domenica 7 aprile 2019

19 04 08  +  Giovanni 8, 12-20  + Ha la luce, e illumina


[12] Di nuovo Gesù parlò loro: "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita".
[13] Gli dissero allora i farisei: "Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera".
[14] Gesù rispose: "Anche se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado.
[15] Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno.
[16] E anche se giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato.
[17] Nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera:
[18] orbene, sono io che do testimonianza di me stesso, ma anche il Padre, che mi ha mandato, mi dà testimonianza".
[19] Gli dissero allora: "Dov'è tuo padre?". Rispose Gesù: "Voi non conoscete né me né il Padre; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio".
[20] Queste parole Gesù le pronunziò nel luogo del tesoro mentre insegnava nel tempio. Enessuno lo arrestò, perché non era ancora giunta la sua ora.


Forse vale anche per questo brano, posto di seguito allo sconcertante, per tutti gli spettatori, episodio dell'adultera salvata, la piccola riflessione che ci veniva giovedì o venerdì su parti del cap. 7. Cresce l'ostilità verso Gesù da parte dei censori, che presumono di sapere chi è e chi non è il messia, da chi può venire o non venire la luce attesa. Essi non "conoscono" perché credono di conoscere i criteri di verità. Perciò non sono consanguinei al Padre della verità come è Gesù, che non è "venuto da sé", ma inviato dal Veritiero. Non testimonia soltanto di se stesso, perché ha in sé la luce della vita, e può illuminare ogni vita (cfr Giovanni 1,9). Luce è la coscienza di essere uomo pienamente amato, ricolmato, nutrito, vivificato dalla presenza viva del Padre in lui.

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