marcello Flores (a
cura di), </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Verità senza
vendetta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'esperienza
della commissione sudafricana per la verità e la riconciliazione</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
manifestolibri ed., Roma 1999. L'ampia introduzione del curatore
premessa al rapporto finale della commissione, mostra, nella storia
del Sudafrica, il carattere violento tanto della repressione
governativa quanto della lotta anti-apartheid condotta in un secondo
tempo dall'African National Congress, ma indica l'originaria
ispirazione nonviolenta data all'ANC da Albert Luthuli negli anni '50
e '60 (p. 21); mostra la duplice de-escalation della violenza per
merito di De Klerk e Mandela dal 1990 (pp. 16-17). Nel rapporto della
commissione, introdotto dal presidente, il vescovo anglicano Desmond
Tutu, si vede la scelta di evitare la "giustizia dei vincitori"
e di basare la riconciliazione della società sulla base della verità
e della dignità restituita alle vittime, dell'amnistia personale in
cambio della verità e ammissione di colpa, piuttosto che sulla base
della pura giustizia retributiva.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Antonello Nociti, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Guarire
dall'odio</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Franco
Angeli editore, Milano 2000: lo straordinario insegnamento del
Sudafrica per costruire una pace interrazziale, che è problema della
nostra società.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
A.M. Gentili, A. Lollini, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L’esperienza
delle Commissioni per la verità e la riconciliazione: il caso
sudafricano in una prospettiva giuridico-politica</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in G. Illuminati, L. Stortoni, M. Virgilio (a cura di), </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Crimini
internazionali fra diritto e giustizia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Torino, Giappichelli 2000, pp. 163-215.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Desmond Tutu, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Non c’è
futuro senza perdono</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Feltrinelli, Milano 2001: "Fare giustizia non significa punire
bensì risanare" (p. 119-120). Arcivescovo anglicano di Città
del Capo e protagonista nella vicenda, Tutu racconta intensamente e
documenta l’esperienza sudafricana dall’apartheid alla
riconciliazione. Dello stesso autore e protagonista di questa
vicenda, si veda pure: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Anch'io
ho il diritto di esistere</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Queriniana, Brescia 1985; e </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Anche
Dio ha un sogno</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2004.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Alejandro Bendaña, Charles Villa-Vicencio, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
riconciliazione difficile</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Dalla guerra a una pace sostenibile, Ed Gruppo Abele, Torino 2002. La
prima parte del libro, stesa da Villa-Vicencio, direttore
dell’Institute for Justice and Reconciliation di Cape Town,
analizza con acume critico l’esperienza sudafricana.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>-
</b></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Enrico Peyretti, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Una
giustizia ricostruttiva: la Commissione Verità e Riconciliazione in
Sudafrica</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Minorigiustizia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
rivista interdisciplinare di studi giuridici, psicologici, pedagogici
e sociali sulla relazione fra minorenni e giustizia, n. 1-2/2002
(</span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:minorigi@dag.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">minorigiustizia@dag.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
), Pinerolo, febbraio 2003, pp. 214-222. Si tratta di una relazione e
ulteriore riflessione attuale sul caso sudafricano e le indicazioni
che offre. Ho ripreso e aggiornato queste considerazioni nello
scritto </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Sul processo
“Verità e Riconciliazione” in Sudafrica per uscire dalle
violenze dell’apartheid</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
seguito da schede sui film che trattano questa vicenda, nel libro
collettivo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Teoria e
pratica della riconciliazione</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Edizioni Qualevita 2009, pp. 39-50.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Danilo Franchi, Laura Miani, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
verità non ha colore</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Aguzzini e vittime dell’apartheid testimoniano alla Commissione per
la verità e la riconciliazione sudafricana, Edizioni Comedit 2000,
Milano 2003. In 200 pagine su 270 il libro riporta ventuno
drammatiche testimonianze rese alla Commissione, più alcuni
documenti tra cui le conclusioni di Desmond Tutu, presidente della
TRC.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Nell’aureo libretto di Carlo Maria Martini e Gustavo Zagrebelsky,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La domanda di
giustizia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Einaudi
2003, (una serie di </span><em class="western"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Note
a margine</span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> ho
pubblicato in </span><em class="western"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">il
foglio</span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, n. 307,
dicembre 2003, p. 6), il secondo dei due Autori dedica grande
attenzione alla vicenda sudafricana (pp. 28-40), che valorizza
acutamente. Egli fornisce anche una breve bibliografia, grazie alla
quale integro la presente:</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">-
R. A. Wilson, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>The
Politics of Truth and Reconciliation in South Africa. Legitimizing
the Post-Apartheid State, </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">Cambridge
University Press, Cambridge 2001.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
T. Groppi e X. Philippe, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Démocratie imparfaite en Afrique du Sud</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in S. Siccardi (a cura di), </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le
democrazie imperfette</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Giappichelli, Torino 2002.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Missione oggi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
mensile dei missionari saveriani, n. 6/2004, giugno-luglio 2004, è
tutto dedicato (pp. 3-47) agli atti del convegno </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Verità
e Riconciliazione. Lezioni dal Sudafrica</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Brescia, 8 maggio 2004, con relazioni di Massimo Toschi, Michael
Lapsley, Valerio Onida, e altri, con indicazioni bibliografiche e
sitografiche.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Il film di John Boorman </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>In
my country</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, (2004),
racconta questa vicenda sudafricana, ed esprime bene, incarnato da
diversi personaggi, il civile concetto africano di </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Ubuntu</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
che significa senso di umanità, sentire gli altri come se stessi.
Pur col legittimo carattere celebrativo di epopea nazionale, il film
rende correttamente il singolare lavoro della Commissione Verità e
Riconciliazione, attraverso toccanti storie personali di vittime e di
aguzzini, ora posti faccia a faccia, e sono storie fedeli ai
documenti. Il film può servire bene a far conoscere al grande
pubblico la nuova via sudafricana alla giustizia, nella
trasformazione dei conflitti.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
A numerose altre ricerche e azioni di riconciliazione è dedicato un
numero della rivista teologica </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Concilium</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 5/2003 (</span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.queriniana.it/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">www.queriniana.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">)
. La prima parte tratta di esperienze in Perù, Nepal, Australia,
Stati Uniti e Canada (popoli nativi), America Centrale; la seconda
parte contiene riflessioni di autorevoli rappresentanti di buddhismo,
induismo, ebraismo, cristianesimo; la terza parte offre articoli
sulla prospettiva delle Nazioni Unite, sul processo di
riconciliazione sociale, sulla religione come risorsa di
riconciliazione, sull’amore dei nemici nelle lotte sociali. Una
conclusione fa il punto sul movimento verso una cultura di
riconciliazione.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;">
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">19.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>
Trasforming Struggle. Strategy and Global Experience of Nonviolent
Direct Action, </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">published
by the Program on Nonviolent Sanctions in Conflict, Harvard
University, 1992, pagg.142. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il
libro è recensito da Chiara Pent in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>IPRI
Newsletter </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">n.10, marzo
1994 (IPRI, Italian Peace Research Institute, via Garibaldi 13/a,
10122 Torino, tel 011/53.28.24).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">20.
AA.VV. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La nonviolenza
come strategia di mutamento sociale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Cedam, Padova 1992. Alcuni dei saggi di tipo empirico raccolti in
questo volume (altri saggi sono teorici) riguardano casi studio di
lotte nonviolente. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
21. Il Comitato Scientifico dell'IPRI per la DPN (Progetto Nazionale
di Ricerca sulla Difesa Popolare Nonviolenta, Comitato Scientifico,
via S. Giovanni Maggiore Pignatelli 14, 80134 Napoli, tel
081/55.10.286, fax Antonino Drago 081/239.45.08) ha pubblicato gli
atti di quattro dei cinque Convegni nazionali di ricerca, nei quali
ricorrono anche esempi storici di lotte popolari nonviolente: </span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Una strategia di pace:
la difesa popolare nonviolenta </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(1°
convegno, Boves, novembre 1989), a cura di A. Drago e G. Stefani, Ed.
Fuori Thema 1993; </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La difesa popolare
nonviolenta in Italia e nelle crisi internazionali </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(3°
convegno, Bologna, nov. 1991), a cura di Gino Stefani, Ed. Fuori
Thema 1992; </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Per un modello di
difesa nonviolento: che cosa ci insegna il conflitto nella
ex-Iugoslavia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, (4°
convegno, Vicenza, nov.1994), a cura di A. Drago e M. Soccio,
Editoria Universitaria, Venezia 1995.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La difesa della pace
con mezzi civili</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, (5°
convegno, Roma, 4-5 novembre 1995), a cura di A. Drago, Ed.
Qualevita, Torre dei Nolfi, 1997. Da notare la relazione di Andrea
Riccardi sulla mediazione civile della Comunità di S. Egidio nella
guerra in Mozambico.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
22. Sulle esperienze di Difesa Popolare Nonviolenta: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
Quaderni della Difesa Popolare Nonviolenta </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(DPN)
comprendono ormai oltre 30 titoli pubblicati prima dal Movimento
Nonviolento, poi dalla Editrice La Meridiana, dei quali almeno una
dozzina su precisi casi storici in Italia e nel mondo: Norvegia,
Danimarca, Cecoslovacchia, Germania Est, Resistenza nel Bergamasco,
Polonia, Filippine, Resistenza a Forlì. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Il n. 21, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Volontari di
pace in Medio Oriente</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
uscito nel 1993, contiene il saggio di Alberto L'Abate, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Forze
nonarmate e nonviolente di pace. I precedenti storici </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(pp.
17-35), che raccoglie molti casi storici.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Sui fatti dell’Europa orientale nel 1989 (vedi anche sotto, al n.
28): il n. 27 della collana </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Quaderni
della DPN</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Q. Eglitis,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Azione nonviolenta
nella liberazione della Lettonia, </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">pubblicato
nel 1994; n. 29, G. Miniotaite, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Lituania:
la storia della liberazione nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
pubblicato nel 1995. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
23. Il n.22 della collana </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Quaderni
della DPN</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, col titolo
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenze civili: le
lezioni della storia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(già citato sopra, al n. 15), illustra ampiamente i casi: Ungheria
1859-67, Finlandia 1898-1905, India 1915-1948, Germania 1920, Ruhr
1923, Guatemala 1944, Sudafrica 1950-1960, Germania Est 1953,
Congo-Zaire 1959, Algeri 1961, Cecoslovacchia 1968, Bolivia 1978,
Iran 1978-79, Polonia 1980-83, Filippine 1986, Intifada 1987. La
traduzione italiana esclude i capitoli, particolarmente ampi, sulla
Resistenza per non interferire col libro di Semelin </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Senz'armi
di fronte a Hitler</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
indicato nella seconda parte di questa bibliografia. Purtroppo la
traduzione italiana esclude anche le tre ampie pagine 81-83 della
rivista francese sul sollevamento popolare in Iran 1978-1979, che
portò alla cacciata dello Scià senza alcuna violenza. Solo dopo il
ritorno dell’ayatollah Khomeiny dall’esilio in Francia ci furono
violenze civili e statali.</span></span></p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Si
possono aggiungere i seguenti altri Quaderni DPN e altre
pubblicazioni:</span></p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">-
n. 20 </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>Peace
Brigades International: Dossier</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">,
1993 </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
n. 32. M.G. Bonollo, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Solidarietà
e pace a Sarajevo, Un'esperienza di diplomazia popolare di "Beati
i costruttori di Pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">",
1997</span></span></p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Due libri a cura di Francesco Tullio, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
difesa civile e il progetto Caschi Bianchi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
F. Angeli, Roma, 2000; </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le
ONG e la trasformazione dei conflitti. Le operazioni di pace nei
conflitti internazionali</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Analisi, esperienze, prospettive., Edizioni Associate, Roma, 2002</span></span></p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'attività
dei volontari civili a protezione delle popolazioni nei territori di
guerra</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Atti del
Convegno 29 marzo 2003, Repubblica di San Marino. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
24. Sulla straordinaria decennale resistenza nonviolenta di massa del
90% di popolazione albanese (in massima parte musulmana; vedi sopra,
n. 15) del Kosovo al regime di occupazione militare serba, resistenza
che, se fosse stata capita e sostenuta dalla comunità degli stati,
avrebbe fatto evitare la guerra Nato alla Serbia del 1999, si possono
vedere:</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Ibrahim Rugova, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
question du Kosovo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Ed
Fayard, Paris 1994.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Valentino Salvoldi, Lush Gjergji, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenza
nonviolenta nella ex-Jugoslavia. Dal Kossovo la testimonianza dei
protagonisti</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Ed. EMI,
Bologna 1993. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
V. Salvoldi, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Kossovo,
ex-Jugoslavia. Dove la nonviolenza è vita</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Velar, Gorle (Bergamo), 1994.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Giancarlo e Valentino Salvoldi, Lush Gjergji, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Kosovo,
un popolo che perdona</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Presentazione di Bernhard Haering, Emi, Bologna 1997.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Kossovo. Conflitto e
riconciliazione in un crocevia balcanico</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Religioni e società</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 29, anno XII, settembre-dicembre 1997.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Alberto L'Abate (a cura di), </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Prevenire
la guerra nel Kossovo per evitare la destabilizzazione dei Balcani.
Attività e proposte della diplomazia non ufficiale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Quaderni della DPN n. 33, Ed. La Meridiana, Molfetta 1997. Il
quaderno è stato ripubblicato, con l'aggiunta di un'ampia
introduzione dell'Autore che lo aggiorna al 1999, nel volume </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Kossovo,
una guerra annunciata</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. La Meridiana, Molfetta 1999. L’Abate riprende tutta la vicenda
nel suo contributo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
Kossovo e la riconciliazione. Una speranza o una tradizione perduta?</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
nel libro collettivo già citato </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Teoria
e pratica della riconciliazione</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Edizioni Qualevita 2009, pp. 55-70. Ancora, L'Abate, nel suo libro
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'arte della pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Centro Gandhi Edizioni, Pisa 2014, ricapitola la sua esperienza in
Kossovo (pp.56-58; 65-68; 93; 117) per la prevenzione della guerra e
la trasformazione nonviolenta dei conflitti. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Campagna Kossovo, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Conflitto
e nonviolenza. Dieci anni di impegno</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Cdrom a cura di M. Cucci, Bologna, 2003</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
P. Fumarola, G. Cartelloni, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
Kossovo tra guerra e soluzioni politiche del conflitto. I care!</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Sensibili alle foglie, 2000</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
M. Cereghini, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
funerale della violenza. La teoria del conflitto nonviolento e il
caso del Kossovo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Ist.
Di Sociologia Internazionale, Gorizia 2000.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Una sintesi di tutta la vicenda storica fino ad oggi è nell’articolo
di Alberto L’Abate e Etta Ragusa, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Un’occasione
perduta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Mosaico
di pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, giugno 2008,
pp. 30-32.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
25. François Vaillant, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
nonviolenza nel Vangelo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
prefazione di Filippo Gentiloni, Ed. Gruppo Abele, Torino 1994
(originale 1991). Vaillant, considerando la situazione storica e
politica in cui visse Gesù, esamina alcune sue azioni tipicamente
nonviolente, come la cacciata dei mercanti dal tempio (interpretata
di solito come violenta!) (pp. 31-39), la donna adultera (pp. 42-46),
il tributo a Cesare (pp. 46-49), la strategia decolpevolizzante che
ritroviamo anche in Martin Luther King (pp. 49-58). Anche Gesù,
minacciato e braccato, fu tentato dalla violenza, ma nella preghiera
si convertì alla nonviolenza e alla pazienza forte fino ad accettare
la morte e rovesciarne il potere (pp. 81-91).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">26.
Gene Sharp, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Dopo la
guerra fredda. La via della non-violenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il Regno-attualità</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n.14/1994, 15 luglio 1994, pp. 435-445. Le realtà storiche delle
lotte nonviolente sono richiamate, in un rapido ed ampio giro
d'orizzonte, a mostrare la possibilità della strategia nonviolenta.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">27.
Christian Mellon et Jacques Semelin, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>La
non-violence</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">,
Collection encyclopédique "Que sais-je?", Presses
Universitaires de France, Paris 1994. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">In
appendice, questo limpido e ricco libretto elenca 31 casi storici tra
il 1770 e gli anni successivi al 1990 relativi a tutto il mondo (tra
cui alcuni non ancora comparsi in questa bibliografia), e 11 casi
riguardanti la Francia tra il 1957 e gli anni '90.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
28. Sulle rivoluzioni nell'Europa dell'Est del 1989, che sono un
notevole esempio delle possibilità dell'azione nonarmata e
nonviolenta:</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Giovanni Salio, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
potere della nonviolenza. </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Dal
crollo del Muro di Berlino al Nuovo Disordine Mondiale, Edizioni
Gruppo Abele, Torino 1995. Contiene la più ampia rassegna critica
delle interpretazioni di quegli avvenimenti.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Johan Galtung, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il nuovo
disordine mondiale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
nel volume di atti sopra citato </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Per
un modello di difesa nonviolento: che cosa ci insegna il conflitto
nella ex-Iugoslavia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
pp. 19-35.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Sul maggio cinese, vedi sotto, n. 37.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
AA. VV., </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le rose
sbocciano in autunno. La rivoluzione nonviolenta dell’89</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Quaderni Satyagraha n. 15, Gandhi Edizioni, Pisa 2009.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Pechino/Berlino: i due
Ottantanove</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, fascicolo
di Testimonianze, n. 466-467, luglio-ottobre 2009, pp. 31-134
(</span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:infotestimonianze@gmail.com"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">infotestimonianze@gmail.com</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
)</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">29.
Jacques Semelin, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>Quand
les dictatures se fissurent... </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">Résistances
civiles à l'Est et au Sud, Culture de paix, Desclée de Brouwer,
Paris 1995. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Per
ognuna delle quattro parti (Resistenza e religione; Resistenza e
diritti dell'uomo; Resistenza e comunicazione; Resistenza e
legittimità) singoli studiosi esaminano un caso del Sud e uno
dell'Est nel decennio precedente le rivoluzioni del 1989: Filippine
1986 e Polonia; dissidenza cecoslovacca dalla Carta 77 e Bolivia dal
1978; Benin 1987-1992 e Piazza Tiananmen a Pechino 1989; tentativi di
colpi di stato in Spagna 1981 e a Mosca 1991.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">30.
Giuliano Pontara, in discussione con Norberto Bobbio sulla
nonviolenza e la politica, elenca circa 15 casi recenti in N. Bobbio
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Elogio della mitezza e
altri scritti morali</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Linea d'ombra, Milano 1994, p.44. Questo testo riveduto compare
in G. Pontara, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Guerre,
disobbedienza civile, nonviolenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Gruppo Abele 1996, raccolta di saggi su etica e politica, pace e
guerra (casi storici di difesa senza guerra a p. 94-95).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">31.
Peter Ackerman - Christopher Kruegler, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Strategic
Nonviolent Conflict. The Dynamics of People Power in the Twentieth
Century</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
Praeger, Westport Connecticut - London, 1994. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il
volume esamina i seguenti casi: Prima rivoluzione russa, 1905; Ruhr,
1923; Lotte per l'indipendenza indiana 1930-1931; Resistenza danese
1940-1945; Salvador 1944; Soldarnosc 1980-1981.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">32.
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il puzzle della
nonviolenza </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(quasi un
manuale per imparare a costruire un'azione nonviolenta), MIR, Centro
Ricerche per la Difesa Popolare Nonviolenta, Padova 1994. Si tratta
di un libro a schede, ampliabile, preparato da S. Bergami, F.
Curinga, F. Tipolla, F. Varotto, A. Zangheri, per conto del Mir (via
Cornaro 1/a, 35128 Padova, tel e fax 049/80.73.836). La prima parte
presenta, in ampie schede con relativa bibliografia, undici casi
tratti dalla storia del Novecento: India 1930, Bulgaria 1940-44,
Montgomery 1955, Larzac 1970-81, Bolivia 1979, Polonia 1980-90,
Comiso 1981-87, Filippine 1986, Pechino 1989, Mosca 1991, Madagascar
1991-93.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">33.
Bojan Aleksov, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Disertori
della guerra in ex-Jugoslavia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
a cura di Gianni Caligaris ed Emilio Rossi, Ed. Alfazeta, Parma 1995.
Documenta la realtà di oltre 100.000 disertori, che l'Europa non
accoglie né riconosce come dovrebbe, quale forte risorsa umana
contro quell'assurda guerra e le sue conseguenze. Esiste una buona
legge italiana, di fatto non applicata alla frontiera.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">34.
Corazon C. Aquino, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Martirio
e redenzione sulla via filippina verso la pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Testimonianze </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">n.
380, dicembre 1995, pp. 84-96. La leader filippina racconta i
precedenti e lo svolgimento della rivoluzione del 1986, con speciale
riferimento al ruolo della religione.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">35.
Andrew Rigby (Department of Peace Studies. University of Bradford),
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Unofficial
Nonviolent Intervention: Examples from the Israeli-Palestinian
Conflict, </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">in
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Journal
of Peace Research</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
vol 32, no. 4, 1995, pp. 453-467. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">L'articolo
dimostra che le possibilità di intervento nonviolento sono molto più
ampie della sola interposizione testimoniale o sacrificale.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">36.
Alexander Allan, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>Le
Larzac et après: l'étude d'un mouvement social novateur</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">,
ed. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">L'Harmattan,
Paris 1995. Sulla lotta delle 105 famiglie dell'altopiano del Larzac
contro l'esproprio militare, lotta che coinvolse fino a 100.000
persone (1971-1981), infine vittoriosa e proseguita come movimento
per unire il Nord col Sud del mondo (1981-1992).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">37.
Rodolfo Venditti, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
difesa popolare nonviolenta: storia, teoria, esempi concreti.
Aperture dell'ordinamento giuridico italiano</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Eirene, Studi per la pace, Bergamo 1996 (via F. Scuri 1/C, 24100
Bergamo, tel 035/26.00.73). Il fascicolo richiama o descrive 15 casi
storici. Questo è il 16° opuscolo della collana "Ricerche e
Documentazione", che comprende anche: S. Cattaneo, J. Galtung,
B. Jenkins, S. Piziali, G. Sharp, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
nonviolenza nel Maggio Cinese. Pechino 1989</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">38.
Alberto Melandri, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>José
Ramos Horta e mons. Carlos Felipe Ximenes Belo, leaders della
resistenza nonviolenta di Timor Est, </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Azione Nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
nov. 1996, pp. 6-7.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
39. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Nonviolenza nella
storia. Casi di resistenza civile nel Novecento</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Materiale ancora inedito di un corso di aggiornamento per insegnanti,
organizzato a Torino nei mesi a cavallo tra 1996 e 1997 dal Centro
Studi "Domenico Sereno Regis" di Torino e dall'Istituto
Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società
Contemporanea (via Fabro 6, 10122 Torino, tel. 011-56.28.836). Sono
15 lezioni distribuite nelle seguenti sezioni del corso: 1) La
resistenza civile in Europa durante la seconda guerra mondiale (J.
Semelin, A. Bravo, A.M. Bruzzone, E. Peyretti, A. Dogliotti Marasso,
F. Levi); 2) Lotte di liberazione dai sistemi coloniali (G. Sofri);
3) Lotte politiche e civili nei paesi occidentali (G. Bouchard, E.
Donini); 4) Lotte nei paesi dell'Est e forme di resistenza civile
nell'ex-Jugoslavia (G. Salio, A. Zangheri, A. L'Abate, M. Granero);
5) I movimenti per la pace (S. Albesano, G. Salio). </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">40.
AA.VV., </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Invece delle
armi: obiezione di coscienza, difesa nonviolenta, corpo civile di
pace europeo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, a cura
della Segreteria per la Difesa Popolare Nonviolenta, con la
collaborazione del Centro Eirene di Bergamo, ed. Fuorithema, Bologna
1996. Il volume contiene nella prima parte gli atti di una importante
conferenza internazionale su "Difesa nonviolenta, Partecipazione
Popolare, Obiezione di Coscienza" tenutasi a Firenze nel
settembre 1992 con la presenza dei maggiori studiosi mondiali
(Pontara, Papisca, Sharp, Ebert, Muller, Galtung); nella seconda
parte i documenti del dibattito in corso "Per un corpo civile di
pace europeo". Nanni Salio (pp. 23-29) esamina i casi storici
proponendone una classificazione per tipologie e strutture. Segue una
mia bibliografia (pp. 29-31), molto meno aggiornata e completa della
presente. Alberto L'Abate ricorda una mezza dozzina di casi storici -
Algeria 1962, Aden 1967, Pechino 1968, Filippine 1986, Nicaragua
1989, Mosca 1991 (pp. 145-148) - e indica diversi studi ad essi
relativi, apparsi su riviste internazionali di peace research.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">41.
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Voci e azioni di
nonviolenza nell’antichità classica</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
a cura di Rocco Campanella, Libreria Editrice Fiorentina, 1996. Nel
libro leggiamo le pagine di Giuseppe Flavio (37-100 d.C.) sulla
resistenza nonviolenta degli ebrei sotto gli imperatori Tiberio
(14-37 d.C.) e Caligola (37-41 d.C.) e quelle di Tito Livio sulla
secessione della plebe a Roma (nel 494 e nel 471 a.C.).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
42. David Morrison, Philip Taylor, Shastri Ramachandaran, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Media,
guerre e pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Ed
Gruppo Abele, Torino 1996. Nella seconda parte del libro (</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
mezzi di comunicazione come risorsa per la pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">),
Ramachandaran, nel paragrafo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
mezzi di comunicazione dei popoli</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(pp. 132-146), raccoglie ed esamina in breve, sotto questo specifico
aspetto, i casi Iran 1979, India 1975-77, OLP, Filippine 1986, Europa
orientale 1989, America Latina in vari momenti. Si può aggiungere
qui la Resistenza danese, caratterizzata dal mezzo della
comunicazione popolare (v. il n. 1 della seconda parte di questa
bibliografia).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;">
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
43. Hildegard Goss-Mayr, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Come
i nemici diventano amici</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Insieme per la nonviolenza, la giustizia e la riconciliazione, EMI,
Bologna 1997. E' il racconto di vita di una coppia che ha lottato
insieme per oltre 30 anni. Jean Goss (morto nel 1991) e sua moglie
Hildegard, eminenti attivisti ed educatori del MIR (Movimento
Internazionale della Riconciliazione) hanno compiuto insieme azioni
dirette nonviolente e lavoro di formazione, hanno avviato
associazioni e opere culturali, hanno posto le basi di rivoluzioni
nonviolente (come nelle Filippine, nel 1986), hanno sospinto vescovi
e leaders sociali all'impegno per la giustizia col metodo della forza
nonviolenta. Il campo della loro azione va dall'Unione Sovietica (già
nel 1961) alla Polonia, dal Concilio Vaticano II all'America Latina,
dall'Asia all'Africa. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">I
coniugi Goss trovano nel vangelo l'ispirazione alla lotta
nonviolenta, ma sanno scoprire e valorizzare le analoghe potenzialità
presenti nelle culture e religioni proprie dei diversi popoli:
vediamo un bell'esempio nelle "regole nonviolente"
individuate nella tradizione africana della "chiacchierata",
vero metodo di risoluzione nonviolenta dei conflitti (p. 230). </span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il
capitolo conclusivo, raccogliendo l'esperienza, prospetta con lucida
sintesi la resistenza nonviolenta all'impero liberalcapitalistico
oggi impostosi al mondo, su varie linee d'impegno: l'incontro tra le
religioni e il loro compito per la pace, il movimento per la pace e
il servizio di pace (qualcosa di più del servizio civile!), i mezzi
di comunicazione nel mondo unito e la loro possibile funzione di
«portatori di speranza».</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">44.
Robert L. Holmes, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
sfida della non violenza nel nuovo ordine mondiale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
nel volume di James Burk, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
guerra e il militare nel nuovo sistema internazionale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Franco Angeli, Milano 1998, pp. 211-229. Holmes esamina la tendenza
ad un nuovo militarismo dopo che gli Usa sono rimasti unica
superpotenza e, di contro, la lezione delle rivoluzioni nonviolente
nell'Europa dell'est per una strategia e per istituzioni atte alla
risoluzione nonviolenta dei conflitti, ai fini di una maggiore tutela
generale della società dalla violenza diffusa.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
45. Emanuele Arielli - Giovanni Scotto, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
conflitti. Introduzione a una teoria generale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Bruno Mondadori, Milano 1998. Questo studio scientifico fa il
punto sulla ricerca interdisciplinare, promossa da molti studiosi e
istituzioni in tutto il mondo, delle strategie per una trasformazione
e risoluzione senza violenza dei conflitti. Il volume richiama tutti
i casi più significativi di lotte nonviolente, collocandoli
opportunamente nel sistema teorico proposto, specialmente nella terza
parte del libro (</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Strategie
di trasformazione costruttiva</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">).</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Una
nuova edizione del lavoro, col titolo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Conflitti
e mediazione. Introduzione a una teoria generale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
è uscita nel 2003 presso il medesimo editore.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
46. Jean-Marie Muller, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Vincere
la guerra</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Principi
e metodi dell'intervento civile</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Gruppo Abele, Torino 1999 (1997). Lavoro descrittivo, ricco di
informazioni sulle ingerenze davvero umanitarie e non belliche in
zone di conflitto. Mancano alcune significative esperienze italiane,
ma il panorama mondiale è ampio e così il catalogo dei metodi.
Tanto basta per vedere che le alternative alle guerre ci sono, se le
si vuole conoscere e praticare. La prefazione di Antonino Drago
critica il carattere che l'intervento civile ha nell'esperienza
francese e nella proposta di Muller, non abbastanza alternativo al
militare, ma dipendente da esso. Drago mostra le possibilità uniche
al mondo ormai inserite nella legislazione italiana. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">47.
Due esempi di resistenza nonviolenta alla violenza politica e a
quella economica, mediante le nuove possibilità date dalla
comunicazione informatica di base: </span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">-
Rafal Robozinski, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>Mapping
Russian Cyberspace: Perspective on Democracy and the Net</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
Paper presented at the United Nations Research Institute for Social
Development (UNRISD) conference on Information Technology and Social
Development, 22-24 June 1998, Geneva. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">L'Autore
rileva, tra l'altro, il ruolo giocato dai fax e dalla iniziale rete
informatica nel galvanizzare la resistenza dell'opinione pubblica
russa al golpe del 1991 contro Gorbaciov. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">-
Stephen Kobrin, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB"><i>The
MAI and the Clash of Globalization</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="en-GB">,
Foreign Policy 112(fall), 1998: 97-109. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">L'Autore
esamina la vincente campagna informatica mondiale delle ONG nel 1998
contro il MAI, l'Accordo multilaterale sugli investimenti favorevole
alle multinazionali. Queste due pubblicazioni sono citate a p. 78 del
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Rapporto 1999 su Lo
Sviluppo Umano</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
dell'United Nations Development Programme, vol. 10, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Globalizzazione</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Rosenberg & Sellier, Torino 1999</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
48. AA.VV., </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le
periferie della memoria</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Profili di testimoni di pace, edito dal Movimento Nonviolento,
Verona, e dall’Associazione Nazionale Perseguitati Politici
Italiani Antifascisti, Torino, a cura di Sergio Albesano, Torino
1999. Il volume, di 180 pagine, raccoglie 22 “medaglioni”
esclusivamente di italiani/e che, nel periodo dall’unità ad oggi,
hanno agito nell’opposizione alla guerra. Fra loro personaggi noti,
ma anche altri finora del tutto ignoti, anarchici e cattolici,
valdesi e vescovi, scrittori e filosofi, pedagogisti e politici,
soldati e disertori. La raccolta testimonia la presenza spesso
ignorata di esperienze e metodi alternativi alla guerra.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
49. Arundhati Roy, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Per
il bene comune</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Internazionale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 306, 22-28 ottobre 1999, pp. 17-25. L’articolo, mentre denuncia
la devastazione umana e ambientale causata dalle Grandi Dighe indiane
nella valle della Narmada, racconta la lotta nonviolenta di
resistenza delle popolazioni implicate. L’autrice è la più famosa
scrittrice indiana (</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
dio delle piccole cose</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">).
Sono pubblicati in italiano i volumi </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
fine delle illusioni</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ugo Guanda, Parma 1999, e </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Guerra
è pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Guanda, Parma
2002, che ricupera interamente il volume precedente ed aggiunge altri
saggi.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
50. Centro di ricerca per la pace, Viterbo (</span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:nbawac@tin.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">nbawac@tin.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">),
ha pubblicato nel 1999 la </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Guida
pratica all’azione diretta nonviolenta delle mongolfiere per la
pace con cui bloccare i decolli dei bombardieri</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Questa tecnica nonviolenta del “pallone frenato” è stata
sperimentata efficacemente per alcune ore davanti all’aeroporto
militare di Aviano, da cui partivano nel 1999 gli aerei che
bombardavano la Jugoslavia.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
51. Enrico Peyretti, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Per
perdere la guerra</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Beppe Grande ed., Torino 1999. In questa raccolta di scritti
pubblicati durante la guerra della Nato alla Serbia per il Kossovo,
indicando le varie alternative alla guerra, praticate o praticabili,
sono richiamate anche alcune esperienze storiche.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">*
52. Gilles Gesson, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>La
non-violence crée l'événement à Seattle</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">,
in </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>Non-violence
Actualité</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">
(janvier 2000, pp. 16-18). </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">L'articolista,
presente alle manifestazioni di "Nonviolent Direct Action"
che hanno impedito la cerimonia di apertura del vertice della
Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO-OMC), il 30 novembre 1999,
vertice fallito, scrive che l'avvenimento segna l'entrata
dell'opinione pubblica internazionale sulla scena delle negoziazioni
ufficiali relative all'economia globalizzata, in difesa degli aspetti
umani (lavoro, giustizia, ambiente, salute, culture) trascurati e
violati dal carattere finanziario e speculativo della
globalizzazione. Contro alcune interpretazioni deformanti, testimonia
il carattere nonviolento delle manifestazioni, accuratamente
preparato, di cui espone le tecniche e le tattiche, concludendo:
«Consciamente o no, [i manifestanti] hanno agito come degni eredi
dei teorici della resistenza civile. Questo è forse il segno che
essa è oggi entrata nel costume».</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-size: x-small;">*
53. Sulla storia della pace, è possibile segnalare:</span></p>
<p style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="fr-FR">-
Francisco A. Muñoz, Mario Lòpez Martìnez (eds.), </span></span><span style="font-size: x-small;"><span lang="fr-FR"><i>Historia
de la Paz. Tiempos, espacios y actores</i></span></span><span style="font-size: x-small;"><span lang="fr-FR">,
Instituto de la Paz y los Conflictos, Editorial Universidad de
Granada, 2000. </span></span><span style="font-size: x-small;">Questo
volume, pioniere nella costruzione di una specifica storia della
pace, percorre, attraverso i tempi e le culture umane, soprattutto le
idee, situazioni, strutture, protagonisti di relazioni pacifiche tra
differenti popoli e civiltà. Specialmente nei paragrafi sul
pacifismo della nonviolenza (pp. 326-340), sul pacifismo antinucleare
(pp. 340-349), sul pacifismo dopo la caduta del Muro di Berlino verso
il muovo secolo (pp. 349-357) Mario Lòpez Martìnez raccoglie in una
ampia bella sintesi più o meno tutti i casi storici di interventi e
soluzioni nonviolente dei conflitti a cui si riferiscono le opere
segnalate in questa bibliografia. </span></span>
</p>
<p style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="en-GB">-
Cruttwell, </span></span><span style="font-size: x-small;"><span lang="en-GB"><i>A
History of Peaceful Change in the Modern World</i></span></span><span style="font-size: x-small;"><span lang="en-GB">,
Oxford University Press, 1937.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Johan Galtung, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Storia
dell’dea di pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Satyagraha, Torino 1995 (rapido excursus di 78 pagine).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">-
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Alessandro e
Daniele Marescotti, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'altra
storia. Percorsi alternativi alla guerra e alla violenza
dall’antichità a oggi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in </span><span style="color: blue;"><u><a href="http://italy.peacelink.org/storia"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">http://italy.peacelink.org/storia</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
. Si tratta di materiale per una </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>storia
della pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">: un lungo
testo (290 pagine in corpo 12), soggetto a revisione continua, che
consiste in una grande quantità di schede sintetiche, ben curate, su
eventi, movimenti, figure, testi che documentano fatti di pace
rintracciati nella storia di tutti i tempi e popoli. Contatti con gli
autori per fornire altri materiali da collegare alla storia della
pace: 099-73.03.686 o 347-14.63.719;
</span><span style="color: blue;"><u><a href="http://italy.peacelink.org/storia/articles/art_2707.html"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">http://italy.peacelink.org/storia/articles/art_2707.html</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
</span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>-
</b></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Renato Moro, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Storia
della pace . Idee, movimenti, battaglie, istituzioni</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Il Mulino 2004.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
A. Marrone, P. Sansonetti, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Né
un uomo né un soldo. Una cronaca del pacifismo italiano del
Novecento</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Baldini
Castoldi Dalai editore, Milano 2003.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Rina Gagliardi, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Un
movimento per la pace. Per una storia del pacifismo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Edizioni Alegre, Roma 2003.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">54.
Laura Coppo, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Terra
gamberi contadini ed eroi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Emi, Bologna 2002. L’Autrice ha trascorso due mesi nell’ ashram
di una straordinaria coppia di indiani, Krishnammal e Jagannathan,
due delle figure piu' prestigiose della nonviolenza in cammino e ha
ricostruito, con la freschezza e la vivacità della narrazione dei
protagonisti, 70 anni di storia indiana, visti con gli occhi di chi,
fin da giovanissimo, si affiancò a Gandhi nelle grandi iniziative di
lotta nonviolenta. Dopo la morte di Gandhi, essi continuarono a stare
a fianco dei contadini, dei pescatori, delle comunità che, anche
dopo l'indipendenza, si trovavano in situazioni di povertà e
pativano ingiustizie. La più recente battaglia nonviolenta - che
dura da una ventina di anni - è quella intrapresa contro il dilagare
degli allevamenti intensivi di gamberi nelle zone costiere del Sud
dell'India: in terreni privati o demaniali, o acquistati a prezzi
irrisori, industriali indiani o società multinazionali hanno
abbattuto le aree verdi dove crescevano le mangrovie - una
vegetazione con importanti funzioni di protezione delle coste, che
ospita una varietà di specie viventi (pesci, crostacei, arbusti)
utili alle popolazioni locali - per costruire vasche in cemento in
cui vengono allevati gamberi per esportazione, quelli che troviamo
nei nostri mercati e nei panini al bar. Contro queste attività
distruttive per l'ambiente e per le popolazioni, Krishnammal e
Jagannathan organizzarono proteste, digiuni, petizioni, e vinsero
anche una causa presso la Corte Suprema indiana. Il problema ha
assunto una dimensione mondiale, e in questo impegno nonviolento si
uniscono in tutto il mondo comunità di contadini e pescatori in
difesa del loro ecosistema vitale contro le industrie che alimentano
forzatamente il commercio internazionale dei gamberi.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
55. Enrico Euli e Marco Forlani (a cura di), </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Guida
all’azione diretta nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
ed. Berti 2003. La prima parte del volumetto riferisce sulle
esperienze di Comiso 1981-83, Mostra navale bellica di Genova
1982-89, Genova Mobilitebio 2000, Genova G8 2001, Brescia Exa 2000,
Missioni di pace all’estero.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
56. Autori Vari, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Pace!</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Voci a confronto sulla lettera enciclica </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Pacem
in terris</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, del 1963,
di Giovanni XXIII, Ed. Paoline 2003. Giuliana Martirani, nel capitolo
da lei curato (pp. 35-57) analizza la vicenda dell’assedio della
basilica della Natività a Betlemme, per 39 giorni dal 2 aprile 2002,
come un’azione di difesa popolare nonviolenta, nella quale i frati
francescani hanno svolto il ruolo di terza parte tra i palestinesi
assediati e gli israeliani assedianti, e sono state attuate le cinque
regole di Theodor Ebert (v. sopra, n. 6). Il caso di Betlemme è
analizzato e documentato nel libro di Giuseppe Buonavolontà e Marc
Innaro, giornalisti testimoni della vicenda, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L’assedio
della Natività</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Ponte
alle Grazie, Milano 2002, che contiene anche il diario del
francescano Ibrahim Faltas, uno dei protagonisti.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
57. Pierluigi Consorti (a cura di), </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Senza
armi per la pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Profili e prospettive del “nuovo” servizio civile, Edizioni PLUS,
Università di Pisa, 2003. Fra le esperienze di servizio civile, che
con la caduta della leva diventa volontario, il volume riferisce su
interventi, ovviamente disarmati, in situazioni di conflitto bellico,
quali Sry Lanka, Mozambico, Burundi, Iraq, Kurdistan, ex-Yugoslavia,
Timor Est, Chiapas, Turchia, Zambia, Cile, Kenia, Russia, Bolivia,
Palestina, ed altre, ad opera di vari enti quali la Caritas italiana,
Emergency, Medici senza frontiere, la Comunità di Sant’Egidio,
l’Operazione Colomba, i Caschi Bianchi, l’Unicef, Amnesty
International, l’Unicri, la Regione Toscana, la ASL fiorentina, le
Misericordie d’Italia.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
58. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Nonviolenza per
Gerusalemme</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, è il
tema del n. 5, giugno 2004, di </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Satyagraha</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
la rivista di studi scientifici su «il metodo nonviolento per
trascendere i conflitti e costruire la pace», che esce a cura di
Rocco Altieri, che ne è il Direttore, nelle edizioni Plus,
dell’Università di Pisa (</span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.pdpace.interfree.it/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">www.pdpace.interfree.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
, poi </span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.gandhiedizioni.com/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">www.gandhiedizioni.com</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">).
Ogni numero della rivista presenta elementi utili per la presente
raccolta bibliografica. Questo n. 5 affronta l’enorme drammatico
conflitto Israele-Palestina, con uno spirito di intensa originale
ricerca e documentazione sulle potenzialità e realtà di una sua
trasformazione nonviolenta. Dei dodici autori (Rocco Altieri, Giorgio
La Pira, John Paul Lederach, Marc Gopin, Abdul Aziz Said, Ibrahim
Faltas, Mohammed Abu-Nimer, Angela Dogliotti Marasso, Michal Reifen,
Maria Chiara Tropea, Mouvement pour une alternative non-violente,
Franz Amato), cinque partecipano a questa ricerca direttamente
dall’interno del conflitto, come israeliani o palestinesi. Nei loro
scritti troviamo aspetti storici, religiosi, educativi, esperienze di
percorsi di pace, azioni e riflessioni costruttive di nonviolenza,
tradizioni di nonviolenza nelle culture e nelle religioni implicate,
documenti di resistenza culturale e spirituale. (Vedi anche, sopra,
il n. 11). </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Esperienze costruttive
di pace e riconciliazione, oggi, tra Israeliani e Palestinesi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
di Angela Dogliotti Marasso, nel libro collettivo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Teoria
e pratica della riconciliazione</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Edizioni Qualevita 2009, pp. 71-80.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
In generale, sulla resistenza nonviolenta palestinese all'occupazione
israeliana, si possono vedere i siti seguenti:</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.forumpalestina.org/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">http://www.forumpalestina.org</span></span></span></span></a></u></span><em class="western"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></em><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">;
</span></span></span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.operazionecolomba.com/"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">www.operazionecolomba.com</span></span></span></a></u></span><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
(oppure </span></span></span><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;"><u><span style="font-weight: normal;">.it
</span></u></span></span><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">).
L' </span></span></span><em class="western"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Operazione
Colomba</span></span></em><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
è un Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII,
Rimini, attiva in Palestina, in Albania, in Colombia. </span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western"><br />
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-left: 0.02cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">59.
Su </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La Stampa</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
2 ottobre 2004, in una intervista concessa a Barbara Spinelli,
Khalida Toumi Messaoudi, ministro della cultura del governo algerino,
descrive la vincente lotta civile della popolazione, e in particolare
delle donne, contro la violenza estrema compiuta lungo gli anni ’90
da gruppi terroristici mossi da fanatismo religioso contro i diritti
umani. Disobbedendo agli ordini minacciosi degli integralisti, i
civili, e specialmente le donne, ne hanno indebolito e superato
l’arroganza. L’esempio dell’Algeria, che ha condotto questa
lotta senza alcun aiuto internazionale, vale come condanna
dell'intervento Usa in Iraq, col pretesto della impossibile
imposizione dall’esterno della democrazia. Cfr anche , sopra, il n.
15.</span></span></p>
<p align="justify" class="western"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-left: 0.08cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
60. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Una forza più
potente</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, 2006,
cofanetto DVD (2 ore e 52 minuti, sottotitoli in italiano,
distribuito da Movimento Nonviolento, via Spagna 8, Verona tel. 045
8009803, fax 045 8009212, email: </span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:redazione@nonviolenti.org"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">redazione@nonviolenti.org</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
sito: </span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.nonviolenti.org/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">www.nonviolenti.org</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
) contenente 6 filmati su lotte nonviolente del Novecento: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Nashville:
eravamo guerrieri. India: la sfida alla Corona. Sud Africa: libertà
durante la nostra vita. Danimarca: vivere con il nemico. Polonia:
abbiamo preso Dio per un braccio. Cile: sconfitta di un dittatore</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Il DVD </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>A force more
powerful</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, è tra i
video sulla nonviolenza più diffusi al mondo, forse il più
conosciuto dopo il film su Gandhi. L'associazione che l'ha prodotto,
Nonviolent Conflict, ha un intero sito internet per info sul DVD, il
libro allegato, e addirittura un videogioco molto carino sulla
strategia dell'azione nonviolenta. Trovi tutto su
</span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.aforcemorepowerful.org/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">http://www.aforcemorepowerful.org/</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
Ne è stata distribuita agli iracheni la versione in Arabo, ad
Amman.</span></span></p>
<p align="justify" class="western"><br />
</p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">61.
Un eloquente documento sulla resistenza attiva nonviolenta religiosa
delle donne nello Zimbawe si legge, nel maggio 2007, nel </span>sito
<a href="http://www.wozazimbabwe.org/"><span style="color: blue;"><u>www</u></span><span style="color: blue;"><u>.</u></span><span style="color: blue;"><u>wozazimbabwe</u></span><span style="color: blue;"><u>.</u></span><span style="color: blue;"><u>org</u></span></a>
. Proponiamo qui una sintesi del testo dal titolo <i>Per</i><i> </i><i>chi</i><i>
</i><i>pregate</i><i>?</i>, tradotto da M.G. Di Rienzo</span></p>
<p class="western"> “Women of Zimbabwe Arise” (WOZA), è una
delle poche organizzazioni dello Zimbabwe, composta da donne, che è
ostinatamente disposta a scendere in strada per protestare contro la
mancanza di democrazia nel proprio paese, contro l’instabilità
economica e sociale, e le violazioni dei diritti umani. Le donne del
WOZA dichiarano di ispirarsi al movimento per i diritti civili negli
Usa, alle proteste contro l’apartheid del Sudafrica, ed alla
resistenza nonviolenta di Gandhi. Perciò pregano, sfilano in corteo,
e regalano rose a cui sono legati messaggi di pace. Dicono di
prendere coraggio da uno slogan anti apartheid: “Colpire una donna
è come colpire una roccia”. Quando la polizia interrompe le loro
attività, obbediscono quietamente, sentendo che il loro
atteggiamento svergogna costantemente le autorità per il
maltrattamento di donne che potrebbero essere le loro madri, figlie e
sorelle. Chiamano la loro coraggiosa resistenza “amore duro”:
“... perché amiamo abbastanza il nostro paese da accettare il
sacrificio di essere arrestate e picchiate.” (Ndt.)</p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">Cinquecento
aderenti a Women of Zimbabwe Arise (WOZA) ed alla nuova
organizzazione <span style="font-family: Times New Roman, serif;">“</span>sorella<span style="font-family: Times New Roman, serif;">”</span>
Men of Zimbabwe Arise (MOZA) hanno tenuto una veglia di preghiera
nella chiesa cattolica di Santa Maria a Bulawayo, sabato 31 marzo
2007. Le attiviste e gli attivisti rischiavano l<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>accusa
di violazione delle recenti norme sull<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>ordine
di pubblico che vietano simili raduni. Il giorno è stato scelto per
commemorare il 31 marzo 2005, la notte delle elezioni parlamentari,
quando oltre 250 donne furono arrestate e molte di esse picchiate
brutalmente ad Harare, mentre tenevano una veglia di preghiera.</span></p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">«</span></span>Condurre
di nuovo quest<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>azione
aveva per noi un significato speciale, giacché la violenza politica
sta aumentando e centinaia di attiviste sono state arrestate e ferite
nelle scorse settimane. Le preghiere si sono concentrare sulla
necessità che i cittadini non aspirino alla vendetta, e che le forze
dell<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>ordine si rifiutino
di far del male alle persone. Il servizio religioso si è aperto con
l<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>inno <span style="font-family: Times New Roman, serif;">“</span>Nkosi
Sikelela iAfrica<span style="font-family: Times New Roman, serif;">”</span> (<span style="font-family: Times New Roman, serif;">“</span>Dio
benedica l<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>Africa<span style="font-family: Times New Roman, serif;">”</span>),
il canto anti-apartheid che oggi forma metà dell<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>inno
nazionale sudafricano. Dopo di che abbiamo pregato perché gli
abitanti dello Zimbabwe continuino a scegliere la nonviolenza e
l<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>amore a fronte della
violenza e dell<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>odio, ed
usino la resistenza pacifica per costringere il governo e gli altri
politici a rispondere della propria cattiva amministrazione della
cosa pubblica. Le donne assalite nel 2005 hanno poi recato la loro
testimonianza, chiedendo che i cittadini e le cittadine rimangano
aderenti ai principi dell<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>azione
nonviolenta. Dopo un po<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>
è arrivata la polizia sui furgoni cellulari. Non sono entrati nella
sala, ma sono rimasti all<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>esterno
ad osservare: fra loro, quindici ufficiali del dipartimento <span style="font-family: Times New Roman, serif;">“</span>Legge
ed Ordine<span style="font-family: Times New Roman, serif;">”</span>. Uno dei
sergenti ha afferrato una delle aderenti a WOZA in prossimità della
soglia, e torcendole il collo e minacciandola la ha intimato di dire
cosa stava accadendo all<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>interno.
Quando il servizio religioso è terminato, i poliziotti erano ancora
là. Prima che uscissimo, l<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>Arcivescovo
Pius Ncube è venuto a stringere le mani a tutti i partecipanti,
dicendo parole di incoraggiamento e raccomandando loro di lasciare il
luogo pacificamente. WOZA desidera ringraziare pubblicamente
l<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>Arcivescovo per il suo
coraggio, e per il sostegno che ha dato a persone che dovevano
passare in mezzo a membri della polizia già ben conosciuti per aver
commesso gravi atti di brutalità. Infine anche le organizzatrici
hanno cominciato a lasciare il posto, inclusa la presidente di WOZA,
Jenni Williams. Uscendo, Jenni ha salutato gli ufficiali di polizia,
che grazie alla ventina di arresti finora subiti conosce molto bene.
Il sergente di cui sopra l<span style="font-family: Times New Roman, serif;">’</span>ha
affrontata accusandola di aver partecipato ad una riunione proibita.
Jenni ha risposto che si trattava di una veglia di preghiera. <span style="font-family: Times New Roman, serif;">“</span>Ah
sì?<span style="font-family: Times New Roman, serif;">”</span>, ha detto ironico
il sergente, <span style="font-family: Times New Roman, serif;">“</span>E per chi
stavate pregando?<span style="font-family: Times New Roman, serif;">”</span> <span style="font-family: Times New Roman, serif;">“</span>Per
te.<span style="font-family: Times New Roman, serif;">”</span>, ha risposto Jenni.
Quella sera nessuno è stato arrestato<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">»</span></span>.</span></p>
<p align="justify" class="western"><br />
</p>
<p align="justify" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">62.
Erica Chenoweth, <i>Come risolvere i conflitti senza armi e senza
odio</i><i>,</i><i> con la resistenza civile</i>, Ed. Sonda 2023
(2021), pp. 446. L'Autrice dirige il Laboratorio di Azione
Nonviolenta di Harward, Usa, dove lavorò Gene Sharp. Partendo da
posizioni scettiche sulla difesa nonviolenta, esaminando casi storici
ed episodi contemporanei, ha dimostrato che, tra il 1900 e il 2019,
ha avuto successo il 50% delle lotte nonviolente, mentre solo il 26%
di quelle violente ha raggiunto il suo obiettivo (pp. 42-43; cfr
anche cap. 2 e cap. 5). Rispondendo a 100 domande, l'Autrice spiega
come funziona la resistenza civile, e i suoi metodi: scioperi,
proteste, boicottaggi, ecc (cfr la classificazione di <span style="font-family: Times New Roman, serif;">Sharp,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Politica dell'azione
nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">)</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">.
L'opera contribuisce alla cultura alternativa al fatalismo della
guerra, oggi sempre più stragista, indicando i mezzi dell'azione
giusta ed efficace contro forme di dominio e violenza.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><b>
</b></i></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">6</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">3.
Michele Boato, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Nonviolenza
in azione. Iniziative e protagonisti</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Libri di Gaia, Mestre 2022-2023, pp. 310. Indico i titoli dei
capitoli</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> (che comprendono
111 singoli densi paragrafi)</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">:
Azioni nonviolente dall'antichità ai nostri giorni. Contro le guerre
mondiali e le dittature nazi-fasciste. Contro la guerra nucleare e
tutte le guerre. Nonviolenza nei paesi dell'Est. Nonviolenza contro
colonialismo e razzismo. Nonviolenza per i diritti civili, la
democrazia e contro la mafia</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Desidero
informare chi legge o utilizza questa bibliografia che essa verrà
ampiamente integrata, appena possibile, soprattutto grazie alla
collaborazione di Peppe Sini, autore e responsabile del quotidiano
telematico </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
nonviolenza è in cammino</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(</span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:nbawac@tin.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">nbawac@tin.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
), grande raccoglitore e distributore di cultura di pace. (E. P.).</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.03cm; orphans: 0; widows: 0;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.03cm; orphans: 0; widows: 0;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.03cm; orphans: 0; widows: 0;">
<br />
</p>
<p align="center" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><br />
</p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 0.3cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>-
II – O</b><b>pere sulla Resistenza al nazifascismo</b></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.03cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>pagg.
