DIECI TESI SULLA PACE / IO VOTO PER LA PACE
1- La pace è lo scopo e il mezzo di ogni politica umana e giusta. La guerra, omicidio di massa, è sempre ingiusta. È delitto politico, grave come l'omicidio privato, che tutte le leggi condannano.
2 - La guerra dà la vittoria e il potere ai più armati e più crudeli, quindi è il peggior fallimento della politica. Vincere con le armi non è gloria ma disonore, è fallimento di umanità. "La guerra è l'antitesi del diritto" (Norberto Bobbio), perciò non può mai fare giustizia.
3 - La guerra va evitata ad ogni costo: "Meglio una pace ingiusta che una guerra che si pretende giusta" (Erasmo da Rotterdam). "La guerra fa più malvagi di quanti ne toglie di mezzo" (Immanuel Kant).
4 - La vittoria in guerra spinge il vinto alla rivincita, a catena. Vincere la guerra è un danno, è pericolo di suicidio, perché, all'interno dello stato vincitore, premia e dà potere ai violenti, al militarismo, al cinismo, al fascismo. Vince in guerra chi uccide e distrugge di più, cioè il peggiore. Nello sconfitto nasce la vendetta, nel vincitore nasce il fascismo. La vittoria italiana del 1918 fu la "madre del fascismo". La sconfitta punitiva della Germania produsse il nazismo. La vittoria sul nazismo ha prodotto la minaccia nucleare sull'umanità.
5 - La difesa da violenze, interne o esterne, non è solo un diritto, ma un dovere. La guerra non difende dalla violenza, ma la imita e la conferma. La guerra che si illude e si giustifica come difesa, è subito sconfitta umanamente, perché riproduce il crimine della guerra aggressiva.
6 - La giustificazione della guerra come difesa del diritto umano è presente nella tradizione politica e anche morale, ma non vale più oggi, nell'era atomica, perché ogni guerra mette a rischio estremo tutta l'umanità. La Resistenza al nazifascismo non fu militare ma volontaria. La lotta armata fu possibile per il risveglio popolare dal fascismo. Ma oggi la condizione atomica cambia la morale. Diceva Mazzolari già nel 1955: "Se facessimo la Resistenza come l'abbiamo fatta ieri, oggi faremmo male". Ernesto Balducci nel 1985: "Nell'era atomica la sorte umana è unica, inseparabile", mentre la guerra pretende di separare la sorte di chi vive da quella di chi muore.
7 - La difesa da un'aggressione armata va gestita da un intero popolo, se è libero e degno, con i mezzi umani e costruttivi della difesa popolare nonviolenta, che è già in se stessa la vittoria sulla barbarie dell'avversario aggressivo. La difesa popolare nonviolenta, DPN, non è un'utopia, ma una storia documentata (v. nel mio blog: "Difesa senza guerra. Bibliografia storica"), ignorata dalla rozza politica di potere e non di umanità. La DPN deve essere preparata nella società, nell'educazione, nella politica, fino a sostituire la difesa militare, gli eserciti, la follia degli armamenti. La DPN è azione diffusa, possibile a tutti, anche deboli, usa mille tecniche, e richiede più coraggio e onore della difesa militare. La DPN ha, statisticamente, maggiore efficacia pratica e minore costo in vite umane: tra il 1900 e il 2019 le lotte nonviolente hanno avuto pieno successo in oltre il 50% dei casi, le lotte violente nel 26% dei casi (fonte Chenoweth, nella citata Bibliografia).
8 - Al nemico si deve parlare, non sparare. L'immagine della bandiera bianca significa da sempre la volontà del dialogo umano ben più che la resa alla prepotenza. L'essere umano ha come caratteristica naturale la parola dialogica, non l'arma omicida. Nella trattativa lo scopo è la convivenza delle parti e la composizione dei differenti interessi. Cedere qualche parte di interessi, se fa guadagnare la convivenza, è una vittoria della vita. Una parte terza neutrale può aiutare le parti in conflitto a trovare una soluzione equilibrata tra costo e guadagno in termini di vita dei popoli.
9 - La guerra è la negazione della politica. La politica è l'arte e la scienza del convivere tra differenti, è la "convivialità delle differenze" che si realizza nella pace. La politica non è la gara tra potenze, personali o collettive, ma la capacità di comporre diversi desideri, interessi, valori, espressioni, nel bene comune che riduce le sofferenze e avvicina le aspirazioni umane di tutti.
10 - In queste elezioni europee io voto e sostengo la lista Pace Terra Dignità perché meglio di tutte ha la priorità oggi necessaria di Pace-senza-guerra, del disarmo (le armi bestializzano l'umanità), della Terra-casa-comune, della Dignità-umana-universale. L'Europa è nata dalla volontà di unità pacifica dei suoi popoli, dopo secoli di guerre tra loro, e dalla cultura comune dell'umanesimo, aperta alla pace cosmopolitica. Oggi l'Europa non può tradire se stessa in una esecrabile logica bellica. Per questi motivi io voto, sostengo e partecipo alla lista Pace Terra Dignità.
Enrico Peyretti, Torino, marzo 2024
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