sabato 19 maggio 2018

18 maggio 2018 – Viene Pentecoste
Viene Pentecoste. Non è una domenica come le altre. Non è la fine del periodo pasquale, col ritorno alla liturgia ordinaria, senza aggiunte speciali. Non è la festa della fondazione della Chiesa che si ingrandisce, recluta  fedeli da tutti i popoli e diventa un impero spirituale (e non solo...). Non ce ne rendiamo conto, ma la Pentecoste è il frutto della Pasqua. E' la festa cristiana più importante di tutte. A Natale tutti buoni: Dio è un bel bambino, sospendiamo i nostri litigi, ci facciamo qualche regalo, con le canzoncine adatte. A Pasqua è quasi primavera: Gesù, sì, è vero, il clero ebraico e l'impero romano l'hanno ammazzato, ma lui è risorto, tranquilli. Ci sfugge il fatto che, sapendo di morire e scomparire, ha detto che era meglio che lui andasse via, e aveva promesso ai suoi, e così anche a noi, di mandarci e metterci in cuore il suo Spirito, per farci vivere la sua vita. Se fosse risorto e tornato nei suoi cieli, la nostra storia con lui finirebbe a Pasqua, col decollo verticale dell'Ascensione. E non è forse così, tante volte, per noi cristiani distratti? Invece, Dio non è più lassù chissà dove, fuori di noi (il Dio "estrinseco", diceva Michele Do), dopo aver fatto una incursione quaggiù, per dirce alcune belle cose, darci la sua legge da rispettare, e poi via, lassù dove non si vede. Lo Spirito di Dio è dentro di noi, se ce ne rendiamo conto e lo sentiamo vivere e farci vivere. Il profeta ci aveva promesso il trapianto di un cuore di carne al posto del nostro cuore di pietra. La Pentecoste è la festa di questo trapianto. E' la festa più grande della vita cristiana. Ci è dato un cuore di carne, il suo spirito è dentro di noi: cioè, il suo sentimento, il suo stile di vita, il suo modo di guardare gli altri e le cose, la sua mentalità, anche se si esprime in tanti e vari modi. E la Pentecoste è festa anche per chi non lo sa, perché lo Spirito riempie l'orbe terracqueo, è effuso in tutti i cuori, senza differenze di popoli e religioni, è più grande di tutte le chiese, e ispira il bene in tutti, se abbiamo un ascolto interiore. E' la festa più grande. Io metto la camicia bianca e la cravatta, come solo tre o quattro volte all'anno.

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