16-24 (25 schede)</b></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.03cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><br />
Si vedano anche i
riferimenti alla Resistenza compresi nelle opere elencate nella prima
parte di questa bibliografia.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.03cm; orphans: 0; widows: 0;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
1. Le prime ricerche in Italia sulle forme nonarmate di resistenza
europea tra il 1940 e il 1945, compaiono in quella più ampia serie
di scritti storici, teorici, strategici, che sono i </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Quaderni
della Difesa Popolare Nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
pubblicati fin dal 1978 a cura di IPRI (Italian Peace Research
Institute), LOC (Lega Obiettori di Coscienza), MIR (Movimento
Internazionale della Riconciliazione), con la collaborazione di altro
volontariato culturale di pace, in parte ripubblicati come </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Quaderni
di Azione Nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel
1964: </span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:redazione@nonviolenti.org"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">redazione@nonviolenti.org</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">),
e poi, dal 1990 circa, pubblicati dalla Editrice La Meridiana, di
Molfetta, (</span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:edizionilameridiana@servizioinformazione.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">edizionilameridiana@servizioinformazione.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">)
del Movimento Pax Christi. Sono ormai usciti quasi trenta titoli,
tutti in veste grafica molto semplice. I quaderni che documentano i
casi storici più chiari nel periodo qui considerato sono:</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
n.1, M. Skodvin, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenza
nonviolenta in Norvegia sotto l'occupazione tedesca</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Napoli 1978 e Perugia 1979. Gli insegnanti norvegesi compatti si
oppongono al programma del governo collaborazionista Quisling di
nazificazione della scuola e lo frustrano completamente. Il governo
deve ricondurli dalla deportazione e ammettere la sconfitta.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
n. 3, J. Bennet, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
resistenza contro l'occupazione tedesca in Danimarca</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Napoli 1978 e Perugia 1979. Oltre il 90% dei 7.000 ebrei danesi
furono salvati dai connazionali grazie ad un’azione compatta e
organizzata. Su questo caso esemplare: Bo Lidegaard, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
popolo che disse no</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">,
Garzanti 2014. </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"> <span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
n. 10, S. Piziali, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenza
non armata nella bergamasca, 1943-1945</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Padova 1984. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
n. 18, R. Barbiero, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenza
nonviolenta a Forlì</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Molfetta 1992.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
2. Jacques Semelin, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Senz'armi
di fronte a Hitler. La resistenza civile in Europa 1939-1943</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">Sonda
1993 (Payot, Paris 1989). </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il
lavoro si limita al periodo 1939-1943 allo scopo di illustrare le
sole forme di lotta nonarmata autonome dalla lotta armata, e non
quelle successive, combinate con questa. Studiando le forme sociali
della resistenza nonarmata al nazismo in tutti i paesi occupati e
nella stessa Germania, ne realizza la raccolta storica finora più
ampia. L'edizione italiana contiene anche due appendici, una di
Stefano Piziali, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Commento
bibliografico. La resistenza nonarmata in Italia </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(pp.227-234)
e una mia (che successivamente ho disconosciuto, perché l’ho molto
riveduta e corretta in un testo inedito), </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Un
caso italiano: lo sciopero come strumento di lotta </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(pp.
235-240), con un contributo di Sergio Albesano, sugli scioperi operai
del '43 e '44 in Italia, trascurati da Semelin.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
3. Il Centro Studi Difesa Civile (via della Cellulosa 112, 00166
Roma, tel 06/61.55.07.68) ha organizzato alcuni convegni di cui gli
atti sono pubblicati e disponibili: </span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La lotta nonarmata
nella Resistenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Roma, ottobre 1993, (contributi di Giannini, Parisella, Drago,
Zerbino, Albesano, Vaccaro, Marescotti ed altri); </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La Resistenza
nonarmata</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Roma,
novembre 1994, patrocinato dal Comitato nazionale per il 50ennale
della Resistenza e della guerra di liberazione (contributi di
Zerbino, Giannini, Parisella, Drago, Semelin, Klinkhammer, Peyretti,
L'Abate, Menapace, Giuntella, ed altri). Atti pubblicati in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Resistenza nonarmata</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
a cura di G. Giannini, Ed. Sinnos, Roma 1995.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'opposizione popolare
al fascismo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Roma,
ottobre 1995. Atti pubblicati con lo stesso titolo, a cura di G.
Giannini, ed. Qualevita, Torre dei Nolfi 1996.</span></span></p>
<p class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Sull’esperienza di resistenza non armata all’occupazione e ai
soprusi dell’esercito tedesco, da parte di centinaia di persone
nella tenuta Tor Mancina, a 30 km da Roma, dal settembre 1943 al
giugno 1944, è possibile leggere la testimonianza, di cui possiedo
il testo, resa dal cav. Paolo Sabbetta (</span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:paolosabbetta@libero.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">paolosabbetta@libero.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">).
Un’ampia scheda è pubblicata in Catena di Sanlibero, n. 342, del
24 ottobre 2006 (</span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:libero@sanlibero.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">libero@sanlibero.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">).
Di Paolo Sabbetta (scomparso alla fine del 2008) è comparso un
libro </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La cittadella
degli eroi. La Resistenza non armata di Tor Macina</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Edizioni del Rosone, Foggia 2009. Il libro è in sostanza una
raccolta di documenti</span> (informazione da Antonio Vigilante,
febbraio 2009)
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">4.
G. Giannini, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
resistenza nonarmata nella lotta al nazifascismo, </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Bozze 94</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n.2/1994, pp.77-84.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">5.
Jean-Marie Muller, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>Désobéir
à Vichy</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">,
La résistance civile de fonctionnaires de police, Presses
Universitaires de Nancy, 1994. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Nella
collaborazione data ai nazisti dalla polizia francese della Francia
occupata nel perseguitare gli ebrei, ci furono significative
disobbedienze.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">6.
Nell'aprile 1995 ho presentato gli studi disponibili a quella data in
una relazione su </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
resistenza civile nelle ricerche storiche</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
pubblicata (con molti errori di stampa) in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Fascismo
- Resistenza - Letteratura. Percorsi storico-letterari del Novecento
italiano</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Museo
Nazionale del Risorgimento Italiano, I Quaderni del Museo n. 2,
Torino, febbraio 1997, pp. 61-87.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
7. Anna Bravo e Anna Maria Bruzzone, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>In
guerra senza armi. Storie di donne 1943-1945</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Laterza 1995. Sono 125 interviste su diversi aspetti dell'opposizione
delle donne alla guerra, p. es. il "maternage" di massa, la
pietà per i morti anche nemici, e sulla violenza di genere della
guerra sulle donne. Il libro - introdotto da un ampio saggio critico
di Anna Bravo, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Donne,
guerra, memoria </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
mostra la vasta realtà della resistenza senz'armi attuata dalle
donne e contribuisce a individuare un'immagine della difesa che
supera la guerra, e della cittadinanza svincolata dalla figura del
cittadino in armi. Questo libro ha portato ad un autorevole mutamento
nella considerazione della resistenza civile da parte di uno storico
quale Claudio Pavone. Infatti, è interessante notare come Pavone,
autore dell'importante e ampio volume </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Una
guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza
</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(Bollati Boringhieri,
Torino 1991), nel quale non si dimostrava sensibile alla ricerca
sulla Resistenza non armata (tanto che trascurava del tutto la figura
di Aldo Capitini, che da lungo tempo aveva combattuto il fascismo con
insolita profondità di motivi, ma senza mai prendere le armi; e,
attraverso una citazione di una testimone ebrea, presentava un'idea
del tutto inadeguata della nonviolenza come una posizione
«metastorica» e irresponsabile; cfr ivi, p. 414), introducendo
invece, nel 1995, il numero della rivista </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
Ponte </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">dedicato al 50°
della Resistenza, si soffermi sul saggio di Anna Bravo contenuto nel
fascicolo (corrispondente all'introduzione al libro </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>In
guerra senza armi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">),
per rilevare il «valore euristico» del concetto di resistenza
civile ivi proposto, che è – scrive Pavone - «qualcosa di più
ampio» della cosiddetta resistenza passiva, ma - come dice appunto
Anna Bravo - una «pratica di lotta» con mezzi diversi dalle armi (</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
percorsi di questo speciale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
articolo introduttivo del fascicolo de </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
Ponte</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, n.1/1995,
dedicato a </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenza.
Gli attori, le identità, i bilanci storiografici</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
p. 13.). Il concetto di resistenza civile vale dunque a superare la
tendenza, rilevata da Claudio Dellavalle nello stesso fascicolo, ad
adottare «il criterio militare come criterio prevalente» (ivi, p.
12). Pavone scrive ancora: «La Resistenza civile rimane una forma di
Resistenza. I suoi confini con l'esercizio della violenza, anche di
quella più palesemente difensiva, non sono sempre sicuri. Sicura è
invece la sua distanza da quella "zona grigia" in cui si
ritrovano coloro che i resistenti bollavano come "attesisti"»
(ivi, p. 13). (Vedi anche, sotto, il n. 16 e il n. 12 della prima
parte di questa bibliografia).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p style="margin-right: 2.1cm;">* 8. Sul vasto e significativo
fenomeno del coraggioso e determinante rifiuto di collaborazione con
la Repubblica Sociale Italiana da parte di centinaia di migliaia di
militari italiani internati in Germania dopo l'8 settembre 1943:</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
AA.VV., </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I militari
italiani internati dai tedeschi dopo l'8 settembre 1943 </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(atti
del convegno 14-15 novembre 1985), Giunti, Firenze 1986.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>-
</b></i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenza
senz'armi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>. </b></i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Un
capitolo di storia italiana dal 1943 al 1945 (dalle testimonianze dei
militari toscani internati nei lager nazisti), prefazione di Leonetto
Amadei, Le Monnier, Firenze 1988.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Orlando Lecchini, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Per
non chinare la testa</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Un Lunigianese nei lager nazisti, Edizioni “Il Corriere Apuano”,
Pontremoli, 1988.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
AA.VV., </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Fra sterminio e
sfruttamento </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(atti del
convegno 23-24 maggio 1991), Ed. Le Lettere, Firenze 1992.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Gerhard Schreiber, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>I
militari italiani internati nei campi di concentramento del Terzo
Reich 1943-1945</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, a
cura dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'esercito, 1992.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Luigi Collo, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
resistenza disarmata</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Introduzione di Nuto Revelli, Marsilio, Venezia 1995. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Giampiero Carocci, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
campo degli ufficiali, </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Giunti,
Firenze 1995.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Alessandro Natta, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>L'altra
Resistenza. I militari italiani internati in Germania</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Einaudi, Torino 1997.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Gabriele Hammermann, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Gli
internati militari italiani in Germania 1943-1945</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Il Mulino, Bologna 2004.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
9. Sulla Resistenza di cittadini tedeschi al nazismo, in Germania o
nei territori assoggettati al Terzo Reich, si trovano nelle
biblioteche 10-20 titoli, in gran parte sull'attentato del 20 luglio
1944. L’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza conserva
circa 80 titoli di cui 32 in tedesco, 3 in francese, 2 in inglese, 4
pubblicazioni promosse dal Consiglio Regionale Piemontese. Ho
raccolto gli aspetti civili e nonviolenti che si possono rintracciare
entro la realtà limitata e prevalentemente militare della resistenza
interna al nazismo, nella relazione </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Resistenza antinazista in Germania</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
tenuta </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b> </b></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">nel
corso di aggiornamento per docenti "Nonviolenza nella storia.
Casi di resistenze civili nel Novecento" (vedi sopra, prima
parte, n. 39). Da questo lavoro traggo le indicazioni che rientrano
nella presente bibliografia.</span></span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- Jacques Semelin, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Senz'armi
di fronte a Hitler</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, La
Resistenza civile in Europa, 1939-1943, Ed. Sonda, Torino 1993
(1989), p. 120-129, 171-172.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Uno degli episodi più significativi di resistenza nonviolenta
efficace da parte di cittadini tedeschi, donne in questo caso, contro
la persecuzione razzista, è quello della Rosenstrasse, a Berlino nel
1943, riferito in alcuni libri. L’opera fondamentale è quella di
Nathan Stoltzfus, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistance
of the Heart: intermarriage and the Rosenstrasse protest in Nazi
Germany</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, pubblicato
nel 1996 (traduzione francese: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Résistance des coeurs</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La révolte des femmes
allemandes mariées à des juifs, </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Phoebus,
Paris, 2002). </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="de-DE">Posso
indicare anche Gernot Jochheim, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="de-DE"><i>Frauenprotest
in der Rosenstrasse</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="de-DE">.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="de-DE"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Gebt uns
unsere Männer wieder</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Rasch und Röhring, Berlin 1993 (Protesta delle donne nella via delle
Rose. Restituiteci i nostri mariti). In italiano: Nina Schröder, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le
donne che sconfissero Hitler</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Pratiche editrice, Milano 2001 (</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Hitlers
unbeugsame Gegnerinnen</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Wilhelm Heyne Verlag GmbH & Co. KG, Munchen 1997). Un articolo,
preciso e documentato, di Dominique Vidal, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
coraggio delle donne della Rosenstrasse</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
è comparso in Le </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Monde
Diplomatique – il manifesto</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
maggio 2005, p. 17, nell’ambito del dossier </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
lato oscuro della seconda guerra mondiale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
pp. 11-17. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">Lo
stesso Autore pubblica </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>Ces
femmes courageuses de la Rosenstrasse </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">(probabilmente
è lo stesso articolo), in </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>Manière
de voir</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">,
n. 82, août-septembre 2005 (bimestrel édité par </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR"><i>Le
Monde Diplomatique</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="fr-FR">).
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Rosenstrasse è
la via di Berlino in cui alcune migliaia di donne tedesche sostarono
per protesta per sei giorni, nel marzo 1943, davanti all’edificio
dell’organizzazione assistenziale ebraica, trasformato in prigione,
costringendo infine Göbbels e Hitler, per timore che, dopo la
sconfitta di Stalingrado, la protesta civile si estendesse, a
liberare i 1.700-2.000 uomini ebrei, mariti o parenti delle donne,
arrestati e destinati alla deportazione, alcuni dei quali già
internati in lager. Sullo stesso fatto la regista Margarethe von
Trotta ha presentato nel settembre 2003 al Festival di Venezia il
film </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Rosenstrasse</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Dice la regista: "Il fatto dimostra che in quel periodo si
poteva davvero agire contro il nazismo se si fosse stati più
coraggiosi" (</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Stampa</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, 7 settembre
2003). Il film è andato in programmazione in Italia (almeno a
Torino) il 27 gennaio 2004, giornata della memoria della Shoà, ma
subito ha sorpreso le persone attente perché il fatto risolutivo
sembra nel film non la resistenza delle donne, ma la concessione
dolorosa di favori sessuali da parte di Lena von Eschenbach (una
delle mogli di ebrei, di famiglia altolocata) a Göbbels. Lo storico
della Freie Universität di Berlino, Ekkehart Krippendorff, mi
informa il 31 gennaio che in Germania c’è una forte polemica, fino
dallo scorso autunno, per questa concessione della regista ad aspetti
pruriginosi, riducendo la realtà storica dal politico al personale
privato. Il direttore del "Zentrum für Antisemitismusforschung"
della Technische Universität, Wolfgang Benz ha scritto un articolo
molto aspro contro il film e ha fatto riferimento a un'analisi molto
approfondita sul caso fatto dal suo istituto che contraddice
l'interpretazione sentimentale. Anche Jacques Semelin, il principale
storico europeo delle lotte nonviolente, mi informa il 14 febbraio
che l’unica fonte storica valida è il libro di Stoltzfus e che, a
giudizio degli storici tedeschi, il film presenta una versione
fantasiosa (</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>fantaisiste</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">)
e non storica, dei fatti. Ciò nonostante che, almeno nell'edizione
italiana, all'inizio del film compaia una dichiarazione sulla
storicità dei fatti. Storicità fondamentale che c'è, ma nella
vicenda come è narrata nel film, è falsata nel punto essenziale (v.
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>il foglio</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 311, aprile 2004, p. 7). Anna Maria Bruzzone, autrice di indagini
di storia orale, dopo una ricerca, conferma questo giudizio.</span></span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- Enzo Collotti, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Germania nazista</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
(dalla Repubblica di Weimar al crollo del Reich hitleriano), Einaudi,
Torino 1962, pp. 273-305. Dello stesso autore vedi anche l'articolo
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Per una storia
dell'opposizione antinazista in Germania</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Rivista storica del
socialismo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
gennaio-aprile 1961, pp. 105-137, che contiene più ampie referenze
bibliografiche.</span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- Giorgio Vaccarino, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Storia
della Resistenza in Europa, 1938-1945</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Feltrinelli, Milano 1981, parte prima, pp. 17-152. </span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
La «parola nuda come arma di resistenza» (come dice Julian Aicher,
in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il Margine</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Trento, n.8/1998) fino a pagare con la vita, fu il mezzo d'azione dei
fratelli Hans e Sophie Scholl e dei loro compagni d’azione
nell'Università di Monaco, su cui vedi Paolo Ghezzi, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Rosa Bianca</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, ed.
Paoline, Cinisello Balsamo 1994. Il libro di Ghezzi contiene una
bibliografia di 53 titoli, dalla quale segnalo Inge Scholl, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Die
Weisse Rose</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Fischer
Taschenbuch Verlag, Frankfurt am Main 1982, edizione italiana non
integrale </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La Rosa
Bianca</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, a cura di
Carlo Francovich, La Nuova Italia editrice, Firenze 1978, 4ª
edizione. Una profonda riflessione su questa esperienza è il libro
di Romano Guardini, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Rosa Bianca</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Morcelliana, Brescia 1994 (scritti del 1946 e 1958). Il testo intero
dei sei volantini scritti e diffusi dal gruppo di studenti resistenti
è commentato da vari qualificati scrittori in Paolo Ghezzi, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Noi
non taceremo. Le parole della Rosa Bianca</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Morcelliana, Brescia 1997. Ancora di Paolo Ghezzi segnalo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Sophie
Scholl e la Rosa Bianca</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Morcelliana, Brescia 2003, sulla limpida affascinante figura della
più giovane, 21 anni, componente del gruppo, con testimonianze dai
suoi diari e lettere. </span><strong class="western"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-weight: normal;">Merita
una visita il Museo della Rosa Bianca presso l'Università di Monaco,
dove si possono incontrare testimoni ancora viventi e vedere
documenti. Nell’ottobre 2005 va in programmazione in Italia il film</span></span></strong><strong class="western"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></strong><strong class="western"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><span style="font-weight: normal;">La
Rosa Bianca. Sophie Scholl</span></i></span></strong><strong class="western"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-weight: normal;">,
di Marc Rothemund, premiato al Festival di Berlino 2005 per la
migliore attrice e la migliore regia. Ci riserviamo di valutarne la
resa storica. Dispiace che un volantino di pubblicità del film, con
belle foto di scena nell’Università di Monaco, parli soltanto di
«resistenza passiva» (termine, peraltro, usato anche dai resistenti
della Rosa Bianca nei loro volantini), mentre quell’azione lunga e
intensa fu una attiva, forte, coraggiosa testimonianza e sfida morale
e culturale alla violenta dittatura nazista.</span></span></strong></span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- La limpida grande figura di
Franz Jägerstätter, contadino austriaco che, sostenuto solo dalla
comprensione della moglie, rifiutò per ragioni morali e religiose il
servizio militare sotto il nazismo e fu decapitato il 9 agosto 1943,
è illustrata in due libri in lingua italiana, usciti a grande
distanza di tempo: Gordon Zahn, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il
testimone solitario. </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Vita
e morte di Franz Jägerstätter, Gribaudi, Torino 1968; Erna Putz,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Franz Jägerstätter</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>
Un contadino contro Hitler</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Editrice Berti, Piacenza 2000. Il secondo libro (da me recensito in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il Margine</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 6/2002) è più preciso del primo nella documentazione. Il 9
agosto 2003 si è tenuto un grande incontro a St Radegund, nel giorno
stesso del 60° anniversario della morte di Jägerstätter, con sosta
anche a Bolzano per Josef Mayr-Nusser e a Monaco per i giovani della
Rosa Bianca: vedi il mio resoconto </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Pellegrinaggio
ai martiri anti-nazismo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>il foglio</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 305, ottobre 2003, p. 4. (Vedi sotto, rivista </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Humanitas</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">).
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Le lettere dal carcere di
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Franz Jägerstätter,
molto toccanti e profonde e coraggiose, sono pubblicate, insieme ad
altri suoi scritti, col titolo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Scrivo
con le mani legate</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
(espressione contenuta in una lettera), a cura di Giampiero Girardi,
Editrice Berti, Piacenza 2005. La chiesa cattolica ha riconosciuto
nella vita e morte di Jägerstätter il carattere di martirio per
opporsi all’idolatria nazista, che significava anche fedeltà
eroica all’evangelo della pace: la cerimonia di beatificazione è
avvenuta a Linz il 26 ottobre 2007. Nell’occasione, a cura di
Giampiero Girardi, è uscito </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Franz
Jägerstätter, il contadino contro Hitler. </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Una
testimonianza per l’ogg</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>i</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
con scritti di Tanzarella, Comina, Valpiana, Palini, Peyretti,
Stabellini, Cipriani, Travisa, Perrini, ed. Berti, Piacenza 2007 (111
pagine di piccole dimensioni). In Italia l’associazione degli
interessati alla testimonianza di Jägerstätter</span><span style="color: black;">
</span><span style="color: black;">fa</span><span style="color: black;"> </span><span style="color: black;">capo</span><span style="color: black;">
</span><span style="color: black;">a</span><span style="color: black;"> </span><span style="color: black;">Giampiero</span><span style="color: black;">
</span><span style="color: black;">Girardi</span><span style="color: black;">,
</span><span style="color: black;">cell</span><span style="color: black;">. 347
4185 755, </span><span style="color: black;">email</span><span style="color: black;">:
</span><a href="mailto:franzitalia@gmail.com"><span style="color: blue;"><u>franzitalia</u></span><span style="color: blue;"><u>@</u></span><span style="color: blue;"><u>gmail</u></span><span style="color: blue;"><u>.</u></span><span style="color: blue;"><u>com</u></span></a><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span>
</p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Una
nuova biografia di Franz Jägerstätter, narrativa e ben documentata,
esce nel 2021: Francesco Comina, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Solo
contro Hitler. Franz Jägerstätter, il primato della coscienza</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
Ed.Emi.</span></span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Nel
maggio 2019 viene presentato a Cannes un film su Franz Jägerstätter,
del regista Malik:
</span></span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.ansa.it/sito/videogallery/spettacolo/2019/05/20/cannes-malick-dio-martirio-e-disobbedienza_c6e21148-6c6c-43d6-b119-0013a39f9be6.html" target="_blank"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">http://www.ansa.it/sito/videogallery/spettacolo/2019/05/20/cannes-malick-dio-martirio-e-disobbedienza_c6e21148-6c6c-43d6-b119-0013a39f9be6.html</span></span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
Ma una recensione sul Corriere della Sera online lo critica perché
più attento alle bellezze naturali della montagna che alla vicenda
di coscienza e di fede di Franz (così da una mail di
mirsezpd@libero.it , del 20 maggio 2019). Un altro stravolgimento
cinematografico di una azione nonviolenta è il film sulla
Rosenstrasse (vedi in questa bibliografia).</span></span></p>
<p align="justify" style="margin-right: 2.1cm;"><span face="Arial Unicode MS, sans-serif"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">-
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Francesco</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Comina</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Non</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>giuro</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>a</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Hitler</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">La</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">testimonianza</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">di</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Josef</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Mayr</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">-</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Nusser</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">San</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Paolo</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Milano</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
2000. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Altoatesino</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">fervente</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">cattolico</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">arruolato</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">d</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">’</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">autorità</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">nelle</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">SS</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">dopo</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">l</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">’8
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">settembre</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
1943, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Mayr</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">-</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Nusser</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">si</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">rifiutò</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">di</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">giurare</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">a</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Hitler</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">par</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">ragioni</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">di</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">fede</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">come</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Jägerstätter</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">.
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Dapprima</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">internato</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">in</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">manicomio</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">muore</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">di</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">sfinimento</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">durante</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">il</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">viaggio</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">verso</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Dachau</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">.
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Comina</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">documenta</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">la</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">lucidità</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">del</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">suo</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">precoce</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">giudizio</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">morale</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">e</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">poltico</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">sul</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">nazismo</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">.
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Di</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Mayr</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">-</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Nusser</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">ha</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">scritto</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">anche</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Isabella</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Bossi</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Fedrigotti</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">sul</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Corriere</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>della</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Sera</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
2 </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">febbraio</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
2002, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">p</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">.
29. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">La</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">rivista</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
"</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">La</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Civiltà</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Cattolica</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">"
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">nel</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">numero</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
13 </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">del</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
2008 </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">ha</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">pubblicato</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">un</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">ampio</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">articolo</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">di</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">padre</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Piersandro</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Vanzan</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">S</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">I</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">.,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>osef</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Mayr</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>-</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Nusser</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>,
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>obiettore</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>di</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>coscienza</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>e</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>martire</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">trasmesso</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">dall</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">’</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">agenzia</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Zenit</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">org</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">sabato</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
26 </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">luglio</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
2008. </span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- Sui resistenti, ribelli e
disertori nell'esercito nazista ho raccolto dei fatti e dei dati in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Quelli dell'ultima ora</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
uscito, come parte di una più ampia relazione tenuta per l’Iprase
di Trento nell’aprile 2000, nel volume</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Maestri
e scolari di nonviolenza</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
a cura di Claudio Tugnoli, Franco Angeli ed., Milano 2000, pp.
243-256. Nel 2021 aggiungo il volume di </span></span><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Mirco
Carrattieri e Iara Meloni, </span></span><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Partigiani
della Wehrmacht. Disertori tedeschi nella Resistenza italiana, </i></span></span><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Le
Piccole Pagine, 2021, pp. 359 (una breve recensione uscita su </span></span><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>il
manifesto </i></span></span><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">nelle
mie schede sulla Resistenza tedesca).</span></span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">-
Ho raccolto parecchi casi di boicottaggio personale della Shoah,
compiuto in vari paesi europei, ed anche da molti cittadini tedeschi,
in un ampio scritto intitolato </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Molti
Schindler: dunque si poteva resistere al nazismo</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
pubblicato sul quotidiano telematico </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>La
nonviolenza è in cammino </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">(</span></span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:nbawac@tin.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">nbawac@tin.it</span></span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
), nn. 803 e 804, 8 e 9 gennaio 2005</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>.</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
Successivamente ho aggiornato la bibliografia là indicata. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">-
Sul particolare caso danese vedi qui sopra al n. 1. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Aggiungo
il 19 dicembre 2022: </span></span><span style="color: blue;"><span style="font-variant: normal;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="text-decoration: none;">
</span></span></span></span></span><span style="color: blue;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="text-decoration: none;">Andrea
Vitello, </span></span></span></span><em class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="text-decoration: none;">Il
nazista che salvò gli ebrei. Storie di coraggio e solidarietà in
Danimarca</span></span></span></em><span style="color: blue;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="text-decoration: none;"> (ed.
Le Lettere), prefazione di Moni Ovadia e postfazione di Gabriele
Nissim. </span></span></span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: x-small;">Grazie
ad un’analisi scientifica di fonti, documenti e testimonianze,
l’autore ricostruisce la storia di Georg Ferdinand Duckwitz</span></span><strong class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: x-small;">,</span></span></strong><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: x-small;"> il
nazista membro dell’ambasciata tedesca a Copenaghen che contribuì
a salvare la comunità ebraica danese dalla deportazione. Quando, il
28 settembre 1943, Duckwitz venne informato dell’imminente
deportazione nei campi di concentramento dei 7.000 ebrei che
abitavano in Danimarca, avvertì subito i suoi amici del Partito
Socialdemocratico, che dettero l’allarme. Quasi tutta la
comunità ebraica riuscì prima a nascondersi dal raid nazista,
avvenuto nella notte tra l’1 e il 2 ottobre 1943 e poi a rifugiarsi
in Svezia, paese rimasto neutrale. Il caso danese è unico poiché,
rispetto ad altri salvataggi avvenuti in altri Paesi nel corso della
Seconda Guerra Mondiale, l’intera popolazione, dal re fino alle
persone appartenenti alle classi sociali più umili, contribuì
unanime al salvataggio degli ebrei. La figura del nazista tedesco
Duckwitz fu cruciale: si tratta infatti dell’unico politico nazista
che rischiò la vita per opporsi alla deportazione. Anni dopo la
fine della guerra, Duckwitz e molti danesi verranno riconosciuti come
“Giusti tra le Nazioni” dallo Yad Vashem. Il loro esempio ci
dimostra come ci si possa sempre opporre a un potere all’apparenza
invincibile.</span></span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">-
Devo ora aggiungere il caso del console portoghese a Bordeux,
</span></span><span style="font-family: serif;"><span style="font-size: x-small;">Aristides
de Sousa Mendes, che </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
nel 1940 salvò 30.0000 ebrei in fuga, firmando i loro documenti
(articolo </span></span><span style="font-family: serif;"><span style="font-size: x-small;">di
Susanna Nirenstein in </span></span><span style="font-family: serif;"><span style="font-size: x-small;">“la
Repubblica” del 6 luglio 2020)</span></span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- Sulla probabile obiezione degli
scienziati tedeschi alla costruzione della bomba atomica: Leandro
Castellani, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La grande
paura</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Storia
dell'escalation nucleare, Prefazione di Carlo Bernardini, ERI, Torino
1984, pp. 96-106; Thomas Powers, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
storia segreta dell'atomica tedesca</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Mondadori, Milano 1994 (1993), pp. 503-509.</span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- Sul problema di coscienza
relativo all'uccidere Hitler, cfr la mia recensione del libro di
Peter Hoffmann, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Tedeschi
contro il nazismo. La Resistenza in Germania</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Il Mulino, Bologna 1994 (1988), pubblicata in </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Servitium</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 102, nov.-dic. 1995, fascicolo "Resistenza al male", pp.
117 e 119-120.</span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- Documenti di alta resistenza
morale, che ricordano in qualche momento gli atti dei martiri
cristiani sotto l’impero romano, sono: Helmuth James von Moltke,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Futuro e resistenza
</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(dalle lettere degli
anni 1926-1945), Morcelliana, Brescia 1985; Dietrich Bonhoeffer,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Dieci anni dopo. Un
bilancio sul limitare del 1943, </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resistenza e resa.
Lettere e scritti dal carcere</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Ed. Paoline, Cinisello Balsamo 1989, pp. 59-74.</span></p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- Max Josef Metzger, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
mia vita per la pace</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Lettere dalle prigioni naziste scritte con le mani legate, Traduzione
e cura di Lubomir Žak, ed. San Paolo 2008. Metzger (1887-1944) era
un prete cattolico impegnato in modo deciso per la pace politica, per
l’unione tra le chiese cristiane, riconoscendo ciascuna i propri
errori. Sono qui raccolte le principali lettere che scrisse dal
carcere, letteralmente con le mani legate, alla sua comunità, ma
anche a governanti nazisti perché riconoscessero la sconfitta
prevedibile e riducessero i mali per il popolo tedesco, a Pio XII
perché indicesse un concilio ecumenico per l’unità cristiana e
per la pace. Fu condannato a morte per la sua opposizione morale al
nazismo e decapitato il 17 aprile 1944. </span>
</p>
<p align="justify" class="sdendnote-western" style="margin-right: 2.1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- La rivista bimestrale </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Humanitas</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(</span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.morcelliana.com/"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">http://www.morcelliana.com</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
; </span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:redazione@morcelliana.it"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">redazione@morcelliana.it</span></a></u></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
), anno LVIII, n. 5, settembre-ottobre 2003, dedica il fascicolo a
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Figure della resistenza
al nazismo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">. La
Prefazione è stesa da Wolfgang Huber, figlio di Kurt, il professore
ispiratore dei giovani della Rosa Bianca (vedi sopra). Segue,
pubblicata integralmente per la prima volta, l’autodifesa di Kurt
Huber nel processo che lo condannò a morte, coraggiosa e franca
sfida al totalitarismo nazista e allo stesso feroce presidente del
tribunale, Freisler. Tra altre figure della rivolta morale contro la
violenza del potere, un articolo di Anselmo Palini illustra la
vicenda di Franz Jägerstätter con alcuni documenti in più anche
rispetto al libro di Erna Putz (vedi sopra).</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">-
Aggiungo qualche riferimento (1998) in Germania sulla Resistenza
antinazista: 1) DRAFD, Deutsche in der Résistance, in den
Streitkräften der Antihitlerkoalition und der Bewegung Freies
Detschland (Tedeschi nella Resistenza, nelle forze armate della
coalizione antihitleriana, nel movimento Libera Germania). Telefono
sede centrale di Berlino: 0049/30/509.88.52. Contatto diretto con un
partigiano del DRAFD: Peter Gingold, Reichsforststrasse 3, D-60528
Frankfurt, tel 0049/69/672.631.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">2)
Bundesvereinigung Opfer der NS Militärjustiz (Associazione vittime
dei tribunali militari nazisti), Freidrich Humbert Strasse 116,
D-28758 Bremen, tel 0049/421/622.073, fax 621.422. Contatto diretto
con il presidente Ludwig Baumann, Aumunder Flur 3, D-28757 Bremen,
tel 0049/421/66.57.24.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">3)
Antikriegsmuseum, Friedensbibliotek (Museo antiguerra, Biblioteca
della pace), Bartolomäuskirche, Friedensstrasse 1, D-10249 Berlin,
tel 0049/30/508.12.07.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="de-DE">4)
Mahn- und Gedenkstätte für die Opfer der Nationalsozialistischen
Gewaltherrschaft (ammonimento e memoria per le vittime del dominio
nazista), Mühlenstrasse 29, D-40591 Düsseldorf. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Catalogo
di 202 pagine </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Verfolgung
und Widerstand in Düsseldorf 1933-1945</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
(Persecuzione e Resistenza a Düsseldorf , 1933-1945), Düsseldorf
1990.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
10. Ermes Ferraro, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Resistenza napoletana e le Quattro Giornate, </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">in
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Una strategia di pace:
la difesa popolare nonviolenta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
cit. (nella prima sezione al n. 16), pp. 89-95. Secondo l'ordine di
Hitler, l'esercito dei guastatori doveva lasciare «cenere e fango»
al posto della città. Una popolazione in gran parte femminile, quasi
senza armi, inflisse all'esercito tedesco «l'unica sconfitta
popolare da esso subita nel mondo» (A. Drago, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Una
nuova interpretazione della Resistenza italiana secondo categorie
storiche nonviolente</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
dattiloscritto).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">11.
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Lotte nonviolente nella
storia</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, materiale
preparato per un volume non uscito, come proposta di lavoro rivolta a
insegnanti e studenti. Contiene una parte metodologica generale e una
parte storica limitata al periodo della Resistenza al nazifascismo,
in diversi paesi europei, compresa la Germania. Il lavoro contiene
molte ulteriori indicazioni bibliografiche che allungherebbero di
molto il presente elenco. Esso è stato compiuto da un gruppo di
ricerca del Centro Studi e Documentazione "Domenico Sereno
Regis" di Torino (www.serenoregis.org).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">12.
Un episodio tipico, tra i molti sconosciuti, di resistenza senz'armi
è narrato brevemente in Neera Fallaci, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Vita
del prete Lorenzo Milani. Dalla parte dell'ultimo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Prefazione di David Maria Turoldo, Bur, Milano 1993 (1974), p. 219,
nota 13. Nel piccolo villaggio di Acone, nel Mugello fiorentino fu
creato uno dei maggiori centri di smistamento e di raccolta dei
prigionieri alleati fuggiti dai vari campi di concentramento. Poveri
contadini analfabeti, inermi che aiutavano altri inermi per puro
spirito evangelico, furono la base di questa azione animata dal
pievano e da una organizzazione clandestina del Partito d'Azione.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
13. Antonio Parisella, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Sopravvivere
liberi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">. Riflessioni
sulla storia della Resistenza a cinquant'anni dalla Liberazione,
Gangemi editore, Roma 1997, pp. 160. L'Autore, in questa raccolta di
saggi, valorizza la lotta nonarmata, definita «una scoperta del
Cinquantenario» (v. sopra, n. 7), partita dalla cultura nonviolenta
e finalmente entrata sotto l'attenzione degli storici. Parisella
mostra come la lotta per la sopravvivenza fisica e ideale, lungi
dall'essere "attendismo", è componente essenziale e
basilare della Resistenza al nazifascismo come di ogni lotta di
resistenza. La liberazione è il compimento della sopravvivenza, e
questa è l'inizio della liberazione. Parisella cita Collotti e
Klinkhammer: «Quando la resistenza civile assume forme collettive
può avere una forza anche superiore a quella di un gesto armato».
Si ricava l'immagine della resistenza nonarmata come un cerchio molto
ampio, che comprende mille forme e modi autonomi, entro il quale sta
il cerchio minore, per quanto importante, della resistenza armata;
immagine che rovescia quella tradizionale tutta e solo armista.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">14.
Bianca Ballesio, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
guerra di Kira</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, La
resistenza civile nel Canavese, prefazione di Ersilia Perona,
L'Angolo Manzoni ed., Torino, 1999.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> </span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">15.
Lidia Menapace, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Resisté</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Il dito e la luna, Milano 2001, pp. 90. L’autrice racconta, in base
alla propria esperienza partigiana, che nella Resistenza si poteva
fare obiezione di coscienza all'uso delle armi, insomma che la
vicenda fu molto più ricca di quanto la tradizione della
storiografia italiana (molto politico-militare e poco sociale e
popolare) ci abbia trasmesso. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">*
16. Anna Maria Bruzzone e Rachele Farina, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Resistenza taciuta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Dodici vite di partigiane piemontesi, Bollati Boringhieri, Torino
settembre 2003, pp. 312. Anna Maria Bruzzone è autrice di vari libri
sulla Resistenza e la Shoah. Questa edizione di </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Resistenza taciuta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
dopo la prima del 1976, apprezzatissima e da lungo tempo esaurita,
compare in forma nuova e bella, arricchita da una intelligente
prefazione di Anna Bravo (coautrice, con Anna Maria Bruzzone di </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>In
guerra senza armi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">; si
veda il n. 7 della seconda parte di questa bibliografia). Queste
opere d'inchiesta e testimonianza sulla partecipazione delle donne,
effettiva ma per lo più disarmata, alla lotta di Resistenza, hanno
promosso tra gli storici l'individuazione e il riconoscimento,
dapprima gravemente mancato, del fatto e del concetto di resistenza
nonarmata e nonviolenta, concetto «di valore euristico» (Claudio
Pavone, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il Ponte</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
n. 1/1995), realtà ben diversa dalla resistenza passiva. Chi lavora
per la trasformazione nonviolenta della gestione dei conflitti acuti,
e cioè per l'eliminazione del disumano infelice giudizio delle armi
nelle contese umane, trova in questi lavori storici, che danno il
giusto riconoscimento al contributo delle donne alla civilizzazione
umana, motivo di profonda gratitudine e ammirazione per
l'insegnamento prezioso che da essi ci viene.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><br />
17.
Silverio Corvisieri, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
villeggiatura di Mussolini</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il confino da Bocchini
a Berlusconi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Baldini
Castoldi Dalai, 2004. Il titolo allude all’espressione
ultrabenevola con cui Berlusconi ha qualificato le condanne degli
antifascisti al confino. Il libro racconta, tra l'altro, di un
ambulante deportato in quanto autore di una canzone in cui si
chiedeva a sant'Antonio la grazia di non fare scoppiare la guerra, di
rivolte al confino, tra cui quella contro l'imposizione del saluto
romano, e di scioperi della fame. I confinati seppero organizzare una
vera e propria resistenza, scrissero manifesti profetici,
progettarono riviste, rischiarono e accumularono anni e anni di
carcere o di confino aggiuntivo, ma senza piegarsi. In genere i
cittadini delle isole e dei duecentosessantadue paesini scelti dal
fascismo come luoghi di morte civile vollero loro bene e li
protessero.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">18.
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Die verborgene Tugend –
La virtù nascosta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Eroi sconosciuti e dittatura in Austria; Catalogo bilingue della
Mostra fotografica dell’Associazione Biblioteca Austriaca di Udine,
a cura di Francesco Pistolato, Europrint edizioni, Quinto di Treviso
2007, formato 21x30, pp. 158. Con una cinquantina di fotografie
ampiamente commentate, il catalogo documenta la Resistenza austriaca
all’Anschluss nazista, ancor meno conosciuta di quella tedesca. In
Austria l’opposizione fu più difficile perché il nazismo ebbe
consensi nella speranza di miglioramenti di vita, perché divisa tra
socialisti e conservatori, perché non ebbe un gruppo dirigente.
Eppure, quasi 70.000 persone furono arrestate nelle prime settimane,
deportate alcune prima a Dachau poi a Mauthausen, il primo lager in
Austria. La Resistenza ebbe molte forme popolari, morali e religiose,
testimoniali, e nonviolente: basti ricordare Franz Jägerstätter (v.
sopra, al n. 9).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;">
</p>
<p align="justify" style="background: transparent; margin-bottom: 0.18cm; margin-right: 2.1cm; margin-top: 0.18cm;">
<span style="color: teal;"><span face="Arial Unicode MS, sans-serif"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">19.
</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">Oltre</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">
</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">quel</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">
</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">muro</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">.
</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">La</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">
</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">Resistenza</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">
</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">nel</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">
</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">lager</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">
</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">di</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">
</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">Bolzano</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">.</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
- </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Dario</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Venegoni</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">e</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Leonardo</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Visco</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Gilardi</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">,
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">figli</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">di</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">deportati</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">nel</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">lager</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">nazista</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">di</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Bolzano</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">tra</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">il</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
1944 </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">e</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">il</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
1945, </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">hanno</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">realizzato</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">per</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">conto</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">della</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Fondazione</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Memoria</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">della</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Deportazione</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">di</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Milano</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">una</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">mostra</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">documentaria</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">in</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
26 </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">pannelli</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">dal</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">titolo</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
“</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Oltre</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">quel</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">muro</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">.
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">La</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Resistenza</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">nel</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">lager</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">di</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Bolzano</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">”.
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Nella</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">mostra</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">sono</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">presentati</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">per</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">la</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">prima</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">volta</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">diverse</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">decine</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">di</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">immagini</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">e</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">circa</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">un</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">centinaio</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">di</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">documenti</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">inediti</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">che</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">testimoniano</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">dell</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">’</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">intensissima</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">attività</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">di</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">resistenza</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">di</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">un</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">comitato</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">unitario</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">interno</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">al</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">campo</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">,
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">in</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">stretto</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">collegamento</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">con</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">una</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">struttura</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">clandestina</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">esterna</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">e</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">con</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">il</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">CLN</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Alta</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Italia</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">di</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Milano</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">.
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">I</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">due</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">autori</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">della</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">mostra</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">illustrano</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">in</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">questo</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">video</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">,
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">realizzato</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">da</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Vera</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Paggi</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">,
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">la</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">struttura</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">dell</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">’</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">organizzazione</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">di</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Resistenza</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">,
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">con</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">i</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">principali</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">protagonisti</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">di</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">questa</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">eccezionale</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">pagina</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">di</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">storia</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">italiana</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">.
(</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">notizia</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">del</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
4 </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">marzo</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
2009). P</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">er</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">prenotare</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">la</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">mostra</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">occorre</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">prendere</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">contatto</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">con</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">la</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Fondazione</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Memoria</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">della</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Deportazione</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">di</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Milano</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">:
02 87383240 ; </span></span></span></span><b><a href="mailto:fondazionememoria@fastwebnet.it"><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">fondazionememoria</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">@</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">fastwebnet</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">.</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">it</span></span></u></span></a></b><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
; </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">sito</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">:
</span></span></span></span><b><a href="http://www.deportati.it/" target="_blank"><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">http</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">://</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">www</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">.</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">deportati</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">.</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">it</span></span></u></span></a></b><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
; </span></span></span></span><b><a href="http://www.anpi.it/" target="_blank"><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">http</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">://</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">www</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">.</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">anpi</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">.</span></span></u></span><span style="color: blue;"><u><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">it</span></span></u></span></a></b><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">20.
Giorgio Vecchio, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>La
Resistenza delle donne, 1943-1945</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Cooperativa In Dialogo, Milano 2010. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Giorgio
Vecchio, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Le suore e la
Resistenza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Cooperativa In Dialogo, Milano 2010.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<ol start="21">
<li><p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Anna
Brav</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">o,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>La
conta dei salvati. Dalla Grande Guerra al Tibet. Storie di sangue
risparmiato</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">,
Laterza 2013. </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">Il
sottotitolo è il vero più giusto titolo</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>.
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">Il
libro raccoglie documentati fatti di pace-dentro-le-guerre, di arte
del “vivere e lasciar vivere” in mezzo alla fiera dell'uccidere:
</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">«</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">Tra
uccidere e morire c'è una terza via: vivere</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">»</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">
(Christa Wolf). Dopo un'introduzione "Violenza, nonviolenza,
storia", i capitoli sono dedicati alle guerre evitate
(anche da diplomazie e governi) tra 800 e 900, poi alle molte tregue
spontanee e alle fraternizzazioni fra "nemici" da trincea
a trincea nella guerra 1914-18; un capitolo su Gandhi; due capitoli
su "Senza armi contro Hitler" in Italia e in Danimarca; un
capitolo sul Kosovo e uno sul Tibet. </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">«</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">Le
guerre scoppiano quando si smette di cercare la pace</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">»</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">,
chiarisce Anna Bravo. </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">«</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">E'
un'idea malsana che quando c'è guerra c'è storia, e non quando c'è
pace. Il sangue risparmiato fa storia come il sangue versato</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">»</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">.
</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">La
nonviolenza non è onnipotente, ma è potente. </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">C'è,
anche dentro le guerre, una nonviolenza senza nome e senza teoria,
senza saper nulla di Gandhi, che è l'istinto umano profondo del non
uccidere, del non distruggere, perché solo a questa condizione si
vive da umani. Come quel fante tedesco traumatizzato che urla:
</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">«Vedete
il nemico laggiù? Ha un padre e una madre. Ha una moglie. Io non lo
uccido». </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">Il
sistema internazionale può essere pacifico, la guerra non è mai
inevitabile. Scoppia a causa dell'industria degli armamenti, e
dell'idea fallace che le armi difendano.</span></span></span></span></p>
</li></ol>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">22.
Ercole Ongaro, </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Resistenza
nonviolenta 1943-45</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">,
I libri di Emil, Bologna 2013. L'Autore è direttore dell'Istituto
per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, di Lodi
(Ilsreco). Nei diversi capitoli del volume, egli esamina quale
memoria della Resistenza abbiamo oggi, l'aiuto ai soldati in fuga
dopo l'8 settembre 1943, l'aiuto agli ex-prigionieri alleati, l'aiuto
agli ebrei, le lotte nelle fabbriche, nelle campagne, nella scuola,
la Resistenza degli internati militari, i deportati razziali e
politici, i renitenti alla leva, la Resistenza delle donne, la stampa
clandestina, i Comitati di Liberazione Nazionale, e nell'ultimo
capitolo si chiede: quale senso per la Resistenza armata? Per ognuno
di questi aspetti Ongaro porta dati, documenti, testimonianze
generali, regionali e locali (Modenese e Reggiano, Valtellina,
Comasco, Bresciano, Milanese, Roma, Torino, Genova, Milano, Toscana,
Bolzano). Avendo Ongaro conosciuto e considerata la letteratura
italiana sulla Resistenza nonarmata e nonviolenta, questo suo libro
risulta il lavoro più recente e riassuntivo e integrativo riguardo a
questo aspetto della Resistenza italiana, scoperto e valorizzato
anzitutto da storiche attente al contributo delle donne alla
Resistenza, tardivamente in confronto all'aspetto armato di quella
lotta.</span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">23.
Amedeo Cottino, </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>C'è
chi dice di no. Cittadini comuni che hanno rifiutato la violenza del
potere</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">,
Prefazione di Marco Revelli, Ed. Zambon, 2015. A partire da una
esperienza familiare, l'Autore raccoglie accurata documentazione su
casi sia individuali sia collettivi, non di eroi ma di persone
comuni, che hanno rifiutato obbedienza ad un potere violento: dal
caso della Danimarca a quello di Le Chambon-sur-Lignon, più noti, a
isole di coscienza umana insopprimibile nel cuore stesso di un
sistema strutturalmente e culturalmente violento. Il libro di storie
pone il lettore di fronte alla domanda inquietante sulla attualità:
come ci atteggiamo di fronte alla “scena della violenza”? Alcuni
hanno detto no.</span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">24.
Giuliano Pontara, </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Quale
pace?. </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">Sei
saggi su pace e guerra, violenza e nonviolenza, giustizia economica e
benessere sociale, Ediz. Mimesis/minimaphilosophica, 2016. In questo
lavoro maturo della propria ricerca e riflessione, Giuliano Pontara
dedica almeno le pagine 84-87 ad una rapida ma ampia rassegna delle
lotte incruente nel mondo, dall'Asia alle due Americhe, al Sudafrica,
all'Europa. I fatti storici richiamati da Pontara sono collocati
entro una sviluppata riflessione nel cap. 4, </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>La
nonviolenza come azione e come pensiero</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">.
</span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="left" class="western"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">25</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">.</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
Anna Doria, </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">Oggi
sono venuti i tedeschi, </span></i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Vita
quotidiana a Roma sotto l'occupazione nazista (10 settembre 1943 - 4
giugno 1944), Gangemi editore, Roma 2017. Nella letteratura storica
sulle forme popolari nonviolente di resistenza alla violenza
militare, si aggiunge ora questo volume di Anna Doria (collaboratrice
del Gruppo Didattico del Museo della Liberazione di Roma di via
Tasso). Nei nove mesi della occupazione nazista della città, un
piccolo gruppo di donne cattoliche spagnole della Istituzione
Teresiana, tiene un diario delle loro esperienze di soccorso e
rifugio per ricercati, per le famiglie di resistenti, per ebrei, per
senza casa e sfollati, per militari e carabinieri disobbedienti agli
ordini dei tedeschi, documentando la loro partecipazione alle ansie e
alla solidarietà popolare di tanti romani. Il volume riproduce il
diario in castigliano, tradotto e commentato dall'Autrice, ed è
illustrato da foto e documenti del tempo.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; widows: 2;">
</p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"> Enrico
Peyretti</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"> </span></span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:enrico.peyretti@gmail.com"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">enrico.peyretti@gmail.com</span></span></a></u></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>
<p align="center" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="color: blue;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="text-decoration: none;">***
*** ***</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="margin-right: 2.1cm;"><br />
</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-15262934323606123622024-03-12T06:57:00.000-07:002024-03-12T06:57:17.791-07:00<p> </p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>24 03 11 Come ricordo Michele Dosio, prete della Comunità di via Germanasca</b></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; page-break-before: auto; text-indent: 0.6cm;">
Di Michele, ora mi piace ricordare, con gratitudine, come presiedeva
la nostra assemblea eucaristica. Faceva sentire bene che, come il
Concilio comprese e insegnò a tutte le chiese, la messa non è
celebrata dal prete solo, ma da tutti i fedeli presenti, in base al
sacerdozio comune a tutti i battezzati, che è, insieme al sacerdozio
dei ministri, <span style="font-family: Times New Roman, serif;">«</span>partecipazione
all'unico sacerdozio di Cristo<span style="font-family: Times New Roman, serif;">»</span>
(<i>Costituzione sulla Chiesa</i>, n. 10). Perciò, dice il Concilio,
nell'eucarestia <span style="font-family: Times New Roman, serif;">«</span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">..
i fedeli non assistano come estranei o muti spettatori, ma
partecipino attivamente e consapevolmente... rendano grazie a Dio</span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">
offrendo l'ostia immacolata non soltanto per le mani del sacerdote ma
insieme a lui imparino ad offrire se stessi... in modo che Dio sia
finalmente tutto in tutti</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">»</span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">
(</span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><i>Costituzione sulla
Liturgia</i></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">, n. 48)</span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">.</span></p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;">Michele teneva </span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">molto
</span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">a che questa unità si
realizzasse, a cominciare dal momento in cui si arrivava, alla
spicciolata</span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">, ci si
salutava, qualche notizia su come sta uno come sta l'altro, le
piccole novità. </span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"> L'atto
di riunirsi </span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">per </span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">celebrare
l'eucarestia, sentivamo che è già un riunirsi con il Signore, non
solo tra noi: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">«</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Dove
due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro», ha
promesso Gesù (Matteo 18,20). Con Carlo e Michele avevamo sentito da
sempre, senza tante parole, che questo è già un sacramento, cioè
un'azione tutta umana nella quale c'è anche un'azione tutta del
Signore, perché si veniva non solo per noi, ma per incontrare Lui</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
che ha promesso la sua presenza</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
</span>
</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Così avveniva anche dopo messa.
Restare a fare due parole, a organizzare qualcosa, è sempre stata
come una continuazione della riunione nella messa, non qualcosa di
estraneo. </span>
</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
All'inizio della messa, Michele diceva sempre qualche parola sul
tempo liturgico, sulla stagione dell'anno, sugli avvenimenti comuni o
pubblici più importanti, su eventuali momenti speciali della
Comunità: era un modo semplice per collegare il rito alle giornate
della vita comune, perché il rito santo è un momento speciale, ma
non isolato né staccato da tutti gli altri giorni della vita, anzi è
fermento e spirito da vivere dentro gli altri giorni.
</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
Ricordiamo che, o lui, o qualcuno per lui, assegnava le letture della
sacra Scrittura ad uno o una di noi presenti. Avevamo imparato, e
deciso con Michele, di non dire "Parola di Dio" alla fine
delle letture del primo o del secondo Testamento, perché sappiamo
che in esse c'è anche l'ispirazione divina, ma detta in parole
umane, anche a volte molto umane, e spetta alla lettura attenta,
studiata, interpretata, distinguere ciò che resta per sempre
ispirato da Dio e ciò che è espressione storica, di quel tempo e
luogo, di quel linguaggio e di quella cultura. Ci sono aspetti che
sono come il veicolo umano che porta il messaggio di Dio. Michele
aveva cura di spiegare questi due aspetti, specialmente quando c'era
qualche maggiore difficoltà.</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
Il vangelo lo leggeva Michele, nel suo ruolo, e faceva omelie
semplici, chiare, di cui conservava una traccia negli appunti
scritti, che ci ha lasciato e ora a volte ci vengono utili nella
liturgia della Parola. A volte ci chiedeva prima, per prepararci un
poco, di fare l'omelia dialogata. Allora, lui introduceva e noi
potevamo esprimere le riflessioni nostre sul vangelo e le altre
letture. Mi pare un modo bello di far partecipare ad assimilare,
ognuno col suo impegno, la Parola di Dio per la nostra vita. Oppure,
a volte abbiamo invitato anche pastori evangelici, e alcune volte
Michele incaricava qualcuno di noi, anche donne, a fare l'omelia.</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
La messa presieduta da Michele non era diversa da quella di tutte le
parrocchie o comunità, ma sentivamo una partecipazione di tutti, che
non avviene sempre. Ci sono delle messe che direi semplicemente
"lette" dal messale, e altre "dette" dal prete,
insieme o in dialogo con tutti i partecipanti, quindi più vive e
coinvolgenti anche spiritualmente, interiormente. Rispetto al rito
predefinito, col tempo, nella nostra esperienza di Comunità, sono
intervenute alcune piccole modifiche di parole, perché il mistero
della fede trovasse la giusta espressione nel nostro linguaggio e
fosse comprensibile nella mentalità attuale. Per esempio: piuttosto
che "onnipotente" si diceva Dio "misericordioso".
