martedì 19 febbraio 2019

19 02 19 martedì  + Marco 8, 14-21 + sulla barca

Marco 8, 14-21
[14] Ma i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un pane solo.
[15] Allora egli li ammoniva dicendo: "Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!".
[16] E quelli dicevano fra loro: "Non abbiamo pane".
[17] Ma Gesù, accortosi di questo, disse loro: "Perché discutete che non avete pane? Non intendete e non capite ancora? Avete il cuore indurito?  [18] Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate,
[19] quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?". Gli dissero: "Dodici".
[20] "E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?". Gli dissero: "Sette". [21] E disse loro: "Non capite ancora?".


Si legge la Parola nuova per vivere in un modo nuovo. Questo episodio di preoccupazione per il pane dimenticato, di lievito non buono, e di "cuore indurito", cosa ci propone per oggi? E' un quadro di vita quotidiana, domestica (se non fosse in barca). Non solo hanno dimenticato il pane, ma anche quello che Gesù ha fatto poco prima, col pane. Cosa vuol dire? Forse che può moltiplicare quell'unico pane per il numero dei discepoli sulla barca? Che cosa non capiscono, e che cosa dobbiamo capire noi? Cerco in qualche buon commento. Il "lievito" dei farisei (un fermento, un contagio, aggiunto al pane pasquale non lievitato, ed è metafora di orgoglio, ipocrisia; cfr 1 Corinti 5,7-8) sarebbe la pretesa di credere solo con la prova materiale del miracolo (vedi subito prima, vv. 11.13). Gandhi, che conosceva la fame del suo popolo, forse non ha letto questo vangelo (ma sì, e bene, le beatitudini), ma ha detto: "nel mondo c'è abbastanza per soddisfare i bisogni di ognuno, ma non a sufficienza per saziare l'ingordigia di alcuni" (Pontara, L'antibarbarie, Ega 2006, 301; cfr Nanni Salio, Elementi di economia nonviolenta, Edizioni del Mov. Nonviolento, 2001, 9). Non è altra cosa da quel che fa Gesù col pane. Possiamo capire dal vangelo che la fraternità, la socializzazione e non la rivalità, è un principio anche economico di benessere, una economia di condivisione, di dono, di sufficienza contenta. Il regno di Dio non è sulle nuvole, dove non si mangia pane, ma è già qui, in mezzo a noi, se crediamo e pratichiamo. Qua e là c'è. Sulla barca di Gesù non capivano ancora, quel giorno, e lui lo constatava con tristezza.

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