giovedì 21 marzo 2019

19 03 22 + Matteo 21, 33-43; 45-46 + Verità o potere?

[33] Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò.
[34] Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto.
[35] Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono.
[36] Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo.
[37] Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio!
[38] Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità.
[39] E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero.
[40] Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?".
[41] Gli rispondono: "Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo".
[42] E Gesù disse loro: "Non avete mai letto nelle Scritture:
La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri?"
[43] Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare.
[44] [Chi cadrà sopra questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà]".
[45] Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro [46] cercavano perciò di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta.

Dopo la terza predizione della passione, dopo l'ingresso trionfale in Gerusalemme, dopo la purificazione del tempio dai mercanti, Gesù secondo Matteo racconta alcune parabole molto rivelatrici del precipitare del rifiuto e della condanna che dovrà patire. Questa, dei vignaioli omicidi, è tremenda, trasparente, e allude anche al duro giudizio del padrone. Si aggiunge la piccola parabola della pietra fondamentale del nuovo edificio: chi doveva costruire l'ha scartata, non l'ha riconosciuta, come invece fa il Signore, che la mette a fondamento. Non solo, ma questa pietra sarà d'inciampo e peggio, stritolerà (secondo il v. 44 omesso da molti codici) chi si scontrerà con essa. Ma il colmo è nella conclusione grave, detta con la formula introduttiva solenne, che cala nella realtà l'immagine della parabole: sarà tolto il regno di Dio a voi, vignaioli che non avete dato frutto, e sarà dato ad altri, ad un altro popolo che lo farà fruttificare. Le autorità religiose di Israele capiscono siubito che parla di loro. Certo, qui c'è una polemica cristiana anti-ebraica della comunità, ma la parola vale per tutti. Se ti è data la vigna del Regno, e non la fai fruttificare, e respingi con ferocia critiche e correzioni, perderai il dono, e sarà rovina. Questo vale precisamente per ogni chiesa, per ogni comunità, per ogni religione, per ogni fedele. Quando Gesù dice queste cose, la folla lo considera profeta, critico della religione ufficiale stabilita, ma non saprà difenderlo, neppure Pietro saprà difenderlo, quando difendere la verità colpita dal potere sarà più costosa dell'entusiamo anti-potere religioso. Ecco il giudizio continuo, per tutti, per i sacerdoti e per la folla, noi: verità o potere?

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