La parola "onnipotente" è molto rara nel Nuovo Testamento,
si trova una decina di volte, quasi solo nell'Apocalisse. Dio è
onnipotente nell'amore, non in tutto ciò che noi vorremmo avere da
lui. Gesù insiste sulla misericordia del Padre, che noi dobbiamo
imitare tra noi.
</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
Nel racconto della Cena del Signore, cuore della celebrazione
eucaristica, il testo italiano (e solo quello italiano), dice: <span style="font-family: Times New Roman, serif;">«</span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">...
questo è il mio corpo </span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><i>offerto
in sacrificio</i></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"> per
voi</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">»</span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;">.
Nelle altre lingue europee, il testo liturgico ufficiale non porta le
parole " </span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><i>offerto
in sacrificio". </i></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">Ma
soprattutto queste parole non sono nei tre vangeli sinottici, Matteo,
Marco, Luca, né in 1 Corinti 11, l'unico altro racconto della Cena
nel Nuovo Testamento. </span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">Da
</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">tempo
Michele diceva: </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">«</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">...
questo è il mio corpo </span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><i>donato</i></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">
per voi</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">»</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">.</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">
</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">La
teoria sacrificale della morte di Gesù</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">,
infatti, </span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">è
una dottrina teologica non unica per la fede</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">
cristiana</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">.
Teologi di valore la mettono in discussione (p. es. Giovanni
Ferretti</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">,
tra altri,</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">
in </span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><i>Spiritualità
cristiana nel mondo moderno</i></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">,
Cittadella 2016,</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">
dedica molta attenzione a discutere quella teoria, anche nel
sottotitolo in copertina: </span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><i>Per
un superamento della mentalità sacrificale</i></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">).
</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">Abbiamo
sempre riconosciuto a Michele questo aiuto a comprendere meglio il
mistero del dono di sé, della propria vita, che Gesù ha fatto senza
opporsi alla violenza religiosa e politica. E' stato il suo amore
così grande</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">,
totale, </span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">che
ha vinto tutto il male del mondo, ed è per questo che possiamo
impegnarci e sperare che la storia umana sia guidata al bene</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">,</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">
e </span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">che
</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">il
male sia progressivamente vinto, come è vinto nella risurrezione di
Gesù</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">
dalla morte ingiusta</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">.</span></span></p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-style: normal;">Un
paio di volte ho proposto nel consiglio di Comunit</span></span><span style="font-style: normal;">à
di sostituire l'altare, che evoca l'ara dei sacrifici, oppure un
palco o una cattedra, con un grande tavolo-mensa a cui stare seduti,
in cerchi concentrici, tutti i partecipanti all'eucarestia, come fu
la Cena ebraica di Gesù. La quale comprendeva non solo gli apostoli,
ma donne e bambini (come insiste Bettazzi, nell'ultimo libro, </span><i>A
tu per tu con Dio</i><span style="font-style: normal;">, 2023, pp.
74-75). Michele rinviò l'idea ma non fu contrario. Certo, non nelle
grandi chiese-teatro, ma nei locali delle piccole comunità come la
nostra, è possibile la fraterna Cena eucaristica "in memoria"
di Gesù presente, come lui ha chiesto.</span></p>
<p style="background: transparent; font-style: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;">Enrico</span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-64038064780927503002024-03-11T04:24:00.000-07:002024-03-11T04:24:36.112-07:00<p> <b>Convegno su Giannino Piana</b></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: large;"><b>Nuove
sfide etiche</b></span></p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; break-before: auto; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
Nel Polo Teologico torinese, l'8 marzo, si è svolto un ricco
convegno su Giannino Piana, teologo e pensatore della morale umana
odierna. Si trova la registrazione in <i>teologiatorino.it</i>
"Giannino Piana, l'uomo, lo studioso, la morale". Delle
diverse relazioni (Giovanni Ferretti, Francesco Compagnoni,
Antonio
Sacco, Paolo Mirabella,... ) devo limitarmi qui ad un appunto
secondo
me rilevante, dalla relazione di Franco Garelli, sociologo delle
religioni e amico di Piana. </p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
Garelli ha fatto notare che Giannino Piana, intellettuale e
teologo
importante, dopo un'ampia mole di lavoro e di pubblicazioni, ha
toccato lucidamente anche le ultime nuove sfide etiche, convinto
della fecondità del pensiero cristiano, purtroppo senza potere
scrivere tutto il suo pensiero su alcuni temi ultimamente emersi,
per
la pesante malattia e la morte sopravvenuta. Sul fine vita ha
lasciato solo un titolo "Dell'ultimo orizzonte", senza
riuscire a sviluppare di più il suo pensiero. </p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
Piana ha sentito che siamo in un'epoca di post-tutto. Gran parte
della popolazione mondiale è smarrita. Agiscono fattori sociali
disumanizzanti, una ideologia tecnica che domina l'uomo e ne
svuota
l'interiorità, rapporti di lavoro decisi dall'algoritmo,
disumanizzati, choc mondiali come la pandemia, un nuovo
"capitalismo
della sorveglianza". L'Intelligenza artificiale pone problemi
per la condizione umana, per il costo sociale di lavori umani
sostituiti dalle macchine, per una tecnoscienza manipolativa che
modifica il patrimonio genetico nel trans-umanesimo.</p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
Garelli ha comunicato che Piana aveva un progetto rimasto
irrealizzato, inedito, con l'editrice laica Il Mulino. Era un
progetto sull'etica della vita nel versante sociale, sul
"non-uccidere sociale", cioè l'uccisione non individuale
ma sociale. Vedeva tre fatti gravi: la pena di morte, l'ergastolo,
la
tortura. E la guerra. Fenomeni in cui non appare solo l'istinto di
morte, nell'interiore dell'uomo, ma appaiono realtà del mondo
sociale, dove la violenza umana ha ancora campo, considerata
inevitabile. Sono temi poco considerati e approfonditi in campo
etico. L'ergastolo, il 41 bis, la tortura praticata abusivamente
anche da forze dell'ordine che hanno il dovere di garantire
l'immunità anche degli accusati. La pena di morte, bandita ma non
cancellata nella coscienza di molti: indagini recenti vedono una
percentuale, perfino maggioritaria, favorevole a reintrodurla.
Tendenze involutive sempre in agguato insidiano il livello di
civiltà
morale. </p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
Infine, per Giannino Piana, questa "guerra mondiale a pezzi"
è la più rilevante violazione del non-uccidere sociale. Un
intellettuale vigilante come lui sentiva che questo è un tema da
rivedere, rispetto anche alle sue trattazioni passate (p. es. nel
vol. III di I<i>n novità di vita</i>, Ed. Cittadella 2013, cap.
quinto, III, <i>La promozione della pace tra i popoli</i>, pp.
581-612), trattazioni già avanzate e attente alla cultura della
nonviolenza attiva e positiva, in autori come Bori, Chiavacci,
Consorti, Mattai, Pontara, Muller, Salio e altri. Giannino Piana
avrebbe potuto sviluppare il suo chiaro pensiero in difesa della
vita
dai poteri di morte che oggi ci angosciano, ma anche stimolano le
coscienze pensose e responsabili. </p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
Enrico Peyretti (11 marzo 2024)</p>
<p></p>
<div class="moz-signature">-- </div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-19492906575668200132024-03-06T01:26:00.000-08:002024-03-06T01:26:48.714-08:00<p> <b>24 03 06 Noi e la guerra</b></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">Questo <i>foglio</i>
modesto e attento ha sempre considerato la guerra, le guerre del
nostro mezzo secolo, un crimine politico, non una inevitabile
malattia dolorosa; non una stagione rigida della storia, di cui
uno
storicismo cinico vuol vedere anche l'utilità. La guerra uccide.
Questo basta per condannarla. Nella riflessione morale, nell'era
atomica, emerge la consapevolezza che non esiste guerra giusta.
Questa chiarezza è una vittoria delle coscienze che comprendono.
In
ambito cristiano l'illuminazione pubblica è cominciata con la <i>Pacem
in terris </i>di papa Giovanni 1963: <span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Bellum
alienum a ratione», la guerra è fuor di ragione.</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
Nelle guerre ora in corso la predicazione cristiana, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">insieme
a tanta</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> riflessione
laica,
vede</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> sempre meglio </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">che
rispondere alla guerra con la guerra, conferma estende e aggrava
la
guerra, malattia mortale. Il mito della vittoria bellica è
sempre
meno glorioso</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, sempre
più
illusorio</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">. Meno male
che
nel mare di sangue della seconda guerra mondiale è affondato
Hitler,
e non i paesi aggrediti, ma quel mare di sangue non è venuto
forse
da altre guerre nazionalistiche, punitive</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">?
E la vittoria del 1945 non fu</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
anche</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, come ogni
vittoria,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">gravida di nuova </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">più
terribile </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">guerra?</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
L'opposizione interna al nazismo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">doveva
essere</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> aiutata dalle
democrazie.</span></p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; break-before: auto; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">La guerra non è da respingere
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">coi suoi mezzi, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">ma
da evitare e abolire all'origine</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
che è la </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">mentalità
della
politica come dominio, competizione, armamento</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">massificazione, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">invece
che vita insieme tra differenti</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
liberi</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">. Lo v</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">i</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">de
chiaro Kant nel 1795, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">preceduto
dalle sapienze antiche, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">e
noi </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">lo vediamo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">oggi
tragicamente più di lui. I popoli umani lo hanno detto </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">nel
1945 e la nostra Costituzione nel 1948: compito della politica </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">e
del diritto </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">è </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">«</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">liberare
le </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">future </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">generazioni
umane dal flagello della guerra</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">»</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
</span>
</p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Cosa pensiamo, ora, davanti ad
una guerra di aggressione e ad un</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">'</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">a</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">ltra</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
di massacro</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> (senza
dire
tante altre </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">nell'</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">ombra)</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">?
Se pensiamo solo a mezzi di guerra, come sta facendo l'Europa
dimentica del meglio di sé, precipitiamo in una tragedia che può
diventare planetaria, contro la specie umana. Non ci sono
formule
magiche, ma ci sono direzioni valide o non valide. La direzione
umana
è la parola invece della bomba. Diffidare dell'aggressore come
dell'espansionista è naturale e logico. Ma la trattativa </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">si
deve fare sempre, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">come
si
deve </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">trattare</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
col pazzo con la bomba </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">in
mano </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">che può
seppellirti
con lui. Cedere qualcosa </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">e
deporre le armi </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">è
più
conveniente della guerra</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">:
chiediamolo ai soldati e alle loro famiglie</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
</span>
</p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Una Costituzione per tutta la
terra, rispettata anzitutto dai più forti,</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
e civili,</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> limiterebbe
gli
stati prepotenti. La relazione umana è di ragione, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">di
parola, di mediazione, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">non
di forza: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">capirlo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">è
bello</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> e</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
civile</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
realizzarlo è</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> il
compito
politico. Ma la politica non fa il suo compito quando intende
rispondere alla guerra con la guerra. I "realisti" della
realtà statica deridono le esperienze storiche di resistenza e
di
liberazione dei popoli nonviolenti, ma nella loro "realtà"
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">a vista corta </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">si
ripete e prospera la guerra che non libera mai </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">davvero
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">nessuno. </span>
</p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
Anche qui nel <i>foglio</i> discutiamo con franchezza davanti
alle
due prospettive attuali per il mondo. Io scommetto con fiducia
razionale che la via umana è la riconciliazione delle culture,
degli
interessi (oggi eminentemente comuni a tutti), il disarmo
progressivo, la comunicazione intelligente, la sconfessione
popolare
della guerra, la difesa della terra, la dignità di tutti. Pochi
dominatori mandano i popoli ad uccidere e morire. La democrazia
c'è
quando i popoli si conoscono, si parlano, si aiutano. Il futuro
umano
passa da qui.</p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
Enrico Peyretti, 6 marzo 2024</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-62161025151603281192024-03-04T12:07:00.000-08:002024-03-04T12:07:05.680-08:00<p> </p><p align="left" style="margin-right: 0.64cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: 12pt;"><span style="font-size: 16pt;"><b>Filosofia
di Gandhi: </b></span></span><span style="color: black; font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 12pt;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 16pt;"><span lang="it-IT"><b>o</b></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: 12pt;"><span style="font-size: 16pt;"><b>
potere, o amore</b></span></span></p>
<p align="left" style="margin-right: 0.64cm;"><span style="background-color: silver;">1</span></p>
<p align="left"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Roberto
Mancini, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Gandhi, Al di
là del principio di potere</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Feltrinelli 2021, pp. 172, euro 14</span></p><p></p>
<p align="right" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;">(pubblicato
in versione abbreviata su il foglio n. 486, gennaio 2022, p. 6) </span></span>
</p>
<p align="right" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;">www.ilfoglio.info</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 1cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">Gandhi
non fu solo un santone nonviolento, un "fachiro seminudo"
(per Churchill), un "idealista pratico", come diceva di sé</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">;</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">
non fu solo l'animatore della coscienza e dignità del popolo
indiano, e poi di altri. Fu anche un filosofo, cercatore della
sapienza, </span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">quindi
</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">un
pensatore attivo e creativo della buona convivenza umana. </span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">Con
</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">Gandhi
av</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">viene
</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">un’evolu</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">zione
</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">possibile,
nella politica, dal "principio di potere" alla verità
dell'amore per la realtà. Questo libro è la filosofia di Gandhi,
letta da un filosofo che sa leggere le trasformazioni profonde, come
Roberto Mancini, docente all’Università di Macerata. Egli ci
presenta nelle sue maggiori articolazioni il pensiero operante di
Gandhi, indagato su fonti ampie, dimostrate dalla veramente
abbondante bibliografia.</span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 1cm; widows: 2;"><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; text-indent: 0.6cm;">Esperimenti
con la verità</b></p>
<p align="left" class="western"> <span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Potere,
da verbo della vita, è diventato sostantivo: strumento che impone,
sottomette altri, </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">impedisce
</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">loro
di esprimere delle possibilità di vita. Il filosofo Mancini legge la
validità euristica </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">d</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">ell'opera
di Gandhi: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">«</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">al
di là del principio di potere</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">»</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
come scoperta di vie inedite per l'umanità. Perciò è critico della
modernità, che vede come </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">«per
eccellenza la civiltà del potere».</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
Gandhi ha l'autorità non di chi comanda, ma di chi fa crescere
coscienza e umanità. La vita di Gandhi fu </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">«esperimenti
con la verità». La verità è fonte di senso della vita. </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">G</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">andhi
non è assolutista, ma in continuo approccio alla verità della vita.
Il suo è un "realismo trasformativo". Dalla </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Bhagavad
Gita</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> (testo sacro
induista, III sec. a. C.) è avviato alla lotta interiore tra il bene
e il male. La sua etica non è un perfezionismo, ma l'essere se
stessi lasciandosi trasformare dall'amore, forza cosmica al</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">te</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">rnativa
al potere. Legge Ruskin, Thoreau, Tolstoj. Apprende la politica
nell'opporsi all'</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>apartheid</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
razzista in Sudafrica. La lotta nonviolenta è tradurre in politica
la verità dell'amore. In India si impegna per i contadini poveri del
Champaran, prima che per l'indipendenza. Impara dai propri errori.
Dalla guerra mondiale, da Hiroshima, apprende che solo la nonviolenza
potrà fermare nazismo e fascismo. L'indipendenza viene insieme alla
dolorosa separazione tra India e Pakistan. </span><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;">È</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
ucciso da un fondamentalista indù. Esaminiamo alcuni termini
essenziali del suo pensiero-azione.</span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Attaccamento
alla verità</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Satyagraha</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
è l'attaccamento alla verità, che dà vera forza: non la nostra
forza di volontà, ma la forza della verità dell'amore. La verità è
amore, e l'amore è verità. A noi "amore" suona quasi
svenevolezza, invece è forza. </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">E</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">d
è anche capacità di soffrire, piuttosto che infliggere sofferenza.
Gandhi crede nell'</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>adwaita
</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">(non
dualismo)</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, l'unità
essenziale di tutto ciò che ha vita: non una integrità personale </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">ma</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
una </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">realtà
di </span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">relazione.
Mancini vede anche i limiti dell'idea della corporeità in Gandhi,
che chiede castità come autocontrollo, ma ciò vale in lui come
primato dell'amore politico per il bene comune. Il </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Satyagraha</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">
è l'arma di chi è davvero il più forte, e per questo esclude l'uso
di ogni violenza. Dall'ateismo giovanile, Gandhi arriva a concepire
Dio come verità, la forza dei deboli, al di sopra di ogni
esclusivismo religioso. Dio non ha figura né concetto, ma è Voce
interiore, che l'autodisciplina e l'estrema umiltà possono cogliere,
e Gandhi ne ha fatto reale esperienza: «Per me quella Voce fu più
reale della mia stessa esistenza» (p. 51). Fede e politica
convergono nel servire la giustizia: il potere non aiuta, solo la
verità aiuta, la forza metafisica che sostiene la vita del mond</span></span><span style="font-family: Symbol, serif;"><span style="font-style: normal;">o.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">O</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">ggi,
per noi, è questo orizzonte che manca alla politica.</span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;"><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; text-indent: 0.6cm;">Nonviolenza,
amore politico</b></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Ahimsa</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">,
nonviolenza, è la forza amorevole della verità che spegne la
violenza, è la forza della pazienza attiva, tenace. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Ahimsa
</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">è
il mezzo, la verità è il fine. Pazienza non è remissività ma
forza che s</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">o</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">stiene
gli effetti della violenza, cambia la sofferenza in forza. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Ahimsa
</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">cambia
il terreno del confronto rispetto alla violenza, è generativa di una
realtà inedita. Resistere è più che arginare o contrastare, è
inaugurare una via diversa</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">:</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">
non è ascetismo, ma trasforma situazioni sociali e processi storici.
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Ahimsa </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">è
il cuore della politica, è </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>amore
politico</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">,
e scaturisce dalla giustizia risanatrice, opposta alla logica</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">
di</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">
potere. La nonviolenza è al</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">te</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">rnativa
non solo alla violenza, ma al potere; passa dalla logica
individualista alla sapienza della coralità.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;"><b>
</b></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Non
è mera astensione dal fare violenza, ma dispiegamento della capacità
di amare. Questa capacità si impara dai sofferenti, che sono i
nostri maestri. L'appello della sofferenza genera in noi una forza
inedita per agire. Non è idealizzazione statica, ma movimento a fare
tutti i passi possibili. Ogni passo è in sé la presenza anticipata
della meta.</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Fini
(intenzioni) e mezzi (responsabilità, efficacia) non sono
separabili, come fa Weber, perché il risultato avrà la qualità dei
mezzi usati, come avviene tra seme e pianta. I mezzi d'azione
nonviolenti ottengono risultati di giustizia. I mezzi non sono altro
che i fini stessi nel loro maturare. I fini sono già contenuti nei
mezzi. L'etica della politica è l'etica della relazione di verità
con tutta la comunità dei viventi. La politica è trasformata, da
concorrenza per il potere, a </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">swaraj</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
libertà dal male che si intromette nella relazione. La politica non
è più un contrasto meccanico di forze fisiche, ma un sentimento
giusto di sé per l'azione giusta per tutti. Non è una vetta
irraggiungibile, ma la via per ritrovarsi nella comunione cosmica. In
ciò vale anche il compromesso, non come svendita degli ideali, ma
come dar tempo al tempo.</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">La
nonviolenza dà significato alla religione, che non è una certa
tradizione, ma la relazione personale con la verità viva dell'amore
divino. Le religioni tradizionali, autoreferenziali, si appropriano
indebitamente dell'universalità di Dio. </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;"><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; text-indent: 0.6cm;">Indipendenza
dal potere</b></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Swaraj</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
è la libertà dal male, l'indipendenza dal dominio, dal potere che
opprime, dal consenso passivo dei dominati. Non è un altro potere
indipendente, ma l'indipendenza dal potere. Gandhi vuole
l'indipendenza dell'India (più di quanto l'India seppe capirlo)
dalle contrapposizioni arcaico-moderno, Oriente-Occidente, verso una
civiltà spirituale corale. «C'è </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Swaraj
</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">quando
impariamo a governare noi stessi». Gandhi, conosciuto nelle fonti
autentiche, non è un leader nazionalista: l'India è sorella tra le
nazioni umane. Però giudica l'Occidente come «una civiltà
costruita in modo da giungere all'autodistruzione». Concepisce per
l'India un nuovo paradigma della democrazia, di portata
potenzialmente universale. Per lui «lo spirito della democrazia
richiede di interiorizzare lo spirito della fraternità». Più che
il principio della maggioranza, una vera democrazia ha il criterio
della protezione del più piccolo e povero membro della nazione. Ma
l'Occidente ha detto “fraternité” nella Rivoluzione francese,
poi l'ha dimenticata. Democrazia non è la vittoria legale di una
parte, ma la maturazione etica e civile del popolo. Occorre il
massimo possibile di autogoverno dei cittadini, degli organismi
vicini alla vita quotidiana, delle singole nazioni, per evitare la
concentrazione del potere. Ci possiamo chiedere come attuare questo
principio oggi che tutto il mondo è di fatto vicino e a ridosso
della vita quotidiana dei singoli. Eppure, proprio per questo
dobbiamo esseri liberi dai grandi poteri concentrati.</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">L'umanità
si fonda sulla verità o sul potere? La pratica del </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">non-attaccamento</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
permette di venire alla luce dello </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">swaraj</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
liberi dal culto dei risultati, nel respiro dell’azione feconda.
«Il governo ideale, per Gandhi, è quello che governa il minimo» e
ciò non è il liberalismo, ma l'autogoverno delle persone ed</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">ucate
allo </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">swaraj.</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
La giustizia giudicante ha un approccio riparativo, non punitivo. </span></span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;"><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; text-indent: 0.6cm;">Servizio
al bene comune</b></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Swadeshi</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
sig</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">nifica
servizio al bene comune, emancipazione da ciò che impedisce di
servire la comunità. «Chi vuole essere amico di Dio deve restare
solo, oppure deve farsi amico il mondo intero», osa dire Gandhi. La
comunità non è definita da una località, ma è relazione
universale, inclusiva, è un modo d'essere che non esclude nessuno.
La democrazia del villaggio ha il respiro di un progetto federale
cosmopolita: cerchi successivi entro un cerchio oceanico, non una
piramide. La nonviolenza è incompatibile col nazionalismo. Aderire
alla verità dell'amore è aderire alla vita comune universale. «Chi
è dedito allo </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">swadeshi</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
cerca di identificarsi con il creato intero».</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">«L’Occidente
è troppo materialista, autocentrato e ottusamente nazionalista. Noi
vogliamo una coscienza internazionale che abbracci il benessere e il
progresso spirituale dell’umanità intera». Democrazia è
organizzare la collettività non col potere, ma col </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">prendersi
cura</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
e col </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">servizio</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
in spirito di gioia. Non basta l’indipendenza dallo straniero:
occorre il </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">non-attaccamento</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
per aderire alla verità. L’essere umano </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">viene
alla luce</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
quando scopre la sua libertà, e ha per madre la verità dell’amore.
Il progresso umano individuale e quello collettivo sono
interdipendenti. Agli occhi del potere, Gandhi sembra fallito: in
realtà ha avviato una delle più alte imprese dell’umanità.</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Il
passaggio decisivo, nel cammino con Gandhi, è da quando pensiamo
impossibile la nascita di una umanità nonviolenta, a quando non vi
rinunciamo, e quindi nasciamo noi a tale umanità. Maria Zambrano:
«Solo ciò che resiste alla propria distruzione è davvero vivo».
Vero fallimento è la rinuncia. In Gandhi avviene il paradosso del
fallimento innegabile e del successo: persiste un seme di futuro che
non cede a potere e violenza. Siamo liberi dal male non solo quando
lo sradichiamo da noi, ma quando non desistiamo dalla via del bene.
Così è pure nella vita della società.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>La
vita semplice</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Sarwodaya</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
è il nome e il valore della “vita semplice”. Nanni Salio aveva
fatto suo quel motto di Gandhi: «Vivere semplicemente perché tutti
possano semplicemente vivere». Non è un’idea sacrificale, ma il
bene comune della salvezza e felicità. Il bene di ciascuno sta nel
bene di tutti. Il s</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">arwodaya
</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">anticipa
una vita libera da violenza. Chi è libero dal male, nello </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">swaraj
,</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
e nella presenza di Dio, è nella vita semplice. Ogni persona ha un
suo percorso di elevazione spirituale: «Ci sono tante religioni
quanti sono gli individui». Nella società attuale, complessa e
sollecitata da mille stimoli, l’ideale del s</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">arwodaya
</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">è
più difficile, ma la coscienza sveglia ci può orientare ad una
felicità semplice. Pur attraverso cadute e fallimenti c’è una
via di armonizzazione, purché ci immedesimiamo negli scarti umani
della società. Gandhi combatté il sistema delle caste: «Un
</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Harijana</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
[fuori casta] è realmente un figlio di Dio», abbandonato dalla
società. «Dio è Dio proprio perché difende chi è privo di ogni
aiuto». Gandhi pensa la nostra filialità divina, ed è per questo
che critica ogni pretesa di superiorità di una religione a danno
della relazione vivente di tutti gli esseri umani con la verità
divina: non il potere, ma l’amore è il principio. Il fatto che
un’economia e una politica di potere producano scarti umani, è
fallimento anche della religione. La nonviolenza richiede questa
positiva giustizia dell’amore. </span></span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Gandhi
superò progressivamente i pregiudizi della cultura del suo tempo:
razzismo in Sudafrica, nazionalismo, sessismo. Lo spirito religioso
dell’amore è indissolubile dalla giustizia politica: «Non potrei
avere alcuna vita religiosa senza identificarmi con tutta l’umanità
e questo mi è impossibile senza partecipare alla politica». La via
della nonviolenza al di là del principio di potere non è per eroi
eccezionali, ma per chiunque vuole risollevarsi da una crisi della
propria vita. </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;"><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; text-indent: 0.6cm;">L’economia
attuale è una guerra</b></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Oggi
l’istituzione centrale della violenza è l’economia. Il mercato
obbliga alla competizione, che ha il modello della guerra. La
nonviolenza esige la radicale trasformazione del sistema economico e
la liberazione delle sue vittime. «La legge spirituale si esprime
proprio nelle comuni attività della vita, quindi coinvolge l’ambito
economico, sociale e politico», scrive Gandhi. Egli prefigura un
socialismo alternativo al marxismo. Marx vede l’alternativa al
capitalismo come contraddizione anche violenta, per Gandhi conta la
comunione e l’azione giusta ottenuta vincendo il male dentro di sé:
levatrice della storia è la verità dell’amore, quindi la
nonviolenza. Marx è figlio della modernità europea e non supera la
logica del potere, ma solo quella del capitale. Gandhi è figlio
della sapienza dell’India, in dialogo con le altre fedi e col
diritto occidentale, e non è attratto dal potere. Nel socialismo
gandhiano la proprietà dei mezzi di produzione è sostituita
dall'amministrazione fiduciaria, il lavoro è servizio, non c’è
competitività ma cura e generatività. L’economia è incentrata
nella comunità locale pluralista, ogni proprietà è responsabilità,
il fine di ogni impresa non è più il profitto, ma il bene comune. </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">La
critica della proprietà è tutt’uno con la critica del potere,
dato che si alimentano a vicenda. Mantenendo la propria individualità
nazionale, i popoli umani formeranno una democrazia mondiale, nella
libertà dal male (</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">swaraj</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">),
perciò senza farsi violenza. Il lavoro e le tecniche non devono
sfigurare l’umanità e la natura, come fa il potere violento.</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;"><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; text-indent: 0.6cm;">Il
non-possesso</b></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Aparigraha</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
è il </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">non-possesso</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
che sradica l’identificazione tra essere e avere. Invece: uso,
custodia, manutenzione dei beni per la condivisione. L’economia non
è una sfera autonoma: è un’attività sociale per il servizio alla
vita e al bene comune: «La vera economia è l’economia della
giustizia». L’economia è da trasformare in questo senso, senza
violenza od oppressione, ma col tessere la convivenza. Così è da
salvare tutta la vita, che non è solo «corsa verso la morte», come
pensa il nichilismo occidentale. La salvezza (</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">moksha</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">)
non è solo dopo la morte, ma già nella trasformazione della
persona, nella vita aperta alla libertà da tutti i vincoli, alla
eliminazione dell’</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">ego</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
a liberare il divino in noi. Il solo modo per trovare Dio, ben prima
della morte, è il servizio verso tutti. «Per vedere faccia a faccia
lo Spirito universale della Verità bisogna saper amare come se
stessi chi è il peggiore in tutto il creato». Questo impegna in
ogni ambito: «Non esito a dire che quanti dicono che la religione
non ha niente a che fare con la politica, non sanno cosa sia la
religione». «Superare il proprio </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">ego</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
è ciò che permette agli altri di vivere».</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">L’esperimento
di Gandhi non ha dimostrazioni, salvo questa: se una persona si apre
davvero all’amore che la umanizza, la sua vita diventa immensa e
trova tutta la sua dignità. La salvezza esistenziale è quando
viviamo non invano, ma contribuendo alla salvezza dell’umanità,
alla vita, che è più del potere.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;"><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; text-indent: 0.6cm;">Epilogo</b></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Nell'</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Epilogo</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
Mancini richiama i sistemi che regolano la politica: il </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">codice
Hobbes</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
(il potere è la passione fondamentale di tutta l'umanità), il
</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">codice
Mandeville</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
(il potere è diventato sistema onnicomprensivo, inglobante), e li
confronta con il </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">codice
Gandhi</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">:
egli ha reso obsoleta la lingua del potere, cominciando a parlare la
lingua che nasce dall'esperienza della verità. Per lui l'</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">autorità</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
è la qualità di chi promuove lo sviluppo delle persone e del bene
comune, l'</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">integrità</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
è il superamento delle scissioni nelle persone, la </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">trasformazione</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
etica e democratica è quando la convivenza prende forma diversa da
quella del potere. </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">È</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
notevole che, mentre le virtù morali e civili sono oggi all'incirca
quelle classiche, in politica, da Machiavelli in poi, </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">virtù</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
è considerata qualsiasi abilità a prendere e mantenere, di fatto,
il potere. La forza è equiparata al giusto. Oppure - direi- non c'è
più giusto, ma solo forza: il fatto è il valore, quindi non c'è
più valore a regola dei fatti. </span></span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Gandhi
mostra come la prerogativa umana è la indipendenza come libertà dal
male, e l'autogoverno come adesione alla verità dell'amore. Nel
</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">codice
Gandhi</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
il metodo è dialogo, prendersi cura, partecipazione, giustizia
risanatrice, amministrazione fiduciaria: non conquistare il potere,
ma coltivare le possibilità di vita buona. Alternativa alla forza
del potere è la forza, fragile ma irriducibile, dell'umano. Il
potere occupa il vuoto lasciato dalla mancata fioritura dell'umano.
L'individualismo tende al potere, l'anima alla comunione con la
verità e con ogni vivente. Non possiamo dimostrare Dio o
l'amore-verità con cui Gandhi ha dialogato, ma neppure possiamo
concludere che null</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">a
è tra noi se non il potere. La "prova" paradossale è che,
nonostante la potenza del male, persiste il mondo e la ricerca del
suo significato: </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">«Percepisco
che vi è una forza vivente che tiene tutto assieme... Questa forza o
spirito informatore è Dio. Poiché niente altro di quello che vedo
semplicemente coi sensi può persistere o persisterà, Egli solo è.
E questa forza è benevola o malevola? La vedo esclusivamente
benevola, perché </span></span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">vedo
che in mezzo alla morte persiste la vita, in mezzo alla menzogna
persiste la verità, in mezzo alle tenebre persiste la luce».
(Gandhi, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Antiche come
le montagne</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Edizioni
di Comunità, Milano 1965, p. 100). Il male offende il bene ma non lo
può distruggere. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">«La
forza dell'amore, dell'anima o della verità sono la stessa cosa.
Abbiamo prove dell'azione di questa forza in ogni momento. Se non ci
fosse questa forza l'universo scomparirebbe». </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">«L'unica
prova possibile della verità è nella trasformazione della persona
che ad essa aderisce». </span></span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Non
è trionfalismo né idealizzazione. Gandhi conosce con lucidità e
benevolenza, ed anche con umorismo, la debolezza umana. Vede il
paradosso per cui, anche se l’uomo rinuncia alla propria dignità,
la verità persiste a star</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">gli</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
vicina, invisibile e disarmata. </span><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;">È</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
importante l'educazione dei piccoli alla bellezza della nonviolenza.
F</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">inché
politica ed economia sono vincere sugli altri, si lacera il tessuto
della vita. Si tratta di vincere sé stessi, l'esistere per sé, e
allora si può custodire tutti i valori viventi. La storia ha senso
come divenire solidale della comunità umana e della natura.</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"> </span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">La
competitività lacera l'umanità fino alla sua eliminazione. Noi,
dopo Gandhi, lo vediamo. Se è la lotta per il potere che modella
economia e politica, il risultato è la disgregazione. </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">La
chiave del futuro è la generatività che inaugura dinamiche di vita
armonica. </span></span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"> </span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Enrico
Peyretti, 7 gennaio 2022</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">PS
– Ho voluto interpellare Roberto Mancini, amico da tanti anni. Mi
dice: «L’intento del libro era duplice: non solo presentare la
filosofia di Gandhi, ma anche mostrare che la nonviolenza è basata
sul non potere, sul rifiuto del potere che lascia il posto alla
scelta della forza dell’amore. O potere o amore. Ma per i figli
della cultura occidentale questo è quasi impossibile da capire».
(e.p.)</span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Roberto
Mancini, </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Gandhi,
Al di là del principio di potere</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
Feltrinelli 2021, pp. 172, euro 14</span></span></span></span></span></span></span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-58827524226898448772024-03-04T06:51:00.000-08:002024-03-04T06:51:43.438-08:00<p> 4 marzo 2024</p><p><b>Nessuno lo dice</b><br />
</p>
<p>Vorrei che dicesse <i>il foglio</i> quello che non dice nessuno,
tra le voci rumorose ciacolanti sulla guerra. Tutti dicono che
Putin è l'aggressore, ed è vero. Come tutti gli aggressori, Putin
accampa ragioni, in parte false in parte vere. Netanyahu , in
risposta al massacro del 7 ottobre, compie un super-massacro, che
lo si chiami genocidio o sterminio biblico (ragioni "animali",
attribuite nientemeno che a Dio). Vogliamo stare, come umani,
fermi alle ragioni "animali" che stanno arrivando a distruggerci? Tutti i commenti semplicemente
obiettivi dicono queste due cose, su Putin e su Netanyahu. Nessuna
delle voci rumorose dice che la vera creatività, la vera
liberazione, la vera vittoria della vita e della ragione, non sta
nel rispondere alla guerra con la guerra, che è imitazione e
conferma della violenza, sottomissione e sconfitta della ragione, e vittoria
della follia violenta, obbedita e riprodotta. La vera vittoria
contro la guerra sta nel frustrare l'aggressore con la coraggiosa
disobbedienza di massa. Chi impera vuole obbedienza. La resistenza
popolare nonviolenta è una tecnica di difesa che ha una storia
consistente, non è un'utopia sognata. Tra<span style="font-family: Times New Roman, serif;">
il 1900 e il 2019, le lotte nonviolente </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">hanno
avuto successo per </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">più
del 50%</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
quelle violente</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> solo</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
per</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> il</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
26%</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> (</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Erica
Chenoweth, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Come
risolvere i conflitti senza armi</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>,
</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">Università
di Harvard, ed. Sonda 2023</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">). Tanti altri autori lo documentano.<br />
</span></p>
<p>Però c'è un'obiezione grave: contro il massacro - non la
sottomissione - come ti difendi? E' vero. Il mite aggredito per
strada a coltellate, come si difende? Lo difendono gli altri
umani, che si identificano con lui e con la sua vita, il suo
diritto. Come si difende un popolo aggredito a morte, come oggi -
il caso più evidente - la
popolazione civile di Gaza? Lo difende l'intervento non-armato
degli altri popoli, di noi spettatori fatti responsabili della
comune umanità. Siamo stati capaci di scrivere nelle grandi leggi
che la guerra non
si deve più fare, ma se un aggressore la fa, sappiamo solo pensare
come lui alle armi contro le armi, che è riconoscere le armi come
sovrane, superiori alla vita umana. E come possono intervenire i
popoli
umani in difesa non-bellica delle vite umane offese? Con la
parola, sì. Sì, con il giudizio dei deboli tribunali
internazionali che affermano quel tanto che abbiamo di diritto
internazionale. Sì, coi tentativi diplomatici, pressioni
politiche, sanzioni economiche, trattative instancabili, ("meglio
un anno di trattative che un giorno di guerra" diceva Alex
Langer), tutte cose che la politica sa fare, per il bene come per il
male. Poi, si difende il diritto alla vita con la propria vita:
con
l'interposizione disarmata, forte solo della solidarietà
massiccia.
L'esperienza più nota fu a Sarajevo 1993, i disarmati fecero
tacere le armi (lo ricordava Bettazzi poco prima di morire e di compiere
cento anni), ma molte altre esperienze simili non sono registrate nella
storia superficiale della forza e non
della ragione. I corpi civili di pace, i caschi blu dell'Onu
non-armati, l'interposizione nonviolenta al modo di Gandhi, di Badshah
Khan (esercito disarmato di 100.000 uomini pakistani), di Martin
Luther King, interposizione coraggiosa e numerosa, solleverebbe
la coscienza dei militari a servizio degli aggressori, loro
strumento fino al risveglio. Oggi molti obiettori e
disertori e renitenti si sottraggono agli eserciti in guerra: sono
la
riserva vincente. La coscienza umana risvegliata è la maggiore
forza contro la violenza. La coscienza è il luogo di Dio -
comunque tu lo pensi, o non lo pensi - dentro l'uomo: è la forza
vitale contro la violenza mortale. La guerra sarà vinta dalle
coscienze che la ripudiano, che respingono la morte come regina
della vita. L'Uomo veritiero e nonviolento, crocifisso dal clero e
dall'impero, è ancora vivo per tutti, sopra le ossa morte di
imperatori e condottieri, sterminatori di popoli, vincitori di
guerre, ma morti
per sempre. La guerra sarà vinta dal coraggio degli obiettori
attivi, dal Muro Umano opposto alla violazione della vita. Non
"guerra-alla-guerra", ma verità umana opposta alla disumanità. Il
pericolo è estremo, la soluzione pure. Dalla guerra ci si difende solo
col ripudio creativo, pratico e attivo, della guerra. (e. p.)</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-37151282092976183142024-02-26T12:15:00.000-08:002024-02-26T12:15:42.804-08:00<p> </p><p align="center" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<strong><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><b>Movimento
Nonviolento, </b></span></span></span></span></span></span></strong><strong><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><b>37°
</b></span></span></span></span></span></span></strong><strong><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><b>Congresso</b></span></span></span></span></span></span></strong><strong><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><b>,</b></span></span></span></span></span></span></strong><strong><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><b>
Roma</b></span></span></span></span></span></span></strong><strong><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><b>
23-24 febbraio 2024</b></span></span></span></span></span></span></strong></p>
<p align="center" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<strong><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><b>"OBIEZIONE
ALLA GUERRA" </b></span></span></span></span></span></span></strong>
</p>
<p align="center" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<strong><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #444444;"><span style="letter-spacing: normal;">
</span></span></span></strong><strong><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><b>Pace
ed elezioni europee</b></span></span></span></span></span></span></strong><strong><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><b>
</b></span></span></span></span></span></span></strong><strong><span style="font-weight: normal;">(</span></strong><strong><span style="font-weight: normal;">Testo
</span></strong><strong><span style="font-weight: normal;">intero
</span></strong><strong><span style="font-weight: normal;">dell'</span></strong><strong><span style="font-weight: normal;">intervento</span></strong><strong><span style="font-weight: normal;">
di Enrico Peyretti</span></strong><strong><span style="font-weight: normal;">)</span></strong></p>
<p align="center" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; page-break-before: auto; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Abbiamo
imparato e stiamo imparando la storia e la sapienza operativa della
pace. </span></span>
</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Oggi
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">la
pace</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,
la vita,</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">è
di nuovo</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">offesa
crudelmente. Nella politica corrente </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">la
pace </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">è
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
appena prospettata</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
(</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">art.
11 </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">della
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Cost</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">ituzione
italiana</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">;</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
istituzione dell'</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Onu</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">),
ma violata.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Invece,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">la
politica </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">umana
autentica </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">è
pace, è vivere insieme</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
in molti e differenti</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">:
la pace è il sale della terra, la luce del mondo (Matteo 5, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">13</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">-16),
la realizzazione della dinamica</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
evolutiva</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
umana</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
L'</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">attuale
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">pratica
politica è guerra</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,
perché </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">segue
il "principio di potere"</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
(nel senso di dominio, non di possibilità vitale)</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">e
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">non
il principio di "amore" (Roberto Mancini, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Gandhi,
al di là del principio di potere</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
Feltrinelli 2021)</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
O</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">ggi,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">la
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">politica
bellica</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">arriva
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">all'estrema
distruttività e offesa</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
</span></span>
</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.7cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Terra,
Pace, Dignità</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,
è una </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">iniziativa
inedita</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,
propone ciò che manca in tutte le proposte politiche esistenti,
anche nelle varie piccole sinistre. Che pensarne?</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span>
</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.7cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">I</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
nostri movimenti culturali-etici-formativi dovrebbero, al momento
dato, agire anche </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">nel
confronto democratico</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,
per amore della vita, non per il potere sulla vita</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
Alcuni dei nostri migliori attivisti, si sono impegnati anche nella
politica istituzionale. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Alex
Langer</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">propo</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">s</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">e
i </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Corpi
civili di pace</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
nel Parlamento Europeo</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
Il nostro </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">MN</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
ha </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">depositat</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">o
la</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">proposta
di legge </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">per
la </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">difesa
civile nonarmata</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">nonviolenta</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
</span></span>
</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.7cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">O</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">ggi
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">c'è
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">grave
urgenza di una politica di pace</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
I</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
nostri movimenti </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">pot</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">evano
essere più pronti al</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">l'impegno
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">politico
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">democratico</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
L</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">'iniziativa
Pace Terra Dignità doveva appoggiarsi alla nostra tradizione,
analisi, riflessione, alla cultura di pace classica, non solo alla
indigna</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">zione
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">ver</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">s</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">o
questa stagione di guerre </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">contro
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">l'umanità
e la Terra</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">L</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">a
politica attiva si è mossa tardi e all'improvviso sulla guerra e la
pace</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
I</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
movimenti per la pace guardano profondo e oltre, ma </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">ora
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">è
il momento di guardare</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
anche</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">"</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">qui
e o</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">r</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">a</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">"</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
</span></span>
</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.7cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Q</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">uali
possibilità per una lista P</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">ace
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">T</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">erra
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">D</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">ignità</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">?
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Sarebbe
una d</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">ispersione
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">di
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">voti?</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
Se </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">le
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">varie
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">sinistre
assumessero insieme l'obiettivo, potrebbe non fallire</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
I </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">sondaggi</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
dicono che </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">l'</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">opinione
pubblica è contro la guerra</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">ma
non si trova interpretata in politica</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
L'economia </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">speculativa
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">delle
armi governa</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
la politica. A</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">ssistiamo
alla </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">follia
della </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">guerra,
al </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">suo
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">fallimento
macabro e feroce</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
</span></span>
</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.7cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Nelle
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">spiritualità
e </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">religioni
autentiche c'è un chiaro </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">spirito
di pace, che attende </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">e
anima l'</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">azione
politica</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
responsabile. L</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">'azione
politica non è solo competitiva-</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">arrivista</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">-quantitativa,
ma </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">può
avere </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">una
sua efficacia </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">già
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">nel
porre una idea-obiettivo-azione tra le altre: anche la proposta non
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">vincente</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
è una proposta</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">stimolante,
creativa. A</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">nche
il tentativo audace è azione, per oggi o per domani</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span></p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.7cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">C'è
il grave fenomeno del</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">l'assenteismo</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
elettorale:</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">quello
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">vile
dell'</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">indifferen</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">za,
ma anche </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">quello
onesto, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">che
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">cerca
rappresentanza</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
e non la trova. </span></span>
</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.7cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">In</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
democrazia non si concorre solo per "vincere", </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">per
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">avere
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">quel
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">seguito
che dà potere di governo; si concorre anche per proporre </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">ed
evidenziare </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">l'obiettivo
tragicamente dimenticato</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
I</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">o,
fino a convinzione contraria, sostengo P</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">ace
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">T</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">erra
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">D</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">ignità</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,
con zero ambizioni personali</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">ma
con ambizioni di politica della vita</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">:
la</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
vita insieme tra differenti-molti (polis), </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">la
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">"pace
coi mezzi della pace" (Johan Galtung</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">)</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,
la "convivialità delle differenze" (Tonino Bello</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">)</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span></p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.7cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Conflitto
non significa guerra, se non è violento. Conflitto è come
l'incrocio stradale regolato e non selvaggio; è la dinamica plurale
della vita sociale nel micro e nel macro</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,
dal villaggio al pianeta</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">;
è fattore di cammino evolutivo della giustizia, se non è violento.
La nonviolenza attiva assume i conflitti sociali, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">denuncia
quelli </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">occulta</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">ti</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,
non li sopisce</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,
ma li gestisce, opponendo alla violenza la "forza della verità"
umana, sviluppata da Gandhi</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,
che </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">libera
e </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">realizza
umanità.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span>
</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; orphans: 2; text-indent: 0.7cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">La
difesa nonviolenta non è solo utopia</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">:
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">è
storia effettiva, quindi può essere politica</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
effettiva</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
C'è ormai un'ampia letteratura storica crescente sull</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">'efficacia
dell</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">a
difesa nonviolenta dalla violenza. Non c'è più alcuna
giustificazione della guerra "giusta" perché difensiva,
che in realtà duplica la guerra offensiva. La politica corrente,
anche di sinistra, ignora l</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">a
possibilità dell</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">'alternativa
civile popolare nonviolenta agli eserciti e alle guerre: ma intanto
l'economia speculativa </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">criminale
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">armista
VUOLE le guerre, e le impone ai governi, per consumare e riprodurre
armi, cioè uccisioni di umani e distruzione della casa-Terra.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Per
questo, i nonviolenti </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">giudicano
insufficienti le proposte di pace </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">che
non esplicita</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">no
davvero la necessità del </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><u>disarmo
condizione di pace</u></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
</span></span>
</p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; orphans: 2; text-indent: 0.7cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Pochi
giorni fa è morto Johan Galthung</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">:
lo onoriamo come</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">primo
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">promotore
della peace research moderna, scienziato e operatore della soluzione
nonviolenta dei conflitti. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">La
lotta giusta nonviolenta è storia reale, ma ancora censurata dalle
politiche statali. Per esempio,</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
la rivoluzione femminile</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
dal </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Novecento
ad oggi</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
è nonviolenta e fortemente efficace. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Tra
gli studiosi, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Erica
Chenoweth (Università di Harward) ha iniziato la sua ricerca in
posizione scettica sulle possibilità di resistenza nonviolenta alla
violenza, scoprendo poi che, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><u>nel
periodo 1900-2019, più del 50% delle rivoluzioni nonviolente ha
avuto successo, mentre, delle rivoluzioni violente, solo il 26% ha
avuto successo</u></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="text-decoration: none;">
</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="text-decoration: none;">.
</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Il
libro di </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">E</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">rica</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
Chenoweth</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
(</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Come
risolvere i conflitti senza armi e senza odio... </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Ed
Sonda 2021, 450 pagine di dati e tabelle)</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,
è solo uno dei più recenti di quell'ampia letteratura storica
reale</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
M</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">anca
la proposta politica</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
e</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
organizzativa</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">:
i corpi civili di pace</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">;
la difesa</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
nonarmata, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">popolare,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">nonviolenta</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
La proposta Pace Terra Dignità, nel suo programma concettualmente
ricco, cammina sulla via della pace, realizzazione dell'arte politica
umana</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">.
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">È</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
da conoscere e </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">nutrire
con l'esperienza dei movimenti nonviolenti.</span></span></p>
<p style="background: transparent; line-height: 100%; orphans: 2; text-indent: 0.7cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">E</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">nrico
Peyretti</span></span></p>
<p align="center" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
***</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-22019657270118771552023-11-15T07:24:00.000-08:002023-11-15T07:24:58.841-08:00Tolstoj, la guerra e la pace<p><br /></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">***</span></p><p align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">15 maggio 2023 Centro Studi
Piero Gobetti, Torino</span></p>
<p align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b>Tolstoj (1828-1910), la
guerra e la pace</b></span></p>
<p align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
</p>
<p align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">**</span></p>
<p align="center" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>TESTO
RIVEDUTO, 16 MAGGIO, 22 GIUGNO 2023</b></span></span></p>
<p align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><b>Pubblicato
su Centro Studi Sereno Regis e su Transcend Media Service</b></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="center" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">1
- La conversione 2 - Verità e menzogna 3 - La chiesa e la guerra
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">4
- La pace in </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Guerra
e Pace </span></i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">5
</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">-
</span></i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Il
racconto del forzato innocente </span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">6
- La pace umile e la vanità della potenza</span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">7
- Universale sapienza di vita 8 - La pace tra le culture 9 - La
pace sociale e politicamente</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">10
- Conclusione?</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;">***</span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Dedico questo semplice
lavoro ad Alberto Bosi, morto il 4 maggio, amico e maestro, filosofo,
che ha lavorato anche su Tolstoj nell'ultimo suo libro "Esperienze
di verità", ed. Gabrielli 2022.</i></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;"><i>*</i></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">Q</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">uesta
mia relazione consiste solo in appunti modesti su un grande ampio
tema, la guerra e la pace, visto nell'opera e nella persona di Lev
Tolstoj. Questa lettura, fatta alla luce degli avvenimenti in corso
nel 2023, porta la coscienza a concludere: l'umanità deve mettere al
bando l'omicidio statale come l'omicidio privato. L'anarchia etica di
Tolstoj propone a tutte le società umane la a-violenza, la
non-prepotenza degli uni sugli altri, il disarmo, la demolizione
degli strumenti sia culturali, sia tecnici, della sopraffazione. La
politica senza potere è l'antitesi di ogni violenza, perché è
l'arte e la sapienza quotidiana di vivere insieme, molti e
differenti, per promuovere ogni vita insieme ad ogni vita, ed è la
saggezza pratica di risolvere i naturali e fecondi conflitti con la
mediazione razionale ed equa. </span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Dialoghiamo
su questo tema, nel Centro Studi Piero Gobetti di Torino, nella
giornata internazionale della obiezione alla guerra, 15 maggio 2023.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">***</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;">Scrive Leone Ginzburg, nella
Prefazione a </span><span style="font-size: small;"><i>Guerra
e Pace</i></span><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">:</span></span><span style="font-size: small;">
per Tolstoj, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">«</span></span><span style="font-size: small;">guerra
è il mondo storico, pace è il mondo umano</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">»
(Ed. Einaudi 1968, p. XIV). Ma, dopo i grandi romanzi, dopo il
“rivolgimento religioso” degli anni Settanta, c’è un “altro
Tolstoj”, che legge la Bibbia e la letteratura filosofica e
religiosa di Oriente e Occidente. </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Pier
Cesare Bori - uno dei maggiori studiosi dell’Autore russo, di cui
ha esaminato direttamente i documenti nella sua biblioteca di Jasnaja
Poljana - gli ha dedicato, sul tema della presente relazione, il
quaderno </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Guerra
e pace nel pensiero di Tolstoj,</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
1995-1996, e specialmente i volumi </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Tolstoj
oltre la letteratura,</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
1991 e </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>L’altro
Tolstoj, </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">1995.
Ha scritto pure la Introduzione a </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Guerra
e Pace</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">,
ediz. Enaudi 1998, pp. XI-LVIII, e almeno quindici altri scritti su
Tolstoj fra libri e articoli. </span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Nella
Premessa a </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>L’altro
Tolstoj</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
, Bori precisa che ci sono poche ricerche su questo secondo tempo
della vita di Tolstoj, ma aggiunge anche, dopo il suo precedente
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Tolstoj
oltre la letteratura</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">:
«L’elemento letterario e quello teorico mi appaiono sempre più
profondamente intrecciati, prima e dopo il 1880».</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;">Il tema della guerra e della
pace in Tolstoj, la sua ricerca della pace personale e
sociale-politica, sono strettamente legati al suo travaglio
religioso-esistenziale. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">È</span></span><span style="font-size: small;">
sul piano interiore, spirituale, che Tolstoj cerca la pace, prima che
sul piano storico-politico. Cerca la pace nella religione, nella fede
popolare, e poi deve superare drammaticamente quella religione, lui
sempre raccoglitore di sapienza da ogni parte dell'umanità. </span>
</p>
<p align="left" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none; text-indent: 1cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;"><b>1 - La conversione</b></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;">Il nucleo della sua
“conversione” o “rivolgimento” (fine anni Settanta), dopo
una crisi a rischio di suicidio, è quel versetto di Matteo 5,38 (che
per lui è il nucleo di tutto il vangelo): </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">«</span></span><span style="font-size: small;">non
resistere al male</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">»</span></span><span style="font-size: small;">.
Il brano intero 38-42 porta come parole di Gesù: </span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><b>«</b></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Avete
inteso che fu detto: </span></span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">Occhio
per occhio</span></i></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">
</span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">e
</span></span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">dente
per dente.</span></i></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">
</span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-weight: normal;">(Esodo
21, 23-25; Levitico 24, 19ss, non incitamento, ma limite alla
vendetta privata). </span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Ma
io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno
schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra». </span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Si
deve intendere «Non resistere al male con il male», come precisa
ripetutamente Tolstoj (v. anche il titolo del libro di Bruna Bianchi,
appena uscito, non ancora visto al momento di questa relazione).
