19 02 27 mercoledì + Marco
9, 38-40 + L'amore, dovunque sia
[38] Giovanni gli disse: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri".
[39] Ma Gesù disse: "Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me.
[40] Chi non è contro di noi è per noi.
Qualcuno, fuori dalla
comunità dei discepoli, ha fatto del bene, ha diffuso uno spirito
buono, ha guarito cuori malati. La tentazione dei discepoli è quella
di sempre anche nella chiesa: noi conosciamo la salvezza, fuori di
qui non ce n'è! Gesù, che pure è esigente, indica che lo spirito
del Padre buono va dove vuole, come il vento. Ma cosa vuol dire "nel
mio nome"? Gesù forse restringe di nuovo l'azione del bene, che
vale solo se fatto credendo e fidando in lui? Non lo so. Potrebbe
anche significare: se uno fa del bene con uno spirito (intenzione,
volontà) come la mia, cioè di amore, non è contro di me. Forse il
v. 40 conferma questa interpretazione. Ma ora, a noi, cosa ci può
dire? Forse ci dice che dobbiamo saper riconoscere il bene, l'amore
per gli altri, dovunque si presenti, sotto qualunque idea. Del
tresto, nel giudizio in Matteo 25, Gesù non chiede se abbiamo
creduto in lui, ma se abbiamo soccorso il povero, con cui lui si
identifica.
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