Gesù, maestro di
trasgressione
21 dicembre 2017
21 dicembre 2017
Marco 7, 1-23, commento di
Paolo Scquizzato, a San Rocco, 21 dicembre 2017
Il
capitolo 7 comincia in greco con kai (= et, quindi), perciò si
collega a ciò che precede (vedi): Gesù ha 1) moltiplicato i pani 2)
guarito e perdonato.
Non doveva guarire!
L'infermità è il castigo di Dio, da non togliere! Non doveva
perdonare!
La sua prima colpa è l'aver
guarito. Ma Gesù proclama: Dio non punisce perché è amore.
I
discepoli di Gesù prendono cibo con mani impure. La versione Cei
2008 dice “cibo”, ma il greco dice “pani”, al plurale,
riferito alla moltiplicazione, che appena precede nel racconto. Il
contesto è eucaristico. Il senso in Marco è che i discepoli non si
purificano prima dell'eucarestia.
Vediamo il cap. 6: prese il
pane, benedizione, lo spezzò, lo fa distribuire ai discepoli. Ordina
di dare i pani senza vedere chi è degno e chi no. Nell'eucarestia il
pane va donato a tutti. Papa Francesco ha detto: c'è un ottavo
sacramento, la “dogana pastorale”!
Puro-impuro non è una
categoria previa al sacramento, ma successiva: dopo, fai un cammino
di purificazione. I sacramenti non sono premi, ma doni. Dio non
premia: ti ama anche se sei maledetto e impuro. Amare è un dono, non
un premio.
I guardiani del tempio
vogliono la purificazione previa, ma non c'è nella Torah questo
comandamento. È nel Talmud. L'establishment religioso lo fa passare
per comandamento di Dio. Gesù lo smonta: è soltanto volontà umana.
Mette in discussione la tradizione fatta volontà di Dio.
Quante
cose così nel cristianesimo! Quanta sofferenza e sensi di colpa
inflitti per morbose prescrizioni umane! Era peccato mortale mangiare
una fetta di salame il venerdì santo! Le prime donne che portavano i
pantaloni attentavano alla morale! Poi, comparsa la minigonna, i
pantaloni non erano più peccato! Gli anticoncezionali erano peccato
grave, oggi li usano anche i cattolici. Nel 1964 il film di Pasolini
“Il vangelo secondo Matteo” era vietato a tutti i cristiani
perché blasfemo. Il 21 luglio 2014 l'Osservatore Romano lo definisce
il miglior film su Gesù di tutti i tempi. Nel 1844 la libertà di
coscienza è peccato gravissimo. Per Buonaiuti e tanti altri preti
condannati ieri, oggi si parla di cause di beatificazione. I bambini
morti senza battesimo andavano all'inferno (il limbo era praticamente
lo stesso), ora Ratzinger ci ha detto che il limbo non esiste. Tante
cose normali della vita, il ciclo mestruale, l'aver partorito, erano
impurità, la puerpera doveva essere “rinchiesata” 1,
riammessa in chiesa con un rito apposito. Follie di uomini passate
per volontà di Dio!
Gesù ha visto lungo, ha
trasgredito la volontà di uomini, ha toccato il Talmud, che era
stato messo nella sfera delle cose di Dio. Chiama “ipocriti”
quelli che lo criticano su di ciò, quindi teatranti, maschere che
recitano una parte, mentre la realtà è un'altra.
La religione ha un potere
devastante su uomini e donne con l'arma del peccato. Divide
l'umanità, mentre Dio non vuole divisione. “Tu hai peccato, e io
(religione) ti salvo, se passi da me”
Colossesi 2, 16-23: non
lasciatevi fregare dalla religione! La maggior parte delle cose sono
proibite, ma queste proibizioni non hanno alcun valore se non
soddisfare la “carne”, cioè l'io.
“È
solo parola di uomo”. Tutto ciò che non matura, che non realizza
l'uomo e la donna, va lasciato cadere. Anche se è nella Bibbia.