Cioè, non è affatto la sottomissione rassegnata al male della
violenza. Quello di Tolstoj non è un pacifismo politicamente attivo,
come quello di Gandhi e altri, ma neppure è semplice passività
rassegnata: sarebbe pura viltà. Quel versetto evangelico
sull'offrire l'altra guancia, nella tradizione cristiana, è stato
spesso inteso come rassegnazione, e addirittura come dolorismo
meritorio, sacrificale. </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Invece,
l'esegeta americano </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Walter
Wink, nel libro </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Rigenerare
i poteri, discernimento e resistenza in un mondo di dominio</span></span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">,
dà </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">una
interpretazione interessante: in quella società, lo schiaffo sulla
guancia destra, il superiore all'inferiore (il marito alla moglie, il
padrone al servo, ...) poteva darlo soltanto col manrovescio, per non
sporcarsi di impurità il palmo della mano. Se chi è colpito lo
sfida a schiaffeggiare la propria guancia sinistra, ciò è
affermazione di parità, è rifiuto della superiorità. Wink vede
questa sfida addirittura come una tecnica di lotta nonviolenta nella
società palestinese di Gesù, insieme ad altre azioni che si leggono
nello stesso contesto. Quindi è un atto di forza giusta, non di
sottomissione. In questo senso, con quel riferimento al paradosso
evangelico, Tolstoj propone una forte azione nonviolenta.</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Nel
1991 il cardinale Biffi, arcivescovo di Bologna, citò il filosofo
russo Solov'ev (1853-1900) per criticare Tolstoj. Accusò la
nonviolenza </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">come
antievangelica e ingiusta perché rifiuta di difendere i deboli e
lascia mano libera ai prepotenti, e ripropose la tesi della "guerra
giusta". L'accusa di Biffi a Tolstoj è ingiusta. Scrive Bori:
«La non resistenza al male può essere tacciata di passività, di
quietismo solo se non si vuole tener conto di ciò che si dovrebbe
sempre aggiungere: non resistenza al male </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>con
la violenza</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
cioè con lo stesso male che si vorrebbe combattere» (Bori, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Tolstoj
oltre la letteratura</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
p.102). Ma è lo stesso Tolstoj che replica ai suoi «critici russi»
che intendono, con «comoda obiezione», la non-resistenza come
«interdizione di ogni lotta contro il male»; invece, questo
principio evangelico proibisce la resistenza «con la violenza»,
l'unica difesa che i suoi critici sanno concepire (Tolstoj, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Il
Regno di Dio è in voi</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
p. 50). </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Più
profondamente, nell’escludere la risposta al male col male, Tolstoj
cerca il bene, e rintraccia nel bene la pace dell’esistenza e il
possibile significato della vita, che va cercando. Torna alla
religione, nella quale però incontra la guerra! Questo è il dramma
che egli vive.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;">Tolstoj abbandona tutta la
teologia dotta, la lettura critica dei vangeli: egli adotta come
scelta interpretativa la semplicità di un bambino, nelle parole di
Gesù: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">«</span></span><span style="font-size: small;">Se
non cambierete e non diventerete come bambini non entrerete nel regno
dei cieli</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">»
(</span></span><span style="font-size: small;">Mt 18,3). Bori
fa notare che in questo "centro" dell'insegnamento di Gesù,
Tolstoj ritrova, nel "farsi come bambino", una competenza
che non gli è nuova, che da sempre è stata in lui come nel fondo di
ogni uomo. La debolezza del bambino indifeso qui è assunta non solo
come contenuto ma come metodo di conoscenza. L'atteggiamento
indifeso, disarmato, è così via d'accesso all'insegnamento di Gesù,
ed è la forma dell'uomo autentico, come vedremo in Andrej ferito sul
campo di Austerlitz a confronto con la "piccola" figura di
Napoleone. (cfr Bori, </span><span style="font-size: small;"><i>L'altro
Tolstoj</i></span><span style="font-size: small;">, p. 96).</span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;">In </span><span style="font-size: small;"><i>Confessioni
,</i></span><span style="font-size: small;"> scritto tra 1879
e 1882, Tolstoj dice il suo dramma religioso. La domanda è: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">«</span></span><span style="font-size: small;">Chi
sei tu? E perché vivi?</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">»
(p. 51 e altre). Non trova soluzione razionale negli scienziati, nei
pensatori, e si rivolge alla fede (p. 72). Vede il conflitto tra fede
e ragione, e non vede soluzione (p. 73). Ma dice: «Se l’uomo vive,
significa che in qualcosa crede. Se non credesse che bisogna vivere
per qualcosa, egli non vivrebbe</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>»</b></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">
(p. 77). Scrive: </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">«Cominciavo
a capire che nelle risposte date dalla fede era custodita la
saggezza più profonda dell’umanità (…) e che quelle risposte
erano le uniche che davano una soluzione al problema della vita» (p.
79). </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Studia
le diverse religioni. Deluso dalla religione dei colti, che vede
incoerenti, si rivolge alla religione del popolo: pellegrini, poveri,
monaci, scismatici, mužiki. Si convince che essi possiedono la vera
fede, che dà loro la possibilità di vivere, meno scontenti della
vita rispetto ai ricchi. Platòn Karatàev, già in </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Guerra
e Pace</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
rappresenta perfettamente questa sapienza popolare vitale. Dice
Tolstoj: «Ed io fui preso da amore per quegli uomini (…). E capii
che il senso che veniva dato a quella vita era la verità, e
l’accettai» (pp. 80-84). «E mi salvai dal suicidio. (.…) E così
la forza vitale si rinnovò in me e di nuovo cominciai a vivere»
(</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Confessioni</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
pp. 92, 93). </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Tolstoj
rifiuta la vita della sua cerchia sociale e si immerge nelle
devozioni religiose popolari, fino le più ingenue: «Desideravo di
fondermi nel popolo, ma non potevo farlo». Egli studia e si persuade
che il dogma fondamentale è l’infallibilità della chiesa, intesa
non come autorità gerarchica, ma come comunità dei credenti: la
verità divina è colta dal popolo, non può essere accessibile ad un
uomo solo. Dunque la verità si rivelerà solo se ti sottometti alle
cerimonie della chiesa, del popolo credente. Egli dice: osservavo i
riti, le genuflessioni, le preghiere, pensavo che valessero come
sacrifici e umiliazioni della mia superbia e del mio corpo, a fin di
bene. Nelle funzioni religiose capivo «Amiamoci l’un l’altro»,
ma non capivo, e perciò tralasciavo, le parole successive:
«Confessiamo la fede nel Padre, nel Figlio, nello Spirito santo»
(pp. 94-98). Praticava tutti i riti, ma soffriva di non trovarvi la
fede: «Ero giunto alla fede, perché, eccetto la fede, nulla,
davvero nulla, avevo trovato, se non la morte. Abbandonare la fede
era impossibile e io mi sottomisi» (</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Confessioni</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
p. 100-101).</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>2
- Verità e menzogna</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Così
fece per tre anni circa, ma - dice - «per me, sventurato, la verità
era intessuta mediante fili sottilissimi con la menzogna, e così non
potevo accettarla» (p. 103). Nel suo interesse per la fede, Tolstoj
avvicinava credenti di varie confessioni (cattolici, protestanti,
vecchi credenti…), e li trovava moralmente elevati e sinceri. Ma i
ministri della chiesa russa li condannavano: noi soli ortodossi
avevamo l’unica verità possibile! C’era guerra teologica nelle
chiese. Ma - scrive - «l’affermazione che tu sei nel falso e io
nel vero è quanto di più crudele un uomo possa dire ad un altro
uomo». «Io la verità la ponevo nell’unione mediante l’amore,
ma vedevo che era la stessa dottrina della fede che distruggeva ciò
che essa avrebbe dovuto produrre» (p. 104).</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Lo
scandalo delle divisioni religiose è profondo: perché non si
concorda sull’amore, che è l’essenziale, e nel resto si pensa e
si fa come ogni chiesa vuole? Sarebbe la pace tra le religioni.
«Allora capii tutto. Io cerco la fede, la forza della vita, ed essi
cercano il modo per sostenere certi impegni umani. Hanno un bel dire
della propria compassione per i fratelli smarriti, ma negli impegni
umani per loro è necessaria la violenza, ed essa è sempre stata e
sarà sempre adoperata». Che fare del seguace di una fede ritenuta
falsa, se non tagliargli la testa o imprigionarlo? «Ed io rivolsi </span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">la
mia attenzione a ciò che si fa in nome della professione di fede, e
inorridii, e rinnegai quasi del tutto l’ortodossia</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">»
(p. 107).</span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>3
- La chiesa e la guerra</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Ma
c’è altro, o di più. Scrive Tolstoj: «Una seconda questione in
cui la chiesa aveva a che fare con i problemi della vita, era quella
della guerra e della pena di morte». </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">«</span></span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">In
quel tempo, 1877, in Russia c’era la guerra russo-turca. E i russi,
in nome dell’amore cristiano, cominciarono a uccidere i loro
fratelli. Non pensare a questo non era possibile. Non vedere che
l’omicidio era un male contrario ai primi fondamenti stessi di ogni
fede, non era possibile. E intanto nelle chiese si pregava per il
successo delle nostre armi, e i maestri della fede consideravano
quell’omicidio come qualcosa che derivava dalla fede</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">».</span></span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">
(…) </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">«</span></span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">E
io rivolsi la mia attenzione a tutto quello che veniva fatto dagli
uomini che professavano il cristianesimo, e inorridii</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">»</span></span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">.
Ripete proprio due volte (p. 107 e 108): inorridii </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">(pp.
103-108, sempre da </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Confessioni</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">).
</span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Fin
qui, per Tolstoj, la pace profonda è l’amore per tutto il
prossimo, universale, senza discriminazioni. E la guerra tra le
chiese e tra gli stati, è negazione dell’amore, dell'unica verità.
E' il ripudio della guerra che porta Tolstoj a ripudiare la religione
che vede compromessa con la guerra, e la politica statale violenta.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Nello
stesso tempo,</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">
Dostoevskij </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">scriveva:
«Non è russo chi non riconosce la necessità di conquistare
Costantinopoli» (</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Dostoevskij
inedito. Quaderni e taccuini 1860-1881</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">).
E lo stesso </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">Dostoevskij,
all'epoca della composizione de </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>I
fratelli Karamazov,</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
si consulta ogni sabato sera col procuratore del santo sinodo (v. P.
C. Bori, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>La
tragedia del potere. Dostoevskij e il Grande Inquisitore</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
p. 38-40). Tuttavia, fa notare Grossman, gli ideali di </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">Dostoevskij
sono alti e umani: tutto ricopre il suo appassionato amore per gli
uomini, e malgrado ogni sforzo di farsi campione dell'oscurantismo,
egli apporta la luce (cfr L. Grossman, </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Dostoevskij</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">
; scritto nel 1935, pubblicato in URSS solo nel 1962). </span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">Anche
Alberto Bosi, scrivendo di</span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">
questa </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">intelligehenzia</span></span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">
russa, parla di «impaziente estremismo che brucia le mediazioni»,
di «fuoco nella mente»; cita Puskin su Dostoevskij, che «per
trovare pace ha bisogno della felicità universale»; parla di
«intensità febbrile» con cui Dostoevskij vive la sua esperienza
umana e artistica, «geniale groviglio di contraddizioni» (</span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Fëdor
Dostoevskij</span></span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">,
pp. 21-27). Qualcosa di simile si può dire anche di Tolstoj.</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="text-decoration: none;">
</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">E
in quella guerra russo-turca, che indigna Tolstoj, e che </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">
Dostoevskij approva, accade che nel giorno del compleanno dello zar
Alessandro II, per fargli “dono” della città di Plevna
riconquistata, vennero inutilmente sacrificati </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">quindicimila
soldati russi (secondo Gitermann, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Storia
della Russia</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
Nuova Italia, Firenze).</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>4
- La pace in </b></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><b>Guerra
e Pace</b></i></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Ma
già nel romanzo </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Guerra
e pace</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
Tomo IV, l’opposizione di Tolstoj alla guerra è profonda. Pierre
Bezuchov ha assistito ad una fucilazione (anch’io, all’età di
nove anni, ho assistito ad una fucilazione, nel 1945, che mi ha
segnato). Pierre «vedeva che nella sua anima, d’un tratto, era
distrutta la fede nel buon ordine del mondo e nell’umanità e
nell'anima e in Dio. (…) Sentiva di non avere il potere di tornare
alla fede nella vita».</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Vedere
uccidere minaccia la fede nel bene e nella vita, se non la si salva
ricorrendo ad una più alta e più forte risorsa di fede e coraggio,
al di sopra della potenza del male.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">L’angoscia
cosmica di Pierre rimanda, con le stesse parole, al sentimento di
Katjuša, in </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Resurrezione
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">(del
1900, Parte Prima, XXXVII)</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
quando, incinta, si sente per la seconda volta abbandonata da
Nechjudov: «Fino ad allora aveva creduto nel bene. Ora aveva cessato
di credere al bene. Tutti quelli che parlano di Dio e del bene, fanno
così, tutti quanti, soltanto per ingannare gli altri». Una
fucilazione e un cinico abbandono distruggono la fede nel bene.
Questa perdita, il trionfo unico del male, distrugge la vita.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Ma
Pierre (torniamo a </span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Guerra
e pace</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">)</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
dopo quella fucilazione, conosce Platòn Karatàev, che gli ridona
fiducia: insieme al male c’è sempre un bene (col servizio
militare, Platòn sostituisce un fratello che ha cinque figli).
Pierre, nella notte, sente che il mondo poc’anzi distrutto, rivive,
adorno di una nuova bellezza, su nuove incrollabili fondamenta, per
la presenza di un uomo come Platòn.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Questo
personaggio di Tolstoj (il nome Platòn non è casuale) è un
saggio, forse un santo. Riassumo parole di Tolstoj su Platòn (</span></span><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">già
sintetizzate da Bori nell’opuscolo di Boves)</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">.
I suoi discorsi sono pieni di proverbi, ma nel contempo il suo sapere
è personale e vitale: quelle sentenze popolari che sembrano
insignificanti, acquistano un significato pieno di profonda saggezza
quando sono dette a proposito. Nel linguaggio di Platòn, i più
semplici avvenimenti acquistavano un carattere di solenne bellezza.
Viveva con amore e amava tutto ciò con cui la vita lo faceva
incontrare, soprattutto le persone che aveva davanti agli occhi. Il
suo modo di pensare e di parlare gli preclude di considerare gli
esseri come esistenze isolate. Ogni sua parola e atto erano
manifestazione di una attività a lui ignota, che era la sua vita. La
sua vita non aveva senso come vita separata. La sua vita aveva senso
solo come particella di un "uno", di cui aveva continua
percezione. Parole e azioni emanavano da lui con la stessa necessità
e spontaneità con cui il profumo si espande da un fiore. Platòn,
l'umile uomo del popolo, è un sapiente, e incarna per Tolstoj la
pace vissuta. È incarnazione della pace come saggezza e bontà di
vita, pur senza virtù eroiche. Per Tolstoj, Platòn rappresenta
l'anima profonda del popolo russo, umile, giusto, buono. </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Il
tipo umano di Platòn non è conflittuale, ma "comunionale",
senza nulla perdere di identità personale: un “santo” per
Tolstoj, al di sopra della logica individualista, interessata solo a
sé. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Guerra
e Pace</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
è un immenso affresco di umanità. A me pare che Platòn sia il più
grande dei tanti personaggi di questo affresco, proprio perché è il
più "piccolo". Si può dire forse che Platòn, per
Tolstoj, incarna la pace, che non è un sistema istituito, ma una
realtà umana vissuta. La pace è il mondo umano, come riassume
Ginzburg. Dice Bori che, per Tolstoj, «La guerra non fa parte della
natura umana, espressa al suo meglio in Platòn Karatàev» (opuscolo
di Boves , p. 11).</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>5
- Il racconto del forzato innocente</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Ecco
un momento della consolazione profonda che Platòn comunica a Pierre
sollevandolo dalla disperazione del vedere il bene sopraffatto dal
male. Nel grande romanzo c'è un piccolo racconto di Platòn, attorno
al fuoco, una fredda sera, durante la ritirata dei francesi, che
portano con loro i prigionieri. Molti soffrono. Platòn esce con uno
dei suoi proverbi: «A chi si lamenta della malattia, Dio non dà la
morte». Poi racconta la storia di un vecchio condannato
ingiustamente ai lavori forzati, per un errore di persona, come
colpevole di omicidio (è in </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Guerra
e Pace</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
Libro 4°, Parte Terza, cap. XIII). Il vecchio soffre con pazienza, e
piange per i suoi familiari. Tra i forzati c'è il vero colpevole di
quell'omicidio, che si fa avanti e confessa. Parte la procedura, ci
vuole del tempo, arriva fino alla firma dello zar. Quando arrivano le
carte, per liberare l'innocente, non lo trovano. Conclude Platòn,
con le labbra che gli tremano: «Dio gli aveva già perdonato: era
morto». </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Cosa
vuol dire Tolstoj con questo racconto centrale? Scrive: «Il suo
misterioso senso, la gioia piena di fervore che splendeva nel viso di
Platòn mentre raccontava, il segreto significato di quella gioia,
era questo che ora empiva confusamente e lietamente l'anima di Pierre
Bezuchov», che pure ascoltava questo racconto per la sesta volta. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">È
semplice e misterioso, uno di quei misteri che fanno luce. Non è da
spiegare. Lo spiega senza spiegarlo il </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">«</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">sorriso
silenzioso</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">»</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
di Platòn, alla fine del racconto. Questo piccolo-grande personaggio
centrale del romanzo, in tutto il suo vivere, sembra che per Tolstoj
incarni la pace, cioè la verità. Il racconto misterioso forse dice
la pace dell'innocente travolto dalla falsità e dalla violenza, ma
non guastato, non distrutto. Forse vuol dire: la guerra non distrugge
la pace.</span></span></p>
<pre class="western" style="text-align: left; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">Nella ritirata, i francesi fucilavano i prigionieri rimasti indietro, più di cento erano già morti così. Il giorno dopo quel racconto, Pierre vede Platòn seduto stanco appoggiato a una betulla: ha la gioiosa tenerezza della sera precedente, dopo il racconto, e anche un'espressione di sommessa solennità. Platòn accenna a chiamare Pierre per dirgli qualcosa. Ma Pierre ha troppa paura per sé (anche lui è un prigioniero stanco), finge di non vedere quello sguardo e si allontana. Si incammina. Alle sue spalle, sente un colpo di fucile, e capisce. Due soldati francesi hanno fucilato Platòn Karataev. Pierre non si volta. I due soldati passano davanti a lui, che rivede in loro l'espressione del soldato autore di quella fucilazione che aveva </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">distrutto in lui la fede nell’umanità, e nell'anima, e in Dio, la fede nella vita, prima di ritrovarla in Platòn. Ora Platòn, il buono, è stato ucciso come un inutile Cristo, e Pierre non si è voltato a porgergli uno sguardo. Ma, per combinazione, si ricorda di un suo professore di geografia, in Svizzera: «Amare la vita è amare Dio. La cosa più difficile e più benedetta è amare questa vita nelle sue sofferenze, nelle sofferenze incolpevoli» (</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i>Guerra e Pace, </i></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">p. 1244-45).</span></span></span>
</pre><p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>6
- La pace umile e la vanità della potenza</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">La
pace per Tolstoj è più umile e più grande della fragorosa guerra.
È il mondo umano, sotto il mondo della storia (cfr Ginzburg,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Prefazione</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">
citata</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">).
Egli racconta la battaglia di Austerlitz, 1805, la descrive nei
particolari militari, strategici, ma poi l'obiettivo si stringe
sull'uomo. Per gli storici, chi è "un grande" è al di là
del bene e del male. «Per noi, con la misura del bene e del male
dataci da Cristo, non c'è nulla di incommensurabile. E non c'è
grandezza là dove non c'è semplicità, bontà e verità» (GP
1252).</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Il
principe Andrej Bolkonskij, ferito nella battaglia, giace supino,
sull'altura di Putzen. «Sopra di lui non c'era più nulla, se non il
cielo: un cielo alto, non sereno, ma pure infinitamente alto. "Che
silenzio, che quiete, che solennità! (...) Come mai non lo vedevo
prima, questo cielo così alto? ... Sì. tutto è vuoto, tutto
inganno, fuori che questo cielo infinito. Non c'è niente all'infuori
di esso. Ma anch'esso non esiste, non c'è nulla al di fuori del
silenzio e della tranquillità. E Dio ne sia lodato!..». (GP. 325).
Andrej s</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">i
sveglia dallo svenimento, non sa dopo quanto tempo. La testa gli
doleva: sentiva di perdere sangue e vedeva sopra di sé il cielo
lontano, alto ed eterno. «Dov'è quel cielo che non conoscevo, e
anche questa sofferenza non conoscevo. Sì, finora non conoscevo
nulla. Ma dove sono?» (GP 336-7). Attraverso nuvole veleggianti
vedeva azzurreggiare il cielo. Si avvicinano dei cavalieri, tra i
quali è Napoleone. Si avvicina ad Andrej: «Voilà une belle mort!».
Andrej capisce che quelle parole si riferiscono a lui, e che le
diceva Napoleone. Le aveva udite come se fossero «il ronzio di una
mosca». «Egli sapeva che quell'uomo era Napoleone, il suo eroe, ma
in quel momento Napoleone gli pareva un uomo così piccolo e
insignificante a paragone di ciò che accadeva fra la sua anima e
quell'alto cielo infinito su cui correvano le nuvole» (GP, p. 337).
Poi Napoleone si accorge che Andrej è vivo, lo fa curare, ammira
l'onore del suo reggimento, che è la guardia dell'imperatore
Alessandro. </span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">«Andrej
fissò gli occhi su Napoleone e tacque... In quel momento gli pareva
così insignificante tutto ciò che interessava Napoleone, con quella
meschina vanità e gloria della vittoria, a paragone di quell'alto
cielo giusto e buono, che egli aveva veduto e compreso; Napoleone, il
suo stesso eroe gli pareva così piccino, che non poté rispondergli
nulla. E poi tutto gli pareva così inutile e insignificante a
paragone di quella severa e maestosa teoria di pensieri che avevano
suscitato in lui l'indebolimento prodotto dalla perdita di sangue, le
sofferenze e l'attesa di una prossima morte. Guardando Napoleone
negli occhi, il principe Andrej pensava alla vanità della potenza,
alla vanità della vita, di cui nessuno poteva capire il significato,
e alla vanità ancor più grande della morte, di cui nessuno fra i
vivi poteva capire né spiegare il senso». </span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Napoleone
dispone che questi signori feriti siano curati dal suo medico, poi
parte al galoppo: «sul suo viso brillava la soddisfazione di sé e
la felicità» (GP p. 339). Andrej pensa: «Niente, niente è certo,
se non la nullità di tutto ciò che io posso capire e la grandezza
di qualche cosa che non si può capire, ma che è di somma
importanza». «Egli pensava già alla calma felicità familiare,
quando a un tratto gli era apparso il piccolo Napoleone col suo
sguardo indifferente, limitato e felice dell'infelicità altrui, e
cominciavano i dubbi e i tormenti, e soltanto il cielo prometteva
pace». Il medico di Napoleone prevede che Andrej non si salverà.
Lui e gli altri feriti sono affidati alle cure degli abitanti del
paese. (GP p. 340). Andrej, poi, guarirà, tornerà a casa.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Pierre
Bezuchov e Andrej Bolkonskij sono i due personaggi, sull'ampia scena
umana di Tolstoj, che incarnano la visione del loro Autore: Pierre
perché vede e dichiara che cosa vale la pace, che è il piccolo
universale Platòn; Andrej perché vede che cosa vale la guerra, che
è il grande minuscolo Napoleone.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>7
- Universale sapienza di vita</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Ma
Tolstoj, nella seconda fase della sua vita, oltre la fede nella vita
e nel bene, oltre il disprezzo della potenza militare o
ecclesiastica, che cosa elabora sulla pace e la nonviolenza?</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Nei
due libri dedicati alla "svolta" di Tolstoj, Bori, come già
accennato, indica una sostanziale continuità e non una rottura, sul
tema della pace, tra il letterato e il teorico. Ma, in </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>L'altro
Tolstoj</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
Bori esamina soprattutto la universale sapienza di vita, mentre in
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Tolstoj
oltre la letteratura</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
(p. 99) </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">spiega
e documenta la nonviolenza pratica.</span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">In
</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>L'altro
Tolstoj</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">,
(tra i due libri, è secondo in ordine di pubblicazione), Bori mostra
come Tolstoj vede, «in tutti coloro che professano con i fatti
l'insegnamento di Cristo», un criterio ultimo di lettura e
interpretazione, ed è la "ragione", nel significato non
intellettualistico ma vitale. Fede e rivelazione per Tolstoj sono
connesse alla razionalità, che per lui è saggezza di vita,
correlata all'istanza etica. Questa ragione, </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>razum</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">,
ha per lui radici bibliche (p. 54), anche se non vede una continuità
tra ebraismo e cristianesimo, e pone tutto il centro nei quattro
Vangeli (p. 60), di cui scrive una </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Unificazione
e traduzione</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">.
</span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">Tolstoj
chiama "rivelazione" ciò che risponde alla domanda a cui
la ragione non sa rispondere: «Che senso ha la mia vita?». La fede
non è quella a cui obbliga la chiesa, ma è quella conoscenza della
rivelazione senza la quale è impossibile vivere e pensare:
conoscenza a cui l'uomo non può arrivare con la sua ragione, ma che
viene ad ogni uomo da quel principio "nascosto nell'infinito".
Dove c'è vita c'è fede, che è la possibilità di vivere: la fede è
la forza della vita. Se l'uomo vive, significa che crede in qualcosa.
«Io cominciavo a capire che nelle risposte date dalla fede era
custodita la saggezza più profonda dell'umanità, e che non avevo
diritto di negarle basandomi sulla ragione, e capivo che - ciò che
più conta - quelle risposte erano le uniche che davano una soluzione
al problema della vita» (</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Confessioni</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">,
cap. IX). Contro l'insensatezza e la violenza della vita, ritorna
quel pensiero di Pierre dopo la fucilazione di Platòn: «Amare la
vita è amare Dio».</span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="font-style: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">La
pace che Tolstoj trova per questa via è la pace interiore, la
possibilità di rispondere all'inspiegabile e all'assurdo, evitando
il suicidio e il nichilismo. Questa pace gli permette di sentire e
dedicarsi alla sapienza vitale, quindi al problema della pace sociale
e politica. Se la vita è possibile e amabile, allora la sapienza
esige che la difendiamo dalla violenza. </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="font-style: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Vediamo
questi tre aspetti della pace: con la pace interiore, è possibile la
pace culturale, condizione della pace politica.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="font-style: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;"><b>8
- La pace tra le culture</b></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">
</span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">La
lettura, per Tolstoj, è nutrimento. Usa spesso la metafora del cibo,
del latte materno e della voce materna che instilla la prima sapienza
nel bambino. La scrittura-lettura prolunga il rapporto con il corpo e
con l'affetto materno, ponendo sia limiti sia mete al nostro
desiderio. Tolstoj ha una concezione alta della lettura,
profondamente educativa. Vede le tante differenze culturali, ma
proprio per questo le raccoglie, perché vede affermazioni
filosofico-religiose comuni a tutti i popoli: «è impossibile non
credervi, perché, oltre ad essere in tutte le religioni, sono
scritte nel cuore di ognuno» (</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Confessioni</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">,
p. 126). Per questo Tolstoj raccoglie un ampio </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Ciclo
di lettura</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">
(due volumi, 41 e 42, dell'</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Opera
omnia</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">),
a cui lavora negli anni 1904-1905, poi per una revisione nel
1907-1908. È quindi come un culmine e compimento del lungo lavoro di
Tolstoj. </span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">Di
questa opera di pace culturale-sapienziale, planetaria, non abbiamo
una traduzione completa. Abbiamo i </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Pensieri
per ogni giorno</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">,
per ogni giorno dell'anno, tratti da ogni tempo e cultura, con
apporti personali di Tolstoj, che vi lavora nel 1907-1910, ultimo
anno di vita. Sono pensieri che testimoniano le convinzioni di
Tolstoj in tanti suoi temi e interventi: la non-resistenza, il
pacifismo, la difesa degli obiettori di coscienza e delle minoranze
religiose, il vegetarianesimo, l'opposizione alla pena di morte. Più
che la cura letterale dei testi che cita, a Tolstoj interessa il loro
valore formativo, sapienziale, universale, perciò pacifico.</span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">Abbiamo
anche </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Il
cammino della saggezza</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">,
traduzione di </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>La
via della vita</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">,
opera uscita postuma nel 1911. Tolstoj portò al tipografo le ultime
pagine tre giorni prima di morire. Sono "pensieri dell'umanità",
raccolti per temi, sono voci di tutto il pensiero umano. </span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">Sappiamo
quanto la guerra, la violenza fatta istituzione, si alimenta con
l'opposizione e l'odio tra le culture e le nazioni, vivisezionando
l'unica umanità; sappiamo quanto la guerra ha bisogno della
ideologica "costruzione del nemico" per scatenarsi con una
autogiustificazione e un impeto assolutizzato contro il "male"
e l' "errore" altrui. Sappiamo, di contro, quanto
l'ascolto, il dialogo, la relazione tra le culture disinnesca quel
fuoco e quelle bombe, e costruisce ponti di comunicazione tra le
diverse forme di vita umana. Su questa linea di Tolstoj hanno
lavorato, nel nostro tempo, autori come Panikkar, Bori, Balducci,
Küng..., cercatori, nel particolare, dell'universale che unisce,
rispettando la pluralità. In particolare posso indicare il lavoro di
ricerca, di pensiero, di spiritualità (appartenendo alla Società
degli Amici, i Quaccheri), di insegnamento in Università come in
carcere, che Pier Cesare Bori (1937-2012) ha compiuto su questa linea
di differenza e comunicazione tra le culture umane: bastino alcuni
titoli: </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Universalismo
come pluralità delle vie</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">;
</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Per
un consenso etico tra culture; Per un percorso etico tra culture
(Testi antichi di tradizione scritta).</i></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>9
- La pace sociale e politica</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Il
principio del «non resistere al male col male» fonda il pacifismo
tolstojano. L'opera che meglio lo illustra, nelle applicazioni e
nelle obiezioni, è </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Il
Regno di Dio è in voi</span></i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
del 1893. Non le dottrine bizantine, ma questa non-resistenza è
l'essenza del cristianesimo, per Tolstoj, sconosciuta e non insegnata
dalla chiesa ai più: non replicare al male col male; mettere bene
dove c'è male. Ed è anche l'anima della vita insieme, della
politica di giusta convivenza. </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Scrive
Pier Cesare Bori nelle </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Lettera
a Tolstoj</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
del 17 dicembre 2010, nel centenario della sua morte (riassumo e
annoto):</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">
La</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">
nonviolenza è comunemente intesa come una tecnica per risolvere i
conflitti senza armi. Ma per Tolstoj la nonviolenza era una scelta
metafisica: era nientedimeno che il passaggio dalla menzogna alla
verità, dalla morte alla vita, e </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">quindi
anche </span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">dalla
guerra alla pace. La pace è assai più che una pratica utile e
salutare. È una "vita nella verità" (come diranno Gandhi
e Vaclav Havel). Per Tolstoj è possibile arrivare già ora a
un</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">a
esistenza vera, totale, senza fine, se si risveglia in noi la
consapevolezza che «la vita si manifesta sì nel tempo e nello
spazio, ma questo è soltanto il suo manifestarsi» (</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Della
vita</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
1886). A questa consapevolezza si giunge non con le parole, ma
attraverso</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">
una porta stretta: un atto di sottomissione a questo principio: "la
vita si trova solo perdendola, donandola". Il "non
rispondere all’offesa" era per lui il principale di questi
gesti, a</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>
</b></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">cui
le grandi tradizioni spirituali ci invitano, insieme con una promessa
di quella vera felicità che Gesù di Nazareth chiamava
“beatitudine”: «Beati i perseguitati a causa della giustizia,
perché di essi è il Regno dei cieli» (Mt 5,10) (il Regno che non è
l'aldilà, ma la vita autentica).</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Allora,
Tolstoj è forse profeta evangelico, è una proposta mistica, al di
là della politica praticabile nelle cose umane? In questo senso,
secondo Bori, egli è stato, piuttosto che un profeta, un maestro
che «tramanda, non crea» (come dice Confucio, che Tolstoj amava).
Tolstoj voleva trasmettere il nucleo delle diverse esperienze
spirituali dell’umanità, voleva invitare ciascuno a riconoscere
questo nucleo nella propria tradizione (Gandhi lo trovò nella
propria tradizione induista). In mille modi diversi questo nucleo può
essere formulato. A Tolstoj piaceva quello della lettera di
Giovanni, l'evangelista: «come si fa a dire di amare Dio che non si
vede, se non si ama il fratello, che si vede?» (Prima lettera di
Giovanni, 4,20). Ma questo nucleo è universale-poliedrico, e Tolstoj
concorre a formare così la cultura universale, poliglotta,
pluralistica, della pace.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Ci
sono anche perplessità e critiche a questa pace politica,
spiritual-anarchica, proposta da Tolstoj. Si può accusarlo di
moralismo manicheo (in </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Sonata
a Kreutzer</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
demonizza anche la sessualità coniugale), di negare che l'esigenza
morale ha bisogno della mediazione storica, di ignorare i percorsi
tortuosi della storia, a cui invece è sensibile nella sua produzione
letteraria. Gandhi invece, raccogliendo l'eredità di Tolstoj,
aggiungerà alla fedeltà alla verità la sensibilità politica e
storica, praticando intensi concreti «esperimenti con la verità».
In Tolstoj la concezione dell'amore, è un'idea finale e altissima,
radicale, che si afferma come forza indifesa: si può condividerla
come esito di maturazione, affermativa, più che oppositiva e
dualistica, più che riduzione negativa dell'amore a non-resistenza,
quasi una ossessione di purezza e separazione (cfr Alberto Bosi.
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Esperienze
di verità</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
p. 199, e P. C. Bori, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Introduzione</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
a Tolstoj, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>La
mia fede</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">).
</span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Però,
riguardo a queste possibili critiche, lo stesso Bori (su </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Linea
d'ombra</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
febbraio 1989, p. 20) conclude: «Al di là di tutte le riserve
intellettuali legittime e inevitabili, per i duri di cuore, come noi,
l'unico atteggiamento degno è quello del rispetto e dell'attesa,
nella speranza che anche noi possiamo un giorno capire meglio queste
cose così difficili».</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Non
c'è solo la storia. C'è l'intimo di ciascuno con se stesso, e le
relazioni tra noi. Possiamo chiederci: qual è il mondo più vero?</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none; text-indent: 1cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none; text-indent: 1cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;"><b>10 - Conclusione</b></span><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">?
</span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;">Forse Tolstoj, oltre il grande
narratore, è leader morale-religioso, di anarchismo religioso, e
anche politico, e per questo è alfiere di pace, di un pacifismo
nonviolento assoluto, a differenza di Gandhi, che non è assolutista
sulla violenza, in quanto afferma: meglio violento che vile, anche se
poi devo scegliere la lotta nonviolenta. Così Gandhi inserisce
effettivamente la nonviolenza come mezzo di lotta giusta, mentre
Tolstoj resta affermatore profetico della malvagità della violenza,
specialmente organizzata e istituita, come la guerra, assolutamente
da non riprodurre col respingerla imitandola. Vediamo alcune
differenza da Gandhi.</span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">Tolstoj:
nonviolenza mistica, eroica, anche sacrificale: </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">«Offrire
il petto, ma non sparare», in </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Ricredetevi</span></i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">,
1905. </span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">Gandhi:
lotta giusta, forza umana nonviolenta, per ottenere un effettivo
risultato di giustizia. E tuttavia Tolstoj è «uno degli autori che
più hanno influenzato la formazione di Gandhi» (Bori-Sofri, </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Gandhi
e Tolstoj</span></i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">,
Introduzione , p. 5).</span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Tolstoj:
profezia, sapienza; nonviolenza anche sacrificale, per la verità.
L'amore contro il potere.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Gandhi:
politica di verità; il principio di amore in luogo del principio di
potere; nonviolenza attiva.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">Confronto
</span></span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">Tolstoj-Capitini?
Questi ha carattere mite, rigore comportamentale, nonviolenza
religiosa-morale, ma anche organizzatore e operatore pratico. Tolstoj
quasi solo lanciatore di idee e spinte morali.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Enrico
Peyretti, 15 maggio 2023</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.9cm;">
<span style="font-size: xx-small;">Lavori consultati:</span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">Bori-Sofri,
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>Gandhi
e Tolstoj</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">,
Il Mulino 1985</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="font-style: normal;">Pier
Cesare Bori, </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>Guerra
e pace nel pensiero di Tolstoj</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">
, Scuola di pace di Boves, 1995-1996 </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">Pier
Cesare Bori </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>L’altro
Tolstoj, </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">Il
Mulino, 1995</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">Pier
Cesare Bori, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>Tolstoj
oltre la letteratura,</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">
Edizioni Cultura della pace, Fiesole 1991</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">Pier
Cesare Bori, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>La
tragedia del potere. Dostoevskij e il Grande Inquisitore</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">,
EDB, Bologna 2015 </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Pier
Cesare Bori, </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Universalismo
come pluralità delle vie</span></span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">,
Marietti, Genova 2004</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Pier
Cesare Bori, </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Lettera
a Tolstoj</span></span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">,
17 dicembre 2010, nel centenario della sua morte </span></span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Pier
Cesare Bori, </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Introduzione</span></span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">
a Tolstoj, </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Guerra
e Pace</span></span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">,
ediz. Einaudi 1998, pp. XI-LVIII</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Pier
Cesare Bori, </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Per
un consenso etico tra culture, </span></span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Marietti
1995</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Pier
Cesare Bori, </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Per
un percorso etico tra culture (Testi antichi di tradizione scritta),
</span></span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">2a
edizione, Carocci, Roma 2003</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">Leone
Ginzburg, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>Prefazione</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">
a Tolstoj, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>Guerra
e Pace</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">,
Einaudi 1968 </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">Mancini
Roberto,</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>
Gandhi. Al di là del principio di potere</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="font-style: normal;">,
Feltrinelli 2021</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>
</i></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="font-style: normal;">Lev
Tolstoj, </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>Confessioni,
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">Marietti
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>1820
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="font-style: normal;">editore</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">,
1996 (1879-1882)</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">Lev
Tolstoj </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>Il
Regno di Dio è in voi</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">,
Ed. Bocca, Roma 1894, riedito da Publiprint e Manca, Trento e Genova
1988</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">Lev
Tolstoj, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>Guerra
e Pace</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">,
Einaudi 1968 </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">Lev
Tolstoj, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>Resurrezione</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">,
Rizzoli 2016</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">Lev
Tolstoj, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>La
mia fede,</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="font-style: normal;">
G. Mndadori 1988</span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Lev
Tolstoj, </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Pensieri
per ogni giorno</span></span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">,
Introduzione e traduzione di Pier Cesare Bori, Ed. Cultura della
Pace, Fiesole 1995. Seconda edizione riveduta, Piano B edizioni,
Prato 2016</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Lev
Tolstoj, </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Il
cammino della saggezza</span></span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">,
voll. I e II, Centro Gandhi edizioni, Pisa 2010</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">Fëdor
Dostoevskij, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>Dostoevskij
inedito. Quaderni e taccuini 1860-1881</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;">,
Vallecchi, Firenze 1981</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="font-style: normal;">Leonid
Grossman, </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>Dostoevskij</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="font-style: normal;">
, Garzanti 1977 (1935)</span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="font-style: normal;">Valentin
Gitermann, </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>Storia
della Russia</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="font-style: normal;">,
La Nuova Italia, Firenze, 1963</span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="font-style: normal;">Bruna
Bianchi, </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>Non
resistere al male con il male.</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="font-style: normal;">
</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>Obiezione
di coscienza e pacifismo nel pensiero di Tolstoj</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="font-style: normal;">,
Biblion Edizioni, Milano 2023 </span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Walter
Wink, </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Rigenerare
i poteri, discernimento e resistenza in un mondo di dominio, </span></span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">EMI,
Bologna 2003</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Bosi
Alberto, </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Esperienze
di verità</span></span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">.
L'esempio dei grandi per orientarsi nel mondo, Gabrielli 2022.</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Bosi
Alberto, </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Fëdor
Dostoevskij. Il problema del male</span></span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">,
Pazzini 2018</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 1cm;">
<br />
</p>
<p align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">***
*** ***</span></span></p>
<p align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Nota
aggiunta</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.59cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.59cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">«Le
parole finali sul diario di Tolstoj, scritte nella stazione di
Astapovo, tre giorni prima di morire: "Fait ce que doit,
advienne que pourra" (PSS 58,126), sono la migliore espressione
di questo atteggiamento tutt'altro che passivo di fronte agli eventi
e fondato sulla "distinzione tra il processo storico, che si
sviluppa in maniera elementare e non è soggetto a volontà
individuali, e i principi morali, cui l'umanità è pervenuta giù da
molto tempo"». (Pier Cesare Bori)</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">***</span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-6390559126800919972022-10-27T00:35:00.001-07:002022-10-27T00:35:46.291-07:00<p><b><span style="background-color: white; font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 16pt;">"</span><span style="background-color: white; font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 16pt;">Quale Dio? Quale Cristianesimo? La necessità di ripensare la fede</span></b></p><p><b> </b><span style="background-color: white; font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 16pt;"><b>Convegno 2 aprile 2022 </b></span></p><p><span style="background-color: white; font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 16pt;">(Il libro degli atti esce in ottobre 2022 dall'Editore Gabrielli)</span></p>
<p align="center" class="western" style="background: #ffffff; margin-bottom: 0.26cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Testo
dell’intervento di Enrico Peyretti</b></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; margin-bottom: 0.26cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><span lang="it-IT">La
proposta di riflessione chiede: è possibile oltrepassare il teismo,
cioè</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><span lang="it-IT">
“l’idea di un Dio </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><span lang="it-IT"><i>assolutamente
se</i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><span lang="it-IT"><i>parato dal mondo</i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><span lang="it-IT">
che interviene dall’esterno per salvarlo”. E chiede anche di
andare “oltre le religioni”</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; font-weight: normal; margin-bottom: 0.26cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">***</span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 115%; margin-bottom: 0.26cm; orphans: 2; text-indent: 1.3cm; widows: 2;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Molte religioni, una sola
luce</b></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.27cm;">
<span style="font-size: x-small;">La verità dai molti raggi </span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.27cm;">
<span style="font-size: x-small;">tocca ciascuno</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.27cm;">
<span style="font-size: x-small;">con un raggio appena.</span></p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.3cm; orphans: 2; text-indent: 1.3cm; widows: 2;">
<span style="font-size: x-small;">Io sarò fedele </span>
</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.3cm; orphans: 2; text-indent: 1.3cm; widows: 2;">
<span style="font-size: x-small;">a questo mio</span></p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.3cm; orphans: 2; text-indent: 1.3cm; widows: 2;">
<span style="font-size: x-small;">che sia piccolo o grande.</span></p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.3cm; orphans: 2; text-indent: 1.3cm; widows: 2;">
<span style="font-size: x-small;">Se invidiassi il tuo raggio</span></p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.3cm; orphans: 2; text-indent: 1.3cm; widows: 2;">
<span style="font-size: x-small;">e lasciassi questo</span></p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.3cm; orphans: 2; text-indent: 1.3cm; widows: 2;">
<span style="font-size: x-small;">forse cadrei nel buio.</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.27cm;">
<span style="font-size: x-small;">Solamente salendo</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.27cm;">
<span style="font-size: x-small;">sulla scala di luce</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.27cm;">
<span style="font-size: x-small;">nella mia verità </span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.27cm;">
<span style="font-size: x-small;">incontrerò la tua.</span></p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.3cm; orphans: 2; text-indent: 1.3cm; widows: 2;">
<span style="font-size: x-small;">Vedi quanta pace</span></p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.3cm; orphans: 2; text-indent: 1.3cm; widows: 2;">
<span style="font-size: x-small;">con milioni di raggi</span></p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.3cm; orphans: 2; text-indent: 1.3cm; widows: 2;">
<span style="font-size: x-small;">stende il sole sul prato</span></p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.3cm; orphans: 2; text-indent: 1.3cm; widows: 2;">
<span style="font-size: x-small;">e nessun fiore offende
l'altro.</span></p>
<h1 class="western" style="margin-left: 1.27cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Luca
Sassetti </span></span></span><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">(26
marzo 1992) </span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">(dal
mensile </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">il
foglio</span></span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">,
n. 190, maggio 1992)</span></span></span></span></span></span></h1>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><b>1 – </b></span><span style="font-size: medium;"><b>Anche
Maradona!</b></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">C’è
un vero bisogno di superare il teismo! </span></span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">È
</span></span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">bene,
è interessante, che ogni immagine di Dio sia sempre da superare,
correggere, affinare. Dio non è mai un oggetto circoscrivibile da
una teo-logia conclusa . </span></span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">È
realtà grande. </span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Il
teismo pensa un dio magico, onnipotente, separato dal mondo, padrone,
giudice arbitrario, facile modello dei tiranni, che vuole salvarci da
fuori di noi. Il Dio della legge, del premio e della pena. Nel </span></span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Dies
irae</span></span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">
era detto </span></span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Rex
tremendae maiestatis</span></span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">.
Un Dio Terrore, non Amore. Non ci fa felici. Ci facciamo
continuamente idoli falsi: anche Maradona era detto “dios”. Se ci
svegliamo, ce ne liberiamo.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.5cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Tra
i tanti profili di Dio, netti o sfumati, c’è una proposta, onesta
e chiara, nel cuore del vangelo arrivatoci da Gesù di Nazareth: </span></span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">«</span></span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Dio
nessuno l’ha mai visto</span></span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">»</span></span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><b>
</b></span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">(2
volte nel NT, Bibbia cristiana). Il vangelo parte dall’ignoranza
nostra su Dio, dalla necessità di rompere l’immagine dominante, e
di rivedere continuamente la sua immagine, perché sia più vera.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.5cm; widows: 2;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="background: #ffffff; font-style: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-decoration: none; text-indent: 0.5cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>2
– Il più forte post-teista</b></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.5cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">«</span></span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Dio
nessuno l’ha mai visto</span></span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">».
Significa due cose, nel vangelo:</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.5cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">1)
- Giovanni 1,8 : Gesù ha “spiegato” Dio, (</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">έξηγήϭατο</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">),
lo ha presentato, nella propria persona; Gesù è in relazione viva,
filiale, intima, con Dio, è animato in pienezza dal suo Spirito.
Dio si manifesta nell’uomo Gesù, in lui si è fatto carne umana.
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><u>Dio
è umano in Gesù</u></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
.</span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.5cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">2)
- Prima lettera di Giovanni 4,12 . Nessuno ha mai visto Dio, ma se ci
amiamo tra noi, è qui, lo sperimentiamo presente, è realtà
vivente, ben oltre i concetti.</span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.5cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Gesù
è persona umana, e manifesta, in sé, un Dio umano e personale. </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Il
Dio di Gesù è solidale con noi, è persona co-vivente, amico,
spirito animatore intimo di libertà, presente nelle relazioni di
amore e giustizia, stimolatore e sostegno di continua ripresa nella
via del bene. A me sembra chiaro: Gesù è il più forte e chiaro
post-teista.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.5cm; widows: 2;">
<br />
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>3
- In spirito e verità</b></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Io
sento questo da Gesù: Dio è umano. Qualcuno dice di no, che sarebbe
troppo umano. L’abbiamo fatto troppo umano?</span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">È</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
giusto </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">correggere
l’immagine metafisica di Dio, ben comoda alle religioni padronali.
La riportiamo all’umano vicino, come fa Gesù anche nel dialogo
molto trasparente con la Samaritana. </span></span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">A
questa donna Gesù si rivela in modo privilegiato, e le dice che la
relazione con Dio non è nel tempio sacro, ma è “in spirito e
verità”, cioè 1) è relazione intima e alta, vicina ed
essenziale, nello spirito, e 2) è relazione orizzontale, umana, nel
quotidiano della vita giusta tra fratelli e sorelle umani. </span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Anche
la scienza della natura e le scienze umane ci sollecitano a ripensare
la vecchia immagine e il vecchio rapporto con Dio. Arrivano risposte
che io accolgo col punto interrogativo: Dio è una </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">energia?
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">È</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
c</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">ome
la forza di gravità e il risveglio della primavera? E’ un fenomeno
nella natura? </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">È</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
la natura stessa nella sua mirabile vitalità? </span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Oppure:
Dio è </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">soltanto
una parte di noi? La parte profonda di noi?</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Credo
invece che Dio è un Tu, Altro ma Intimo a noi. Va bene rifiutare
l’immagine di un essere lontano, strapotente e irraggiungibile, ma
Dio non può essere dissolto nella nostra psicologia: è un Tu, di
fronte. Le parole più essenziali del messaggio di Gesù </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">«</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">sentiamo
che entrano in sintonia profonda col nostro essere, ma intuiamo che
vengono da altrove, e proprio per questo sono grazia, dono, da
accogliere con stupore e gratitudine, e da far fiorire</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">»</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
(Emanuela Buccioni, </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">Rocca</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">,
1 marzo 2022, p. 15). L’immagine intollerabile di Dio è superata
dalla rivelazione di Gesù, ma non ridotta a una parte di noi: Dio è
vita grande, assolutamente nuova, altra, e nello stesso tempo
presenza intima. </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">È
Altro, e Intimo. </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Dio
grandezza buona e vicinanza intima.</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Certo,
l’immagine più vera non è un nostro possesso imperdibile. Se
scaccio il vecchio Dio tremendo posso poi trovarmi davanti altre
maschere di Dio: il sistema che mi include e mi detta i miti
illusori, di una breve stagione; figure umane potenti, anche
religiose, anche di noi stessi che coprono l’orizzonte ed esigono
omaggio; il nostro potere sulle forze naturali, illusi di farle
nostre. Gesù continua ad operare come vero post-teista anche di
questi dèi.</span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<br />
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"> </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>4
- Vita-che-dà-vita</b></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"> </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">In
questa ricerca stimolante incontro una difficoltà: si pensa Dio
non-persona. Dio non sarebbe personale. Cosa significa? Pensarlo come
persona sarebbe farlo troppo umano, su modello nostro? Ma se non è
persona, come può essere relazione?</span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: #ffffff; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-size: medium;">Nel vangelo di Gesù, Dio è
Amore, effusione di vita, di bene, di resistenza, di crescita
evolutiva. Se lo riconosciamo così, Dio è persona cosciente di sé,
non è un fenomeno che accade e non ri-flette, che non sa nulla di
sé, che non è co-sciente. Pensare Dio come fenomeno, energia
cosmica, è panteismo, è cosmologia, non è né religione né fede.
La fede è relazione intima, di fiducia, di affidamento, di
com-unicazione. Ma una relazione avviene solo come scambio tra
coscienze e volontà personali. </span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">La
fede cristiana è “oltre le religioni”, perché non è culto, non
è debito, non è dottrina, ma comunione di vita. Dio lo conosciamo
ad immagine nostra perché siamo noi immagine di lui. Lo pensiamo a
nostra immagine, perché Dio ha pensato noi a immagine sua. Perciò
la guerra è “sacrilegio” (dice papa Francesco), perché la
violazione dell’uomo è violazione di Dio. </span></span><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">È</span></span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
qui il massimo fondamento della dignità della persona umana.</span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Poi
noi pecchiamo facendo Dio strumento nostro, l'immagine peggiore di
noi: dominio delle coscienze, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">«</span></span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">fondamento
dei troni</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">»</span></span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
(Ernst Bloch), cappellano militare degli eserciti. Dio ci è così
familiare che lo usiamo, lo offendiamo, lo perdiamo. Se fosse
tutt’altro non riusciremmo ad offenderlo: l’Atto Puro di
Aristotele non si occupa di noi e a noi non interessa: è solo
scritto in un trattato di metafisica, non ha relazione con noi.
Divenendo umano, Dio si mette nelle nostre mani, a rischio, ma anche
è sempre altro, imprendibile. Lo inchiodiamo dentro i nostri
sistemi, ma la sua vita non si fissa come vogliamo noi. </span></span><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">È</span></span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
vita-che-dà-vita, e non è ingoiata e tutta contenuta nella nostra
vita. </span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Dio
somiglia a noi perché noi somigliamo a lui. Gesù, mi dico di
nuovo, è il più grande post-teista.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-size: medium;"><b>5 – Facciamo una civiltà
dell’ascolto</b></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Conosciamo
Dio nella relazione, non nell’essenza. Se è da intendere alla
lettera che </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">«noi
siamo soli», come ho sentito qui, Dio non c’è per noi, né in una
immagine né nell’altra, tanto meno con una presenza. Non ci
sarebbe nulla da cui andare “post”. Dio sarebbe un’idea
regolativa, un’immagine mentale, mutevole come ci piace, appunto
non una persona, non una realtà. Allora il post-teismo così inteso
sarebbe una forma gentile, non aggressiva, non apodittica, di
a-teismo: «siamo soli».</span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Proviamo
ad ascoltare; facciamo una civiltà dell’ascolto. Facciamo prima
il silenzio che sgombra la mente dai rumori, ma poi esercitiamo
l’ascolto: ascolto reciproco, e ascolto universale. La Bibbia è
una richiesta di ascolto: </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">«</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">shemà
Israel</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">»</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
(Deuteronomio 4). Ogni altro suggerimento di significato è una
richiesta di ascolto.</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">I
poeti ascoltano. Capiscono e dicono ciò che ascoltano. Solo i
distratti, occupatissimi da troppe cose, non ascoltano, non sono
poeti. Anche chi ha già definito tutto, non ascolta. Qualcuno
attento ad ascoltare, si accorge, in qualche esperienza, che altri
ascolta: </span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">«Ho
osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido
a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">»</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
(Esodo 3, 7-10). Osserva, ascolta, conosce. Si rivela agli schiavi
uno che sa vedere, ascoltare, conoscere. Ci accorgiamo che possiamo
essere in una storia di liberazione.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Ci
arrivano storie lontane nelle quali riconosciamo i nostri sentimenti.
