19 04 15 Giovanni 12, 1-11 + "La fede è uno spreco"
[1] Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti.
[2] E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.
[3]
Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai
prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e
tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento.
[4] Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse:
[5] "Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?".
[6]
Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era
ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano
dentro.
[7] Gesù allora disse: "Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura.
[8] I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me".
[9]
Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava là, e
accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva
risuscitato dai morti.
[10] I sommi sacerdoti allora deliberarono di uccidere anche Lazzaro,
[11] perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
Non trovo di meglio che copiare qualche riga dal commento di Ernesto
Balducci, già citato, in un paragrafo intitolato "La fede è uno spreco":
<<... la gratuità del culto ispirato dalla fede e,
oggettivamente, l'irriducibilità del mistero del Cristo a qualunque
progetto di redenzione sociale>>. <<La fede è uno spreco, un
di più calcolabile soltanto in termini di perdita>>. <<La
contemplazione del Cristo, la silenziosa adorazione della sua regalità
messianica sono, nella chiesa, come un profumo effuso, una dedizione
sottratta agli impegni generosi che la liberazione dei poveri
esige>>. <<Il credente sa già che l'amore per i poveri non
va posto come alternativa alla preghiera "inutile">>. <<Il
senso ultimo della vita non è nelle funzioni socialmente apprezzabili, è
un dono di sé assolutamente estraneo alla meccanica dei progetti umani,
come un profumo prezioso che si diffonde attorno>>. Interessante
che sia Balducci a dire questo. Si potrebbe anche discutere: in Matteo
25 la vita buona e salva, in Cristo, è dimostrata dal soccorso al
bisognoso, senza fede esplicita in lui. Ma è bello sapere, da quel testo
come da questo, che la fede non è un dovere, ma una bellezza, come la
musica e la poesia, gratuite, non-utili, libere. Maria unge i piedi di
Gesù per puro amore e bellezza, in libertà, non per dovere.
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