Gesù svuota di divinità ciò che è solo umano. Korbàn (Marco 7,10
ss) era l'offerta sacra. Era dovere dei figli la cura economica del
genitori vecchi. Ma l'offerta al tempio – cioè ai sacerdoti! -
toglieva quel dovere: in nome di Dio! Per Gesù questo è follia!
Solo
se si onora l'uomo si può onorare Dio. Gesù non ha dubbi: servire
l'uomo prima di Dio. Servi l'uomo, e così servi Dio. Non arrivi
all'uomo se soltanto servi Dio. Servi Dio nell'uomo.
Versetto 15: “non c'è nulla
fuori dell'uomo che possa contaminarlo”. La Torah conteneva tante
prescrizioni alimentari. Gesù osa toccare la Torah: non è vero!
“Considerava puri tutti gli alimenti” (v. 19).
Cosa è parola di Dio, e cosa
non lo è? Nella Torah ci sono parole che non sono parola di Dio.
Altro che trasgressione! Gesù è l'unico interprete della Bibbia. È
parola di Dio ciò che fa bene all'uomo, che lo fa felice, lo compie.
Nella liturgia non è da dire sempre “parola di Dio” ad ogni
lettura, ma “parola della Genesi”, “parola di Isaia”, ecc.
Gesù ci dice che può essere
impuro non ciò che viene da fuori, ma ciò che esce dal cuore
dell'uomo, ed elenca dodici atteggiamenti che possono rompere con Dio
perché rompono la relazione umana. Il peccato non è un'offesa a
Dio, perché l'amore non si offende. Unico grande peccato è la
ferita inferta a chi mi sta accanto. In Matteo 19 Gesù elenca solo i
comandamenti che hanno a che fare con il prossimo. L'amore è tutta
la legge. Non cita i primi tre comandamenti nei confronti di Dio. Non
credere in Dio non è peccato. L'unica offesa-peccato è nella sfera
delle relazioni umane. Su di ciò Gesù lavora tantissimo, va molto
contro la Torah.
Trans-gredire
vuol dire avanzare per gradi. Se non avanza (la religione, la
teologia) è fissazione. Gesù non sopporta la religione, non chiede
di essere religiosi, né santi. “Siate misericordiosi”.
Gesù
ha fatto tutto quello che la religione vieta di fare. Dice Alberto
Masggi: “Gesù ha rotto con la religione, con lui è nata la fede”.
La religione diceva maledetto l'uomo senza figli; Gesù, a quanto
sappiamo dai vangeli, non si sposa e non ha figli. La religione
diceva di non toccare il lebbroso; Gesù lo tocca. Esodo 34 diceva
che solo Dio perdona; Gesù perdona senza condizioni 2.
Gesù trasgredisce il sabato, lo fa apposta, provoca, fa una
scampagnata di sabato in mezzo ai campi per una distanza proibita
dalla legge: “Il sabato è per l'uomo, non l'uomo per il sabato”.
La legge prescrive il digiuno il lunedì e giovedì; Gesù non
digiuna mai, tanto che è soprannominato mangione e beone. Non c'è
peccato che allontani da Dio, perciò Gesù frequenta i peccatori.
L'amore trasgredisce. Fare esperienza di trasgressione. Stare dalla
parte dell'uomo, contro i poteri forti, anche i poteri religiosi.
(appunti di Enrico
Peyretti, che ha cercato di annotare tutto correttamente)
(ho gli appunti di altre
due conferenze di Scquizzato su: Miracoli; Grano e zizzania)
1Un
ricordo personale di me che batto gli appunti: un prete di Pisa
giustificava questo rito di purificazione col fatto che la mamma,
per il fatto di avere avuto un bambino, doveva pure “aver sentito
un certo trasporto” per il marito. Capito? (e. p.)
2Anche
noi discepoli, che abbiamo ricevuto lo Spirito santo, possiamo
rimettere i peccati: Giovanni 20, 21-23 (e. p.)
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