Qualcuno palpitava come me. Certo, uomini e donne come noi. Ma non
solo. Trovo possibilità di vita che sono nascoste in me, che ho
dimenticato, qui c’è un vento che le risveglia. Qualcuno ha i
nostri sentimenti: forse li abbiamo noi appresi da lui, quando
eravamo senza sentimenti?</span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"> </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>6
– Senza confini</b></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Questo
programma di ricerca dice anche </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">“Oltre
le religioni”. Perché abbiamo bisogno di scappare? Ci fanno tanto
male? A me ha fatto molto più male la politica-guerra,
l’antropologia machiavellica-hobbesiana, l’uomo nemico dell’uomo,
e noi destinati ad ucciderci, la scienza a servizio dei padroni:
questo mi fa più male delle religioni, perché, se è vero che le
religioni ci compattano troppo, l’antropologia bellica ci separa e
ci oppone radicalmente, sotto il divino potere dell’uccidere, che
regna e decide. Questo sì che è un legame-religione disperante e
condannante, trascendente-incombente.</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">A
me, invece, la religione di cielo e terra, di Dio e umanità, ha
detto: c’è respiro. Ho ascoltato Gandhi: </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">«</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">vedo
che in mezzo alla morte persiste la vita, in mezzo alla menzogna
persiste la verità, in mezzo alle tenebre persiste la luce».
Perciò, dice Gandhi: </span></span></span></span><span style="font-size: medium;">«…vi
è una forza vivente, immutabile, che tiene tutto assieme, crea,
dissolve e ricrea. Questa forza o spirito informatore è Dio (…). E
questa forza la vedo esclusivamente benevola</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">»</span></span><span style="font-size: medium;">,
perché in mezzo al male persiste il bene. (Gandhi, </span><span style="font-size: medium;"><i>Antiche
come le montagne</i></span><span style="font-size: medium;">,
Edizioni di Comunità, Milano 1965, p. 100). Il bene è più del
male: confido e vedo.</span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Poi
ho ascoltato Aulo Gellio (</span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #4d5156;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Roma,
125 circa – 180 circa)</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">:
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">«R</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">eligiosus
esse nefas, religentes oportet</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">»
(</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">Noctes
Atticae</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">).
Cioè,</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
è cosa nefasta essere religioso, legato; bisogna essere di quelli
che collegano. Vedo le religioni come collegamenti, reti di
comunicazioni, anche con dei nodi troppo stretti, ma anche con dei
flussi aperti da cui arriva e parte aria, respiro, libera comunanza.
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">La
religione può essere vissuta come libertà, come incontro amicale, e
le religioni insieme come civiltà inter-culturale,
mega-spiritualità. Fanno difficoltà le dottrine troppo definite,
che arrancano dietro la luce, come per ingabbiarla in definizioni.</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">In
Michele Do, in David Turoldo, in Benedetto Calati, in Adriana Zarri
“religione” suonava “amicizia”, e voleva dire
mistero-meraviglia del seme che cresce nella zolla oscura: lo stesso
che accade in te, in me. Con questi amici la religione faceva bene,
dava uno spazio totale e vicino. Lo capivano dei non-religiosi come
Rossana Rossanda, come Pietro Ingrao. La religione è amicizia, rete
di amicizie. Ma può essere anche mania di superstiziosi impauriti.
Dipende da cosa incontri, da cosa puoi ascoltare.</span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Prima
di questa amicizia, la religione, nel senso negativo, mi ha anche
tormentato, ma io sono stato più furbo e libero: ha preso lo spirito
buono, ho scosso via le catene, ho trovato fratelli a tutte le
latitudini umane in questo respiro. </span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Una
religione unica, totalitaria? No! ho trovato maestri Simone Weil,
Pier Cesare Bori (quacchero e cattolico), Raimon Panikkar (cristiano
e buddhista), Gandhi (</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">«</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Dio
è anche pane e burro per chi ha fame</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">»</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">),
ho trovato cattolici come Arturo Paoli, che dice: </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">«opporre
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">religione
vera e religioni false è una dichiarazione di guerra!</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">».
C</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">ome
non voglio la guerra che ammazza, non voglio la religione che
esclude. Quella che dichiara guerra non è la mia religione. Si può
bene scegliere, no?</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Ho
ascoltato Bibbia, Corano, Talmud, Buddha, Confucio, Seneca... Non da
studioso specializzato, ma da una persona che vive. Il vangelo mi
parla più di tutti. Parla la lingua che aspettavo. La poesia è
religione e la religione è poesia. Siamo tutti poeti, se ci
liberiamo.</span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">La
religione è libertà; oltre la necessità dell’aria e del pane,
comincia la libertà: ammiro la natura, cerco la fonte di bellezza e
pace, cerco alimento allo spirito, che non debba disperare, morire, e
peggio uccidere per saziarsi.</span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Le
religioni siano modeste e serene, non si vantino del loro sapere, di
essere “vicari di Dio in terra”, di chiudere Dio nei loro templi
e ricordino quel che disse Gesù alla Samaritana (Giovanni 4), fatta
degna della più alta confidenza, assai più che a teologi e
sacerdoti. </span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">E
con i dogmi, come la mettiamo? Sono momenti, chiarezze viste. Troppo
irrigidite? Va bene, andiamo avanti. Tutto cammina, camminiamo. Senza
rinunciare. Scriveva a Gandhi sorella Maria di Campello: </span></span></span></span><span style="font-size: medium;">«Io
sono creatura selvatica e libera in Cristo, e voglio con Lui, con te,
con voi, con ogni fratello cercatore di Dio, camminare per i sentieri
della verità» (24 agosto1928). La sua è una chiesa “senza
confini”: </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">«Io
sono riconoscente e in venerazione per la Chiesa della mia nascita e
della mia famiglia, ma la chiesa de</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">l
mio cuore è l’invisibile chiesa che sale alle stelle. Che non è
divisa da diversità di culti, ma è formata da tutti i cercatori
della verità» (11 luglio 1932). </span></span></span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<br />
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>7
– Sono riconoscente</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Per
concludere, l</span></span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">a
mia perplessità sul post-teismo è, modestamente, questa: se
perdiamo in Dio il carattere personale, di un Tu vivo, con cui
abbiamo relazione di conoscenza, sim-patia (sentire-soffrire
insieme), dia-logo, ascolto ed espressione, perdiamo semplicemente
Dio, tutto Dio. C'è un ateismo serio, che dobbiamo rispettare e
stimare. Un ateismo di ritorno, riduttivo, è troppo poco. Se Dio è
solo una energia, una forza, io che sono appena </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">«</span></span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">un
vapore</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">»</span></span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">
(Pascal, 347) sono più di lui, perché ho coscienza di persona: so
di essere. </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Ascolto
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">la
storia delle sapienze umane: parlano la nostra lingua, le sapienze
ascoltano, non creano, ma raccolgono la voce delle cose perché le
ascoltano. Confucio dice: </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">«I</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">o
trasmetto, non creo</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">»</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">.
Tutto in noi è ricevuto. Io sono riconoscente. </span></span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<br />
</p>
<p align="center" class="western" style="background: #ffffff; font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">***
*** </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: #ffffff; font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 115%; margin-bottom: 0.26cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; font-weight: normal; line-height: 115%; margin-bottom: 0.26cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;"><span style="background-color: transparent;"> </span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; font-weight: normal; line-height: 115%; margin-bottom: 0.26cm; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<br />
<br />
</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-5428220462916241852022-02-27T06:41:00.000-08:002024-03-19T00:38:06.995-07:00Bibliografia storica delle lotte nonviolente (cancellato qui; aggiornato il 19 marzo 2024)<p> </p><p align="center" style="margin-right: 0.3cm;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-41550368981394578042022-02-19T01:53:00.001-08:002022-02-19T01:53:30.625-08:00<p> </p><p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b>Guerra e memoria, catarsi e trauma</b></p>
<p class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
17 febbraio 2022</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Gianmarco
Pisa, </span></span><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-weight: normal;">Di
terra e di pietra. </span></i></span>
</p>
<p class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;">Forme estetiche negli spazi
del conflitto, dalla Jugoslavia al presente</span></p>
<p class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;">Multimage, Firenze 2020</span></p>
<p class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-weight: normal;">Questo libro è denso. La </span>prima
parte contiene diversi capitoli di teoria ed esperienze di pace, di
riconciliazione nei conflitti; la seconda parte fa una storia dei
Balcani e della sua rappresentazione politica ed estetica; infine
offre una bella serie di immagini di monumenti e memoriali della
storia a jugoslava. Nell’imbarazzo di non saper padroneggiare tutto
questo contenuto, faccio una semplice riflessione personale sul tema
centrale, che mi sembra: la memoria della guerra, ovvero guerra e
memoria, e non solo della guerra jugoslava. Non solo dopo la guerra,
ma anche le memorie lontane avvelenate, che provocano guerre, come fu
la battaglia della Piana dei Merli, 1389, rievocata nella
contrapposizione dei nazionalismi.
</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
Ricordo Sarajevo nei primi anni ‘80. Tito era morto, ma il suo
ritratto era in tutti i negozi. Un piccolo museo “Giovane Bosnia”,
era a capo del ponte Principov Most, che porta il nome di Gavrilu
Princip, l’irredentista che lì uccise, nel 1914, l’erede
dell’impero austriaco, e quasi celebra quell’evento. Un
mappamondo di legno, con una fiammata dalla città di Sarajevo, che
incendia il mondo: quasi un vanto mondiale della Bosnia!</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
Ma vado più indietro. Ho l’età per parlare con esperienza della
guerra 1940-45. Cosa fa il tempo sulla guerra? Il tempo e la memoria
trasfigurano, placano, assorbono, accettano? Avviene una catarsi,
oppure il trauma sottopelle continua a corrodere?</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
Una catarsi, sì. Finita la guerra, fuori da orrore, terrore, sangue,
si vuole passare alla bellezza, alla festa, al piacere. Nei paesi si
organizzavano balli, recite (si chiamavano “riviste”) in cui
comparivano risolte le vicende precedenti, si rappresentavano i
personaggi più caratteristici del paese, anche il mio nonno
novantenne, si rideva allegri. Era tempo e volontà di risurrezione,
ricostruzione, sia nazionale che locale, familiare. <span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;">È</span>
positivo che la tempesta della guerra si plachi nell’arte, anche la
più semplice: è risanante, è l’espulsione di un veleno.
</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
Ma il trauma rimane: Aldino, l’autista del paese, e Michele, non
tornano dalla Russia, non tornano mai, mai nessuna notizia, si
capisce che non tornano più: sono i “dispersi in Russia”. Una
mattina presto il povero Bigiol viene trovato ucciso sulla strada
vicino al campo sportivo. Fa parte dello strascico di vendette, ma
lui, poveretto, forse l’hanno scambiato per il medico, fascista. Si
sente parlare della bomba atomica, dopo l’agosto, usata in
Giappone: una bomba “che spiana le montagne”. Nell’estate (non
ho ancora dieci anni), mi chiedo: “e addesso cosa scriveranno sui
giornali? Usciranno con le pagine bianche?”. Non sapevo che anche
fior di studiosi pensano davvero che la storia è fatta solo di
guerre.</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
Per quella guerra che ho vissuto, sorgeva una estetica della guerra,
ma forse diversa da tutte le guerre precedenti: onore alle vittime, e
anche pentimento. Dopo il ‘45 si erigono lapidi e monumenti alla
Resistenza, ai martiri della Libertà, il fascismo appare solo in
quanto vinto. Lentamente si scoprirà, nella storiografia e nei
memoriali, la resistenza civile, oltre e prima di quella armata. Ma
guardiamo più indietro: quale memoria delle guerre?</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
Un pesante fenomeno piantato negli occhi e nelle teste dei popoli, in
quelle dei bambini a scuola, è la glorificazione della forza
vincente: chi vince deve darsi ragione, per ripulirsi dal sangue,
quasi confessa di doversi assolvere cambiando il delitto in merito.</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
Lo storico tedesco Ekkehart Krippendorff (autore dell’importante
studio <i>Lo Stato e la guerra. L’insensatezza delle politiche di
potenza</i>, orig. 1995, trad ital. Gandhiedizioni, 2008), nostro
amico, venuto spesso a Torino, notava quanto la nostra città abbonda
di monumenti militari: re, cavalli, armi, stendardi, anche qualche
principessa. Il più indigesto è quello del Conte Verde (1334-1383),
un Savoia accanito nell’uccidere un soldato turco, sopra un altro
già ucciso a terra. Il monumento, a cui è bene che i turchi
torinesi non badino, è stato eretto nel 1853 ed è ancora, immagine
oscena anche anti-islamica, in piazza delMunicipio, davanti al
Comune. I monumenti è meglio non distruggerli, come han fatto in
America, in alcuni casi, per anticolonialismo, ma lasciare che ci
ammoniscano, nel bene e nel male.</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
Anche ogni parata militare è glorificazione dell’uccidere. La
parata del 2 giugno per festeggiare la Repubblica e la Costituzione
offende l’una e l’altra. Le armi esibite come simbolo della
Patria rivelano una cultura statale pre-umana, da animali predatori.
Il nostro art. 11 afferma il “ripudio”, la rottura del matrimonio
storico primitivo tra stato e guerra (vedi di nuovo Krippendorff), ma
la guerra continua ad occupare gran parte dei locali della casa da
cui la moglie-guerra era stata ripudiata, con disagio crescente dei
cittadini più attenti e sensibili.</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
Tra i monumenti sulle nostre piazze, fin nei piccoli paesi, credo che
il peggio si possa vedere nelle memorie della Prima Guerra Mondiale.
Vi sono raffigurati, in corpi di pietra e di cemento, i caduti, con
atteggiamenti a volte gloriosi e vincenti, a volte come corpi
abbattuti. Non sono caduti come alpinisti: sono ammazzati! Mi pare
che dicano: ”Se solo potessi scendere, la paghereste cara!….”.
La Patria offende le proprie vittime. La maggiore offesa oscena è
quell’Altare della Patria, nel cuore di Roma: l’ara del
sacrificio umano, la somma barbarie di quell’Italia che mandò a
morire poveri figli suoi, per calcoli cinici di alcuni, e poi li
celebrò come volontari ed eroici, come se fossero dei cristi
liberamente offertisi. Di recente abbiamo sentito, qui al Sereno
Regis, Giovanna Marini e Fausto Amodei parlarci dell’arte povera e
dolorosa dei canti popolari contro la guerra: il rovescio degli inni
eccitanti all’odio e alla morte.</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
Ma non c’è solo questo. Alcuni rari casi, nella memoria della
guerra, sono rispetto e onore-dolore-pentimento per le vittime:
classico il semplice monumento a La Pleureuse (una madre piangente) a
Termignon, villaggio della Haute Maurienne, ad un centinaio di km da
Torino. La donna, nel tradizionale costume locale, piange il figlio,
e tutte le vittime, e così nega silenziosamente alla guerra ogni
gloria. Ma sul piedistallo è scritto: “Aux enfants de Termignon
glorieusement tombés pour la patrie”.</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
Poi ci sono i cimiteri silenziosi: custodiscono anche i morti a cui
la guerra ha tolto non solo la vita ma pure il nome. In un cimitero
militare sul lago di Garda ho visitato, dopo anni da quel ‘45, la
tomba di tre soldati sconosciuti che, da bambino, vidi divorare dalla
logica di guerra, fucilati in piazza, a guerra ormai finita.</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
A Pinerolo, nel 2005, nel corso di un bel convegno di storia, fu
inaugurato un monumento alle vittime valdesi della violenza e
dell’intolleranza cattolica, opera di Grerald Brandstoetter,
austriaco (+2004). (Cfr il volume “<i>I Valdesi del Pragelatese
all’epoca della crociata</i>”, 2021, p. 264).
</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
Da inesperto, osservo le due categorie di icone-memorie della guerra:
i d<span style="font-size: small;">ipinti, i</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
monumenti. Forse più meditativi i dipinti e più celebrativi i
“monumenti”? Quanto ai primi (a parte le grandi tele retoriche
spietate), penso a Guernica; penso a Goya, “I disastri della
guerra”. Ricordo la recente mostra torinese di Giovanni Fattori
(1825-1908): i suoi quadri di guerra mostrano sempre i morti, le
vittime, orizzontali a terra, presso i generali, ma questi visti di
schiena, in primo piano i sederi dei loro cavalli (come mi fa notare
la brava guida). Gelido e sommo un quadro, “I soldati dimenticati”:
finita la battaglia, partiti i combattenti, restano alcuni morti
sulla strada, dimenticati. Solo il cielo li guarda.</span></span></p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Cosa
sono i monumenti? Memoria, dolore, trasmissione a chi viene, come i
monumenti funebri? Oppure avviso, ammonizione, superbia, minaccia.
Rimane urtante l’arco della vittoria a Bolzano, eretto dal
fascismo: </span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="letter-spacing: normal;"> “</span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Signika, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Hic
patriae fines siste signa hinc ceteros excolimus lingua legibus
artibus”. Sacralizza i confini segnati dalla guerra, e vanta
superiorità nostra sugli altri, nella lingua, nelle leggi, nelle
arti. Ci fu un tentativo, ma fallì, di chiamare arco e piazza della
pace, quel luogo di adorazione dell’idolo guerra.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Signika, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Dalla
seconda guerra mondiale, il risultato purificatore e rivitalizzante
che eccelle </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">tra
tutte le opere di</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">
cultura post e anti-guerra, è la Costituzione italiana. Essa viene
da lontano, da quella fonte “antica come le montagne”, viene
dall’</span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Anti-polemos</span></span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">
e dal </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Dulce
bellum inexpertis</span></span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">,
di Erasmo, dall’A</span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">nti-Machiavelli</span></span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">
(di Botero, di Federico II, di Voltaire), dal sogno popolare
socialista nei due secoli di fine millennio, tradito da chi se ne
fece crudele padrone. La Costituzione raccoglie molto di quel “sogno
diurno”, nella luce (Ernst Bloch): il lavoro come fondamento della
vita insieme, cioè l’agire gli uni per gli altri, e non ognuno per
sé. E l’art. 3 che conosce e detta lo scopo della politica:
realizzare per tutti l’uguaglianza di valore e di riconosciuta
dignità. Per la Costituzione non ci sono popoli inferiori o
estranei, non c’è un nemico disumanizzato, quindi non ci sono
ragioni per la guerra. E se ci venisse fatta un’offesa l’art. 52
non identifica la difesa con la sola vecchia difesa militare,
pericolosa a chi la usa, ma lascia aperta la via alla realizzazione
della difesa civile: la coraggiosa noncollaborazione al dominio
svuota ogni dominio, che si regge sulla obbedienza passiva. </span></span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-size: small;">Ho sempre presente un brano di
Gandhi: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">«</span></span><span style="font-size: small;">V</span><span style="font-size: small;">edo
che </span><span style="font-size: small;"><span style="text-decoration: none;">in
mezzo alla morte persiste la vita, in mezzo alla menzogna persiste la
verità, in mezzo alle tenebre persiste la luce»</span></span><span style="font-size: small;">.
(Gandhi, </span><span style="font-size: small;"><i>Antiche
come le montagne</i></span><span style="font-size: small;">,
Edizioni di Comunità, Milano 1965, p. 100). Per lui vuol dire che
c’è </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">«</span></span><span style="font-size: small;">una
forza vivente, immutabile, che tiene tutto assieme, crea, dissolve e
ricrea. Questa forza o spirito informatore è Dio. E questa forza è
esclusivamente benevola</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">».
Per Gandhi, Dio è tutto, è l’unità di tulle le cose e le vite.</span></span><span style="font-size: small;">
Gandhi vuol dire: nonostante tutto il male, persiste il bene, il
vero, il buono, il giusto, misura insopprimibile, dentro ogni
coscienza, dei mali opposti. Perciò, in ogni tragedia e offesa, il
bene risalta sul male. In definitiva, c'è più bene che male, più
pace che guerra, anche quando sono schiacciato dal male. Dire Dio
vuol dire solo questo, per lui. Ed è la sua forza profonda per
lottare contro il male senza violenza, con profonda fiducia, fino a
spegnere il male su di sè con la propria forza di verità. </span>
</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-size: small;">Il cristiano crede in un modo
simile. Il cristianesimo nasce da una guerra: Gesù di Nazareth opera
un compimento-realizzazione-rivoluzione delle fede e civiltà
ebraica, che gli scatena contro la guerra politico-religiosa del
clero e dell’impero. Si accordano per ammazzarlo in croce. Una
guerra cosmica. Il profeta dell’amore distrutto dal potere
violento. Distrutto? Dopo il primo sgomento totale, i suoi amici lo
sperimentano vivo attraverso la morte. Sperimentano che il bene della
vita inviolabile ha vinto sul male del potere che uccide.
Sperimentano che la pace ha vinto per sempre sulla guerra, anche se
questo evento è in corso di realizzazione: un già che è
non-ancora, un non-ancora che è un già. </span>
</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">T</span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-size: small;">ra
i memoriali di una lotta e una vittoria, il cristianesimo alza la
bandiera della sconfitta. Ha scelto il segno non della vittoria, ma
della transitoria sconfitta, della debolezza, dell’umiliazione,
della morte: ha scelto il simbolo della Croce, patibolo feroce.
Celebra nella fede la Risurrezione, ma questa resta invisibile:
nessuno l’ha vista, è un’apertura oltre la storia visibile. Ci
sono icone narrative, figurative, ma in sé resta invisibile. E’
sperimentata come presenza viva intima del Risorto. Il cristianesimo
autentico non trionfa, non stampa impronte di vittoria, ma segni di
accompagnamento ad ogni sofferenza imposta. La guerra è la croce dei
popoli, imposta dal sinedrio dei generali e dei sovrani. Quando il
cristianesimo ha solennizzato la propria vittoria, e ha fatto
sacerdoti-sovrani, è degenerato. L’icona cristiana è la croce, è
il partito dei crocifissi in via di risurrezione, se all’odio
risponde l’amore che lo disarma.</span></p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-size: small;">Dunque, riflettere sulla
guerra, fare memoria della guerra, guardare negli occhi il male,
onorare le vittime, tenerle vive nella memoria, tentare di tradurre
in pace e bellezza il dolore e l’offesa, è un lavoro di
risurrezione, di costruzione e ricostruzione di pace, pur attravverso
perdite e dolori, e nuovi respiri, e cambiamenti di visuale.</span></p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-size: small;">Queste provvisorie riflessioni
mi nascono dall’assaggio del libro di Gianmarco Pisa, testi e
immagini. Voglio ancora capire meglio quanto questo suo lavoro ci
accompagna a passare da tante arroganti glorificazioni della guerra,
al pentimento di esserci uccisi a vicenda tra umani, e quindi ora al
poter rinascere a vita più vera.</span></p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-size: small;">Enrico Peyretti, 17 febbraio
2022 </span>
</p>
<p class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-27302052362583790862022-01-10T12:56:00.002-08:002022-01-10T12:56:37.687-08:00<p> <b>Il mio nuovo libro</b><br /></p><p align="center" class="western">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Enrico
Peyretti </b></span></span>
</p>
<p align="center" class="western" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: large;"><b>Non
ho scoperto nuove terre</b></span></span></p>
<p align="center" class="western" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>(con
saggio introduttivo di Raniero La Valle)</b></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span></span>
</p>
<p align="right" class="western" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="right" class="western" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Non
ho scoperto nuove terre</span></span></p>
<p align="right" class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: -0.25cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"> </span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">ma
ho raccolto buoni frutti </span></span></span></span></span>
</p>
<p align="right" class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: -0.25cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"> </span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">dai
campi attraversati </span></span></span></span></span>
</p>
<p align="right" class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: -0.25cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"> </span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">e
tutto ho cercato di rendere </span></span></span></span></span>
</p>
<p align="right" class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: -0.25cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"> </span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;">ai
passanti sulla mia via.</span></span></span></span></span></p>
<p align="center" class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: -0.25cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: large;"><span style="font-weight: normal;">Sommario</span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Prefazione di Raniero La Valle
pag. 7</span></p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Parte 1 - Significanti
pag.15</span></p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<sup><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote1sym" name="sdfootnote1anc"><sup>1</sup></a></sup><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">Libertà
e incontro
pag. 17</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Conflitti
e nonviolenza
pag. 13</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Utopi</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">a</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
e Speranza
pag. 47</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"> </span><span style="color: black;"> </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Parte
2 - Confronti</span></span></span></span><span style="color: black;"><sup><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;"> </span></span></span></sup></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
pag. 61</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;">
</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Un'Europa
per l'umanità
........................................................
....................pag. 62</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">La
festa della sorpresa
pag. 64 </span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Una
sera si parlava
pag. 6</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">7</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Diminuire
consentendo
pag. 70</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Distacco
appassion</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">ato
pag. 72 </span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Non
c'è più religione
...................................................................................pag.
74 </span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Libertà
senza offesa
....................................................................................
pag. 77</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Morte
di un amico
......................................................................................
pag. 80</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Se
la politica è
amore..................................................................................
pag. 83 </span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Solo
il disarmo è razionale
........................................................................
pag 86 </span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">La
pace armata è guerra
............................................................................
pag. </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">90</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Ambiente
e pace, un problema solo
.......................................................... pag .</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">93</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Elogio
del punto interrogativo
...................................................................
pag. 96 </span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 110%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Postfazione..................................................................................................
pag. 99 </span></span></span></span>
</p>
<p align="center" class="western" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="center" class="western" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>Edizioni
MILLE, 2021</b></i></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #c9211e;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> </span></span><span style="color: #c9211e;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"> </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">©
2021, </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: -0.5pt;"><i>Edizioni</i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span></span><span style="text-transform: uppercase;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: -1.0pt;"><i><span style="font-weight: normal;">mille
</span></i></span></span></span></span></span><span style="text-transform: uppercase;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">ISBN
978-88-87780- </span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">EuroTargeT
di Labanca A. R. 10152 Torino Aurora, via Antonio Cecchi, 57 tel.
011 546076</span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">e-mail:
</span></span></span></span><span style="color: navy;"><u><a class="western" href="mailto:info@edizionimille.eu"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">info@edizionimille.eu</span></span></span></span></a></u></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
sito: www.</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">edizionimille</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">.eu
facebook: </span></span></span></span><span style="color: navy;"><u><a class="western" href="http://www.facebook.com/edizioni"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">www.facebook.com/edizioni</span></span></span></span></a></u></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">
mille</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"> Promozione:
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: 0.1pt;">PRONTOLIBRI
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">™</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Centro
di Iniziative per la Comunicazione </span></span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">via
Pont, n. 12 B – 10155 Torino www.</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">prontolibri</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">.net</span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 0.25cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"> Distribuzione:
- Book Service, via Bardonecchia 174/D – Torino</span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 0.25cm; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">-
Libro Co, via Etruria, n. 4-6-8 – San Casciano in Val di Pesa (FI)</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 0.25cm; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 0.25cm; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
Scrivere un libro è men che niente</span></p>
<p align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">se il libro fatto non rifà la
gente</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">»</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
</span>
</p>
<p align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">(Giuseppe Giusti)</span></p>
<p align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="center" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Tutti
i diritti dell'autore vanno al Centro Studi Sereno Regis per pace,
nonviolenza, ecologia: www.serenoregis.org </span></span>
</p>
<div id="sdfootnote1"><p class="sdfootnote-western" style="margin-left: 0cm; text-indent: 0cm;">
<a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote1anc" name="sdfootnote1sym">1</a><br />
</p>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-87440025942877546922022-01-08T03:29:00.000-08:002022-01-08T03:29:14.281-08:00<p> </p><p align="left" style="margin-right: 0.64cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Libri</b></span></span></p>
<p align="left" style="margin-right: 0.64cm;">
</p>
<p align="left" style="margin-right: 0.64cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Filosofia
di Gandhi: </b></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><b>o</b></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
potere, o amore</b></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; widows: 2;">
<span dir="ltr" id="Cornice1" style="background: #ffffff; border: none; height: 0.94cm; left: 18.76cm; padding: 0cm; position: absolute; top: 0cm; width: 0.21cm;"></span></p><p align="left">
<span style="background: #c0c0c0;">1</span></p>
<p align="left">
</p>
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Roberto
Mancini, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Gandhi, Al di
là del principio di potere</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
Feltrinelli 2021, pp. 172, euro 14</span></span></span>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; widows: 2;">
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 1cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">Gandhi
non fu solo un santone nonviolento, un "fachiro seminudo"
(per Churchill), un "idealista pratico", come diceva di sé</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">;</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">
non fu solo l'animatore della coscienza e dignità del popolo
indiano, e poi di altri. Fu anche un filosofo, cercatore della
sapienza, </span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">quindi
</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">un
pensatore attivo e creativo della buona convivenza umana. </span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">Con
</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">Gandhi
av</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">viene
</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">un’evolu</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">zione
</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">possibile,
nella politica, dal "principio di potere" alla verità
dell'amore per la realtà. Questo libro è la filosofia di Gandhi,
letta da un filosofo che sa leggere le trasformazioni profonde, come
Roberto Mancini. Egli ci presenta nelle sue maggiori articolazioni il
pensiero operante di Gandhi, indagato su fonti ampie, dimostrate
dalla veramente abbondante bibliografia.</span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 1cm; widows: 2;">
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Esperimenti
con la verità</b></span></span></p>
<p align="left" class="western"> <span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Potere,
da verbo della vita, è diventato sostantivo: strumento che impone,
sottomette altri, </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">impedisce
</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">loro
di esprimere delle possibilità di vita. Il filosofo Mancini legge la
validità euristica </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">d</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">ell'opera
di Gandhi: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">«</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">al
di là del principio di potere</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">»</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
come scoperta di vie inedite per l'umanità. Perciò è critico della
modernità, che vede come </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">«per
eccellenza la civiltà del potere».</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
Gandhi ha l'autorità non di chi comanda, ma di chi fa crescere
coscienza e umanità. La vita di Gandhi fu </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">«esperimenti
con la verità». La verità è fonte di senso della vita. </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">G</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">andhi
non è assolutista, ma in continuo approccio alla verità della vita.
Il suo è un "realismo trasformativo". Dalla </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Bhagavad
Gita</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> (testo sacro
induista, III sec. a. C.) è avviato alla lotta interiore tra il bene
e il male. La sua etica non è un perfezionismo, ma l'essere se
stessi lasciandosi trasformare dall'amore, forza cosmica al</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">te</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">rnativa
al potere. Legge Ruskin, Thoreau, Tolstoj. Apprende la politica
nell'opporsi all'</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>apartheid</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
razzista in Sudafrica. La lotta nonviolenta è tradurre in politica
la verità dell'amore. In India si impegna per i contadini poveri del
Champaran, prima che per l'indipendenza. Impara dai propri errori.
Dalla guerra mondiale, da Hiroshima, apprende che solo la nonviolenza
potrà fermare nazismo e fascismo. L'indipendenza viene insieme alla
dolorosa separazione tra India e Pakistan. </span><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;">È</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
ucciso da un fondamentalista indù. Esaminiamo alcuni termini
essenziali del suo pensiero-azione.</span></span></span></p>
<p align="left" class="western">
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Attaccamento
alla verità</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Satyagraha</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
è l'attaccamento alla verità, che dà vera forza: non la nostra
forza di volontà, ma la forza della verità dell'amore. La verità è
amore, e l'amore è verità. A noi "amore" suona quasi
svenevolezza, invece è forza. </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">E</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">d
è anche capacità di soffrire, piuttosto che infliggere sofferenza.
Gandhi crede nell'</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>adwaita
</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">(non
dualismo)</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, l'unità
essenziale di tutto ciò che ha vita: non una integrità personale </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">ma</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
una </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">realtà
di </span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">relazione.
Mancini vede anche i limiti dell'idea della corporeità in Gandhi,
che chiede castità come autocontrollo, ma ciò vale in lui come
primato dell'amore politico per il bene comune. Il </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Satyagraha</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">
è l'arma di chi è davvero il più forte, e per questo esclude l'uso
di ogni violenza. Dall'ateismo giovanile, Gandhi arriva a concepire
Dio come verità, la forza dei deboli, al di sopra di ogni
esclusivismo religioso. Dio non ha figura né concetto, ma è Voce
interiore, che l'autodisciplina e l'estrema umiltà possono cogliere,
e Gandhi ne ha fatto reale esperienza: «Per me quella Voce fu più
reale della mia stessa esistenza» (p. 51). Fede e politica
convergono nel servire la giustizia: il potere non aiuta, solo la
verità aiuta, la forza metafisica che sostiene la vita del mo</span></span><span style="font-family: Symbol, serif;"><span style="font-style: normal;">ndo.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">O</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">ggi,
per noi, è questo orizzonte che manca alla politica.</span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Nonviolenza,
amore politico</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Ahimsa</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">,
nonviolenza, è la forza amorevole della verità che spegne la
violenza, è la forza della pazienza attiva, tenace. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Ahimsa
</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">è
il mezzo, la verità è il fine. Pazienza non è remissività ma
forza che s</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">o</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">stiene
gli effetti della violenza, cambia la sofferenza in forza. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Ahimsa
</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">cambia
il terreno del confronto rispetto alla violenza, è generativa di una
realtà inedita. Resistere è più che arginare o contrastare, è
inaugurare una via diversa</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">:</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">
non è ascetismo, ma trasforma situazioni sociali e processi storici.
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Ahimsa </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">è
il cuore della politica, è </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>amore
politico</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">,
e scaturisce dalla giustizia risanatrice, opposta alla logica</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">
di</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">
potere. La nonviolenza è al</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">te</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;">rnativa
non solo alla violenza, ma al potere; passa dalla logica
individualista alla sapienza della coralità.</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;"><b>
</b></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Non
è mera astensione dal fare violenza, ma dispiegamento della capacità
di amare. Questa capacità si impara dai sofferenti, che sono i
nostri maestri. L'appello della sofferenza genera in noi una forza
inedita per agire. Non è idealizzazione statica, ma movimento a fare
tutti i passi possibili. Ogni passo è in sé la presenza anticipata
della meta.</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Fini
(intenzioni) e mezzi (responsabilità, efficacia) non sono
separabili, come fa Weber, perché il risultato avrà la qualità dei
mezzi usati, come avviene tra seme e pianta. I mezzi d'azione
nonviolenti ottengono risultati di giustizia. I mezzi non sono altro
che i fini stessi nel loro maturare. I fini sono già contenuti nei
mezzi. L'etica della politica è l'etica della relazione di verità
con tutta la comunità dei viventi. La politica è trasformata, da
concorrenza per il potere, a </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">swaraj</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
libertà dal male che si intromette nella relazione. La politica non
è più un contrasto meccanico di forze fisiche, ma un sentimento
giusto di sé per l'azione giusta per tutti. Non è una vetta
irraggiungibile, ma la via per ritrovarsi nella comunione cosmica. In
ciò vale anche il compromesso, non come svendita degli ideali, ma
come dar tempo al tempo.</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">La
nonviolenza dà significato alla religione, che non è una certa
tradizione, ma la relazione personale con la verità viva dell'amore
divino. Le religioni tradizionali, autoreferenziali, si appropriano
indebitamente dell'universalità di Dio. </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Indipendenza
dal potere</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Swaraj</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
è la libertà dal male, l'indipendenza dal dominio, dal potere che
opprime, dal consenso passivo dei dominati. Non è un altro potere
indipendente, ma l'indipendenza dal potere. Gandhi vuole
l'indipendenza dell'India (più di quanto l'India seppe capirlo)
dalle contrapposizioni arcaico-moderno, Oriente-Occidente, verso una
civiltà spirituale corale. «C'è </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Swaraj
</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">quando
impariamo a governare noi stessi». Gandhi, conosciuto nelle fonti
autentiche, non è un leader nazionalista: l'India è sorella tra le
nazioni umane. Però giudica l'Occidente come «una civiltà
costruita in modo da giungere all'autodistruzione». Concepisce per
l'India un nuovo paradigma della democrazia, di portata
potenzialmente universale. Per lui «lo spirito della democrazia
richiede di interiorizzare lo spirito della fraternità». Più che
il principio della maggioranza, una vera democrazia ha il criterio
della protezione del più piccolo e povero membro della nazione. Ma
l'Occidente ha detto “fraternité” nella Rivoluzione francese,
poi l'ha dimenticata. Democrazia non è la vittoria legale di una
parte, ma la maturazione etica e civile del popolo. Occorre il
massimo possibile di autogoverno dei cittadini, degli organismi
vicini alla vita quotidiana, delle singole nazioni, per evitare la
concentrazione del potere. Ci possiamo chiedere come attuare questo
principio oggi che tutto il mondo è di fatto vicino e a ridosso
della vita quotidiana dei singoli. Eppure, proprio per questo
dobbiamo esseri liberi dai grandi poteri concentrati.</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">L'umanità
si fonda sulla verità o sul potere? La pratica del </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">non-attaccamento</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
permette di venire alla luce dello </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">swaraj</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
liberi dal culto dei risultati, nel respiro dell’azione feconda.
«Il governo ideale, per Gandhi, è quello che governa il minimo» e
ciò non è il liberalismo, ma l'autogoverno delle persone ed</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">ucate
allo </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">swaraj.</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
La giustizia giudicante ha un approccio riparativo, non punitivo. </span></span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Servizio
al bene comune</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Swadeshi</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
sig</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">nifica
servizio al bene comune, emancipazione da ciò che impedisce di
servire la comunità. «Chi vuole essere amico di Dio deve restare
solo, oppure deve farsi amico il mondo intero», osa dire Gandhi. La
comunità non è definita da una località, ma è relazione
universale, inclusiva, è un modo d'essere che non esclude nessuno.
La democrazia del villaggio ha il respiro di un progetto federale
cosmopolita: cerchi successivi entro un cerchio oceanico, non una
piramide. La nonviolenza è incompatibile col nazionalismo. Aderire
alla verità dell'amore è aderire alla vita comune universale. «Chi
è dedito allo </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">swadeshi</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
cerca di identificarsi con il creato intero».</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">«L’Occidente
è troppo materialista, autocentrato e ottusamente nazionalista. Noi
vogliamo una coscienza internazionale che abbracci il benessere e il
progresso spirituale dell’umanità intera». Democrazia è
organizzare la collettività non col potere, ma col </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">prendersi
cura</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
e col </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">servizio</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
in spirito di gioia. Non basta l’indipendenza dallo straniero:
occorre il </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">non-attaccamento</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
per aderire alla verità. L’essere umano </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">viene
alla luce</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
quando scopre la sua libertà, e ha per madre la verità dell’amore.
Il progresso umano individuale e quello collettivo sono
interdipendenti. Agli occhi del potere, Gandhi sembra fallito: in
realtà ha avviato una delle più alte imprese dell’umanità.</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Il
passaggio decisivo, nel cammino con Gandhi, è da quando pensiamo
impossibile la nascita di una umanità nonviolenta, a quando non vi
rinunciamo, e quindi nasciamo noi a tale umanità. Maria Zambrano:
«Solo ciò che resiste alla propria distruzione è davvero vivo».
Vero fallimento è la rinuncia. In Gandhi avviene il paradosso del
fallimento innegabile e del successo: persiste un seme di futuro che
non cede a potere e violenza. Siamo liberi dal male non solo quando
lo sradichiamo da noi, ma quando non desistiamo dalla via del bene.
Così è pure nella vita della società.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>La
vita semplice</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Sarwodaya</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
è il nome e il valore della “vita semplice”. Nanni Salio aveva
fatto suo quel motto di Gandhi: «Vivere semplicemente perché tutti
possano semplicemente vivere». Non è un’idea sacrificale, ma il
bene comune della salvezza e felicità. Il bene di ciascuno sta nel
bene di tutti. Il s</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">arwodaya
</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">anticipa
una vita libera da violenza. Chi è libero dal male, nello </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">swaraj
,</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
e nella presenza di Dio, è nella vita semplice. Ogni persona ha un
suo percorso di elevazione spirituale: «Ci sono tante religioni
quanti sono gli individui». Nella società attuale, complessa e
sollecitata da mille stimoli, l’ideale del s</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">arwodaya
</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">è
più difficile, ma la coscienza sveglia ci può orientare ad una
felicità semplice. Pur attraverso cadute e fallimenti c’è una
via di armonizzazione, purché ci immedesimiamo negli scarti umani
della società. Gandhi combatté il sistema delle caste: «Un
</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Harijana</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
[fuori casta] è realmente un figlio di Dio», abbandonato dalla
società. «Dio è Dio proprio perché difende chi è privo di ogni
aiuto». Gandhi pensa la nostra filialità divina, ed è per questo
che critica ogni pretesa di superiorità di una religione a danno
della relazione vivente di tutti gli esseri umani con la verità
divina: non il potere, ma l’amore è il principio. Il fatto che
un’economia e una politica di potere producano scarti umani, è
fallimento anche della religione. La nonviolenza richiede questa
positiva giustizia dell’amore. </span></span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Gandhi
superò progressivamente i pregiudizi della cultura del suo tempo:
razzismo in Sudafrica, nazionalismo, sessismo. Lo spirito religioso
dell’amore è indissolubile dalla giustizia politica: «Non potrei
avere alcuna vita religiosa senza identificarmi con tutta l’umanità
e questo mi è impossibile senza partecipare alla politica». La via
della nonviolenza al di là del principio di potere non è per eroi
eccezionali, ma per chiunque vuole risollevarsi da una crisi della
propria vita. </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>L’economia
attuale è una guerra</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Oggi
l’istituzione centrale della violenza è l’economia. Il mercato
obbliga alla competizione, che ha il modello della guerra. La
nonviolenza esige la radicale trasformazione del sistema economico e
la liberazione delle sue vittime. «La legge spirituale si esprime
proprio nelle comuni attività della vita, quindi coinvolge l’ambito
economico, sociale e politico», scrive Gandhi. Egli prefigura un
socialismo alternativo al marxismo. Marx vede l’alternativa al
capitalismo come contraddizione anche violenta, per Gandhi conta la
comunione e l’azione giusta ottenuta vincendo il male dentro di sé:
levatrice della storia è la verità dell’amore, quindi la
nonviolenza. Marx è figlio della modernità europea e non supera la
logica del potere, ma solo quella del capitale. Gandhi è figlio
della sapienza dell’India, in dialogo con le altre fedi e col
diritto occidentale, e non è attratto dal potere. Nel socialismo
gandhiano la proprietà dei mezzi di produzione è sostituita
dall'amministrazione fiduciaria, il lavoro è servizio, non c’è
competitività ma cura e generatività. L’economia è incentrata
nella comunità locale pluralista, ogni proprietà è responsabilità,
il fine di ogni impresa non è più il profitto, ma il bene comune. </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">La
critica della proprietà è tutt’uno con la critica del potere,
dato che si alimentano a vicenda. Mantenendo la propria individualità
nazionale, i popoli umani formeranno una democrazia mondiale, nella
libertà dal male (</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">swaraj</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">),
perciò senza farsi violenza. Il lavoro e le tecniche non devono
sfigurare l’umanità e la natura, come fa il potere violento.</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Il
non-possesso</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Aparigraha</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
è il </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">non-possesso</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
che sradica l’identificazione tra essere e avere. Invece: uso,
custodia, manutenzione dei beni per la condivisione. L’economia non
è una sfera autonoma: è un’attività sociale per il servizio alla
vita e al bene comune: «La vera economia è l’economia della
giustizia». L’economia è da trasformare in questo senso, senza
violenza od oppressione, ma col tessere la convivenza. Così è da
salvare tutta la vita, che non è solo «corsa verso la morte», come
pensa il nichilismo occidentale. La salvezza (</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">moksha</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">)
non è solo dopo la morte, ma già nella trasformazione della
persona, nella vita aperta alla libertà da tutti i vincoli, alla
eliminazione dell’</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">ego</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
a liberare il divino in noi. Il solo modo per trovare Dio, ben prima
della morte, è il servizio verso tutti. «Per vedere faccia a faccia
lo Spirito universale della Verità bisogna saper amare come se
stessi chi è il peggiore in tutto il creato». Questo impegna in
ogni ambito: «Non esito a dire che quanti dicono che la religione
non ha niente a che fare con la politica, non sanno cosa sia la
religione». «Superare il proprio </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">ego</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
è ciò che permette agli altri di vivere».</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">L’esperimento
di Gandhi non ha dimostrazioni, salvo questa: se una persona si apre
davvero all’amore che la umanizza, la sua vita diventa immensa e
trova tutta la sua dignità. La salvezza esistenziale è quando
viviamo non invano, ma contribuendo alla salvezza dell’umanità,
alla vita, che è più del potere.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-style: normal; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Epilogo</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Nell'</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Epilogo</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
Mancini richiama i sistemi che regolano la politica: il </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">codice
Hobbes</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
(il potere è la passione fondamentale di tutta l'umanità), il
</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">codice
Mandeville</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
(il potere è diventato sistema onnicomprensivo, inglobante), e li
confronta con il </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">codice
Gandhi</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">:
egli ha reso obsoleta la lingua del potere, cominciando a parlare la
lingua che nasce dall'esperienza della verità. Per lui l'</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">autorità</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
è la qualità di chi promuove lo sviluppo delle persone e del bene
comune, l'</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">integrità</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
è il superamento delle scissioni nelle persone, la </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">trasformazione</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
etica e democratica è quando la convivenza prende forma diversa da
quella del potere. </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">È</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
notevole che, mentre le virtù morali e civili sono oggi all'incirca
quelle classiche, in politica, da Machiavelli in poi, </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">virtù</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
è considerata qualsiasi abilità a prendere e mantenere, di fatto,
il potere. La forza è equiparata al giusto. Oppure - direi- non c'è
più giusto, ma solo forza: il fatto è il valore, quindi non c'è
più valore a regola dei fatti. </span></span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Gandhi
mostra come la prerogativa umana è la indipendenza come libertà dal
male, e l'autogoverno come adesione alla verità dell'amore. Nel
</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">codice
Gandhi</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
il metodo è dialogo, prendersi cura, partecipazione, giustizia
risanatrice, amministrazione fiduciaria: non conquistare il potere,
ma coltivare le possibilità di vita buona. Alternativa alla forza
del potere è la forza, fragile ma irriducibile, dell'umano. Il
potere occupa il vuoto lasciato dalla mancata fioritura dell'umano.
L'individualismo tende al potere, l'anima alla comunione con la
verità e con ogni vivente. Non possiamo dimostrare Dio o
l'amore-verità con cui Gandhi ha dialogato, ma neppure possiamo
concludere che null</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">a
è tra noi se non il potere. La "prova" paradossale è che,
nonostante la potenza del male, persiste il mondo e la ricerca del
suo significato: </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">«Percepisco
che vi è una forza vivente che tiene tutto assieme... Questa forza o
spirito informatore è Dio. Poiché niente altro di quello che vedo
semplicemente coi sensi può persistere o persisterà, Egli solo è.
E questa forza è benevola o malevola? La vedo esclusivamente
benevola, perché </span></span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">vedo
che in mezzo alla morte persiste la vita, in mezzo alla menzogna
persiste la verità, in mezzo alle tenebre persiste la luce».
(Gandhi, </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Antiche come
le montagne</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, Edizioni
di Comunità, Milano 1965, p. 100). Il male offende il bene ma non lo
può distruggere. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">«La
forza dell'amore, dell'anima o della verità sono la stessa cosa.
Abbiamo prove dell'azione di questa forza in ogni momento. Se non ci
fosse questa forza l'universo scomparirebbe». </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">«L'unica
prova possibile della verità è nella trasformazione della persona
che ad essa aderisce». </span></span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; text-indent: 0.6cm; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Non
è trionfalismo né idealizzazione. Gandhi conosce con lucidità e
benevolenza, ed anche con umorismo, la debolezza umana. Vede il
paradosso per cui, anche se l’uomo rinuncia alla propria dignità,
la verità persiste a star</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">gli</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
vicina, invisibile e disarmata. </span><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;">È</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
importante l'educazione dei piccoli alla bellezza della nonviolenza.
F</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">inché
politica ed economia sono vincere sugli altri, si lacera il tessuto
della vita. Si tratta di vincere sé stessi, l'esistere per sé, e
allora si può custodire tutti i valori viventi. La storia ha senso
come divenire solidale della comunità umana e della natura.</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"> </span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">La
competitività lacera l'umanità fino alla sua eliminazione. Noi,
dopo Gandhi, lo vediamo. Se è la lotta per il potere che modella
economia e politica, il risultato è la disgregazione. </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">La
chiave del futuro è la generatività che inaugura dinamiche di vita
armonica. </span></span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"> </span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Enrico
Peyretti, 7 gennaio 2022</span></span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; widows: 2;">
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">PS
– Ho voluto interpellare Roberto Mancini, amico da tanti anni. Mi
dice: «L’intento del libro era duplice: non solo presentare la
filosofia di Gandhi, ma anche mostrare che la nonviolenza è basata
sul non potere, sul rifiuto del potere che lascia il posto alla
scelta della forza dell’amore. O potere o amore. Ma per i figli
della cultura occidentale questo è quasi impossibile da capire».
(e.p.) (8 gennaio 2022)<br /></span></span></span></span></span></span></span></span></p>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-16076093337427395902022-01-03T05:56:00.000-08:002022-01-03T05:56:53.383-08:00<p><b> Ricordando Pier
Cesare Bori</b></p><p>Quest'anno 2022, il 4 novembre, saranno dieci anni dalla morte di Pier Cesare Bori. Ne scriverò di nuovo e pubblicherò pensieri suoi inediti, ma intanto deposito nel mio blog un articolo di dieci anni fa, che fa conoscere la sua anima e il suo lavoro. Lo ricordo e lo ripresento, con immensa gratitudine. Enrico Peyretti, 3 gennaio 2022</p><div dir="ltr" id="Sezione1">
<h2 class="western" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.27cm; margin-right: 1.27cm; margin-top: 0cm;"><span style="font-size: x-large;"><strong><span style="font-family: Bodoni MT, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><b>"Il
filo interiore che lega tutte le cose" </b></span></span></strong></span></h2>
<p class="western">(pubblicato in <em>Testimonianze</em>, n. 486-487
(novembre 2012-febbraio 2013), “<em>Immagini della Resurrezione
per gli uomini e le donne degli anni duemila</em>”, pp. 103-106</p>
<p class="western"> </p>
<h3 class="western">Pier Cesare Bori, riformatore radicale, studioso
universalista</h3>
<p class="western">Non so, per limite mio, se Pier Cesare Bori ha
scritto specificamente sulla resurrezione. Ho letto molto di lui, ma
certo non tutto. Egli è stato un riformatore radicale, nel senso
che è andato alla radice comune della "pluralità delle vie"
religiose e sapienziali, che ha studiato profondamente, in modo non
sincretistico, ma seriamente ecumenico, universalista. Oltrepassando
le parole (pur necessarie) nel silenzio intenso dei quaccheri (ai
quali aveva aderito senza rinnegare il cattolicesimo), ha superato
religiosamente le religioni, rispettandone i differenti valori: come
auspicava Bonhoeffer, è entrato in un "cristianesimo non
religioso". Per Pier Cesare il riferimento più grande era «la
luce che illumina ogni uomo» e «l'adorare Dio in spirito e verità»
(vangelo di Giovanni 1,9; 4,24).</p>
<p class="western">L'ho conosciuto in una amicizia durata oltre
cinquant'anni, dal 1958, in un rapporto intenso dal quale credo di
avere ricevuto molto e imparato qualcosa. Per sei anni, dal '94 al
'99, ci siamo scambiati il diario. Sono uno dei molti amici ai quali
egli ha comunicato la sua intensa esperienza della malattia, della
preparazione consapevole e limpida alla morte, anche inviando in
anticipo il libro CV, (curriculum vitae), scritto negli ultimi mesi,
che uscirà prossimamente da Il Mulino [<i>uscito nello stesso 2012
della morte di Bori</i>]. Malattia e funerale</p>
<h3 class="western">Il grande senso dell'amicizia</h3>
<p class="western">Ha vissuto la malattia in spirito umile e alto,
sereno. Il suo funerale, il 7 novembre 2012 nell'Archiginnasio di
Bologna, che aveva voluto senza alcun segno religioso «per non
escludere nessuno», è stato altamente religioso (io intendo
religione non sempre in opposizione a fede, ma come universale
collegamento di tutte le realtà: «religiosus esse nefas,
religentes oportet», diceva Aulo Gellio). Tra i desideri di Pier
Cesare per il suo commiato c'è anche che i suoi amici cattolici, se
vogliono, possono ricordarlo in un'eucaristia, in una preghiera.
L'amicizia, al suo funerale, è stata la preghiera che ha unito
tutti, chi prega e chi non prega, chi prega in un modo e chi in un
altro. In un altro recente funerale cattolico, visto che oggi sempre
più sono presenti non cristiani e non credenti, mi chiedevo: Quale
parola per loro? Forse il segno grande dell'amicizia. Siamo lì come
amici di chi è morto. L'amicizia – pur con tutti i nostri limiti
– è un essere gli uni per gli altri, è un volere il bene altrui,
superando il proprio interesse. È qualcosa che ci porta oltre noi
stessi, ci trascende. C'è nella vita qualcosa che è dono,
creatività, che oltrepassa i limiti delle cose, delle posizioni,
degli interessi e bisogni. Già in questa vita mortale viviamo cose
superiori al limite chiuso, anche se in piccola misura. La morte è
nella vita, ma la vita abbraccia la morte, l'avvolge, è
invisibilmente più grande. Quando non ci è data una fede chiara,
davanti alla morte ci aiuta l'esperienza dell'amicizia. Essa si
rinsalda nel dolore come nella gioia. Non è solo un cercare per sé,
ma un desiderio di donare. Il morto ci ha dato del bene, noi lo
diamo a lui, come ai suoi cari. C'è un bene che resiste alla morte.
