lunedì 26 febbraio 2024

 

Movimento Nonviolento, 37° Congresso, Roma 23-24 febbraio 2024

"OBIEZIONE ALLA GUERRA"

Pace ed elezioni europee (Testo intero dell'intervento di Enrico Peyretti)


Abbiamo imparato e stiamo imparando la storia e la sapienza operativa della pace.

Oggi la pace, la vita, è di nuovo offesa crudelmente. Nella politica corrente la pace è appena prospettata (art. 11 della Costituzione italiana; istituzione dell'Onu), ma violata. Invece, la politica umana autentica è pace, è vivere insieme in molti e differenti: la pace è il sale della terra, la luce del mondo (Matteo 5, 13-16), la realizzazione della dinamica evolutiva umana. L'attuale pratica politica è guerra, perché segue il "principio di potere" (nel senso di dominio, non di possibilità vitale), e non il principio di "amore" (Roberto Mancini, Gandhi, al di là del principio di potere. Feltrinelli 2021). Oggi, la politica bellica arriva all'estrema distruttività e offesa.

Terra, Pace, Dignità, è una iniziativa inedita, propone ciò che manca in tutte le proposte politiche esistenti, anche nelle varie piccole sinistre. Che pensarne?

I nostri movimenti culturali-etici-formativi dovrebbero, al momento dato, agire anche nel confronto democratico, per amore della vita, non per il potere sulla vita. Alcuni dei nostri migliori attivisti, si sono impegnati anche nella politica istituzionale. Alex Langer propose i Corpi civili di pace nel Parlamento Europeo. Il nostro MN ha depositato la proposta di legge per la difesa civile nonarmata nonviolenta.

Oggi c'è grave urgenza di una politica di pace. I nostri movimenti potevano essere più pronti all'impegno politico democratico. L'iniziativa Pace Terra Dignità doveva appoggiarsi alla nostra tradizione, analisi, riflessione, alla cultura di pace classica, non solo alla indignazione verso questa stagione di guerre contro l'umanità e la Terra. La politica attiva si è mossa tardi e all'improvviso sulla guerra e la pace. I movimenti per la pace guardano profondo e oltre, ma ora è il momento di guardare anche "qui e ora".

Quali possibilità per una lista Pace Terra Dignità? Sarebbe una dispersione di voti? Se le varie sinistre assumessero insieme l'obiettivo, potrebbe non fallire. I sondaggi dicono che l'opinione pubblica è contro la guerra, ma non si trova interpretata in politica. L'economia speculativa delle armi governa la politica. Assistiamo alla follia della guerra, al suo fallimento macabro e feroce.

Nelle spiritualità e religioni autentiche c'è un chiaro spirito di pace, che attende e anima l'azione politica responsabile. L'azione politica non è solo competitiva-arrivista-quantitativa, ma può avere una sua efficacia già nel porre una idea-obiettivo-azione tra le altre: anche la proposta non vincente è una proposta stimolante, creativa. Anche il tentativo audace è azione, per oggi o per domani.

C'è il grave fenomeno dell'assenteismo elettorale: quello vile dell'indifferenza, ma anche quello onesto, che cerca rappresentanza e non la trova.

In democrazia non si concorre solo per "vincere", per avere quel seguito che dà potere di governo; si concorre anche per proporre ed evidenziare l'obiettivo tragicamente dimenticato. Io, fino a convinzione contraria, sostengo Pace Terra Dignità, con zero ambizioni personali, ma con ambizioni di politica della vita: la vita insieme tra differenti-molti (polis), la "pace coi mezzi della pace" (Johan Galtung), la "convivialità delle differenze" (Tonino Bello).

Conflitto non significa guerra, se non è violento. Conflitto è come l'incrocio stradale regolato e non selvaggio; è la dinamica plurale della vita sociale nel micro e nel macro, dal villaggio al pianeta; è fattore di cammino evolutivo della giustizia, se non è violento. La nonviolenza attiva assume i conflitti sociali, denuncia quelli occultati, non li sopisce, ma li gestisce, opponendo alla violenza la "forza della verità" umana, sviluppata da Gandhi, che libera e realizza umanità.

La difesa nonviolenta non è solo utopia: è storia effettiva, quindi può essere politica effettiva. C'è ormai un'ampia letteratura storica crescente sull'efficacia della difesa nonviolenta dalla violenza. Non c'è più alcuna giustificazione della guerra "giusta" perché difensiva, che in realtà duplica la guerra offensiva. La politica corrente, anche di sinistra, ignora la possibilità dell'alternativa civile popolare nonviolenta agli eserciti e alle guerre: ma intanto l'economia speculativa criminale armista VUOLE le guerre, e le impone ai governi, per consumare e riprodurre armi, cioè uccisioni di umani e distruzione della casa-Terra. Per questo, i nonviolenti giudicano insufficienti le proposte di pace che non esplicitano davvero la necessità del disarmo condizione di pace.

Pochi giorni fa è morto Johan Galthung: lo onoriamo come primo promotore della peace research moderna, scienziato e operatore della soluzione nonviolenta dei conflitti. La lotta giusta nonviolenta è storia reale, ma ancora censurata dalle politiche statali. Per esempio, la rivoluzione femminile, dal Novecento ad oggi, è nonviolenta e fortemente efficace. Tra gli studiosi, Erica Chenoweth (Università di Harward) ha iniziato la sua ricerca in posizione scettica sulle possibilità di resistenza nonviolenta alla violenza, scoprendo poi che, nel periodo 1900-2019, più del 50% delle rivoluzioni nonviolente ha avuto successo, mentre, delle rivoluzioni violente, solo il 26% ha avuto successo . Il libro di Erica Chenoweth (Come risolvere i conflitti senza armi e senza odio... Ed Sonda 2021,  450 pagine di dati e tabelle), è solo uno dei più recenti di quell'ampia letteratura storica reale. Manca la proposta politica e organizzativa: i corpi civili di pace; la difesa nonarmata, popolare, nonviolenta. La proposta Pace Terra Dignità, nel suo programma concettualmente ricco, cammina sulla via della pace, realizzazione dell'arte politica umana. È da conoscere e nutrire con l'esperienza dei movimenti nonviolenti.

Enrico Peyretti

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