19 04 05 + Giovanni
7, 1-2.10.25-30 + Non conoscono perché credono di conoscere
[1] Dopo questi fatti Gesù se ne andava per la Galilea; infatti
non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di
ucciderlo.
[2] Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne;
[10] Ma andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui; non apertamente però: di nascosto.
[25] Intanto alcuni di Gerusalemme dicevano: "Non è costui quello che cercano di uccidere?
[26] Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo?
[27] Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia".
[28]
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: "Certo, voi mi
conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi
mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete.
[29] Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato".
[30] Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora.
Va di nascosto, ma poi si fa vedere e insegna nel tempio! "Che sia il
messia? Ma non è abbastanza strano e misterioso per essere il messia!".
"Certo, voi sapete la mia origine umana e terrena, ma io non vengo di
mia iniziativa. Sono mandato dal Padre veritiero, che io conosco e voi
non conoscete". Così cresce l'ostilità verso di lui da parte dei
censori, che presumono di sapere chi è e chi non è il messia, da chi può
venire o non venire la luce attesa. Essi non "conoscono" perché credono
di conoscere i criteri di verità. Perciò non sono consanguinei al Padre
della verità come è Gesù, che non è "venuto da sé", ma inviato - lo
ripete due volte - dal Veritiero.
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