giovedì 14 marzo 2019

19 03 15 + Matteo 5, 20-26 + Una giustizia più grande 
 
[20] Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
[21] Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio.
[22] Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.
[23] Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te,
[24] lascia lì il tuo dono davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
[25] Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione.
[26] In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo! 
 
Ci occorre una giustizia più grande. Non basta il divieto di uccidere – magari uccidendo chi uccide, come abbiamo fatto per millenni, e facciamo ancora troppo (ma in California – notizia bella di questi giorni – il governatore ha stabilito una moratoria delle esecuzioni), credendo di fare giustizia con l'aggiungere male a male. Non basta non uccidere, se abbiamo in cuore l'ira, l'offesa, il disprezzo, che sono le radici dell'uccidere, i sentimenti che caricano l'arma omicida, che nutrono il veleno della guerra, che eccitano l'economia di rapina, tutte forme dell'uccidere. Senza una giustizia più grande di quella che conosciamo non entreremo nel regno della vita buona insieme, felicità possibile perché libera da oppressione e offesa.
Il tema successivo è la continuazione del primo. Cercare la pace è più importante del culto. Sospendi il culto e cerca prima la pace. Offri la riconciliazione al fratello, prima dell'offerta a Dio. Il vero dio che ti attende è nascosto nel fratello con cui sei in lite. Se prosegui il conflitto per avere ragione, se ti infili nel ginepraio della competizione,, anche con le regole della nostra piccola giustizia, sarai sempre perdente. Ci occorre una giustizia più grande.

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