giovedì 11 aprile 2019

 
19 04 11 + Giovanni 8, 51-59  +  Vita che non muore


[51] In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte".
[52] Gli dissero i Giudei: "Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte".
[53] Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?".
[54] Rispose Gesù: "Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "È nostro Dio!",
[55] e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola.
[56] Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò".
[57] Gli dissero allora i Giudei: "Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?".
[58] Rispose loro Gesù: "In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono".
[59] Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

 

Nella teologia dell'evangelista, Gesù dice che la vita che il suo messaggio comunica a chi l'ascolta e lo vive, è vita che non muore. Gli replicano che lui stesso è mortale, come Abramo e i profeti.  "Chi pretendi di essere?". "Non mi glorifico da me stesso. Quello che voi dite vostro Dio, e non lo conoscete, è Padre mio, e mi glorifica, perché lo conosco e vivo la sua parola". "Io sono, prima che Abramo fosse". Stanno per lapidarlo per bestemmia, ma non è ancora la sua ora estrema. Ha usato l'"io" divino di Esodo 3,14. "La verità di Gesù non consiste nell'inerte tradizione di fatti remoti, ma nella sua indefettibile presenza, la stessa di cui vive oggi la chiesa" (Ernesto Balducci, nel suo commento, Oscar Mondadori, 1973)

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