La morte non vince tutto. Non si tratta solo di una memoria mentale,
ma di una dimensione reale di vita. L'amicizia si affaccia sul
mistero vivo. Pier Cesare Bori ha scritto agli amici il 24 ottobre,
dieci giorni prima di morire, l'ultima lettera che terminava così:
«Non mi mancano le risorse spirituali per affrontare queste
difficoltà: la semplice preghiera di invocazione, la meditazione
che ti aiuta a sorridere delle cose che passano. Ma ci sono e ci
saranno momenti di angoscia e o di paura o di dolore fisico in cui è
difficile attingere a quelle risorse, mentre vorrei vivere al meglio
anche quei momenti. Forse qualcuno di voi ha dei suggerimenti da
darmi... Comunque, forza a noi tutti! Un saluto caro a tutti,
Pier Cesare».</p>
<h3 class="western">La forma più decente di cristianesimo</h3>
<p class="western">Tra i suoi studi, ha curato la pubblicazione in
italiano dei testi fondativi della tradizione quacchera, che
considerava la forma più decente di cristianesimo. Bisognerebbe
cercare in quelle fonti il pensiero sulla morte e l'oltre-morte nel
quale egli meglio si poteva riconoscere. Per ora riporto queste
righe da un suo appunto del 1993: «Il tratto distintivo
dell'esperienza degli Amici (“Quaccheri”) consiste nell'incontro
silenzioso, che può essere oggi inteso e vissuto nel senso più
ampio: come ricerca della luce, come adorazione, come preghiera,
come meditazione, come speranza di poter discernere la propria via,
come momento generativo di parole nuove. La premessa di questo è la
consapevolezza della presenza della luce interiore in ogni persona,
che induce sia all'attenzione e all'ascolto reciproco, sia
all'impegno sociale». Immagino – salvo migliore verifica nei suoi
scritti e testimonianze - che il suo atteggiamento interiore
nell'interrogarsi sul dopo-morte e nello stare con fiducia nella
luce universale, sia stato il silenzio. Il silenzio non è mutismo,
non è astinenza dal pensare e comunicare. Il silenzio è anzitutto
rispetto del mistero, umiltà delle nostre parole sobrie e delle
nostre convinzioni sempre vigilanti in attesa sulla soglia della
verità più grande. Ci sono ricerche e riflessioni importanti di
Bori sul silenzio, nutrite di ascolti profondi. Egli distingue, in
latino, «tacere» negativo e «silère» positivo. «Il silenzio di
fronte alla Realtà ultima, sia esso all'interno o sia all'infuori
della rivelazione, contiene sia un aspetto negativo, il tacere, sia
uno positivo, l'aver parte a questa indicibile Realtà» (<i>Tipi di
silenzio</i>, in <i>Universalismo come pluralità delle vie</i>, Ed. Marietti
1820, Genova-Milano 2004, p. 105; ma si veda da p. 103 a p. 118).
Nella Bibbia, «il “tacere” come avvicinarsi alla realtà divina
è soprattutto il silenzio dell'ascolto, è una invocazione affinché
Dio parli (…). Dunque il silenzio è anzitutto un tacere. E
tuttavia (…) nella comunione con il Messia, nel dimorare in lui si
intravede una unione che va oltre ogni dire» (p. 106). E poi, Bori
cita George Fox (1624-1691) il mistico iniziatore del cristianesimo
quacchero: «Dimorando nella luce, non vi sarà occasione di
inciampo, perché tutte le cose con la luce sono svelate. (…) Qui
la verità sconosciuta al mondo è manifestata, essa vi trae fuori
dalla prigione e vi vivifica nel tempo, verso quel Dio che è fuori
del tempo» (p. 111). Questa luce silenziosa è una «fiducia» (cfr
<i>Lampada a se stessi. Lettere tra università e carcere</i>, Marietti
1820, Milano 2008, pp. 10-11). La fiducia è più di una
constatazione, è più aperta di una affermazione dottrinale. La
fiducia tace e ascolta più che pronunciarsi, e tanto meno definire.
Al termine del suo libro <i>Per un consenso etico tra culture
</i> (Marietti, Genova, edizione riveduta e aumentata, 1995), Bori
raccoglie alcuni «convincimenti etici fondamentali che molta parte
dell'umanità ha posto e pone a fondamento del vivere sociale»,
convincimenti trasmessi «in una straordinaria varietà di culture
popolari soprattutto attraverso la sapienza della donna» (pp.
106-108). Tra questi, «il rispetto e la pietà per ogni vivente; la
vita che si acquista perdendola; la tranquillità e la pace che
vengono dalla certezza di una giustizia non affidata alla storia».
Mi sembrano accenni a valori che la vita umana sa pure riconoscere,
e che sono così intimi e alti da poter affrontare e premere sui
limiti mortali della nostra esistenza dentro il tempo storico.</p>
<h3 class="western">Vivere morendo</h3>
<h3 class="western" style="font-weight: normal;">Mi sembra, da quanto
ho capito di lui e da qualche suo cenno, che Bori si sia sentito
piuttosto estraneo al dibattito tra una esegesi più realista e una
più simbolica dei passi neotestamentari sulla resurrezione (cfr,
per esempio, Giuseppe Barbaglio e Aldo Bodrato, <i>Quale storia a
partire da Gesù? II parte. Della risurrezione. Il dibattito</i>, Ed.
Esodo-Servitium, 2008; Giorgio Bouchard, <i>Il Signore è veramente
risorto</i>. <i>Testimonianze tra rivelazione e storia</i>, Effatà editrice,
Cantalupa, 2011). Forse poteva sembrargli un troppo abbondante
parlare, sia pure con differenti letture, e un troppo scarso
tacere-ascoltare, quel silenzio attivo che pare da lui preferito nei
brani sopra citati. Resurrezione, glorificazione, esaltazione,
ascensione, giustificazione, signoria, pienezza di vita: ogni
termine neotestamentario su questa verità relativizza e completa
gli altri termini. Tutte queste parole, anche se la tradizione ha
privilegiato “resurrezione”, sembrano insufficienti a dire il
mistero, tutte sono un dire e un tacere ascoltante. Del resto, la
resurrezione di Gesù non è un'esplosione trionfale di vita imposta
ai suoi uccisori, ma una delicata e forte presenza viva affidata
alla fede. Morire vivendo Dopo aver letto il suo CV, da lui inviato
in pdf a pochi amici in ottobre, scrivevo a Pier Cesare: «Qual è
il tuo filo interiore tra tutte le cose? La sensibilità alle luci
varie, plurali, convergenti o irradianti dalla luce interiore (Gv
1,9), seguita con affidamento, senza sicumera, in pace attraverso i
travagli. Mi pare che il tema della luce interiore sia la tua
idea-guida. Questa tua praeparatio ora ci ammaestra. Non ti faccio
un elogio, non tutto capisco, ma ricevo e ti ringrazio.
L'espressione “universalismo sapienziale” rende bene la tua
ottica (...) Parli di “desperatio fiducialis”, riguardo agli
anni 2000 difficili. Proponi “ricomporre le spaccature”, anche
dolorose, in una superiore armonia. E ancora dici: “dall'invocazione
alla contemplazione”. (…). Vedo nel tuo CV un colmare la vita
(Gv 19,30: consummatum est), oppure affidarla (in manus tuas... Lc
22,46), e ciò nell'abbandono (Eloì, Eloì... Mt e Mc). Appunto:
“desperatio fiducialis”. Vorrei imparare io a vivere morendo e
morire vivendo».
</h3>
<h3 class="western" style="font-weight: normal;">Enrico Peyretti, 23
novembre 2012</h3>
</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-45322210932355696732021-12-22T06:39:00.000-08:002021-12-22T06:39:30.128-08:00<p> <span style="color: navy; font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 14pt;">Umanità</span></p>
<p class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0.49cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">NUOVO
IMPEGNO PER IL DISARMO TOTALE</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"> Cari
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT">lettori
sensibili a</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">ll'impegno
per la pace giusta e disarmata, mi sto convincendo sempre di più che
il nostro lungo lavoro epocale deve, sì, puntare alla neutralità,
alla riduzione e controllo delle armi più micidiali e totali, alla
riduzione delle spese militari, ma deve sempre più esplicitamente
dichiarare e volere il disarmo totale delle società e delle
istituzioni.</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"> E'
vero che soltanto il cuore mite e nonviolento disarma la mano armata
e l'organizzazione dell'uccidere. Ma è pure vero che alla pace è
necessaria la cultura politica della convivenza invece della
competizione mortale, invece della geopolitica della minaccia e
contro-minaccia mortale, invece del controllo principalmente armato
delle tensioni sociali e criminali. Tutte queste sono mete
alternative di politica umana, di progresso civile, e sono sempre più
da evidenziare, nel tempo i cui gli strumenti di morte scappano
persino di mano a chi li possiede, e sono mandati a funzionare da
soli, come autonomi meccanismi a scatto (killer robots e simili).</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"> Mettere
ogni arma fuori legge, fuori dalla legge del vivere insieme. Possiamo
volere di meno? Riprendiamo il pensiero, mai mancato, ma oggi da
accentuare, di Gandhi, di Capitini, di Csssola, di tutti gli
obiettori: l'uomo non è degno di avere in mano, nell'arma, la vita e
la morte di un altro essere umano. O le armi, o l'umanità.</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Se
ci sono le armi, ci sarà la guerra. Lo stato armato non è pacifico.
Non si investono tanti soldi per niente! Per niente non si fa nulla
(dogma del capitalismo). Si investono miliardi per uccidere esseri
umani: non per altro! Minacciare di morte è uguale all'uccidere.</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"> Se
non si vuole la guerra, bisogna non volere le armi. Bisogna non
fabbricare le armi. Bisogna non vendere le armi: commercio di sangue
umano.</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"> Vogliamo
pace, e perciò disarmo. I movimenti per la pace dovranno arrivare a
vietare non solo le armi atomiche, sempre puntate sul genere umano, ma tutte le armi. </span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Come
è vietato uccidere, è vietato possedere una pistola. A che serve? A
uccidere. Non sa fare altro. Si fa pagare per uccidere.</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"> Noi
disarmati rischiamo meno di chi è armato. Lo stato disarmato rischia
meno dello stato armato, e superarmato.</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"> Da
una invasione (finanziaria? territoriale?) un popolo intelligente e
addestrato si difende meglio, con meno dolore e meno vittime, con la
resistenza nonarmata e nonviolenta, che con l'esercito. Conoscere la
storia vera delle resistenze nonarmate e nonviolente, ci libera
dall'immagine della guerra regina della storia.</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"> L'esercito
è pericoloso per chi ce l'ha. Ed è uno spreco enorme, a danno della
vita e della dignità di tutti. </span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"> Non
licenziare i militari, ma addestrarli alla difesa civile: per esempio
distribuire i vaccini (se vi piace, con la piuma sul cappello).</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"> L'umanità
soffre il travaglio del parto, della propria realizzazione vera. Noi
anticipiamo col desiderio, con la ragione, con l'azione, col
dialogo tra le culture, con l'ascolto delle vittime, la realizzazione
umana.</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"> Come
sarà una società e una politica nonviolenta? Gandhi dice di non
poterlo prevedere nei dettagli: <<Ad una persona che non ha mai
visto le regioni artiche, una loro descrizione, per quanto precisa,
può dare un'idea molto vaga. Lo stesso avviene per l'</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>ahimsa</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">>>.
<<Lo stato nonviolento non avrà esercito, ma probabilmente
avrà ancora bisogno di una polizia. Questo, lo confesso - dice
Gandhi - è un sintomo dell'imperfezione del mio ahimsa, ma le sue
file saranno composte da seguaci della nonviolenza. Questi saranno i
servitori e non i padroni del popolo>>. <<La forza di
polizia disporrà di alcune armi, ma ne farà uso solo raramente, se
non addirittura affatto. Di fatto i poliziotti saranno dei
riformatori>>. << L'India sta cercando di sviluppare una
vera democrazia, ossia libera dalla violenza, perché la democrazia e
la violenza non possono coesistere>> (Testi di Gandhi raccolti
e indicati nel mio </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Esperimenti
con la verità. Saggezza e politica di Gandhi</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">,
Pazzini 2005, p. 72).</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Pensiamo
e lavoriamo insieme. </span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"> Enrico
Peyretti (7 dicembre 2021)</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p class="western" style="margin-bottom: 0.2cm;"><span style="color: navy;"><span lang="zxx"><span style="color: #375565;"><span style="font-family: Open Sans, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="text-decoration: none;">«Dobbiamo
vigilare contro l’acquisizione di un’ingiustificata influenza da
parte del complesso militare-industriale, sia palese che occulta. Non
dobbiamo mai permettere che il peso di questa combinazione di poteri
metta in pericolo le nostre libertà e processi democratici.
Soltanto un popolo di cittadini allerta e consapevole può trovare
un adeguato compromesso tra l’enorme macchina industriale e
militare di difesa e i nostri metodi e fini pacifici, in modo che
sicurezza e libertà possano prosperare assieme».</span></span></span></span></span></span></p>
<p class="western" style="margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;"><br />
</p>
<p class="western" style="margin-bottom: 0.5cm;"><em><span style="color: #375565;"><span style="font-family: Open Sans, sans-serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i><b>Dwight
D. Eisenhower, </b></i></span></span></span></em><span style="color: #375565;"><span style="font-family: Open Sans, sans-serif;"><span style="font-size: xx-small;"><b>Presidente
degli Stati Uniti d’America <br />
Discorso di addio alla
nazione, 17 gennaio 1961</b></span></span></span></p>
<p class="western" style="margin-bottom: 0.2cm;"><br />
<br />
</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-42361773038451466492021-12-12T10:26:00.002-08:002021-12-12T10:26:55.756-08:00<p> <b style="font-family: "Times New Roman", Times, serif; font-size: 14pt;">Libri</b></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><b>Il
messaggio e i tempi</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><span lang="it-IT">Luigi
Bettazzi: "</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><span lang="it-IT"><i>Sognare
eresie. Fede, amore e libertà</i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 12pt;"><span lang="it-IT">"
(Edizioni Dehoniane, Bologna 2021, pp. 165, euro 12,00)</span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">Per
il cammino sinodale della Chiesa, questo libro è importante. Il
vescovo Luigi Bettazzi compie 98 anni. Scrive un libro all'anno per
tenersi vivo e continuare a svilupparsi. In questo </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT"><i>Sognare
eresie</i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">
propone il senso vero di "eresia" (scelta, preferenza):</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">
«scegliere la formulazione di verità tradizionali in modo nuovo,
più agevolmente comprensibile e coinvolgente nella mentalità di
oggi» (p. 7). Così, affronta problemi di interpretazione nel primo
e nel secondo Testamento, nella persona di Gesù, nella nostra vita
cristiana, negli esiti ultimi della nostra esistenza.</span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">Come
intendere i racconti della creazione, del peccato originale,
dell'elezione di un popolo, della violenza religiosa? La ragione
analizza la realtà, l'intelligenza intuisce i valori (p. 14). I
vangeli sono scritti «con parole che vanno comprese nel significato
che ad esse davano gli scrittori» (p. 31). Così si interpretano
sempre meglio tanti passi del «gioioso annuncio». Incarnazione,
Trinità, amore, gioia, il dolore, la teologia del sacrificio
espiatorio, sono discusse e spiegate qui in modo serio e semplice,
così da risultare </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">un
catechismo aggiornato per chi si interroga sui contenuti della fede
cristiana. </span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 14pt;">Gesù
è salvatore di tutti: ma chi non è battezzato? Che ne è del limbo
tradizionale? Basta la fede? Bettazzi intende che, poiché ogni
persona nasce nella grazia (non nel peccato), basta credere, cioè
essere aperti a Dio e agli altri, per avere la vita eterna (cfr p.
72-76). </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">Che
cosa è il Regno di Dio, annunciato da Gesù? </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">Viene</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">
alla fine di tutto? No, è già in mezzo a noi, è l'umanità
descritta nelle beatitudini, aperta a Dio, che è amore e
misericordia. La Chiesa è composta dai "convocati",
comunità di credenti collegate tra loro. Si formano i vari
ministeri-servizi. Col tempo, dopo Teodosio, la Chiesa diventa
l'istituzione che conosciamo, e il papa, con lo Stato pontificio,
darà alla Chiesa "un volto anche politico", con le
relative scissioni, in Oriente e poi in Europa. La sua forma è
"piramidale" fino al Concilio Vaticano II, che </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">«</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">rovescia
la piramide ponendo al vertice il popolo di Dio</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">».
La gerarchia ha il compito «non di comandare ma di servire». </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">È</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">
il contrario del clericalismo che papa Francesco deplora come grande
male della Chiesa, e anche di quella emarginazione della donna
ereditata dal mondo ebraico. </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">
Allora, </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">«forse
si potrà ripensare a nuove impostazioni ministeriali», come fece la
Chiesa primitiva aprendosi "alle genti" e battezzando i non
circoncisi, su cui era sceso lo Spirito santo prima dell'acqua del
battesimo ( Atti degli Apostoli, cap. 10). Purché si veda che la
tradizione non è bloccata sul passato, ma inserisce la verità di
sempre nel mondo che si evolve (pp. 76-94).</span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">È</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">
paradossale che si vedano come eresia anche alcuni modi di pregare.
L'Autore scrive sulla preghiera con solidi appoggi biblici ed
esperienze semplici e preziose. Tra l'altro ripropone la tradizione
della </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT"><i>lectio
divina</i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">,
anche indicando il metodo pratico: lettura, meditazione,
contemplazione. Nella preghiera, l'amore per Dio e il desiderio di
lui, se è sincero, comporta l'amore per i fratelli, specialmente se
bisognosi. E richiede l'umiltà, richiede la pace con gli altri -
«vai prima a riconciliarti...» - ed è vera anche se silenziosa,
nello Spirito santo, nella gratitudine. </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">È</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">
farci umanità in ascolto di Dio. E confida: «Spero sempre di
intuire un Gesù che mi sorride» (p. 108). La preghiera eterna di
Gesù risorto è la nostra preghiera. Gesù assicura che il Padre
darà lo Spirito santo a quelli che glielo chiedono (Luca 11,13). </span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;">Gesù,
morto per amore, è vivo, «uscito dal tempo», ma resta a pregare
con la sua Chiesa. L'eucaristia «non è tanto il rito che ci dà la
presenza reale davanti a cui poi pregheremo» (...), ma «è appunto
la nostra grande preghiera, perché ci unisce alla preghiera eterna
di Gesù». Perciò non si assiste, ma si partecipa, si prende parte,
perché è la preghiera di tutti, non solo del prete: sarebbe bello
che il canone fosse recitato tutti insieme, come già fanno alcune
comunità (p. 118). Paolo parla (1 Cor 11,20) di una cena del Signore
che non risulta avere un presbitero che la presieda. Esempi storici
(Giappone nel 1600; Amazzonia) mostrano che la Chiesa è popolo di
Dio anche quando la gerarchia è assente o presente solo raramente.
Si può dire che, come c'è il battesimo di desiderio, così una
comunità priva di un ministro ordinato, se rinnova il memoriale
dell'Ultima cena, rende presente Gesù con una «eucaristia di
desiderio». Perché non consentire la partecipazione all'eucaristia
in un'altra confessione cristiana? Sarebbe un'efficace esperienza di
ecumenismo. Eresia? Semmai un sogno, un auspicio (p. 122). «La
priorità del popolo di Dio sulla gerarchia dovrebbe sconfiggere ogni
rivalsa di clericalismo, cioè di predominio del clero sui fedeli».</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;">Venendo
poi alle "eresie sociali" - sempre secondo coscienza, nella
quale principalmente incontriamo Dio, secondo il Concilio - l'Autore
percorre la propria esperienza: educato alla sottomissione, poi la
Fuci, gli studi critici, il Concilio, infine la presidenza di Pax
Christi, che lo impegnò sul tema e l'azione per la pace, con la
presenza anche in paesi sofferenti per guerre e dittature, poi con
l'iniziativa di un dialogo umano e civile con Berlinguer. Altre più
recenti "eresie" di Bettazzi sono più note: l'offerta,
proibita dal Vaticano, di darsi ostaggio per la liberazione di Aldo
Moro; la fama di essere vescovo di sinistra (lui dice "vescovo
mancino"...).</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">Ultimissime
eresie? Riflessioni aggiornate su morte, eternità, vita nuova,
giudizio finale, paradiso, inferno, corpo spirituale, purgatorio,
indulgenze, ecc. Siamo tutti eretici, se eresia significa scelta,
perché l'essere umano ha il potere e il dovere di scegliere, entro
dati limiti reali, evitando sia la volontà di dominio, sia la
sottomissione a forze dominanti. Che cosa è veramente la libertà?
Non indifferenza, ma libertà di realizzarsi, libertà di amare. La
mia libertà implica la libertà degli altri. La libertà degenera
nel «populismo come derivazione incestuosa della democrazia»,
quando si accampano diritti senza doveri. Un caso significativo è
quello dell'aborto, per il quale si ottiene la non punibilità.
L'embrione è già un essere umano? C'è chi lo ritiene solo una
parte della madre. La legge italiana distingue tra i primi mesi e gli
ultimi. Oggi si ritiene che l'ovulo appena fecondato sia un essere
umano allo stato potenziale, subordinato, nell'opinione comune,
all'umanità pienamente attuale della madre. Oggi il magistero della
Chiesa sposa, almeno per precauzione, la prima tesi: l'ovulo
fecondato è un essere umano. Ma c'è una questione stimolante: circa
il 40% degli ovuli fecondati viene disperso prima dell'insediamento
nell'utero. </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">È</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">
possibile che la natura condanni quasi metà dei progetti-uomo a
fallire? Il teologo Enrico Chiavacci proponeva l'umanizzazione al
formarsi della corteccia cerebrale (secondo-terzo mese), e
all'accoglienza dalla madre, che impersona l'umanità. La Chiesa
dovrebbe essere consapevole della grande differenza tra le situazioni
(contraccezione, aborti) in cui è in gioco l'inizio di una vita
umana. Dio non ci comanda solo un ordine di cose dettato dalla
ragione, ma ci apre all'intuizione più ampia, all'amore generoso.</span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">Lo
scopo di questo scritto, conclude l'Autore, è ascoltare
interrogativi e idee di molte persone, nella comunità cristiana. La
tradizione è dinamica, perché l'umanità è multiforme e in
costante sviluppo. I profeti disturbano perché vedono avanti. Il
solo parlare di quelle intuizioni ha fatto emarginare l'Autore, il
quale, all'età che ha, vorrebbe, anche con fatica, proporle al
discernimento della comunità. </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">È</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">
misterioso il rapporto tra la nostra limitata libertà e
l'onniscienza di Dio: noi sappiamo che siamo responsabili e che Dio
non soffoca, ma aiuta la nostra libertà, sostenuta e accresciuta
dallo Spirito Santo. La "religione" ha il compito di
portare questo messaggio fondamentale nella storia, e </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">«perciò
corre il rischio di identificarlo con le modalità temporanee» , di </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">«rendere
perenne ma fragile ciò che è funzionale a quel tempo e a quella
umanità». Siamo creati per realizzare la nostra libertà, che
cresce in ogni momento, e sarà il nostro io per sempre. </span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.5cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 14pt;">Enrico
Peyretti, 18 novembre 2021</span></span></p><p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Libri</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Il
messaggio e i tempi</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">Luigi
Bettazzi: "</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Sognare
eresie. Fede, amore e libertà</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">"
(Edizioni Dehoniane, Bologna 2021, pp. 165, euro 12,00)</span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.5cm; widows: 0;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">Per
il cammino sinodale della Chiesa, questo libro è importante. Il
vescovo Luigi Bettazzi compie 98 anni. Scrive un libro all'anno per
tenersi vivo e continuare a svilupparsi. In questo </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Sognare
eresie</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
propone il senso vero di "eresia" (scelta, preferenza):</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
«scegliere la formulazione di verità tradizionali in modo nuovo,
più agevolmente comprensibile e coinvolgente nella mentalità di
oggi» (p. 7). Così, affronta problemi di interpretazione nel primo
e nel secondo Testamento, nella persona di Gesù, nella nostra vita
cristiana, negli esiti ultimi della nostra esistenza.</span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.5cm; widows: 0;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">Come
intendere i racconti della creazione, del peccato originale,
dell'elezione di un popolo, della violenza religiosa? La ragione
analizza la realtà, l'intelligenza intuisce i valori (p. 14). I
vangeli sono scritti «con parole che vanno comprese nel significato
che ad esse davano gli scrittori» (p. 31). Così si interpretano
sempre meglio tanti passi del «gioioso annuncio». Incarnazione,
Trinità, amore, gioia, il dolore, la teologia del sacrificio
espiatorio, sono discusse e spiegate qui in modo serio e semplice,
così da risultare </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">un
catechismo aggiornato per chi si interroga sui contenuti della fede
cristiana. </span></span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.5cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: medium;">Gesù
è salvatore di tutti: ma chi non è battezzato? Che ne è del limbo
tradizionale? Basta la fede? Bettazzi intende che, poiché ogni
persona nasce nella grazia (non nel peccato), basta credere, cioè
essere aperti a Dio e agli altri, per avere la vita eterna (cfr p.
72-76). </span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.5cm; widows: 0;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">Che
cosa è il Regno di Dio, annunciato da Gesù? </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">Viene</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
alla fine di tutto? No, è già in mezzo a noi, è l'umanità
descritta nelle beatitudini, aperta a Dio, che è amore e
misericordia. La Chiesa è composta dai "convocati",
comunità di credenti collegate tra loro. Si formano i vari
ministeri-servizi. Col tempo, dopo Teodosio, la Chiesa diventa
l'istituzione che conosciamo, e il papa, con lo Stato pontificio,
darà alla Chiesa "un volto anche politico", con le
relative scissioni, in Oriente e poi in Europa. La sua forma è
"piramidale" fino al Concilio Vaticano II, che </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">«</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">rovescia
la piramide ponendo al vertice il popolo di Dio</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">».
La gerarchia ha il compito «non di comandare ma di servire». </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">È</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
il contrario del clericalismo che papa Francesco deplora come grande
male della Chiesa, e anche di quella emarginazione della donna
ereditata dal mondo ebraico. </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
Allora, </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">«forse
si potrà ripensare a nuove impostazioni ministeriali», come fece la
Chiesa primitiva aprendosi "alle genti" e battezzando i non
circoncisi, su cui era sceso lo Spirito santo prima dell'acqua del
battesimo ( Atti degli Apostoli, cap. 10). Purché si veda che la
tradizione non è bloccata sul passato, ma inserisce la verità di
sempre nel mondo che si evolve (pp. 76-94).</span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.5cm; widows: 0;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">È</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
paradossale che si vedano come eresia anche alcuni modi di pregare.
L'Autore scrive sulla preghiera con solidi appoggi biblici ed
esperienze semplici e preziose. Tra l'altro ripropone la tradizione
della </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">lectio
divina</span></i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">,
anche indicando il metodo pratico: lettura, meditazione,
contemplazione. Nella preghiera, l'amore per Dio e il desiderio di
lui, se è sincero, comporta l'amore per i fratelli, specialmente se
bisognosi. E richiede l'umiltà, richiede la pace con gli altri -
«vai prima a riconciliarti...» - ed è vera anche se silenziosa,
nello Spirito santo, nella gratitudine. </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">È</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
farci umanità in ascolto di Dio. E confida: «Spero sempre di
intuire un Gesù che mi sorride» (p. 108). La preghiera eterna di
Gesù risorto è la nostra preghiera. Gesù assicura che il Padre
darà lo Spirito santo a quelli che glielo chiedono (Luca 11,13). </span></span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.5cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Gesù,
morto per amore, è vivo, «uscito dal tempo», ma resta a pregare
con la sua Chiesa. L'eucaristia «non è tanto il rito che ci dà la
presenza reale davanti a cui poi pregheremo» (...), ma «è appunto
la nostra grande preghiera, perché ci unisce alla preghiera eterna
di Gesù». Perciò non si assiste, ma si partecipa, si prende parte,
perché è la preghiera di tutti, non solo del prete: sarebbe bello
che il canone fosse recitato tutti insieme, come già fanno alcune
comunità (p. 118). Paolo parla (1 Cor 11,20) di una cena del Signore
che non risulta avere un presbitero che la presieda. Esempi storici
(Giappone nel 1600; Amazzonia) mostrano che la Chiesa è popolo di
Dio anche quando la gerarchia è assente o presente solo raramente.
Si può dire che, come c'è il battesimo di desiderio, così una
comunità priva di un ministro ordinato, se rinnova il memoriale
dell'Ultima cena, rende presente Gesù con una «eucaristia di
desiderio». Perché non consentire la partecipazione all'eucaristia
in un'altra confessione cristiana? Sarebbe un'efficace esperienza di
ecumenismo. Eresia? Semmai un sogno, un auspicio (p. 122). «La
priorità del popolo di Dio sulla gerarchia dovrebbe sconfiggere ogni
rivalsa di clericalismo, cioè di predominio del clero sui fedeli».</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.5cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Venendo
poi alle "eresie sociali" - sempre secondo coscienza, nella
quale principalmente incontriamo Dio, secondo il Concilio - l'Autore
percorre la propria esperienza: educato alla sottomissione, poi la
Fuci, gli studi critici, il Concilio, infine la presidenza di Pax
Christi, che lo impegnò sul tema e l'azione per la pace, con la
presenza anche in paesi sofferenti per guerre e dittature, poi con
l'iniziativa di un dialogo umano e civile con Berlinguer. Altre più
recenti "eresie" di Bettazzi sono più note: l'offerta,
proibita dal Vaticano, di darsi ostaggio per la liberazione di Aldo
Moro; la fama di essere vescovo di sinistra (lui dice "vescovo
mancino"...).</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.5cm; widows: 0;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">Ultimissime
eresie? Riflessioni aggiornate su morte, eternità, vita nuova,
giudizio finale, paradiso, inferno, corpo spirituale, purgatorio,
indulgenze, ecc. Siamo tutti eretici, se eresia significa scelta,
perché l'essere umano ha il potere e il dovere di scegliere, entro
dati limiti reali, evitando sia la volontà di dominio, sia la
sottomissione a forze dominanti. Che cosa è veramente la libertà?
Non indifferenza, ma libertà di realizzarsi, libertà di amare. La
mia libertà implica la libertà degli altri. La libertà degenera
nel «populismo come derivazione incestuosa della democrazia»,
quando si accampano diritti senza doveri. Un caso significativo è
quello dell'aborto, per il quale si ottiene la non punibilità.
L'embrione è già un essere umano? C'è chi lo ritiene solo una
parte della madre. La legge italiana distingue tra i primi mesi e gli
ultimi. Oggi si ritiene che l'ovulo appena fecondato sia un essere
umano allo stato potenziale, subordinato, nell'opinione comune,
all'umanità pienamente attuale della madre. Oggi il magistero della
Chiesa sposa, almeno per precauzione, la prima tesi: l'ovulo
fecondato è un essere umano. Ma c'è una questione stimolante: circa
il 40% degli ovuli fecondati viene disperso prima dell'insediamento
nell'utero. </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">È</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
possibile che la natura condanni quasi metà dei progetti-uomo a
fallire? Il teologo Enrico Chiavacci proponeva l'umanizzazione al
formarsi della corteccia cerebrale (secondo-terzo mese), e
all'accoglienza dalla madre, che impersona l'umanità. La Chiesa
dovrebbe essere consapevole della grande differenza tra le situazioni
(contraccezione, aborti) in cui è in gioco l'inizio di una vita
umana. Dio non ci comanda solo un ordine di cose dettato dalla
ragione, ma ci apre all'intuizione più ampia, all'amore generoso.</span></span></span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.5cm; widows: 0;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">Lo
scopo di questo scritto, conclude l'Autore, è ascoltare
interrogativi e idee di molte persone, nella comunità cristiana. La
tradizione è dinamica, perché l'umanità è multiforme e in
costante sviluppo. I profeti disturbano perché vedono avanti. Il
solo parlare di quelle intuizioni ha fatto emarginare l'Autore, il
quale, all'età che ha, vorrebbe, anche con fatica, proporle al
discernimento della comunità. </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">È</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
misterioso il rapporto tra la nostra limitata libertà e
l'onniscienza di Dio: noi sappiamo che siamo responsabili e che Dio
non soffoca, ma aiuta la nostra libertà, sostenuta e accresciuta
dallo Spirito Santo. La "religione" ha il compito di
portare questo messaggio fondamentale nella storia, e </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">«perciò
corre il rischio di identificarlo con le modalità temporanee» , di </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">«rendere
perenne ma fragile ciò che è funzionale a quel tempo e a quella
umanità». Siamo creati per realizzare la nostra libertà, che
cresce in ogni momento, e sarà il nostro io per sempre. </span></span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="background: transparent; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; text-indent: 0.5cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Enrico
Peyretti, 18 novembre 2021</span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-15944832826774254992021-10-07T05:57:00.000-07:002021-10-07T05:59:37.832-07:00<p> </p><p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>6
</b></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><b>otto</b></span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>bre
2021 - Alcuni appunti sull'aborto: quando è vita umana?</b></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">Ritengo
che </span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">l'aborto
volontario sia</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">
in-giudicabile dalla società. </span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">Mi
pare chiaro,</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">
però, che s</span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">a</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">rebbe
sentito da tutti come </span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">un
triste male</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">il
</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">rigetto
del concepito soltanto per egoismo, oppure quando è già </span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">vicino
a nascere</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">,
atto </span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">più
brutto de</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">ll'abbandono
del neonato sperando che qualcuno lo raccolga, come avveniva, tra
disperazione e pietà, nella "ruota" dei conventi</span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">.
</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">R</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">itengo
anch'io che la società non possa intervenire (se non altro per
evitare mali maggiori) sulla donna </span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">nel</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">
rapporto così tanto singolare e insostituibile con il concepito. </span></span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">Ovviamente,
l'umo e la donna hanno il dovere di evitare in anticipo, come oggi è
praticamente e moralmente possibile, una gravidanza indesiderata.</span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">Eppure,
penso che la vita intrauterina (</span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">non
prima </span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">che
l'ovulo fecondato si </span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">sia
</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">annidato
nell'utero, e quindi sia cominciata davvero </span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">la
formazione di un corpo umano) </span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">sia
veramente una vita umana crescente, vita di una persona umana in
cammino. </span></span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">Anche
noi vecchi continuiamo a nascere, nell'utero dell'umanità che ci
sorregge, ci nutre, ci porta e sopporta, per un certo tempo, poi ci
consegna al tempo, ad altro, forse ad un altro tipo di vita, come
tutte le culture umane per lo più hanno pensato. Viviamo sempre da
nascituri. La stessa parola "natura", che pare la
contrazione di "nascitura", suggerisce l'idea di nascita
continua, come propone la teoria dell'evoluzione naturale continua.</span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">Ci
dice la psicologia che noi abbiamo tutti memoria profonda e
costitutiva, felice o meno felice, di quel tempo vissuto dentro
nostra madre, in un rapporto vitale e personale con lei e col suo
mondo. E' stato un tempo della nostra vita. La nostra personale
umanità, la nostra "persona", è cominciata davvero in
quel tempo. Noi siamo nati non solo nel momento di uscire dall'utero
e dalla vagina, ma già nella preparazione e desiderio, o timore, di
uscire. Le nostre esperienze fisiche e psichiche pre-natali, positive
o negative, costituiscono il fondo originario della nostra psiche,
sono già un tempo della nostra vita umana. In quel periodo di tempo
siamo già persona umana. Quel tempo - mi pare che la psicologia ce
lo dica chiaro - costituisce un vero primo tempo</span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">
</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">della
nostra storia psicologica, della nostra personalità in cammino:
siamo già soggetti con una iniziale sensibilità psichica
propriamente umana. </span></span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">Mi
piace dire che abbiamo tutti nell'ombelico la firma carnale della
mamma,</span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">
memoria</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">
del tempo vissuto in lei, cicatrice dell'unità e del distacco, e mi
piace vedere d'estate le ragazze che lo portano scoperto, come un
punto bello del loro corpo, né vergognoso né esibizionista. </span></span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">Mi
piace anche pensare che abbiamo vissuto, e abbiamo nel fondo della
psiche, un trauma simile a quello che sarà il nostro morire: un
uscire nel freddo e nell'ignoto, </span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">ma
non nel nulla. Ci siamo accorti allora, forse con sgomento, oppure
con senso di liberazione, di cambiare casa: non siamo nati dopo la
nascita, eravamo già vivi, con impressioni umane, che abbiamo ancora
dentro. Nascere è un atto della vita, non l'inizio primissimo della
vita. Comunque, se abbiamo vissuto e ricordiamo inconsapevolmente ma
profondamente quel tempo, eravamo la persona che siamo oggi, che ha
vissuto tutto il tempo successivo sulla base di quel tempo, di quei
mesi in comunione intima con la mamma, con l'umanità che ci ha
preceduto e ci ha accolti e riforniti di vita. </span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">Non
sono donna, non sono madre, non ho né concepito, né partorito, né
abortito. Non voglio giudicare. Ma sono, come tutti, uno che, dentro
una donna, si è progressivamente formato fino ad uscirne, come atto
e distacco in un cammino davvero cominciato grazie a lei (e ad un
padre) e al suo lavoro, dentro il suo corpo, sul mio corpo e sulla
mia psiche. </span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">Il
momento in cui il concepito diventa persona umana è, secondo una
tesi, il momento in cui sarebbe in grado di </span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><u>respirare
autonomamente</u></span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">,
se venisse staccato dal corpo della madre. La domanda è: ma prima di
questo momento di relativa autonomia vitale, non c'è già una vita
psichica di tipo umano, che rimane nel profondo della nostra
successiva coscienza?</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">Anche
dopo la nascita, dopo il distacco corporeo, quando ho cominciato
effettivamente a respirare da solo, ero ancora incompiuto: e quando
sarei compiuto? Oggi, a 86 anni, sono forse compiuto? Nei nove mesi
non ero solo un "futuro possibile ma incompiuto", come dice
qualcuno: a me pare chiaro che ero un essere umano in formazione. Se
ci pensiamo anche oggi come "nascituri", sempre in via di
nascere, riconosciamo il nascituro come un vero essere umano. Da
quale momento?</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">Il
nostro "nascere" sta essenzialmente nel poter fare a meno
fisicamente degli altri perché sappiamo procurarci l'aria da soli?
Non è un po' poco?</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">E
mi pare che non valga dire che, nell'utero, non abbiamo vita
autonoma, ma completamente dipendente e collegata di necessità alla
vita della madre, al suo respiro. Siamo forse vita autonoma dopo la
nascita? E' sufficiente avere la capacità di respirare per essere
vita autonoma? Per molti mesi e anni, non viviamo neppure
fisicamente, e neppure psicologicamente, una vita umana, se altri (la
madre o altri) non ci nutrono, non ci toccano come corpo, non ci
guardano negli occhi, non ci parlano e non ci sorridono. </span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">Gli
psicologi citano il celeberrimo "esperimento" di Federico
II </span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">«</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">che
diede ordine di occuparsi dei bisogni materiali di un gruppo di
bambini - nutrirli e pulirli - limitando al massimo ogni contatto
fisico, vocale e visivo con essi. Morirono tutti</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">»</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">
(cfr Servitium, </span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i>Il
vuoto</i></span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">,
n. 253, luglio-settembre 2021, p. 56, nell'articolo "Sul senso
di vuoto e di perdersi nel vuoto"). Quei bambini sapevano
respirare ma morirono per un altro soffocamento.</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">Quindi,
noi, anche già nati dalla mamma, in realtà siamo ancora nel grembo
dell'umanità, indefinitamente: nessuno vive, anche da adulto, se non
è "nutrito" dalla relazione umana. Il "respiro"
non è solo l'andare e venire dell'aria nei polmoni dell'individuo,
ma è - come diciamo abitualmente - la buona o sufficiente relazione
vitale con i nostri simili vicini. Il vecchio abbandonato o
accantonato come come un rottame, decade al di sotto della vita
umana, come un bambino abortito. Il recluso nella solitudine,
soffoca, anche se ha buoni polmoni. Lo schiavo schiacciato nel
lavoro, non respira. George Floyd, soggetto ad un potere legale
violento, è morto di soffocamento fisico, ma anche morale, di offesa
alla sua persona assoggetta: </span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">«Non
posso respirare».</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">E
ciò va detto con tutte le riserve, con tutto il rispetto e il
non-giudizio sulle vicende intime e personali-relazionali della
donna-madre, in quella formazione così immedesimata nella sua
persona. Si capisce bene che la società, e la legge di tutti, ci
"veda" solo quando siamo nati, e ci identifichi con la data
di nascita, ma noi sappiamo bene, e lo sa ogni madre, che "eravamo"
anche prima di nascere. Questo non assolutamente per ristabilire un
controllo della legge sociale sulla gravidanza, e sulla donna
gravida, ma semplicemente - e non è poco - per sapere, tutti
insieme, chi siamo, quando siamo, come siamo, e che siamo tutti e
ciascuno nelle mani degli altri, e che c'è un'umanità anche dove
non la vediamo ancora. </span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">Non
è forse lo straniero, il "selvaggio", l'incapace, per la
nostra cecità umana, un non-ancora-nato? Scoprendo l'America noi
civili dicevamo che quelli non avevano l'anima, lo spirito, il
respiro. Allora davvero siamo noi i "non ancora umani"
quanto alla capacità di riconoscimento del volto del "prossimo"!
Siamo esseri che hanno bisogno di "rinascere" per diventare
umani. </span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">Possiamo
vedere nel nascituro-nascente (che siamo tutti) quell' "uomo
inedito" di cui Ernesto Balducci ci ha parlato profeticamente?
La donna-madre è il simbolo vivo della intera umanità che ci ha
concepito e avviato alla vita, responsabili, nei nostri limiti e
possibilità, gli uni degli altri, non staccati gli uni dagli altri,
vitalmente dipendenti gli uni dagli altri, come il concepito e il
neonato dipendono dalla mamma e dalla famiglia umana. Ci aiuteremo
tutti, maternamente, a nascere, a continuare a nascere? Siamo tutti
madri, gli uni degli altri.</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">La
legge italiana sull'aborto, che anche legislatori cristiani (come
Raniero La Valle) hanno contribuito a formulare, non legittima
semplicemente l'aborto, ma lo "depenalizza" rispetto alla
precedente penalizzazione, inefficace e causa di altri mali. Quindi
la legge non istituisce un "diritto" della donna sul
concepito (come afferma un femminismo estremo), perché non c'è
alcun diritto di una persona su un'altra persona, e semmai un dovere
di cura che abbiamo tutti verso tutti. Ma c'è un diritto della donna
a non essere giudicata, e ad essere assistita sanitariamente, in
questa decisione personale sulla sua intera possibilità di portare a
compimento il frutto umano concepito: possibilità che solo lei - ma
non lasciata sola in questa responsabilità - può valutare e
decidere.</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">Ricordiamo
che Etty Hillesum, donna di altissima sensibilità spirituale, decise
di abortire, drammaticamente, nel tempo di guerra, consapevole della
vicina deportazione, sapendo di malattie ereditarie in famiglia, per
non </span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">«</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">aggiungere
un altro infelice a quelli che già vivono su questa terra</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">»</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">
(</span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><i>Diario
1941-1943</i></span></span></span></span><span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">,
Adelphi 1985, pp. 81-85).</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">Papa
Francesco, recentemente e più di una volta, ha usato un linguaggio
che molti hanno giudicato troppo duro verso le donne, per dire
sostanzialmente le cose espresse qui. Forse ha dovuto concedere
qualcosa alla pressione dei conservatori ecclesiastici duri, quelli
della legge superiore alla persona (al contrario di quel che diceva
Gesù), oppure forse pensa veramente così. Quelle parole - omicidio,
sicari - crediamo che vadano commisurate non solo alla misericordia,
ma alla realtà difficile e alle condizioni in cui una donna diventa
o non diventa madre: realtà che, specialmente un uomo, deve guardare
con immensa delicatezza, e distanza rispettosa.</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit, serif;"><span style="font-size: small;">***
E. P. </span></span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.53cm;">
<span style="color: #333333;"> </span>
</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-52162343495020896962021-09-26T11:45:00.000-07:002021-09-26T11:45:20.303-07:00<p> </p><h1 class="post-title" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #fc7100; direction: ltr; font-family: "PT Sans"; font-size: 20px; line-height: 1.1; margin: 0px 0px 10px; padding: 0px; text-rendering: optimizelegibility;">Dibattito sul post-teismo: il primo è stato Gesù, dice Enrico Peyretti</h1><h6 style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #585858; direction: ltr; font-family: "Helvetica Neue", Helvetica, Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 1.1; margin: 12px 0px; padding: 0px 0px 0px 15px; text-rendering: optimizelegibility;"><div class="post-meta" style="box-sizing: border-box; color: #999999; direction: ltr; float: left; font-family: Georgia; font-size: 11px; font-style: italic; line-height: 16px; margin: 0px 25px 15px 0px; padding: 0px;"><span class="author" style="background: url("../images/author-icon.png") left center no-repeat; box-sizing: border-box; margin-right: 10px; padding: 5px 0px 5px 20px;"><a href="https://www.adista.it/Redazione/articoli" style="box-sizing: border-box; color: #999999; line-height: inherit; outline: none; text-decoration-line: none; transition: all 0.1s ease-in-out 0s;" title="Vedi tutti gli articoli di questo autore">Redazione </a> di Adista</span><span class="date" style="background: url("../images/date-icon.png") left center no-repeat; box-sizing: border-box; padding: 5px 0px 5px 20px;">13/08/2021, 13:57</span></div><div class="clear" style="box-sizing: border-box; clear: both; direction: ltr; margin: 0px; padding: 0px;"></div></h6><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"><em style="box-sizing: border-box; line-height: inherit;">Non lascia tregua il pensiero di Dio, della sua esistenza, della sua identità. Perché è domanda di senso alla quale gli esseri umani, consapevoli della spiritualità di cui soli al mondo sono capaci, non possono sfuggire. Sicché il dibattito sul cosiddetto "post-teismo" non può che arricchirsi della ricerca verso, della tensione verso, senza poter qualificare la mèta finale di questo "verso". E su quale "scialuppa" imbarcarsi per prendere il largo? Enrico Peyretti sceglie la preghiera, in una accezione di cui spiega articolazioni e senso nella sua email di oggi, peraltro introdotta con questa premessa: «Ieri mi proponevo il silenzio, oggi l'ho violato con questa riflessione. Scusatemi, se volete. Enrico».</em></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"><strong style="box-sizing: border-box; line-height: inherit;"> Post-teismo e preghiera</strong></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"><strong style="box-sizing: border-box; line-height: inherit;"> Enrico Peyretti</strong></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"> Sto cercando di rileggere e meditare per me i salmi. Sono preghiera, invocazione, ringraziamento, lode, interrogazione, anche rimprovero e disperazione, cioè sono colloquio. Si parla forse a chi non ascolta, a chi non ha attenzione a me che chiamo? Sì, si chiama anche nel vuoto, se si spera che qualcuno possa forse sentire. In tutta l'umanità c'è preghiera. La preghiera lanciata dal bisognoso è follia o speranza? La speranza che un vivente cosciente, possa essere in relazione con me cosciente, è forse follia, come lo psicotico che parla al muro? Dappertutto c'è preghiera. Il desiderio è preghiera (dice S. Agostino), l'agonia è preghiera, l'esultanza felice è preghiera.</p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"> Questo che sto dicendo è un mio pregiudizio? Ha senso solo entro la fede nell'esistenza di un Dio Vivente Cosciente? Il desiderio umano è affermazione che una risposta è attesa? La sete dimostra la sorgente? No, dice Sartre. Saremmo sete dannata? Se alla nostra sete appare la speranza, o l'intuizione profonda, di un Ascolto Vivente, che chiamiamo grossolanamente Dio, mi sembra che questo Dio possa essere pensato solo come Persona, Relazione, Coscienza, Volontà di Bene. La ripulitura e purificazione dell'immagine di Dio, non può arrivare a ridurlo a energia, forza, dinamica inscritta nel mondo, senza alcuna stimolante alterità dal mondo. Quella riduzione equivale a dire: non c'è alcun dio. Perché chiami? Devi arrangiarti da solo. Un post-teismo così radicalmente riduttivo - né Persona, né Coscienza, né un Tu altro da noi comunicante con noi - sarebbe semplicemente la negazione: non-teismo, nessun dio.</p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"> Allora, dovremmo starcene soli, ognuno solo, nel deserto totale. Se così fosse, cerchiamo almeno di stare stretti tra noi in pace, senza farci del male, senza aggiungere dolore. Ma che cosa è il desiderio di giustizia e pace, in lotta col mio istinto di sopravvivenza (cioè, in caso di conflitto, voglio vivere io più di te: mors tua vita mea) e voglia di sopraffazione? Chi disturba la mia e tua selvaggia natura col desiderio coraggioso della non facile pace giusta? E' un'idea della vita superiore alla mia prima idea naturale, che è il selvaggio sopravvivere. Chi mi chiama oltre il mio primo istinto, in un vivere più vivo, non impastato di morte, come è la figura dell'uomo armato contro l'uomo?</p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"> L'Uomo davvero più vivo e più coraggioso nell'amare, e nel mostrare quella vita più viva, ha accettato di soffrire e di morire nell'ignominia e nella tortura, per affermare la verità di quella vita più viva (vita eterna, la chiamano i vangeli, cioè: vita che non muore). "Dio nessuno lo ha mai visto": l'uomo Gesù di Nazareth che lo spiega, ce lo mostra, ce lo rende presente, con sentimento e immagini lontane da quel teismo imperativo e opprimente che i post-teisti giustamente combattono. L'immagine di Dio in Gesù è forza di Vita-più-viva, eppure ben più personale, cosciente, comunicante, parlante più del dio ridotto a energia, come del dio aristotelico, "atto puro", lontanissimo e assente, ma entrato invadente nella predicazione della potenza ecclesiastica, che ne fa puntello del proprio potere. Gesù ha mostrato un Dio datore di vita, radicalmente diverso dal dio-potenza schiacciante, che giustamente vogliamo decostruire, e dal dio-strumento del potere religioso.</p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"> Il post-tesimo lo ha già fatto Gesù, e ne ha testimoniato la verità accettando di morire per fedeltà al suo messaggio, e per amore di noi destinatari del messaggio di liberazione e di vita nuova. Il suo Spirito riempie la terra e l'umanità, ben al di là dei confini religiosi, eppure ha bisogno che lo raccogliamo sempre di nuovo nella sua chiarezza luminosa. Dio ha novantanove nomi ma il suo più vero non lo conosciamo: ad esso ci avviciniamo balbettando Vita, Bene, Luce, Origine, Parola. Per Gesù, nel suo linguaggio, è Padre materno.</p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"></p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: "Open Sans"; font-size: 13px; line-height: 25px; margin: 0px 0px 17px; padding: 0px; text-align: justify;"> La cosa importante, vitale, è che andando "oltre" Dio e le religioni, nelle forme dominanti, dopo tutti i "post", non ci mettiamo noi "dopo" Dio, cioè non lo mettiamo alle nostre spalle. Anche se tutto dubitativo, ignoto (come quello che vede Paolo nell'Areòpago di Atene), archiviato, accusato, negato, è cosa sana che rimanga a noi come interrogativo, perché nessun'altra domanda ci porta e ci sporge così tanto "oltre" noi stessi, quindi anche ognuno di noi "verso" l'altro nel renderci rispetto e giustizia, cioè possibilità di vivere, e di crescere nella vita. Proviamo non solo a rimuginare nella mente il problema, ma anche, se vogliamo, proviamo a chiamare verso l'orizzonte, con la preghiera, non quella rituale e celebrativa, ma quella interrogativa. Forse è la più ascoltata.</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-21439735537666951912021-09-25T22:59:00.002-07:002021-09-25T22:59:25.047-07:00<p> </p><p class="western">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>21 07-08 DOSSIER SUL
POST-TEISMO nn. 1-</b></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><b>21</b></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>
(2 luglio – 1</b></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><b>3
</b></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>agosto
2021)</b></span></p>
<p class="western"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><b>1 –
Oltre Dio , scheda di Beppe Pavan</b></span></p>
<p class="western"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-weight: normal;">(da
</span></span><span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="mailto:fogliocdbpinerolo@gmail.com"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-weight: normal;">fogliocdbpinerolo@gmail.com</span></span></a></u></span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-weight: normal;">
, nel numero di luglio-agosto 2021 ;
</span></span><span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.cdbpinerolo.it/"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-weight: normal;">www.cdbpinerolo.it</span></span></a></u></span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-weight: normal;">
)</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: x-small;">Non
è un’affermazione blasfema, per molti motivi. Comincio dal fatto
che si tratta del titolo del 4°<br />
volume, pubblicato da
Gabrielli, della serie “Oltre le religioni”, che dal seminario
nazionale di<br />
Rimini 2017 tiene desta l’attenzione mia e di
molti e molte nelle Cdb, e non solo.<br />
Il secondo motivo, infatti,
è legato alle cose dette, durante la presentazione sul canale
Youtube<br />
dell’editore il 15 giugno scorso, da Claudia Fanti e
Paolo Scquizzato: una donna e un uomo che a<br />
questi temi stanno
dedicando attenzione appassionata.<br />
Il terzo motivo ce lo offre
Paolo Scquizzato, che è prete... e questo, scusate se lo dico, non è
una<br />
cosa da poco. Certo, può essere sorprendente, soprattutto
se pensiamo ancora che a parlare di Dio<br />
siano titolati i preti e
chi si occupa professionalmente di teologia. Ma questa – le cose
che ho sentito<br />
quella sera, intendo – è davvero una notizia
importante: che lui e l’altro “don” Paolo, che moderava<br />
il
confronto tra i due, stiano camminando sui sentieri del post-teismo
con convinzione. E con noi.<br />
Mentre scrivo queste brevi
considerazioni non ho ancora letto il libro... ma mi prendo la
libertà – e<br />
la responsabilità – di trascrivere alcuni dei
pensieri che si sono fissati in me dalle loro parole.<br />
1. “Non
c’è più bisogno di un Dio personale e creatore... il post-teismo
ci aiuta a superare le<br />
grandi narrazioni mitiche, e il dualismo,
cominciando da naturale/soprannaturale...”. Il Dio<br />
“personale”
è quello a cui la dottrina patriarcale attribuisce tutte le qualità
positive della “persona<br />
umana” elevate al massimo grado,
impossibile per l’umano: onnipotente, onnisciente,
infinito,<br />
eterno, perfetto, ottimo, ecc...<br />
2. “Non c’è
più nessun Dio lassù”, responsabile di ogni foglia che si muove
e, soprattutto, del<br />
bene e del male. Il male è intrinseco alla
realtà, alla nostra esistenza finita e fragile: “potremmo<br />
smettere
di chiamarlo ‘male’...”, superando così anche il dualismo
bene/male di cui addossiamo<br />
sempre la responsabilità a
“qualcuno” di esterno a noi: al demonio e, in ultima analisi, a
Dio stesso.<br />
3. Parlando della morte, vista come il male estremo
nella vita individuale, Claudia Fanti ha<br />
suggerito di
“abbracciare in modo nuovo la vita”, aiutandoci con le scoperte
della fisica quantistica,<br />
secondo cui “l’energia che ci fa
vivere non si distrugge con la nostra morte, ma passa dal
cervello<br />
individuale che muore al cosmo”. Di questa “energia
divina”, hanno ricordato i due preti, parla<br />
anche papa
Francesco al n. 80 della Laudato si’... “Dio è dentro la
realtà”.<br />
4. La preghiera, infine: “Quelle domande alla
divinità non hanno più senso, perchè io sono già<br />
nel tutto”;
è questione, quindi, “di coscienza, di fare esperienza di bene”;
in modo attivo, non<br />
passivo: praticare il bene, vivere l’amore.
Così pure, ha continuato Scquizzato “non chiederò più
la<br />
salvezza, perchè sono già salvo... sono divino”, posso
dire con Gesù: “io sono una cosa sola con il<br />
Padre”. “Non
è colpa di nessuno” ciò che succede... piuttosto “il nostro
compito è la cura”. E qui<br />
Claudia ha agganciato l’empatia,
ricordando che anche alla luce della scienza noi
siamo<br />
“interconnessi” con tutto ciò che ci
circonda.<br />
Concludo ripetendo che questi sono solo i miei appunti
da quel dialogo. Adesso leggerò il libro, che<br />
sono sicuro verrà
letto da molti e molte, anche nella mia comunità. E potremo così
approfondire<br />
temi che ci appassionano: ateismo – panteismo –
dualismo – interconnessione... oltre tutti i muri e<br />
gli
steccati eretti dalle tradizioni religiose, troppo spesso servite
come foglie di fico della volontà di<br />
dominio di “chi la sa
più lunga”.<br />
A proposito di dualismo... ce n’è uno che mi
piacerebbe veder universalmente superato: quello tra<br />
“don”
(contrazione di dominus, padrone e signore) e il suo femminile
“donna” (contrazione di<br />
domina). Mi sembra che siamo sulla
buona strada: il pensiero che successori/e dei discepoli e
delle<br />
discepole di Gesù siamo tutti e tutte ci aiuterà ad
andare “oltre le gerarchie, le caste sacerdotali, i<br />
preti”...
Anche alla luce delle gravissime decisioni che stanno prendendo in
questi giorni (le<br />
pressioni del Vaticano sul Parlamento italiano
per pretestuose modifiche al ddl Zan, l’introduzione<br />
nel
Codice di diritto canonico della scomunica automatica contro i
vescovi che ordinassero al<br />
sacerdozio delle donne e contro le
donne stesse) questi gerarchi cattolici mi appaiono sempre più<br />
degli
“usurpatori”: si sono appropriati di un potere che li accomuna ai
“capi delle nazioni” e da cui<br />
Gesù aveva messo in guardia
il suo gruppo raccomandando loro che “Tra voi non sia
così!”.<br />
Invece... Il giovedì santo celebrano l’istituzione
“divina” del loro autoistituito sacramento<br />
dell’ordine
sacro, mimando il lavaggio dei piedi ben puliti di qualche persona...
poi, nel resto<br />
dell’anno, lanciano scomuniche, discriminano,
abusano, intrallazzano con i soldi, evadono tasse...<br />
Non tutti,
per carità! Fanno anche tantissime cose buone! Sono contento di
essere amico e voler<br />
bene a tanti preti e anche a qualche
vescovo! Ma è l’istituzione, la gerarchia, il loro
ordine<br />
simbolico, totalmente e ineluttabilmente patriarcale, che
li induce in tentazione, che li mette nella<br />
condizione di
perpetrare quelle ingiustizie. Sono contraddizioni così palesi e
così denunciate nei<br />
secoli che non riesco più a credere alla
loro buona fede. Capisco la crisi esistenziale di tanti di
loro,<br />
ascolto e condivido le parole con cui denunciano le
ingiustizie dell’istituzione in cui si sono<br />
immersi per scelta
e per fare del bene... Di un’altra immersione hanno bisogno: in una
piscina di<br />
Bethesda rigeneratrice, da cui riemergano purificati
e liberi dal potere. Questo servizio, a loro e alle<br />
comunità,
possiamo e dobbiamo farlo noi, il popolo dei discepoli e delle
discepole di Gesù.<br />
Oltre le caste e le gerarchie: potrebbe
essere il tema di un prossimo volume di questa
preziosa<br />
ricerca!?<br />
Beppe Pavan</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">2
- </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>Perplessità
teologiche sul post-teismo, di Enrico Peyretti </b></span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">(pubblicato
su Adista Documenti 31 luglio 2021, p. 10-11)</span></span></span></p>
<p class="western" style="font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: x-small;">Ricevo,
e ringrazio, il </span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>foglio
della cdb di Pinerolo</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: x-small;">.
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: x-small;">Mi
sento amico, anche con amicizie personali, vicino anche se non
coincidente in tutto, con le posizioni e con le scelte delle Comunità
Di Base, che fanno un servizio-fermento tra i credenti. </span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: x-small;">Anche
da diverse altre parti (ed</span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">itore
Gabrielli; Adista) si parla oggi di questa riflessione sul
post-teismo (</span>“<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><i>Non
c’è più bisogno di un Dio personale e creatore...</i></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">"),
qui denominato "Oltre Dio", nella scheda di Bappe Pavan, in
calce. Sono interessato, ma molto perplesso. Sento il bisogno di
confronto paziente, attento, sui tempi lunghi, senza barriere
autoritarie. Dico qualcosa qui in modo rapido e semplice,
interlocutorio, nella mia debole fede, che è quella detta in Marco
9,24. </span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Penso che credere non è
pensare (opinare) che Dio esiste lassù, chissà dove, ma sentire che
un Vivente-più-vivo-di-noi ci ama, è Vita-che-dà-vita. Il nome Dio
è terribilmente equivoco. Va bene da Giove a Maradona-dios. E' ben
utilizzabile da chi vuole dominare: Gott mit uns, per dirla in
tedesco e non in latino... </span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Invece, avere fede in Dio
è sentire che siamo vivificati e amati, che un Bene Vivente precede
e accompagna la nostra vita, il nostro bisogno e il bel desiderio di
vivere. Amare, essere-per-gli-altri, è il compito vitale successivo,
perché anzitutto siamo amati da un Amore Vivente. Il Male che
imperversa ogni giorno non è così vivo e così forte, anche se ci
spaventa, e ci impegna a resistere e superarlo. </span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Credo giusto superare un
concetto metafisico di Dio (il "dio dei filosofi" di
Pascal, p. es. nel n. 556 o nel suo "memoriale": <Dio di
Abramo, di Isacco, di Giacobbe, non dei filosofi, dei dotti... Dio di
Gesù Cristo>), un essere diverso e lontano, di potenza e
arbitrio, di cui la chiesa-struttura si è fatta forte per imperare
sugli spiriti umani. Ma, nello stesso tempo, abbiamo bisogno di
accogliere molta luce dalla grande, viva, crescente Tradizione
(Gregorio Magno: "La Scrittura cresce con chi la legge"),
liberandola dall'immobilismo dottrinal-burocratico.</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">La mia perplessità sul
post-teismo (ne ho già un po' parlato con qualche amico) è,
modestamente, questa: se perdiamo in Dio il carattere personale, di
un Tu vivo, con cui abbiamo relazione di conoscenza, sim-patia
(sentire-soffrire insieme), dia-logo, ascolto ed espressione,
perdiamo semplicemente Dio, tutto Dio. C'è un ateismo serio, che
dobbiamo stimare. Un atesimo di ritorno, riduttivo, è troppo poco.
Se Dio è solo una energia, una forza, io che sono appena "un
vapore" (è sempre Pascal...) sono più di lui, perché ho
coscienza di persona. </span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Non so bene cosa
pensare del dopo-morte (ne ho 86), ma la mia fede e speranza è che
ci resti la coscienza (sentirci essere, sapere che siamo,
co-scienza). Se Dio non ci dà questo, se è energia che si spegne
con la mia caduta dalla vita, io che sono niente sono più di lui
perché so di essere, ho coscienza: questa è la nostra dignità
(anche pesante, ma è tutto). Se Dio ha coscienza, se è persona, se
è un Tu degno di sguardo e di comunicazione, se è lui che viene e
mi sollecita, e non io che ipotizzo lui, allora è Dio, è vita che
salva le vite. Gesù di Nazareth che lo ha "spiegato" così.
Altrimenti la morte è più forte di lui, come diceva il caro Paolo
De Benedetti, affermando la sua fede nella risurrezione anche dei
suoi cari amati gatti. </span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Scusate, è solo per
quella comunicazione, fragile e necessaria, che ci fa vivi, e amici.
Parliamone.</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Enrico
Peyretti</span></p>
<p class="western">
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>3
– Intervento di Claudia Fanti</b></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Caro
Enrico, </span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-weight: normal;">s</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">ono
Claudia Fanti, la co-curatrice di Oltre Dio. Ho ricevuto da Cecilia
Gabrielli la mail che hai inviato a diversi indirizzi, compreso
quello di Adista. E per prima cosa ti chiedo: è pubblicabile questa
mail? Te lo chiedo perché sto preparando un servizio con un insieme
di scambi e commenti a proposito del post-teismo, tutti
estremamente meritevoli di attenzione.</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Quello
che scrivi è da prendere assolutamente sul serio, non a caso ti ho
citato anche nella presentazione del libro. Credo che tutti e tutte
noi che ci stiamo interrogando sul tema sentiamo il bisogno di questo
"confronto paziente, attento, sui tempi lunghi, senza barriere
autoritarie" di cui giustamente parli. E di questo confronto
stai offrendo davvero un bell'esempio, considerando la pacatezza e la
benevolenza con cui esponi le tue perplessità. </span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Ovviamente
non ho risposte. Si tratta di una ricerca appena iniziata, che
nessuno sa ancora dove ci condurrà.</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Se
un punto di consenso è dato dall'esigenza di superare l'immagine
tradizione di Dio, cosa precisamente ci sia dopo questo superamento
non può essere chiaro a nessuno, e di certo ci sfuggirà per sempre.
La fisica quantistica ci insegna che la realtà ci sfugge, che
possiamo lavorare solo su modelli di realtà, i quali non sono la
realtà. E se ci sfugge la realtà, tanto più lo farà la realtà
divina. </span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Ti
ringrazio delle tue osservazioni e resto in attesa di sapere se siano
pubblicabili.</span></span></p>
<p class="western"><br />
<br />
</p>
<p class="western"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>4
– Raniero La Valle</b></span></span></p>
<p class="western"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Carissimo
Enrico, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">hai
ragione: se perdiamo in Dio il carattere personale, perdiamo
semplicemente Dio, tutto Dio. E perché ancora dirsi cristiani?
Un abbraccio, Raniero</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>5
– Gilberto Squizzato </b></span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-weight: normal;">(pubblicato
su Adusta Documenti, 31 luglio 2021, pp. 11-12)</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Carissimo
Enrico, mi sento fraternamente convocato dalla tua mail ad
argomentare la posizione che sostengo nel libro "Oltre Dio"
che hai fatto oggetto delle tue riflessioni e anche delle tue
appassionate critiche. Voglio anzitutto ricordare che si tratta di un
testo non collettivo ma redatto da diversi autori che hanno
lavorato su una stessa domanda: dunque ciascuno risponde
individualmente delle tesi che espone nel proprio contributo e io
perciò solo delle mie pagine devo rendere ragione. In secondo
luogo ti confesso che l'obiezione fondamentale che tu muovi a chi
invita a superare la dottrina teistica -considerata tradizionalmente
come presupposto irrinunciabile della fede cristiana- non solo non mi
è nuova ma ha trovato anche in me, per lungo tempo,un fervido
sostenitore. Mi sono a lungo misurato con la paura legata alla
rinuncia all'immagine del Dio che ci è stata trasmessa da
diciassette secoli di dottrina (quelli seguiti alla proclamazione del
Credo di Nicea) e alla sensazione di una perdita irrevocabile nel
caso avessi compiuto quel passo che d'altra parte mi pareva
ormai onestamente irrinunciabile. Finchè, come forse sai, ho scritto
"Il dio che non è Dio", edito proprio dai Gabrielli, in
cui ho argomentato fin dal sottotitolo la possibile di "credere
rinunciando a </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><u><b>ogni</b></u></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
immagine del divino". E qui già appare chiaro che rinunciare a
ogni immagine del divino (e a ogni parola su di lui) non
significa abrogarlo e cancellarlo dal nostro orizzonte ma solo,
umilmente, rinunciare a ogni pretesa di definirlo e
convocarlo obbligatoriamente a far parte del nostro dizionario
mentale come parole fra le altre parole. Qui ovviamente non voglio in
alcun modo condensare l'itinerario del libro: ma mi sembra giusto
e amichevolmente fraterno provare a giustificare davanti alla tua
perplessità la possibilità di superare </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><u>proprio
dal cuore della fede cristiana</u></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
ogni disorso teistico. </span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Provo
a dirlo in breve. Se usi una parola non devi forse darle un
contenuto, un significato? Che cosa é dunque per te "il
significato" dal segno-parola Dio? A che cosa rimanda questo
termine? Tu lo sai? Hai parole per dirlo? Io no. O meglio, in una
sola accezione sono disposto a riconoscergli una funzione: quello di
esprimere la nostra invocazione. Dunque riconosco a questa parola
solo una funzione "fatica", mai descrittiva, tanto meno
dottrinale (cioè di insegnamento). È questa funzione fatica che
appare evidente (almeno dopo un'indagine etimologica) nell'inglese
"God", che originariamente non descrive il divino al
modo in cui pretendono di definirlo la filosofia
cristiana-ellenistica o quella scolastica (Theòs, Deus, Dio), ma
semplicemente lo rappresenta come "l'Invocato". Questa
parola God, preziosissima per noi, semplicemente testimonia che sta
davanti a noi un "invocante" che con quel termine prova ad
aprire un dialogo con un "mistero" di cui non sa nè
può dir nulla, di cui sicuramente non è neppure concettualmente e
in minima arte padrone. God, "Invocato", è dunque parola
lanciata all'indirizzo dello Sconosciuto. Tu pensi che noi possiamo
dare alla parola "dio" altra funzione so non quella di
esprimere, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>per
via di metafora</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
il destinatario della nostra invocazione sentendolo come il
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>non-dicibile</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
cioé </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>l'Ineffabile</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">? </span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Tu
mi obietterai che noi possiamo conoscere "il dio" perchè
Gesù -come affermano i Vangeli- ce lo ha rivelato come "il
Padre". Ma non sta proprio qui il paradosso altissimo e sublime
della fede cristiana? Quella immagine di Padre usata da Gesù non
subisce forse uno scacco innegabile, tragico, definitivo, proprio
sulla croce? Abbiamo certo bisogno anche noi come lui di un </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>Tu</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
ma non è infine sul Calvario, dopo il successo dei miracoli e il
trionfo popolare dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme che
sembra preparargli ben altro destino, che quel Tu paterno non
gli risponde? Non è forse crudelmente frustrato, sulla croce,
proprio il desiderio di Gesù -che è stato certezza per tutta la sua
vita fino alle ore atroci del Getsemani- di poter riporre la sua
fiducia in quel Dio-Padre che invece non risponde? Il desiderio di
Gesù cade nel vuoto? Anch'io, come tutti noi, vorrei poter tirare
"giù dal cielo" (de sideribus, dai corpi celesti, da cui
"desiderium“) quel Tu e convocarlo alla mia presenza. Ma
che cristiani siamo se vogliamo essere più di Cristo, che sul
Golgota non ci è riuscito? Non é più cristiano piuttosto lanciare
il nostro grido, come lui, senza pretese che vadano al di là della
nostra misura? </span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Ancora
mi obbietti, e con te Raniero La Valle, che considero uno dei miei
decisivi, esemplari e fondamentali maestri: ma se togliamo a Dio il
carattere di persona semplicemente annulliamo Dio. Su questo non
sono d'accordo con voi. Perchè quel bisogno di salvare Dio come
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>persona</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
non può fare a meno di misurarsi col significato autentico di questa
parola latina (corrispondente al greco "prosopon") con cui
a Roma si intendeva semplicemente la maschera che celava il volto
dell'attore, per suggerire la presenza di un </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>personaggio</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
del dramma inscenato davanti agli spettatori del teatro. Che cosa
possiamo dire di questo personaggio? Chi c'è dietro la persona (la
maschera) che noi chiamiamo Dio? Vogliamo forse ancora dargli il
ruolo del "deus ex machina" di antica memoria che fa
esplodere il big bang, quando la scienza ci ha dimostrato che non ha
senso immaginarci un “prima“ quando ancora il tempo non esisteva?
O forse, piuttosto, dicendo che quel Tu é </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>persona</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
vogliamo intendere qualcosa come "l'individuo" al quale
desideriamo rivolgerci? Io - senza alcuna pretesa di convincere né
te né alcun fratello-preferisco attenermi all'insegnamento
radicale di Eckart che già settecento anni fa ci
segnalava che con qualunque immagine o nome pretendiamo di definire e
chiamare Dio, lo rendiamo "cosa fra le cose", e con ciò
stesso non solo lo oggettivizziamo, ma anche lo immeseriamo, per così
dire, a presuntuoso possesso delle nostre parole. Ecco perchè oggi
non sento più il bisogno, o meglio non ho più la pretesa, di fare
dell'Ineffabile una persona. Preferisco dunque (ma questo vale solo
per me e tu hai il diritto di seguire un'altra strada su cui non mi
arrogo alcun diritto di esprimere un giudizio) fermarmi nel
silenzio e contemplare il Silenzio dell'Indicibile. </span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">È
per questo motivo che ho accettato la proposta di inserire qualche
mia riflessione, accanto a quelle di nomi ben più importanti del
mio, nel libro "Oltre Dio" (che se fosse dipeso da me avrei
intitolato "Oltre la parola Dio") che si inserisce
programmaticamente nel filone del post-teismo. </span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">E
preciso qui che, a titolo del tutto personale e proprio per i motivi
fin qui succintamente esposti, che io non me la sento come altri
post-teisti di provare a rendere oggi accettabile e comprensibile
quel "Dio" riconoscendovi come l'Energia diffusa
nell'universo intero. Mi pare infatti che con questa immagine non
siamo lontani dalla definizione di "Deus sive Natura" di
Spinoza che sento di non poter accettare perché dovrei accettare
come segno di una Sapienza diffusa nella materia (chiamiamola pure
quark, onde gravitazionali, particelle elementari che riververano
nell'entanglement ovunque diffuso, ecc. ecc.) anche tutta la crudeltà
(quella umana compresa) che tortura il mondo naturale e la storia
umana. E non sento neppure il desiderio di cercare nelle nuove
acquisizioni della scienza gli indizi di una possibilità di
sopravvivenza per l'Informazione che per un attimo ci ha dato forma,
vita e coscienza. Il "dopo", almeno per me, non è
un problema: come la vita, questo dopo puó essere solo dono e
non una pretesa nè un mio spasmodico desiderio. </span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">In
conclusione: non voglio insegnare nulla a nessuno, caro Enrico,
ma dico anche che ben volentieri oggi, senza alcun dramma di
coscienza, accetto onestamente di iscrivermi fa i
post-teisti perché </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>preferisco
il silenzio della teologia apofatica</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
cui già erano approdati tanti padri antichi, che é poi l'a-teologia
(la non-teologia, la non descrizione del Mistero davanti al quale
possiamo solo ammutolire) di Raimond Panikkar. Ma questo, aggiungo,
non mi impedisce di dire, ogni giorno, in cuor mio o con alcuni
fratelli che si dicono cristiani, "padre nostro": se lo
faccio però (invocando l'Ineffabile) è perché voglio usare
usare,non avendone di migliori, le parole (cioè la metafora) di Gesù
e </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><i>per
esclusiva fiducia nell'uomo della croce</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">,
che sulla croce si scoprì orfano e tuttavia al dio-padre assente
riconsegnó, obbediente, la sua vita e il suo sogno del Regno. </span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Ecco
perchè da tempo non sono neppure più disposto ad accettare che
qualcuno mi parli "in nome di Dio" : non solo i cattivi che
se ne servono per fini di potere, ma neanche i buoni che in suo nome
amano generosamente i fratelli. Autorizzo a farlo eventualmente (e io
mi inchino con timore, tremore e commozione al loro coraggio che va
oltre ogni azzardo) solo le vittime di tutte le croci della storia
del mondo. Solo loro possono lanciare il loro grido nel vuoto, nella
fiducia che il Vuoto ascolti la loro voce. </span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Scusa
se mi sono permesso di giustificare così diffusamente la mia
posizione e anche se non apro il discorso della "resurrezione"
che, come tutti sappiamo, non è prova ma oggetto della nostra fede.</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">Un
caro saluto, un forte abbraccio. Gilberto</span></span></p>
<p class="western" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p class="western" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>6
– Enrico Peyretti</b></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: x-small;">Carissimo
Gilberto, </span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">mi
fai molto onore prendendo così in considerazione la mia semplice
nota al testo della CDB di Pinerolo. Capisco le tue ragioni. Non ho
letto tutto, non il tuo libro, ma i testi usciti su Adista e
qualcos'altro, anche ciò che corre nel dialogo odierno. Non intendo
continuare ora. Da te raccolgo questa idea grande e antica: nessuna
immagine di Dio, neppure concettuale, o verbale. Forse la mia,
Vita-che dà-vita (o simile), è già troppo definitoria? Può darsi.
Comunque, se c'è, Dio è qualcuno che si rivolge a noi, parla,
chiama: altrimenti la Bibbia è tutta vana. Quanto a "persona"
mi pare che oggi non sia più la antica "maschera", o
ruolo, e sia piuttosto il "diritto sussistente" di Rosmini,
e la dignità-soggetto dei Diritti Umani, che dice la cultura più
umanistica e (quasi) comune che abbiamo, oggi la più storicamente
salvifica; se vuoi, è la Fraternità dichiarata da Francesco anche
con esponenti musulmani. </span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">E'
nato da quella mia prima nota un seguito di interventi e circolazioni
(Raniero, Claudia Fanti, Eletta Cucuzza, tu) che si potrebbe
raccogliere in un dossier, senza pretese. Aspetto qualche giorno e
poi, se vale la pena, ci provo e lo ripresento a chi ha ricevuto o
partecipato. Sappiamo bene che è un cammino in corso. Che te ne
pare? Grazie! E buona domenica! Enrico</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><b>7
- Nota di E, P.</b></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Raccolto
questo provvisorio dossier, mi permetto di aggiungere una breve nota,
proposta in semplicità. </span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Se
ciò che abbiamo chiamato Dio non fosse comunicante, appellante,
ispirante, in qualche modo parlante, trasmittente </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">una</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">
comunicazione significativa per lo spirito umano (cioè se non fosse
persona), avremmo “deus sive natura” (infatti è una ipotesi): la
bellezza, armonia, sensatezza, e anche cecità e violenza della
natura. Ci sono, infatti, religioni della natura, entità di cui noi
umani siamo parte, come origine e come sbocco: natura personificata?</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Se
non fosse persona, non avrebbe alcun senso l’atteggiamento umano di
fede, affidamento, fiducia interiore e resistente ai colpi del caso,
e della malvagità umana. Una fede che genera speranza, al di là di
tutte le vicende storiche e biografiche. C’è una speranza umana,
resistente, rigenerante (oggi si usa dire: resiliente), di continua
ripresa (in evoluzione), che si direbbe alimentata da una presenza
vivente e incoraggiante (anche la natura stessa, ma come animata,
personificata).</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Se
non fosse persona, non ci sarebbe la preghiera umana, che è anche il
semplice sospiro, più grande di tutte la parole, davanti all’alba,
al tramonto, al morire, al nascere, all’incontrare altri simili a
noi, e accompagnarci nell’impresa della vita. </span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Se
non fosse vivente, indicibile, ma emergente interiormente nel cuore
di tutto, sopra il nulla che ci minaccia, sentiremmo il movimento ad
amare, rispettare, aiutare, favorire, salvare i nostri simili?
Manchiamo spesso a questo silenzioso appello interiore, ma possiamo
rinunciarvi, sradicarlo da noi, senza ridurci a pietre?</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">Trovo</span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
la parola più vera, oltre i concetti che sono “maschere” (nel
senso peggiore) di Dio, fuori da ogni uso autoritario e imperiale
della figura di Dio, in ciò che scriveva </span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Pier
Cesare Bori, amico prezioso e maestro, con riferimento </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">alla</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">
risposta di Gesù alla Samaritana, privilegiata interlocutrice (in
Giovanni 4): </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">«“In
spirito e verità” unisce le due dimensioni, verticale (Dio è
oltre ogni immagine, si trova solo nello spirito) e orizzontale (Dio
si trova nella giustizia)». </span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>8
– Vittorio Borraccetti (da Esodo)</b></span></span></span></p>
<ol>
<ol>
<li><h2 class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-top: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">Tre
riflessioni a partire dai racconti biblici della creazione. 17
Marzo 2021 , </span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">di
Vittorio Borraccetti</span></span></span></h2>
</li></ol>
</ol>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">1</span></span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">.</span></span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
La riflessione su </span></span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Genesi
tra fede e scienza</span></span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
mi è sembrata un tentativo di dare al racconto biblico della
creazione un significato che da una parte non contraddica lo stato
attuale della nostra conoscenza dell’origine dell’universo e
della storia dell’umanità e dall’altra corrisponda alle nostre
sensibilità e aspirazioni etiche. A mio modo di vedere, così
facendo si è preteso, e si pretende, troppo da quel racconto.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Nei
secoli le generazioni che ci hanno preceduto hanno letto il racconto,
comunque, nel senso di ritenere l’universo creato da un Dio
personale secondo leggi ordinate. Da tempo abbiamo smesso di credere
che quel racconto sia la storia dell’origine dell’universo.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Perché
sentiamo il bisogno di ricavarne una lettura che dia un significato
di</span></span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
verità</span></span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
(è così?) a quel racconto mitico? Non sarebbe sufficiente prendere
atto che quel racconto è un mito, come ne esistono altri in altre
culture, dal quale certamente si possono trarre significati
</span></span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">sapienziali</span></span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
a seconda della lettura che se ne dà nelle diverse epoche storiche?
Mi sembra che nelle interpretazioni proposte in alcuni saggi (come
quelli di Geroldi e Ricca, oltre all’introduzione) ci sia un
presupposto non detto, che trattandosi della </span></span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Parola
di Dio</span></span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
quel testo non possa essere trattato come altri miti e debba avere un
significato autentico, svelato dalla successiva venuta di Gesù
Cristo e dal suo annuncio. In altre parole, le interpretazioni
presuppongono la fede. In questo modo tutti i ragionamenti sono già
orientati, non c’è un vero confronto con altri punti di vista, con
chi pensa che quei testi siano, piuttosto che parola di Dio,
parola degli uomini su Dio. Nel suo intervento in in videoconferenza
del 22 febbraio, J.L. Ska ha interpretato l’espressione </span></span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">parola
di Dio</span></span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
nel senso che i testi cui è riferita sarebbero d’importanza
fondamentale per il popolo di Israele. A me sembra una lettura più
convincente di quelle dogmatiche, che rimanda al tema
dell’interpretazione del testo.<br />
In alcuni saggi e
nell’introduzione si critica la concezione tradizionale di un
universo perfetto costruito secondo leggi universalmente valide, così
si dice che il mondo è creato da Dio che poi lo lascia andare. Si
attribuisce all’influenza della cultura greca l’idea della
creazione dal nulla, della natura come prima rivelazione del
Creatore, della natura che segue la logica razionale del Verbo.
Ricordo che l’azione creatrice del Verbo sta nel prologo del
Vangelo di Giovanni. E poi mi convince poco considerare la cultura
greca come un ostacolo alla piena comprensione del pensiero biblico,
anche perché mi pare difficile rintracciare un pensiero biblico puro
e autentico. <br />
Sempre Ska ha sottolineato che
l’interpretazione è opera di chi legge, inevitabilmente
influenzato dal tempo in cui vive e dalle culture del tempo in cui
vive (che peraltro, abbiamo sentito, influenzano anche gli autori dei
testi, a cui interessa fondare il mito originario di Israele). <br />
Il
che significa che non c’è una verità nascosta, ma che nel corso
del tempo ciascuno trova nel testo </span></span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">un</span></span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
significato. Se è così e se le interpretazioni passate erano
tributarie delle concezioni del cosmo terracentriche e
antropocentriche, bisognerebbe superarle definitivamente. Il che non
mi sembra ancora avvenuto. </span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Si
dice che l’idea miracolistica, provvidenzialista e creazionista non
sia più attuale tra gli esegeti e teologi. Forse non è del tutto
vero e a mio parere non è facile abbandonarla del tutto, alla luce
di molti passi anche del Vangelo. Inoltre, certe teologie ecologiche
in fondo pensano a una natura buona di per sé. Ma è certo che nel
catechismo, nella “pastorale comune”, nella liturgia, cioè nella
vita della Chiesa, quell’idea persista e non sia secondaria o
trascurabile. </span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">2.
L’idea di un Dio creatore porta con sé l’idea di un Dio
trascendente e personale che opera la salvezza. Nella sua relazione
in videoconferenza Ska ha parlato di un Dio che non sta in alto ma in
basso, di un Dio immanente. E quanto alla salvezza che essa, a ben
guardare, alla fine esige l’intervento di uomini; esempio
importante: per la liberazione dall’Egitto Dio suscita
Mosè. <br />
Colpisce la concezione di un Dio immanente,
rispondente alla sensibilità di molti, ma avrei voluto chiedere a
Ska, come si concilia questa concezione con l’idea di un Dio
personale, che mi pare esista nella Bibbia. In realtà nella Bibbia
quel Dio personale interviene direttamente nella storia del popolo.
Certo suscita Mosè, ma poi interviene a convincere il Faraone a
lasciare andare il suo popolo... e non richiamo molti altri racconti
d’intervento personale. Difficile poi negare che l’incarnazione
sia un intervento diretto di un Dio personale nella storia degli
uomini…</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">3.
Dicevo della critica all’idea del mondo creato perfetto. Si scrive
che “le scienze oggi mettono in discussione la razionalità e
ordine della natura”, per confutare l’idea tradizionale di un
universo ordinato, creato da un Dio secondo un preciso disegno,
mentre non sarebbe così. In linea di massima è difficile non essere
d’accordo.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Accanto
alla creazione imperfetta, c’è poi il problema del male, della
sofferenza, dovuti sia alla precarietà della condizione di vita
degli uomini, alla malattia, alla morte, all’aspetto talora ostile
della natura. E al male che gli uomini si infliggono reciprocamente e
che contrassegna tutta la storia dell’umanità.<br />
C’è da
chiedersi: l’imperfezione, il male sono conseguenza di una
creazione non ordinata, la storia dell’umanità con le sue
sofferenze è dipesa dall’assenza di perfezione originaria o è
conseguenza di un agire disordinato degli uomini? Il dilemma non è
da poco e non credo sia superabile affermando che </span></span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">la
storia della salvezza non può essere irrigidita nello schema
creazione – caduta – redenzione </span></span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">(così
nell’introduzione). </span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Sottoposta
a critica l’idea di un mondo perfetto e di un Dio che crea leggi
valide e universali, presa consapevolezza dell’imperfezione del
mondo creato e della vastità del male, si cerca salvezza nell’idea
di un Dio che condivide la sofferenza dell’umanità. Un Dio che
accetta la sfida, si mette in discussione, colloquia con l’umanità,
come la vicenda di Giobbe dimostrerebbe. Posso con molta umiltà dire
che a me sembra che in quel libro non sia Dio a colloquio con
l’umanità, ma semmai il contrario, con domande e risposte di
uomini a uomini, alcuni dei quali pensano di interpretare il pensiero
di Dio? <br />
Di fronte alla difficoltà di affermare la
perfezione del creato e un Dio creatore che sostiene il mondo, e
all’esperienza del male e della sofferenza si scrive che è
lasciato all’uomo dare</span></span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
“senso e forma all’imperfezione”</span></span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
secondo </span></span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">“l’immagine
biblica di creare dando i nomi attraverso la parola”</span></span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">.
Così facendo l’uomo si impegnerebbe a “</span></span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">realizzare
la speranza di Dio</span></span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">”.
Queste parole mi colpiscono, sembrano rovesciare la storia, tocca noi
salvare il mondo imperfetto di Dio. Nello stesso tempo, con qualche
non secondaria precisazione, le condivido con convinzione perché
dicono che solo con il nostro impegno renderemo il mondo migliore.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Ma
nei limiti del nostro essere umani. Non si può pensare che gli
uomini con la loro precarietà e i loro limiti possano dare senso e
forma all’imperfezione dell’universo. A malapena si può pensare
che l’umanità sia capace di dare senso e forma a se stessa. <br />
Ma
sul piano della religione e della fede, come si concilia questa tesi
con tutta la storia della salvezza, con la colpa originale, con un
Dio che diventa uomo e ci redime con la sua morte in Croce? Perché
c’è bisogno che venga il Salvatore? Perché c’è bisogno della
crocifissione?<br />
È con il racconto complessivo della storia degli
scritti che compongono la Bibbia che bisogna fare i conti, con quella
che è stata chiamata e dovrebbe ancora essere la storia della
salvezza, che costituisce tuttora la realtà dell’esperienza dei
credenti, della chiesa, che si esprime, al di là del catechismo e
della teologia, nella liturgia dei sacramenti. È questo racconto che
avrebbe bisogno d’interpretazioni e rappresentazioni che tengano
conto delle attuali conoscenze dell’universo e della storia
dell’umanità.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Il
vaglio della ragione, basato sulla conoscenza, non può essere
rifiutato anche sui contenuti di una religione o di una fede, perché
diversamente si può legittimare la fede in qualsiasi cosa. Ecco
perché mi sembra legittimo continuare chiedere se siano </span></span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">plausibili,</span></span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
sulla base di quel conosciamo dell’universo e dell’uomo, non
l’apertura al mistero o la fede in una qualche forma di
sopravvivenza dopo la morte, bensì i molteplici contenuti della fede
cristiana. E se sia possibile, oltre che necessario, declinarli oggi,
lo ripeto, in termini che non stridano con la conoscenza del mondo e
della storia dell’umanità.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">9
– </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Angelo
Reginato </b></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">(da
Esodo)</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Prosegue con</span></span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
Angelo Reginato</span></span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
pastore della Chiesa Battista di Lugano, il confronto nato dal
numero di Esodo "</span></span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">E
fu sera e fu mattina", la genesi tra scienza e fede</span></span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
e le domande poste da Vittorio Borraccetti nel suo </span></span></em><span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="https://www.esodoassociazione.it/site/index.php/i-nostri-temi/futuro-del-cristianesimo/283-tre-riflessioni-a-partire-dai-racconti-biblici-della-creazione"><span style="color: blue;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Tre
riflessioni a partire dai racconti biblici della creazione</b></span></span></span></a></u></span></span><strong><span style="color: blue;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">.</span></span></span></strong></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Penso
siano feconde le domande poste da Vittorio Borraccetti. Ognuna
richiederebbe l’apertura di un cantiere teologico. Mi limito a
esprimere alcune reazioni che hanno suscitato in me.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Condivido
molte delle affermazioni fatte. In particolare, l’osservazione
iniziale: “si pretende troppo da quel racconto”. Porremmo le
stesse domande alla Divina Commedia? Qualcuno lo fa, ma una lettura
critica del poema dantesco sa bene che è necessaria la sospensione
dell’incredulità, lasciando che quelle parole plasmino in chi
legge quel lettore implicito o ideale che l’opera desidera
riconfigurare. Il poema, come ogni racconto letterario, non intende
fornire informazioni ma dare forma a un mondo. Per la narrazione
biblica, però, entra in gioco il suo statuto di “Parola di Dio”
e l’interpretazione che le chiese, lungo i secoli, hanno avanzato
in proposito. Penso che il nodo fondamentale stia proprio nella
comprensione della natura della narrazione biblica. Prima di
affrontarlo, seppur per sommi capi, occorre dire qualcosa sulla
storia degli effetti di quelle narrazioni e sulle interpretazioni
ufficiali fornite dalle chiese. Anche perché queste ultime
continuano a parlare “nella pastorale comune, nella liturgia, cioè
nella vita della Chiesa”. È vero: per molti credenti, di tutte le
chiese, fa testo un’interpretazione dogmatica delle Scritture. Come
teorizzato ai tempi della scolastica, la Bibbia viene intesa come
miniera da cui estrarre i cosiddetti </span></span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">dicta
probantia</span></span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
che avvalorano le tesi esposte nei trattati di teologia. E di essa si
fa una lettura fondamentalista, ignara della differenza dei generi
letterari, del tutto aliena a un approccio storico-critico. Penso
che, alla radice di queste letture, non ci sia solo l’ignoranza -
problema serissimo, che solo un’autentica “riforma” potrebbe
affrontare - ma anche un certo interesse. Nel passato, l’interesse
delle chiese nel tener saldo il monopolio della verità; oggi,
l’interesse psicologico di cercare nella religione una “ideologia
rassicurante” (J. B. Metz), in grado di fornire risposte certe e
semplificanti a fronte di una complessità che disturba. Se prevale
il bisogno di certezze, la lettura delle Scritture non potrà né
suscitare domande né essere interrogata. Dove sei? e dov’è tuo
fratello? - ovvero le due domande fondamentali del racconto dell’“In
principio”, domande che aprono da sole squarci sul senso di quella
narrazione – lasciano il posto alle affermazioni catechistiche sul
Dio onnipotente, che governa saldamente il mondo da Lui creato.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Qui,
più che il problema della plausibilità delle credenze e della loro
compatibilità con la visione scientifica della realtà, la posta in
gioco attiene allo sguardo acceso sul mondo e al “cuore” -
inteso in senso biblico, come centro unificatore e cabina di regia
dell’attività umana - da cui quello sguardo origina. Che
sguardo accendono le chiese? E che cuore plasmano, oggi?</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Ma
vorrei provare a dire qualcosa sullo statuto dei racconti biblici.
Affermare che quella narrazione è “Parola di Dio”, che quel
Libro contiene la rivelazione di Dio, significa che il popolo
d’Israele e i discepoli di Gesù hanno colto in quelle parole la
verità divina sulle loro vite. Il riconoscimento è avvenuto “dal
basso” e non come gesto autoritario che ha imposto quei libri e ne
ha censurati altri (come suggerisce Dan Brown!). Un gruppo di persone
si sono sentite “lette”, riconosciute da quelle parole di vita e
le hanno giudicate “divine”, ovvero veicolo di una verità che il
mistero del mondo chiamato Dio comunica all’umanità. Qui, per non
fraintendere, bisognerebbe chiarire l’idea “antica” di verità,
differente dalla nostra concezione positivista, da telecamera, ovvero
di una verità che “fa”, non che “corrisponde”. Ma il
discorso sarebbe troppo lungo. In ogni caso, si tratta di una verità
esistenziale, per la quale chi legge è esattamente “l’altra metà
del testo” (A. Manguel). Dunque, una parola che si presta a una
“interpretazione infinita” (ma non “indefinita”: c’è un
nocciolo duro del racconto, che nella lettura mette in campo una
dinamica di “distanziazione”, prima di acconsentire alla
“appropriazione” di chi legge). E non solo nell’atto di
lettura: persino nella scrittura, la Bibbia si presenta come Libro
plurale, come resoconto di una molteplice (a volte, dialettica)
discussione. Di questa pluralità è avvolto anche il mistero del
protagonista divino del racconto. Per non nominarlo invano, la Bibbia
moltiplica le narrazioni a suo riguardo. E così troviamo una
caratterizzazione “interventista” insieme con una che lo fa
riposare dal suo operare, affidando agli esseri umani le sorti della
storia. Nel racconto fondatore dell’Esodo, per cinque volte si dice
che Dio indurì il cuore del faraone e per altre cinque che il
faraone indurì il suo cuore. Una medesima dinamica è all’opera
nei racconti della creazione.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Della
stessa pluralità è avvolta la lettura biblica della storia: la
categoria di “storia della salvezza”, che è propria di Luca, non
totalizza l’intera narrazione biblica, che raramente procede in
modo lineare e offre interpretazioni plurali degli eventi (anche
della croce di Gesù e del suo significato “redentivo”: persino
la parola “ultima” viene detta in modo “penultimo”,
plurale!).<br />
“E l’una e l’altra” sono “Parola di Dio”
- suggerisce la tradizione ebraica.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Una
volta chiarito questo, si possono aprire tutti i tavoli di confronto
immaginabili: con le scienze, come con la magia, con il pensiero
politico, come con la cultura narcisista. E si può farlo da credenti
senza la pretesa di avere il monopolio della verità, dal momento che
il Dio biblico viene narrato come “sempre più grande” di ogni
comprensione raggiunta sotto il cielo. Lasciando, dunque, cadere ogni
pregiudiziale concordismo (della serie “La Bibbia aveva ragione”!),
in nome della pluralità degli sguardi accesi sull’unica realtà e
dei molteplici linguaggi che provano a dirla. Ma anche non forzando
la pur giusta esigenza di plausibilità: posso studiare la luna con
metodo scientifico e, contemporaneamente, apprezzarne il significato
poetico. E l’uno e l’altro. Senza semplificazioni e patendo la
fatica di ricomporre l’infranto di linguaggi specialistici
autoreferenziali, incapaci, allo stato attuale, di affrontare la
dimensione della totalità e della sua sensatezza più o meno reale.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Gli
interrogativi posti domandano una ripresa puntuale. Ma solo una volta
chiariti gli equivoci sulla natura del testo biblico. Nelle Scritture
ebraico-cristiane la teologia e la storia giungono a espressione come
letteratura. Quest’ultima non fornisce solo l’involucro da
rompere per giungere ai contenuti. Il mezzo è già il messaggio! E
come sosteneva Paul Klee, “l’arte non riproduce ciò che è
visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Penso
che, oggi, sia possibile un’altra lettura delle narrazioni
bibliche, in grado di mettere a frutto il carattere narrativo, senza
provocare cortocircuiti con altri linguaggi - la scienza, certo, ma
non solo - dialogando, invece, con essi, senza pregiudiziali di
sorta. </span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>10
– Vittorio Bellavite</b></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Senza
il Dio-persona scompare la comunità </b></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">(su
Adista 24 luglio 2021, p. 11)</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Sto
cercando di seguire la discussione sul posteismo che si arricchisce
ancora di nuovi testi. In particolare lo faccio perché vi sono
coinvolti media con cui collaboro ed amici da tempo presenti
nel circuito di riflessione critica sulla situazione della Chiesa
e delle comunità di fede. E un terreno di ricerca in cui non mi
trovo particolarmente a mio agio perché da una parte alcuni
punti di partenza non mi sembrano originali (il superamento di una
“vecchia” idea di Dio) dall’ altra per la difficoltà a
capire bene le questioni aperte trovandomi di fronte ad un linguaggio
alcune volte involuto e che fa riferimenti a concetti che
andrebbero meglio definiti. Dico questo a
scusante dei possibili limiti di alcune semplici osservazioni
di carattere generale fatte su una conoscenza non di tutti i testi
e non di tutte le varianti di questo filone di ricerca. </span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Mi
chiedo se è vero che questo percorso “oltre le religioni”
alla fine non si concluda in una sensibilità di tipo
panteistico, nobile quanto si vuole, magari emotivamente
coinvolgente, magari razionalmente efficace per un’area di opinione
in questo passaggio di civiltà. Essa mi sembra complessivamente
lontana dalle radici, dal DNA delle risposte ai grandi interrogativi
sul senso del vivere a cui hanno dato una qualche risposta , anche
difficile, fedi e religioni nella storia dell’umanità. Il
partire dai dodici punti di Spong di decostruzione del sistema
Chiesa per arrivare passo dopo passo a una forma di religiosità che
astrae, generalizza e non si concentra sul vissuto dell’uomo
concreto mi sembra un percorso discutibile. L’agnosticismo,
l’ateismo, l’uomo in ricerca hanno una loro storia , dei loro
fondamenti, non hanno bisogno di partire da una reazione aspra nei
confronti di come è la Chiesa. La reazione alla situazione
della Chiesa è già e può ben essere diversa (come la mia per una
riforma radicale della prassi del suo messaggio e della sua vita
interna). Mi sembra che l’uscita dalla fede o la crisi della fede
lascino piuttosto un vuoto che non il passaggio a una
specie di altra credenza (ateismo, agnosticismo) . </span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Il
superamento del Dio personale è un altro punto da discutere. In
tutti e quattro i Vangeli Gesù parla del suo rapporto con il Padre.
Quanto di personale c’è in questo rapporto i cristiani se lo
sentono ripetere continuamente dal Vangelo con parole che indicano
uno stretto legame dal grande significato teologico. Qui
c’è l’aspetto materno/paterno di una Persona legata ad un’altra
Persona. Non è il Dio motore immobile! Non è un Dio che fa
(ci crea) e poi si allontana per diventare una realtà cosmica, una
energia pervasiva e diffusa che in modo indistinto anima l’essere.
La scienza continua a scavare e a trovare, molto bene
naturalmente, dalla meccanica quantistica al big bang a
Teilhard de Chardin fino all’espansione in accelerazione
dell’universo . Mi sembra che non ci saranno mai risposte che
vengano dalle straordinarie scoperte. sempre più stupefacenti,
quelle di oggi e quelle del futuro, che possano arrivare a
definire Dio o che portino ad altre spiegazioni di ordine
metafisico della realtà. Dio è persona perché essa emerge dai
Vangeli, e poi è anche , come dice Dante “colui che tutto
move per l’universo penetra e risplende in una parte più e meno
altrove”. Dio è Persona, “padre” ma anche creatore e padrone
dell’essere. </span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">La
questione della Resurrezione non può essere ignorata o
sottovalutata. Si potrà discutere, come si fa, se il racconto dei
Vangeli è cronaca vera oppure se è la descrizione in altre forme
del rapporto Padre-Figlio con il compimento della missione e
con la sua irruzione tra i discepoli, convinti del loro fallimento,
che dà fondamento alla fede e propone un messaggio per tutte
le genti. </span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Nella
direzione di “oltre le religioni” a me pare che si creino le
motivazioni in base alle quali si riduce o scompare la
dimensione comunitaria di quanti vivono da credenti per il
venir meno o almeno per l’ affievolirsi della partecipazione a una
visione e ad un’azione collettiva spiritualmente ispirata . Penso
alle comunità di base. agli ordini religiosi e a tutte le loro
attività. alle parrocchie e ad ogni altra forma di presenza di fede.
Mi domando se sarebbe possibile un legame comunitario tra
chi . alla fine. condivide il superamento del Dio che giudica e
dispone e della sua “sovrastruttura” (la Chiesa). </span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Le
riflessioni che ho letto negli interventi sono più complesse e
diversificate tra i gli stessi “posteisti” ed è difficile
entrare nel merito su tutto. Questo mio testo. breve, a pelle e di
prima battuta, forse potrebbe avere una risposta perché sono punti
interni al nostro circuito conciliare e, in particolare, a quello dei
“Gabrielli”, di Adista ed anche di Chiesadituttichiesadeipoveri. </span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>11
– Raniero La Valle </b></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">(da
chiesadituttichiesadeipoveri ; Newsletter n. 226 del 08 luglio 2021)</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>Il
Dio che perdiamo</b></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><br />
<br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Carissimi,</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">grazie
al “</span><a href="https://chiesadituttichiesadeipoveri.us15.list-manage.com/track/click?u=100034499a9e6823cecd6f255&id=09fec98372&e=d2cc8f4b66" target="_blank"><span style="color: navy;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span lang="zxx"><u>dossier
sul post-teismo</u></span></span></span></a><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
curato da Enrico Peyretti, che pubblichiamo nella sezione “Dicono
la loro” di questo sito, portiamo qui alla luce un tema finora
passato sotto silenzio, che da tempo sta turbando gruppi cristiani
anche a noi più vicini. Si tratta della questione che fa di Dio una
nozione del passato, non più utilizzabile oggi: “Oltre Dio” è
l’ultimo documento in cui è espressa questa posizione, è il terzo
libro di una serie edita con dichiarata neutralità dall’editore
Gabrielli, dedicata appunto al tempo che viviamo come successivo alla
religione e perciò detto “post-religionale”, dove però è la
neutralità stessa che fa problema: ne va infatti non solo
dell’identità, ma del fondamento stesso dell’essere, non di Dio,
ma della nostra relazione con lui.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"> L’oggetto
stesso del dibattito è difficile ad essere definito, non c’è un
limite, una soglia su cui alfine ci si possa attestare. Nel libro di
Raniero La Valle, “No, non è la fine” (Edizioni Dehoniane), in
cui il tema è già stata affrontato, la questione è stata
posta così: “Certo Dio è licenziato e accompagnato alla porta
della città con tutti gli onori… (Ma) fatto sta che messo Dio tra
i vecchi attrezzi da riporre, la strada è stata aperta
per procedere allo smaltimento dei “miti”, che sono poi la
creazione, il peccato, il messia, la redenzione: un accanimento da
cui viene fuori un messaggio globalmente antibiblico. E se c’è
stato qualche teologo volenteroso che nella ricerca di nuovi modelli
cristiani ancora ha cercato di inalveare questo sommovimento nei
parametri del Concilio Vaticano II e nella nuova prospettiva aperta
dalla predicazione di papa Francesco (Victor Codina, </span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Cristiani
in Europa</span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, in
Adista-documenti, 11 luglio 2020), altri hanno rivendicato la
radicalità del superamento necessario: il Concilio, papa Francesco
sarebbero a loro parere ancora dei cambiamenti interni al vecchio
computer; bisogna invece cambiare il computer stesso, il suo hard
disk “che gira a vuoto, è pieno di virus e non consente nuove
applicazioni” (Santiago Villamajor, </span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Riscattare
il cristianesimo</span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, in
Adista-documenti, 11 luglio 2020). Solo che l’hard disk
da buttare via è il Vangelo stesso, nel suo contenuto inaudito, il
pezzo da rimuovere è lo stesso mistero pasquale; e dunque a cadere
sono la croce e la resurrezione, lo scambio trinitario, il dono dello
Spirito, il discepolo che rimane, e l’anno liturgico che tutto ciò
rivive e ripropone nel tempo. Cioè è il cristianesimo, comunque lo
si dica riformato. Ebbene, il prezzo è troppo alto…”</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">La
questione è aperta. Forse si potrebbe dire qui come alla base
ci sia un equivoco di fondo sul contenuto stesso della disputa: per i
neo-noncredenti collocare nel passato la questione di Dio vuol dire
rifiutarne l’oggettivazione che l’ha resa tributaria del mito,
della fantasia, dell’invenzione antropomorfa, l’ “Oggetto
Immenso” fatto preda della ragione; e ne hanno i motivi. Ma col Dio
pensato così i conti sono stati fatti da tempo, alla domanda
sull’identità di Dio la risposta è quella di Gesù alla
Samaritana, Dio non va cercato su questo monte o su
quell’altro, ma in Spirito e verità; la questione invece è quella
del rapporto umano con lui, è la fede che lo coinvolge nella storia,
è della fede che si può identificare un </span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;">prima
</span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;">e un </span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;">dopo
</span></em><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(“il Figlio
dell’uomo quando verrà troverà la fede sulla Terra?”); la
domanda è sul senso e le implicazioni della fede di quanti credono
in lui, è questo che appicca il fuoco alla storia.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
qui, su questo rapporto vitale con un “Tu” che ci ama, vale la
notazione con cui Enrico Peyretti ha accompagnato il suo dossier per
rivendicare il rapporto con Dio come “persona” : “Se ciò che
abbiamo chiamato Dio non fosse comunicante, appellante, ispirante, in
qualche modo parlante, trasmittente una comunicazione
significativa per lo spirito umano (cioè se non fosse persona),
avremmo “deus sive natura” (infatti è una ipotesi): la bellezza,
armonia, sensatezza, e anche cecità e violenza della natura. Ci
sono, infatti, religioni della natura…Se non fosse persona, non
avrebbe alcun senso l’atteggiamento umano di fede, affidamento,
fiducia interiore e resistente ai colpi del caso, e della malvagità
umana. Una fede che genera speranza, al di là di tutte le vicende
storiche e biografiche… Se non fosse persona, non ci sarebbe la
preghiera umana, che è anche il semplice sospiro, più grande di
tutte la parole, davanti all’alba, al tramonto, al morire, al
nascere, all’incontrare altri simili a noi, e accompagnarci
nell’impresa della vita”. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Se
perdessimo questo Dio, possiamo aggiungere, perderemmo anche il
Dio nonviolento che è il grande dono fatto all’umanità dalla
Chiesa del Concilio, da Giovanni XXIII a papa Francesco ad Abu Dhabi
alla preghiera nella piana di Ninive, e la violenza, a cominciare da
quella religiosa, resterebbe inarginata.</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>12-
Domenico Basile - </b></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Come
pensare un Dio impersonale</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;">(Adista
Documenti, 31 luglio 2021, pp. 12-13</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">)</span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Se
mi è consentito, da “fuori della soglia”, vorrei aggiungere un
breve commento al tema sollevato dalla scheda di Beppe Pavan (con
riferimento al libro </span></span></span></span></span></span></span><span style="color: navy;"><span lang="zxx"><a href="https://www.gabriellieditori.it/shop/scienze-religiose/claudia-fanti-jose-maria-vigil-paolo-scquizzato-oltre-dio/" target="_blank"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">Oltre
Dio</span></i></span></span></span></span></span></span></a></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"> </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">- Gabrielli
Ed. 2021), autorevolmente ripreso da Enrico Peyretti, Raniero La
Valle e Gilberto Squizzato che ringrazio per le preziose riflessioni.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Credo
che serva separare questioni tanto diverse, nell’intervento di
Pavan, per cercare, se possibile, di andare al nocciolo della
questione, pur consapevoli che la riflessione teologica non può
astrarre del tutto dalle sue concrete realizzazioni nella storia
delle Chiese. È evidente, come solo esempio, che l’immagine di Dio
tramandata dal giudaismo e poi dal cristianesimo sia stata e sia
funzionale a mantenere strutture di dominio che hanno insanguinato la
storia di molti popoli e che ancora condizionano le coscienze di
molti.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Il
nocciolo della questione è se possiamo ancora credere in una idea di
Dio i cui caratteri antropomorfici so no talmente evidenti e appaiono
come proiezioni delle pulsioni di onnipotenza e dei bisogni di
protezione degli esseri umani. E, anche, se possiamo ancora credere
ad una storia della salvezza costruita a partire dalle ossessioni
nazionaliste degli ebrei, nel Primo Testamento, e poi dalle
disillusioni escatologiche delle prime comunità cristiane. Se la
risposta è no, si apre la questione se è possibile e come parlare
del Mistero ineffabile a cui si è dato il nome di Dio, abusando
senza ritegno del comandamento di non parlarne invano.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Una
delle maggiori e più comprensibili resistenze a rimettere in
discussione l’immagine tradizionale di Dio viene dalla difficoltà
a rinunciare a rapportarsi con un Tu divino, una realtà personale
dotata di coscienza, almeno uguale a quella umana. È questa la
difficoltà di cui parla Peyretti nel suo commento a Pavan. D’altra
parte un Dio Persona non può sfuggire al condizionamento dei suoi
attributi personali che, nello stesso momento in cui lo definiscono,
anche lo delimitano. Il post-teismo nasce come esigenza di andare
oltre l’idea di un Dio Persona dotato di caratteristiche e
attributi che sono ancora l’estrapolazione di quelli della natura
umana.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Il
nocciolo della questione è quindi come pensare un Dio Impersonale,
questione già affrontata dal panteismo e dal panenteismo. Spinoza
aveva dato una risposta chiara che può non piacere, pensando a
quanto sia difficile rapportarsi alla Natura come ad un Tu, ma va
nella direzione giusta. Infatti si dovrebbe imparare a rapportarsi a
un Tu che è nel Tutto piuttosto che da qualche parte con sue proprie
caratteristiche. Lo stesso catechismo, del resto, alla domanda "Dov’è
Dio?" risponde che Dio è dappertutto: in cielo, in terra e in
ogni luogo. E se è vero che con questo Tu in un sasso o in un verme
gli esseri umani non trovano agevole rapportarsi, possono sempre
farlo con specie viventi superiori fino alla stessa specie umana.
Quindi chi è in cerca del Volto di Dio lo può trovare di solito
abbastanza a portata di mano, senza andare a cercarlo nell’alto dei
cieli.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">E
come fare, poi, a rinunciare all’idea di un Giudice Supremo che
ripari i torti, punisca i malvagi, premi i giusti? Qui è più
difficile trovare un’alternativa. Certamente la nostra idea che
Bene e Male siano rigorosamente separati e distinti è dura a morire.
In realtà bene e male sono intimamente legati e non si potrà mai
estirpare la gramigna senza danneggiare il grano. Non sarà questo
Giudice Supremo che farà Giustizia dopo, se giustizia non sarà
fatta qui e ora e se non capiremo che il male che affiora in singoli
episodi della storia è il risultato singolare di dinamiche
universali a cui tutti partecipano, in misure variabili secondo tempi
e luoghi. La scomparsa del male non avverrà dunque nel regno dei
cieli ultraterreno ma – forse – sarà lo stadio finale di una
evoluzione dell’umanità verso livelli sempre più alti di
spiritualizzazione (Cfr. Teilhard de Chardin).</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Queste
considerazioni elementari possono aiutare a liberarsi da tanti
condizionamenti, a partire da una certa storia della salvezza e dalle
strutture relative accumulate nei secoli, senza peraltro scomodare la
fisica quantistica che ha già tanto da fare per chiarire i suoi
fondamenti.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Noi
certamente non abbiamo bisogno delle sue scoperte per riconoscere che
siamo tutti interconnessi, parte di una rete ben più complessa di
Internet. Con stima e gratitudine a tutti gli intervenuti. </span></span></span></span></span></span></span></p>
<div dir="ltr" id="TextSection"><p class="western" style="orphans: 2; widows: 2;">
<strong><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="letter-spacing: normal;">
</span></span></span></strong><br />
<br />
</p>
</div>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>13
– Enrico Peyretti </b></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">(11
agosto 2021)</span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: x-small;">Caro
Domenico, </span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">se
sei la stessa persona (come credo) che è intervenuto su Adista
Documenti, 31 luglio 2021, pp. 12-13, col titolo "Come pensare
un Dio impersonale", mi permetto di continuare il dialogo senza
pretese.</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Tu
dici che il "nocciolo della questione" è che attribuiamo a
Dio "caratteri antropomorfici", in lui proiettiamo
"pulsioni di onnipotenza e bisogni di protezione".
Certamente nelle nostre varie immagini di Dio c'è questo fenomeno,
lo immaginiamo a nostra immagine. Ma altrettanto certamente questa
immagine è continuamente corretta, discussa, smentita, trascesa, sia
dalla critica religiosa, sia soprattutto da quelle luci che sentiamo
come messaggi, appelli, rivelazioni, profezie che i credenti
riconoscono provenienti dal vero Dio. Certamente ci sono tante
immagini e teorie e potenze "umane, troppo umane" riguardo
a Dio, anche nella Bibbia. Ma all'interno della stessa tradizione
biblica sono smentite sonoramente: la critica profetica, e Gesù!
Ora, se dal mistero indicibile di Dio arriva a noi qualche
"comunicazione" (cioè un segnale che può essere "comune"
a chi parla e a chi ascolta), che noi diciamo essere una "Parola",
allora là, nel mistero, c'è una coscienza comunicante, parlante,
comunionante, ispirante, simile a quella per cui comunichiamo tra
noi, persone coscienti, dotate di "coscienza" (con-sapevoli
di noi e degli altri come noi). Mi sembra allora di poter dire: non
noi proiettiamo in Dio la nostra natura cosciente, ma noi siamo
originati ad immagine del Dio cosciente, personale, comunicante.
Questa sostanza della Parola biblica e di ogni monoteismo mi sembra
profondamente convincente, confortante, impegnativa; e mi sembra
l'unico modo di pensare e dare fiducia ad un Vivente, al di là di
ogni nome e di ogni concetto, che è Vita-che-dà-vita, cioè
comunica vita e coscienza ad esseri come noi, sia pure lontanamente,
somiglianti a lui. Noi siamo coscienti perché Dio è cosciente. A
noi è data coscienza anche per la dignità e la difesa degli altri
esseri che a noi sembrano (chissà?) senza coscienza simile alla
nostra. Se Dio è "impersonale", se non è persona
autocosciente e comunicante, io e te siamo più vivi di lui. E siamo
soli, perchè non c'è nessuno che, come facciamo tra noi, ci
ascolta e ci parla. Se nessuno mi parla, io non esisto. </span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Pensiamo
ancora, in ascolto. Ti ringrazio, con un saluto amico, Enrico
Peyretti</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b>14
. Domenico Basile </b><span style="font-weight: normal;">(12 agosto
2021)</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">Caro
Enrico,</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;">grazie del tuo commento al mio
intervento sul post-teismo pubblicato da Adista del 31/7. Le tue
osservazioni puntuali richiederebbero una lunga e meditata
riflessione che per ora posso solo impostare, aiutato da alcuni
spunti ricavati da un recente saggio di Stefano Levi Della Torre
(“Dio” Ed. Bollati Boringhieri – Novembre 2020) di cui riporto
alcuni paragrafi:</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Il Dio che conosciamo -
pag.107-108</i></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Credenti o non credenti, forse
potremmo essere d’accordo che ogni idea di Dio non può che essere
finzione, per rispetto alla trascendenza dell’inconoscibile. … Il
Dio che “conosciamo” è una spiegazione causale, una funzione,
una finzione che ha una funzione, un placebo efficace; un’idea che
ha influito concretamente nella storia; un interlocutore, desiderio
di uno sguardo che ci costituisce, un testimone della nostra
esistenza e di ogni esistenza; un Testimone di cui siamo noi i
testimoni; … Il Dio che “conosciamo” è un insieme di funzioni:
Dio salva, Dio protegge, Dio consola, condanna o assolve, nutre o
affama. … Da questo destino strumentale di essere un insieme di
funzioni, Lo salva, nelle narrazioni sacre, il fatto di essere
immaginato Persona e dunque dotato del recesso insondabile della sua
volontà, conscia o inconscia, di un’intimità privata, a noi
preclusa, che ne preserva il mistero … Le funzioni che infliggiamo
al Dio che “conosciamo” sono le ispiratrici dei sentimenti verso
Dio e del desiderio e bisogno di Dio. E’ il bisogno di uno sguardo
di cui vorremmo sentirci oggetto, uno sguardo così autorevole
da renderci oggettivi a noi stessi, contagiati dall’assoluto e
dall’eterno per aggirare l’inesistenza e la morte ….</i></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
Mi scuso per la lunga citazione che riporto perché ha per me il
pregio di descrivere efficacemente il mio pensiero, in relazione
all’esigenza di un Dio Persona con cui possiamo entrare in
relazione e da cui possiamo, in ultimo, avere conferma di esistenza.
Io penso che non si tratti di stabilire, con artifici dialettici, se
Dio sia Persona o meno. Credo potremmo essere d’accordo sul fatto
che entrambe le posizioni sono “finzioni” nel senso di Levi della
Torre: che Dio sia Persona o Impersonale nessuno lo sa. Nella
preferenza accordata a una di queste idee di Dio influiscono le
sensibilità e le storie personali che sono tutte da rispettare, come
percorsi alternativi nella ricerca incessante del Suo Volto.
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
Credo che a favore dell’immagine impersonale di Dio abbia giocato
lo sviluppo più recente del pensiero scientifico, da una parte,
insieme al rigetto delle visioni di Dio eccessivamente
antropomorfiche che ci sono pervenute, attraverso le teologie e
le pratiche confessionali delle religioni abramitiche. Penso quindi
che ci siano ragioni più che valide per sostenere sia l’una che
l’altra prospettiva, in un confronto costante che permetta di
trarne il massimo arricchimento, componendone dialetticamente
le suggestioni, senza negare la validità di un rapporto personale
col divino, per quanti hanno in questo il loro habitat spirituale, ma
anche accogliendo la sensibilità di quanti non riescono ad accettare
immagini di Dio che a loro sembrano evidenti proiezioni
antropomorfiche.</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
Come ulteriore contributo al dialogo mi permetto di aggiungere in
allegato alcune riflessioni di qualche anno fa su questi argomenti,
dove, accanto alla questione della personalità di Dio, viene
proposta la questione della personalità dell’Io. In un caso e
nell’altro la “persona” non può significare altro che una
galleria di “maschere” ovvero di modalità di esistenza che, nel
caso di ogni essere umano, sono mutevoli nel tempo e insieme ne
definiscono la “storia”. Nel caso di Dio, invece, indicano quelle
che noi immaginiamo essere le Sue modalità di esistenza, in
relazione a noi come individui e come specie. Attribuendogli queste
modalità noi Lo costituiamo nostro interlocutore e stabiliamo con
Lui una “comunicazione” che attesta la nostra esistenza e ci
aiuta a contenere l’angoscia di scoprirci soli nell’universo
infinito. Esistono tuttavia delle realtà impersonali di cui siamo in
grado di fare esperienza e sono, in primo luogo, le forze che
costruiscono e assicurano stabilità ai sistemi complessi in cui è
organizzata la materia, dai più semplici organismi unicellulari a
quelli più straordinari della vita consapevole. Si può anche
pensare che tutto si sia prodotto per caso, ma non si può negare che
il caso appaia essere guidato da “intenzioni” ben determinate,
verso finalità ben precise. L’impersonalità di queste “forze”
non dovrebbe costituire un problema, non più di quanto
l’impersonalità del Bene non impedisca che Esso, altrimenti detto
Amore, possa essere intuito come il senso ultimo della realtà. Per
questo, piuttosto che dire “Dio è Amore” preferisco dire che
“Amore è Dio”, dove Amore non è inteso come attributo di una
Persona ma è la realtà impersonale in cui ogni Essere è generato e
accolto. D’altra parte nulla impedisce che questo Amore sia pensato
nelle modalità con cui un rapporto amorevole si costituisce tra
esseri umani, ma questo fa parte delle sensibilità individuali e non
dovrebbe diventare argomento teologico se non come consapevole
“finzione” del Dio che diciamo di conoscere.</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
Grato della tua attenzione mi auguro che questo dialogo possa
continuare e approfondirsi.</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
Con stima e amicizia. Domenico Basile</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b>15
– Enrico Peyretti (12 agosto 2021)</b></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">Ecco,
Dio è “finzione che ha una funzione, placebo efficace”, oppure è
realtà viva incontrata, in relazione con noi, sia pure avvolta nella
nube della in-definibilità <span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">entro</span></span></span>
un concetto (possesso mentale), e dunque sempre a rischio di essere
“nominata” (come la sua stessa legge vieta)? Ognuno propende
verso un lato o l’altro della domanda. Sai quale è la mia sincera
inc linazione. Sostiamo davanti a cose grandi, con impegno e con
incertezze, senza troppo con-cludere (chiudere). “Dubitose
irrinunciabili chiarezze” chiamava don Michele Do i contenuti della
sua fede. Nelle discussioni serie c’è anche bisogno di pause, di
riposo: lo dico per me, certo non per impedirti di continuare! Faccio
tesoro e affido al tempo e alla vita. L’interrogativo è più
fecondo di ogni risposta.
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b>16
– Domenico Basile</b></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">Caro
Enrico, ricordo insieme a te con nostalgia il nostro indimenticabile
don Michele Do e le sue “Dubitose irrinunciabili chiarezze”,
frutto di tanta onesta, inesausta ricerca, aperta al dubbio e alle
diverse sensibilità dei suoi interlocutori. Oltre la “nube della
in-definibilità”, di fronte a cui ogni domanda ammette risposte
diverse, a me pare che resti soltanto la concretezza della “prassi”
nella quale non è possibile confondersi perchè il criterio è dato
chiaramente nella allegoria del Giudizio Finale in Mt25, 31-46.
</p>
<p class="western" style="margin-bottom: 0cm;">Ancora grazie.
Domenico</p>
<p class="western" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p class="western" style="margin-bottom: 0cm;"><b>17 – Enrico
Peyretti</b> (13 agosto)</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><b>Post-teismo
e preghiera</b></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Sto cercando di rileggere
e meditare per me i salmi. Sono preghiera, invocazione,
ringraziamento, lode, interrogazione, anche rimprovero e
disperazione, cioè sono colloquio. Si parla forse a chi non ascolta,
a chi non ha attenzione a me che chiamo? Sì, si chiama anche nel
vuoto, se si spera che qualcuno possa forse sentire. In tutta
l'umanità c'è preghiera. La preghiera lanciata dal bisognoso è
follia o speranza? La speranza che un vivente cosciente, possa essere
in relazione con me cosciente, è forse follia, come lo psicotico che
parla al muro? Dappertutto c'è preghiera. Il desiderio è
preghiera (dice S. Agostino), l'agonia è preghiera, l'esultanza
felice è preghiera. </span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Questo che sto dicendo è
un mio pregiudizio? Ha senso solo entro la fede nell'esistenza di un
Dio Vivente Cosciente? Il desiderio umano è affermazione che una
risposta è attesa? La sete dimostra la sorgente? No, dice Sartre.
Saremmo sete dannata? Se alla nostra sete appare la speranza, o
l'intuizione profonda, di un Ascolto Vivente, che chiamiamo
grossolanamente Dio, mi sembra che questo Dio possa essere pensato
solo come Persona, Relazione, Coscienza, Volontà di Bene. La
ripulitura e purificazione dell'immagine di Dio, non può arrivare a
ridurlo a energia, forza, dinamica inscritta nel mondo, senza alcuna
stimolante alterità dal mondo. Quella riduzione equivale a dire: non
c'è alcun dio. Perché chiami? Devi arrangiarti da solo. Un
post-teismo così radicalmente riduttivo - né Persona, né
Coscienza, né un Tu altro da noi comunicante con noi - sarebbe
semplicemente la negazione: non-teismo, nessun dio. </span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Allora, dovremmo starcene
soli, ognuno solo, nel deserto totale. Se così fosse, cerchiamo
almeno di stare stretti tra noi in pace, senza farci del male, senza
aggiungere dolore. Ma che cosa è il desiderio di giustizia e pace,
in lotta col mio istinto di sopravvivenza (cioè, in caso di
conflitto, voglio vivere io più di te: mors tua vita mea) e voglia
di sopraffazione? Chi disturba la mia e tua selvaggia natura col
desiderio coraggioso della non facile pace giusta? E' un'idea della
vita superiore alla mia prima idea naturale, che è il selvaggio
sopravvivere. Chi mi chiama oltre il mio primo istinto, in un vivere
più vivo, non impastato di morte, come è la figura dell'uomo armato
contro l'uomo?</span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">L'Uomo davvero più vivo e
più coraggioso nell'amare, e nel mostrare quella vita più viva, ha
accettato di soffrire e di morire nell'ignominia e nella tortura, per
affermare la verità di quella vita più viva (vita eterna, la
chiamano i vangeli, cioè: vita che non muore). "Dio nessuno lo
ha mai visto": l'uomo Gesù di Nazareth ce lo spiega, ce lo
mostra, ce lo rende presente, con sentimento e immagini lontane da
quel teismo imperativo e opprimente che i post-teisti giustamente
combattono. L'immagine di Dio in Gesù è forza di Vita-più-viva,
eppure ben più personale, cosciente, comunicante, parlante più del
dio ridotto a energia, come del dio aristotelico, "atto puro",
lontanissimo e assente, ma entrato invadente nella predicazione della
potenza ecclesiastica, che ne fa puntello del proprio potere. Gesù
ha mostrato un Dio datore di vita, radicalmente diverso dal
dio-potenza schiacciante, che giustamente vogliamo decostruire, e dal
dio-strumento del potere religioso. </span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Il post-tesimo lo ha già
fatto Gesù, e ne ha testimoniato la verità accettando di morire per
fedeltà al suo messaggio, e per amore di noi destinatari del
messaggio di liberazione e di vita nuova. Il suo Spirito riempie la
terra e l'umanità, ben al di là dei confini religiosi, eppure ha
bisogno che lo raccogliamo sempre di nuovo nella sua chiarezza
luminosa. Dio ha novantanove nomi ma il suo più vero non lo
conosciamo: ad esso ci avviciniamo balbettando Vita, Bene,
Luce, Origine, Parola. Per Gesù, nel suo linguaggio, è Padre
materno. </span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">La cosa importante,
vitale, è che andando "oltre" Dio e le religioni, nelle
forme dominanti, dopo tutti i "post", non ci mettiamo noi
"dopo" Dio, cioè non lo mettiamo alle nostre spalle. E in
definitiva non ci mettiamo noi al suo posto. Nihil sub sole novi:
dall’eritis sicut dii in avanti è </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">la</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">
grande tentazione. Anche se tutto dubitativo, ignoto (come quello che
vede Paolo nell'Areòpago di Atene), archiviato, accusato, negato, è
cosa sana che rimanga a noi come </span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">interrogativo,
perché nessun'altra domanda ci porta e ci sporge così tanto "oltre"
noi stessi, quindi anche ognuno di noi "verso" l'altro nel
renderci rispetto e giustizia, cioè possibilità di vivere, e di
crescere nella vita. Proviamo non solo a rimuginare nella mente il
problema, ma anche, se vogliamo, proviamo a chiamare verso
l'orizzonte, con la preghiera, non quella rituale e celebrativa, ma
quella interrogativa. Forse è la più ascoltata. </span>
</p>
<p class="western" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b>18
- Domenico Basile </b>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">15/<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT">agosto
</span></span></span> 11:54, <span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="mailto:bsldnc42@libero.it">bsldnc42@libero.it</a></u></span></span>
ha scritto:</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1cm; margin-right: 1cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Caro
Enrico, questa mattina, rileggendo i tuoi pensieri su “Post-teismo
e preghiera” , mi sono trovato a pensare che davvero ogni idea su
Dio che nasce nel cuore dell’uomo è un grido lanciato
nell’immensità dell’universo, in attesa di una risposta che sia
l’inizio di un dialogo. Cosa altro infatti potremmo fare, nello
sgomento di trovarci “gettati nell’esistenza”, con il
desiderio di risposte che appaghino i nostri tanti bisogni di sapere?
Ogni idea su Dio è dunque finzione, nel senso di Levi della Torre,
cioè ipotesi sul fatto che ci sia Qualcuno che ascolti e risponda.
Il nostro cuore attende una risposta, il nostro pensiero ci
suggerisce che forse una risposta c’è già, da decifrare nel
linguaggio misterioso della realtà. </span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1cm; margin-right: 1cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Pensare
Dio come Persona o pensarlo come illimitata Presenza di Amore che
pervade e anima ogni recesso dell’universo sono entrambe “
finzioni”, cioè ipotesi suggerite dal nostro cuore o dal
nostro pensiero. Gesù diceva: “Dio è spirito e quelli che lo
adorano devono adorarlo in spirito e verità” (Gv4,24). Ma anche
questa è una finzione, immagine possibile di un Dio di cui non
sappiamo nulla e di cui non possiamo affermare nulla, nel rispetto
della “trascendenza dell’inconoscibile”, come dice Levi della
Torre, o perché “… Sopra ciò di cui non si può parlare bisogna
tacere …”, come consiglia Wittgenstein nel Tractatus. Ma noi non
seguiamo questo consiglio: di Dio ci facciamo delle idee e le
meditiamo nel nostro cuore e ne parliamo tra di noi e talvolta le
imponiamo agli altri. E, a parte le imposizioni, va bene così, ma il
nostro parlarne sia accompagnato dalla consapevolezza che di
finzioni si tratta, senza che questo significhi svalutarle come
fantasticherie ma semplicemente accoglierle come ipotesi su cui
provare a orientarsi nel mondo, bussole provvisorie ad indicare un
Nord lontano e forse irraggiungibile.</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1cm; margin-right: 1cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">So che
la parola “finzione” può disturbare. Si può in alternativa
parlare di “sogno”, rappresentazione di una realtà possibile,
valida per chi ne fa esperienza e in essa trova risposte o anche
soltanto immagini che descrivano possibilità. Cosa altro è l’Idea
di Dio che aveva Gesù? Padre amorevole e misericordioso, attento al
filo d’erba, al parto della cerva, ai bisogni degli uomini, ma
anche Giudice giusto, Padrone della vigna che paga secondo criteri
che superano la nostra giustizia. Eppure anche questa idea di Dio è
stata sconfessata nel momento supremo della croce, quando il cielo
restò chiuso di fronte allo scandalo della morte del giusto. Era una
ipotesi infondata? Forse era solo incompleta, non aveva tenuto
conto dell’idea che Dio fa il bene ma fa anche il male, o
quantomeno lo tollera, come pure era stato detto. </span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1cm; margin-right: 1cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">Molto
bella la tua idea di Gesù come il primo post-teista, il primo ad
aver avuto il coraggio di rimettere in discussione l’idea di Dio
della religione, nella linea già tracciata dai Profeti di Israele.
Peccato che dopo di lui la religione si sia di nuovo impossessata
delle idee di Dio, piegandole ai suoi scopi. Ciò che ci resta da
fare, pellegrini in ricerca del Volto di Dio, è continuare a sognare
Idee di Dio nel nostro cuore e nel nostro pensiero, consapevoli della
loro provvisorietà, bussole utili a percorrere tratti del nostro
cammino, ipotesi da confrontare con altre diverse e altrettanto
indispensabili “finzioni”.</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1cm; margin-right: 1cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: small;">Grazie
delle tue riflessioni. Buona giornata, Domenico Basile </span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1cm; margin-right: 1cm;">
<br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-right: 1cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><b>19
- Enrico 15 </b></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>agosto</b></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><b>
</b></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1cm; margin-right: 1cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;">Grazie
ancora, caro Domenico. La parola "finzione" non mi piace,
non la adotto: sa di falso, di fittizio. Mi piace "ipotesi",
come dici anche tu. La nostra parola-preghiera lanciata nel vuoto,
quando riceve una parola (una qualche parola interiore) di risposta,
non si impossessa di Dio, più o meno sulla propria misura, ma
comprende, nel mistero, che non è sola nel vuoto. Allora, secondo
me, "post" tutte le idee grossolane, pretenziose, utili al
nostro potere, ma non "post" la misteriosa Presenza viva,
che pure appare persino in noi e tra noi: la bontà coraggiosa di
Gino Strada dice che tra noi c'è una Bontà. Non poche volte.
Grandemente in Gesù. Il male non è padrone. Oggi è la festa di una
donna di fede coraggiosa, non facile neppure per lei, Maria.
Ciao,grazie,Enrico</span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 1cm; margin-right: 1cm;">
<br />
</p>
<ol>
<li><h1 align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-right: 1cm; margin-top: 0cm; orphans: 2; page-break-after: avoid; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;">20
- </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><b>
Enrico </b></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span lang="zxx"><b>19
agosto - Respirare è pregare </b></span></span></span></span></span>
</h1>
</li></ol>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="zxx"><span style="font-weight: normal;">Tornando
a ripetere i salmi, mi trovo a riflettere sulla preghiera universale.
La preghiera talora è un grido, talora un canto. La gola dell'uomo,
dove il cuore si sfoga, è sempre preghiera. Anche chi non sa a chi
parla, anche chi non è certo di essere ascoltato, anche chi
rimprovera il silenzio del cielo, ognuno lancia la sua voce, questo
prolungamento umano, volo spaziale fino all'universo intero, con cui
la solitudine, il dolore, la gioia chiamano e rispondono a tutta la
realtà.</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="zxx"><span style="font-weight: normal;">Più
importante della fede è la preghiera, più grande di fede, speranza
e carità. Infatti, Dio è venuto a darci le virtù che lo
riconoscono, perchè ha </span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="zxx"><span style="font-weight: normal;">ascoltato
la preghiera del mondo. Prima di essere parola, Dio è ascolto. Il
cielo era vuoto per noi, per il povero, per la vittima, e il loro
grido si perdeva nel nulla. Così sembrava. Ma in fondo al cielo, in
fondo al vuoto, invisibile, c'era un cuore sensibile. L'orecchio,
infatti, è un organo del cuore. Il grido del povero ha potere sul
cuore-orecchio, ha il più grande potere mite e disarmato: genera in
quel cuore la pietà. </span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="zxx"><span style="font-weight: normal;">La
pietà torce le viscere a Dio come al Samaritano. Fu il sangue di
Abele sparso sul terreno, fu il gemito degli schiavi sotto il
Faraone, che costrinsero il lontano piede di Dio a muoversi, la sua
voce a farsi sentire, la sua presenza ad avvicinarsi ed entrare nella
nostra storia, nella storia del mondo, tanto più impura del cielo.
La preghiera obbliga Dio, perché Dio non sopporta il male, nemmeno
quando non riesce a toglierlo ora, subito. Intanto risponde ad Abele,
e chiama in causa anche Caino: ora deve collaborare anche lui a
riasciugare il sangue. E risponde agli schiavi, mandandoli
nell'incerta libertà del deserto, verso una terra dove seminare
libertà, se davvero non saranno più schiavi. </span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="zxx"><span style="font-weight: normal;">Ogni
uomo prega, anche se non lo sa: il suo respiro, il suo sguardo che
cerca attorno, la sua attesa, quella forza anti-gravità che lo tiene
in piedi, tutto nell'essere umano è attesa. Attendere è sempre
attendere risposta, anche se la domanda è rimasta muta, anche se non
ha saputo esprimersi. Quando una voce sa esprimersi, in qualunque
modo, è voce anche di chi non ha voce. Sono tante le lingue umane,
tante le religioni, anche distorte, ma una sola è la preghiera
umana. Se smetteranno di criticarsi spettegolando le une delle altre,
e facessero una polifonia di preghiere impegnative, che le manderanno
a servire e salvare il mondo, le religioni diventeranno tutte vere,
ognuna a modo suo.</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="zxx"><span style="font-weight: normal;">Dio
nessuno l'ha mai visto: noi lo preghiamo sempre, perché lui prega
noi. Ha desiderio di noi, come noi di lui. Stiamo imparando che
respirare è pregare.</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="zxx"><span style="font-weight: normal;">Il
ricco non prega, il potente non prega. La loro vita va in fumo,
perché credono di non avere bisogno di nulla, e in realtà non hanno
nulla. Solo il povero prega, solo lui ha le braccia aperte, capaci di
ricevere tutto, anche di trovare una porta nella morte. </span></span></span></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-right: 1cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span lang="zxx"><span style="font-weight: normal;">e.
p. </span></span></span></span></span></span>
</p>
<ol start="2">
<li><h1 align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-right: 1cm; margin-top: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
</h1>
</li><li><h1 align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-right: 1cm; margin-top: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: small;">21
- Enrico </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">21
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>agosto
- </b></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Dio
dopo Dio</span></span></span></h1>
</li></ol>
<ol>
<li><h1 class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-top: 0cm;">
<span style="color: black;"> </span>
</h1>
</li></ol>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Il
"post-te</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">is</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">mo"</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
è un </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">filone
attuale di riflessione teologica per superare concezioni di Dio
troppo assolute, o troppo antropomorfiche, o rozze e facilmente
strumentalizzabili. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">N</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">e
deriva </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">un
dibattito </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">sicuramente
importan</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">te</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">.
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">I
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">più
sinceri e illuminati credenti in Dio, nella storia della
spiritualità, hanno </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">rispettato
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">il
suo mistero, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">rinunciando
alla</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
pretesa di definire chi è Dio, hanno adorato in silenzio la sua
presenza che si comunica nell'intimo. </span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Dunque,
dopo-Dio. C'è sempre un dopo-</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">D</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">io,
perché l'idea precedente che ne a</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">veva</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">mo
risulta inadeguata, pretenziosa, misera. "Dio non è così"
pubblicava già negli anni '60 John Robinson. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">N</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">on
c'è, io direi, un dopo-Dio nel senso che si rinunci
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">a</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">ll'interrogativo:
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">quale
profonda verità della realtà e della vita, alla quale aneliamo?
Direi che non c'è un dopo-Dio che risponda alla ricerca profonda, se
riduce Dio a </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">energia</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
anonima, impersonale, </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">motrice</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">,
ma non cosciente, non comunicante, non personale. Alcuni arrivano a
questo esito, dove Dio non c'è più, dove siamo soli.</span></span></p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Tutto
in natura è relativo, cioè in relazione. Dopo la scoperta
dell'individuo degno e libero,</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">fino
all'esaltazione individualistica che ci ha </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">divisi</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">
e contrapposti pericolosamente, oggi scopriamo che tutto è in
relazione: gli elementi naturali come i più intimi fenomeni
spirituali. </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">C</span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">'è
un senso unitario di ogni cosa, di ogni vita? </span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Comunque
rispondiamo, questa è la domanda. Possiamo usare l'antico ambiguo
nome "Dio" per dire l'unità sorgiva di ogni essere,
possiamo giustamente cercare nomi e idee nuove, sempre da affinare e
correggere, ma non possiamo eludere la domanda, se amiamo pensare non
superficialmente. </span></span>
</p>
<p class="western" style="background: #ffffff; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.6cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Allora:
"dopo" idee su Dio inadeguate, da correggere o rifiutare,
ma non siamo "dopo-Dio", cioè non "senza" Dio,
non senza la domanda e la ricerca di Dio.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-right: 1cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Possiamo
pensare un Dio in relazione, in rapporto profondo con ogni realtà,
liberando anzitutto la sua immagine da quella assolutezza, che
significa sia somma perfezione, sia soprattutto distacco e
irraggiungibilità, perfetta lontananza che accusa e giudica la
nostra relatività e imperfezione. Il motivo più serio per
respingere non solo un certo concetto, quanto lo stesso interrogativo
su Dio, è proprio la sua rappresentazione come sommo, lontano,
arbitrario, opprimente, padrone, onnipotente e prepotente. La
"religione" in genere pretende di definirlo terribile,
lontano, non amabile e pure non giudicabile da noi senza incorrere in
peccato di empietà. Molti, davanti a questa immagine, chiudono la
domanda su Dio, per dignità. Ma se, invece che in una assolutezza
tutta estranea, incontriamo una immagine di Dio partecipe e in
relazione con noi, nella nostra storia faticosa, e con tutto il mondo
che cerca di realizzarsi, comunicando amorosamente la sua pienezza di
vita alla nostra ricerca di vita, allora Dio (quale che sia il suo
vero nome o non-nome) può essere sentito reale, pur nel mistero
inafferrabile. Allora, in questa possibile immagine, egli è
veramente dopo-Dio, dopo quella relazione fredda e non amica, ed è
invece un presente-vicino-Dio, vivente che partecipa e anticipa la
piena realizzazione della vita, non se ne sta sopra e fuori, ma
l'accompagna con amore. Se possiamo liberarci da quel Dio non amico,
non vitale, ed avere una crescente persuasione interiore di questa
sua presenza, allora possiamo riconoscerci "dopo-quel-Dio",
e vicini a Dio-presente-amico-promotore della vita. Nella storia
spirituale, uomini e donne hanno sentito e vissuto la relazione con
questa realtà di Dio: tra tutti, in modo massimo, Gesù di Nazareth,
tanto che i suoi discepoli riconoscono che egli è la presenza nella
nostra carne, spirito e storia, di quel Dio che cercavamo
confusamente o travisandolo. Sicché il vangelo di Giovanni dice:
"Dio nessuno l'ha mai visto", nessuno ne un concetto
esatto, ma Gesù ce lo ha spiegato, mostrato, comunicato, lo chiama
Padre e Spirito, perché lo ha vivente in sé. Dio rimane mistero e
non possesso definito, ma è presente, vivo, intimo: come Gesù ha
promesso, dà una vita così viva che non muore.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-right: 1cm; orphans: 2; widows: 2;"><b>22
-</b></p><p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-right: 1cm; orphans: 2; widows: 2;"><b><br /></b></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-19265352354159148872021-09-25T22:54:00.001-07:002021-09-25T22:54:26.930-07:00<p> </p><p align="left" class="western" style="letter-spacing: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>21
08 30 La guerra è fallita</b></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-weight: normal;">La
cultura politica corrente ora si piange addosso, ma nel '91 e nel
2001, giustificava le guerre Usa che coinvolgevano anche noi, per
"esportare la democrazia". Questa cultura politica del
sistema non ha mai rinnegato la guerra. Noi possiamo rinnegarla oggi
che è fallita, perché l'abbiamo rinnegata fino da Gandhi, fino dal
1940, quando scrive: «Voi volete eliminare il nazismo, ma non
riuscirete mai ad eliminarlo adottando i suoi stessi metodi» (cioè
con la guerra).«La guerra non può essere vinta in altro modo»
("Appello agli Inglesi per la resistenza nonviolenta al
nazismo", in Harijan, 7 luglio 1940; in "Teoria e pratica
della nonviolenza", Einaudi 1973, pp. 250-251). La guerra contro
la violenza è competizione imitativa: perciò fallisce. Perciò è
sconfitta in partenza. Nel 1945 la vittoria militare ha sostituito il
nazismo con la minaccia bellica nucleare sul mondo. Un vanto
italiano: il terrorismo non è stato vinto con la violenza, ma
soprattutto con la resistenza della coscienza popolare. La democrazia
dei diritti umani o diventa pacifica, e rinuncia-supera la guerra,
oppure fallisce. La guerra è la maggiore contraddizione dei diritti
umani. La violazione dei diritti umani è inseparabile, nella guerra,
tra una parte e l'altra: ogni arma offende tutta l'umanità, anche di
chi la usa. Chi di spada ferisce di spada perisce. Al terrorista
suicida non c'è minaccia di morte che lo possa fermare, perché la
propria morte è il suo strumento: l'unica difesa è sia la giustizia
universale, che gli tolga motivi di rivendicazioni, sia il dialogo
amico tra le culture e religioni, che smonti l'ideologia di
superiorità religiosa-culturale (questo peccato è stato ed è
ancora tipico dell'Occidente, dalle crociate alle colonie, al
capital-imperialismo). Viviamo oggi una svolta pericolosa: fallito
l'impero Usa, come l'impero URSS nel 1989, viene il governo delle
armi? No! Viene l'ora di una </span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><u><span style="font-weight: normal;">costituzione
mondiale pluralistica </span></u></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-weight: normal;">del
rispetto pieno dei diritti umani di tutti, la fine del sistema che
crea "gli scarti" e le immense diseguaglianze. La violenza
strutturale-economica e la violenza culturale-superba stimolano la
violenza ribelle e poi la risposta della violenza repressiva: una
catena di fallimenti e di dolori. Ma l'umanità potrà uscirne: tocca
a noi tutti pensare, ritrovare e volere le vie della pace nella
giustizia per tutti gli umani e tutta la terra.</span></span></span></span></p>
<div dir="ltr" id="Sezione1"><p align="left" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 132%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;">Enrico
Peyretti, 30 agosto 2021</span></span></p>
</div>
<p align="left" class="western" style="letter-spacing: normal;"><br />
<br />
</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-73846139713607735922021-09-25T20:52:00.003-07:002021-09-25T20:52:57.311-07:00<p> </p><p align="left" class="western">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><b>21
09 </b></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span lang="it-IT"><b>24</b></span></span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><b>
Per la cura dei rapporti umani: non c'è offesa</b></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Lo dico a me stesso, per
</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">educ</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">armi,
e lo dico a chi vuol sentire: non c'è offesa, se tu non vuoi. Se
qualcuno ti vuole offendere, ferirti, toglierti una parte di te, non
ci riesce, se tu non vuoi. Tu sei invulnerabile, come Achille, e non
lo sapevi, perciò avevi paura delle offese. Zanardi, il coraggioso,
perdute la gambe, disse: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Si
fa con quel che si ha». Se anche ti tolgono qualcosa, non ti tolgono
nulla di vivo.</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> </span>
</p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">L'</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">offesa
è un'ombra, non esiste</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">.
Ne</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">ssuno
ti toglie nulla di ciò che sei; ti può togliere la buona fama
presso gli altri</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">,
ma tu </span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">sta
in pace con la tua anima</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">!</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
</span>
</p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Tolstoj
cita Epitteto, il filosofo stoico, ex-schiavo, che dice: l'anima è
una cittadella fortificata, nessuno può veramente offenderla. </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">«Solo
l'anima umana è sicura più di qualsiasi inaccessibile fortezza.
Perché ci sforziamo continuamente di indebolire quell'unico
baluardo? Perché ci occupiamo di cose che non ci possono dare la
gioia dell'anima e non ci preoccupiamo di quell'unica cosa che ci può
dare la quiete dell'anima? Tutti dimentichiamo che se la nostra
coscienza è pura, nessuno ci può offendere e che tutti i conflitti
e le inimicizie nascono solo dalla nostra stoltezza e dal nostro
desiderio di possedere delle inezie esteriori».</span></span></span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="color: black;"> </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Tanti
rapporti umani si guastano o si rompono per la troppa sensibiltà
alle offese, per una pelle troppo </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">sottile</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
È vero che qualcuno a volte vuole offendere, oppure ferisce senza
volerlo. </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">Il
più delle volte si tratta di </span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">difetti,
malintesi, equivoci, che sembrano offese e sono errori di
espressione, e di comprensione. Ma purtroppo, a volte, c'è proprio
la volontà di offendere. </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">Comunque,</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">n</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">on
c'è offesa se non ti lasci ferire. La tua dignità non è mai
offesa: o la perdiamo noi stessi, degradandola, oppure nessuno può
colpirla, neppure la calunnia. </span>
</p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Se credi che l'offesa ti
distrugga, poi ti trovi spinto alla vendetta, in parole o azioni, o
sentimenti acidi. Allora sì che sei rovinato, sei dentro
l'ing</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">r</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">anaggio,
</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">rischi
di</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
rispondere al male col male. È ben comprensibile che tu soffra, ma
il valore della persona si vede a questo punto. Soffrire non è una
perdita.</span></p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">L'offesa non esiste, se non </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">ti
sottometti, se trovi la tua vera forza</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Accetta le critiche, sono utili anche se sono severe, ma la critica
non è un'offesa (come l'offesa non è una critica, non aiuta).</span></p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">La tua dignità è una corazza.
Non perché tu ti creda superiore, ma perché la dignità è in tutti
gli umani superiore ad ogni comportamento, anche al peccato. Non
perde la dignità </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">n</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">eppure
il</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">
</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">delinquente,
che infatti non va "condannato", </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">non
va "</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">messo
a marcire" in galera, ma va aiutato a ritrovare </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">la
dignità che ha contraddetto</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">:
art. 27 Costituzione. Il giudice giusto</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">
</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">non
condanna, ma corregge e protegge. E questo vale </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">nei
rapporti sociali come</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
nei rapporti personali </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">diret</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">ti.</span></p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Le offese sono la vergogna
dell'offensore, anche se lui non lo sa. </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">Chi
viene </span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">offeso
non si deve vergognare. Se si sente menomato, o distrutto, gli
nascono sentimenti troppo amari, un dolore eccessivo, immeritato, ma
è veramente danneggiato solo se perde la serenità e la bontà del
suo comportamento. Soffrire non è perdere.</span></p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Se l'offes</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">o</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
cade </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">nell'imitare
</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">l'offensore,
allora sì che l'offesa davvero vince. Ma non è destino necessario:
dall'offesa c'è la grande difesa, che è la coscienza serena della
propria dignità.</span></p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Dignità non è certo sentirsi
innocente, impeccabi</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">l</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">e,
infallibile: siamo tutti pecccatori, </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">eppure</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
meritiamo pieno rispetto, sia noi, sia gli altri che ci urtano. Come
dice papa Francesco: «Sono un peccatore che cerca di fare del bene».
Nessuno è superiore o inferiore agli altri in dignità, se non si
abbassa da solo. La dignità umana, che è l'essenza di </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">og</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">ni
persona, non è mai offesa</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">:
la </span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">perdiamo
noi stessi, se non la custodiamo, </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">ma</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
poi </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">possiamo
</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">ritrovarla,
anche con l'aiuto degli altri. </span>
</p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Nessuno ti toglie nulla di ciò
che sei, se cerchi di avere la "forza della verità"</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">:
questa </span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">non
è "avere ragione" </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">più
de</span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">gli
altri, non è affatto "vincere", ma è la propria ricerca
appassionata, forte, coraggiosa, di </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">stare
e ritornare sempre </span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">nell'autenticità
umana, nella verità della vita. Abbiamo bisogno degli altri, ma
dipendiamo soltanto dalla nostra coscienza seria, sincera, cercatrice
appassionata di verità, pronta a correggersi, a chiedere perdono, ad
accettare critiche e aiuti, a non farsi abbattere da colpi cattivi.
Si tratta di vivere aderendo sempre di più alla verità umana, in
ricerca, </span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">senza
alcuna </span></span></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">presunzione,
</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">in
libertà spirituale. Così, nessuno ti può offendere.</span></span></span></span></p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">E
tu non condannare chi ti offende: è una sua povertà, una debolezza,
abbine compassione, e aiutalo, possibilmente. Soffri, ma non
condannare. Soffrire per la verità, con coscienza, è una grande
forza: questo è l'insegnamento essenziale di Gandhi, che lo visse </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">e
lo trasmise</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT">.
</span></span></span></span>
</p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Dio
non condanna: è questa la rivelazione di Gesù, il suo vangelo, che
supera le religioni dalla morale dura e punitiva, e distrugge
l'inferno. Dio è nei cuori, non è nelle gerarchie sociali, neppure
quelle sacre: semmai è coi deboli, con gli ultimi, non coi
vincitori. «La Giustizia fugge dal campo dei vincitori», dice
Simone Weil.</span></span></p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Neppure
Hitler è da "dannare", perché è il più miserabile degli
umani: andava tolto dal piedistallo del suo potere violento, ma senza
imitarlo. Alcuni alti ufficiali del complotto che fallì, si
rifiutavano di ucciderlo, come era possibile, «per non essere come
lui». Avevano capito bene.</span></span></p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Le
persone deboli, che si abbattono se ricevono uno sgarbo, una
scorrettezza, un insulto, vanno aiutate a rafforzarsi nella loro
autocoscienza: come i gatti, che cadono sempre in piedi, anche se
cadono dal tetto, e non si rompono la testa. Non farti atterrare, se
sei nello spirito giusto: questa non è arroganza, ma è resistenza
all'offesa, capacità di sentirla come correzione e non come
condanna. È ricerca di intendersi. Non è facile, per niente, ma è
da imparare. </span></span>
</p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Non
perdere la pace e la gioia di vivere solo perché qualcuno non è
gentile, giusto e rispettoso come dovrebbe essere. Il guaio è suo,
non tuo.</span></span></p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">A
volte siamo deboli, stanchi, esausti, fragili e succede che anche
un'ombra di passaggio ci offenda, ci ferisca. Non spaventiamoci.
Rimettiamo ogni cosa nella sua giusta misura: apparenza, malinteso.
Ma a volte c'è proprio della cattiveria! Certo. L'importante è che
non sia cattivo io, e che non mi lasci contagiare. Non c'è bisogno
di una virtù eroica, basta un po' di sana furbizia e di arte di
vivere.</span></span></p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Lamentati
pure, quando ti fanno soffrire: è umano, è molto comprensibile, fa
bene. Lamentati con qualche amico che ti comprende, ma dopo un po'
basta, passa a discorsi più costruttivi, a pensieri belli: ne
abbiamo bisogno perché siamo fatti per il bene e per il bello, e
bisogna vivere di questo, anche nel dolore, fino all'ultima agonia:
ci servirà saper morire bene, e questo si impara adesso, quando
qualcosa ci fa soffrire. </span></span>
</p>
<p class="western" style="background: transparent; orphans: 0; text-indent: 0.6cm; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Enrico
Peyretti, 24 settembre 2021</span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-44725659323527241632020-11-15T07:09:00.000-08:002020-11-15T07:09:17.486-08:00<p><span style="font-size: large;">20 11 15 <span style="font-family: "Times New Roman", Times, serif;"><b>Aprire l'animo,
sentire insieme</b>.</span></span></p>
<p><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif; font-size: large;">Queste due esperienze,
quando possono avvenire, costituiscono l'amicizia. <br />
</span></p>
<p><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif; font-size: large;">Quando sono impedite,
o quando c'è incapacità o nonvolontà di aprire e sentire,
l'amicizia è impossibile. Rimane estraneità, solitudine amara,
se non avversione.<br />
</span></p>
<p><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Aprire e sentire sono
le condizioni fondanti della relazione umana positiva, buona,
felice, ad ogni scala:</span><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;"> dai buoni rapporti personali, alla grande pace delle
civiltà e delle politiche. <br />
</span></span></p>
<p><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif; font-size: large;">Aprire l'animo è
possibile quando un altro animo rispetta, accoglie, ascolta,
accompagna. Non si apre la propria intimità davanti ad un
invasore. Ma aprire la porta di casa può anche svegliare un
animo addormentato.<br />
</span></p>
<p><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif; font-size: large;">Ognuno sente più o
meno, secondo la capacità di vibrare delle proprie corde intime.
Chi sente da solo la bellezza della natura, o dell'arte, o
dell'azione umana, vive un bene costruttivo. Chi sente queste
bellezze insieme ad un'altra persona vive una costruzione
comune, interpersonale. Sui successivi gradi di ampiezza dei
rapporti, ciò fonda amicizia, amore, socialità, politica umana,
civiltà planetaria. Il con-sentire sorge dalle profondità degli
animi, non da regole sovrapposte o ideologie imposte.<br />
</span></p>
<p><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif; font-size: large;">L'antipatia è crisi di
chi prova antipatia, ben più che dell'antipatico. Difetti e
limiti di ciascuno chiedono ampiezza umana, capacità di
tollerare e sostenere, pur senza concessioni indebite, senza
dipingere di bello quel che è brutto, senza cessare di elaborare
alternative.</span></p><p><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif; font-size: large;"><br /></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-19483699880992304482020-11-14T22:22:00.002-08:002020-11-14T22:22:57.502-08:00<p><span style="font-size: medium;"> <b><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">Diario frammentario
20 11 14</span></b></span></p>
<p><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif; font-size: medium;">Stare nelle cose, e
gridare tutta l'insufficienza delle cose. <br />
</span></p>
<p><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif; font-size: medium;">Stare nelle cose:
politica, economia, medicina, tecnica.... <br />
</span></p>
<p><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif; font-size: medium;">Gridare tutta
l'insufficienza delle cose: le domande di senso, il mistero che
avvolge il prima e il dopo, le domande delle filosofie (più
importanti delle risposte), quel che intravedono i profeti, quel
che ascoltano i poeti, quel che creano gli artisti, quel che
attendono i bambini, quel che hanno imparato i vecchi se hanno
tenute accese le domande.</span></p>
<p><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif; font-size: medium;">Una società umana ha
questi due compiti, entrambi necessari: stare e gridare;
lavorare e interrogarsi; essere qui, essere oltre; ottenere
risultati, non quietarsi nei risultati.</span></p>
<p><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif; font-size: medium;">Distribuirsi i lavori
e i compiti, ma saper fare tutti, in qualche misura, l'uno e
l'altro genere di compiti: e che nessuno dica "il mio lavoro è
più importante del tuo"; e che ognuno sappia che lavora per sé
solo se lavora anche per tutti.</span></p>
<span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">si sono alzati in piedi.<br />
</span>
</span><p><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif; font-size: medium;"> </span></p>
<p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Times New Roman, Times, serif;">E ci vorranno alcuni,
scelti per capacità pratica e sensibilità dell'umanità
incontenibile, incaricati di sovrintendere. Purché essi sappiano
anzitutto che potere è dovere, che l'incarico è un carico, e
purché sappiamo tutti che avere una dote è avere un debito.
Perché siamo animali terrestri verticali, a cui la terra sta
stretta, che dalla terra riprendono energia, e coi piedi sulla
terra respirano e scrutano lo spazio infinito. </span><br />
</span></p>
<pre class="moz-signature" cols="72"><span style="font-size: medium;">-- </span></pre>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1254069821180944867.post-42963912127452525392020-11-14T13:38:00.002-08:002020-11-14T13:38:19.822-08:00<p> </p><p class="western" style="font-style: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b>I - Diminuire consentendo </b></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><b>Enrico Peyretti</b></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<b> Pubblicato su Rocca n. 14, 15 luglio 2020</b></p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0.1cm; text-decoration: none;">
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0.1cm;">
<span style="font-weight: normal;"> Michele Do (1918-2005), grande
spirito cristiano e universalista, discepolo di Mazzolari e di
Sorella Maria, era un prete </span><span style="font-weight: normal;">vissuto
per cinquant'anni a</span><span style="font-weight: normal;"> St.
Jacques d'Ayas, villaggio valdostano, </span><span style="font-weight: normal;">come
</span><span style="font-weight: normal;">rettore di quella piccola
chiesa. Quando vi andò, nel 1945, non </span><span style="font-weight: normal;">c'era
</span><span style="font-weight: normal;">ancora la strada, ma non
visse affatto isolato. Attorno a lui nacque una grande rete, non solo
italiana, di amicizia tra persone di ogni viva </span><span style="font-weight: normal;">spiritua</span><span style="font-weight: normal;">lità,
anche non credenti. Non scrisse nulla, ma qualcosa delle sue
</span><span style="font-weight: normal;">riflessioni e preghiere</span><span style="font-weight: normal;">
è stato raccolto dagli amici, in alcuni libri. È noto e diffuso il
suo Credo (pubblicato anche su Rocca). </span><span style="font-weight: normal;">I</span><span style="font-weight: normal;">n
età avanzata, espresse </span><span style="font-weight: normal;">la
sua </span><span style="font-weight: normal;">preparazione a morire
</span><span style="font-weight: normal;">nel </span><span style="font-weight: normal;">motto:
</span><span style="font-weight: normal;">«Diminuire consentendo.
Consentire con animo sereno. Distacco appassionato». Non dice qui la
sua fede nella vita </span><span style="color: black;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">in
Dio</span></span></span></span><span style="font-weight: normal;">, ma
una dignità umana che né resiste né cede alla fatalità del
morire. «Diminuire consentendo»: chi, come me, vive il cammino di
invecchiamento, </span><span style="color: black;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">trova
</span></span></span></span><span style="font-weight: normal;">qui una
guida saggia. Consentire alla diminuzione delle forze e delle
possibilità non è facile. Ma non è rinuncia a vivere né
rassegnazione passiva, semmai è l'opposto della ostinazione ridicola
e ribelle alla natura; non è distacco dalle buone passioni, non è
rinuncia ad esprimersi (sia pure in un mondo che parla linguaggi
sempre più differenti dal nostro), non è sentirsi inutili, pur
lasciando spazio alle generazioni successive, anche col desiderio,
senza presunzione, di </span><span style="color: black;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">dare</span></span></span></span><span style="font-weight: normal;">
qualcosa di vivo a chi cresce dopo di noi. Consentire al diminuire è
accettare di stare al margine, di tacere un po' (se ci riesci…), di
lasciar fare a chi viene, di continuare a imparare, di cambiare i
propri schemi. </span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span><span style="font-weight: normal;">Michele Do lo ha
fatto: ogni incontro con lui, fino agli ultimi, era un ricevere vita
da uno spirito vivo. </span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0.1cm;"><a name="5E1"></a><a name="5B1"></a>
<span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"> L'ultimo
</span></span><i><span style="font-weight: normal;">De senectute</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
è quello di Bobbio, ma è pensiero di tutti. Si leggono sia elogi
che disprezzi della vecchiaia, e</span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">d
entrambi</span></span></span></span></span><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
ci lasciano perplessi. Il timore più grande non è la morte, ma la
malattia lunga e la decadenza. Il maggiore desiderio è conservare la
dignità e il rispetto, tanto più in questi tempi di cambiamenti
vorticosi. La sapienza popolare, in tutte le tradizioni, se ne è
presa cura: «Anche se perdesse il senno, compatisci tuo padre e
non disprezzarlo, mentre sei nel pieno vigore» (Bibbia, Siracide
3,13). Quando l'evoluzione culturale era lenta o lentissima, il
vecchio era un tesoro di esperienza a favore di tutti. Oggi resta
indietro, come il ciclista che ha bucato. La vita è velocità, e la
lentezza è condannata. Se è anche un po' sordo, per lui è
solitudine. In alcuni casi si è lasciato che la pandemia ripulisse
la società dai più vecchi e deboli. Giustamente si segnala
l'emarginazione sociale di chi non ha saputo o voluto imparare l'uso
della rete. Fino al cellulare arrivano molti, ma a internet non
tutti. Magari l'escluso ne ostenta disprezzo, ma si sente più
analfabeta del nipotino alle elementari. È una più grande pena
vedere persone intelligenti, colte, a volte anche studiosi e docenti,
perdere la memoria e la comunicazione. Il rischio è di tutti ed è
sempre molto penoso: troppo difficile consentire interiormente!
Conosco un tale che prega Dio contro la propria decadenza chiedendo
«vita lunga e morte breve». Lo sa anche lui che è una preghiera un
po' pretenziosa.... Ho letto che Jacques Maritain scrisse sulla porta
della sua stanza: «Se la sua testa non funziona più lasciatelo ai
suoi sogni». L'ho scritto anch'io sulla mia porta. Almeno sognare…
Si fa con quel che ci resta, come dice Zanardi.</span></span></p>
<p align="left" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
Ma quel motto di don Michele è triplice: «Diminuire consentendo.
Consentire con animo sereno. Distacco appassionato». L'ho incollato
sul mio computer. Non solo consentire, ma «con animo sereno». Non
da vinti, non con rabbia. Cosa vuol dire mantenere serenità
dell'animo acconsentendo a diminuire? Qui finisce lo spazio della
pagina. Ci sarebbe anche da intendere «distacco appassionato». Cosa
può significare? Chi per caso legge, rifletta, e semmai ne
riparleremo.</p>Unknownnoreply@blogger.com0