19 04 02 +
Giovanni 5, 1-16 + Gesù
celebra il vero sabato
[1] Vi fu poi una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
[2] V'è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici,
[3] sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
[4] Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto].
[5] Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato.
[6] Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: "Vuoi guarire?".
[7] Gli rispose il malato: "Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me".
[8] Gesù gli disse: "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina".
[9] E sull'istante quell'uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato.
[10] Dissero dunque i Giudei all'uomo guarito: "È sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio".
[11] Ma egli rispose loro: "Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina".
[12] Gli chiesero allora: "Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?".
[13] Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in quel luogo.
[14] Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: "Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio".
[15] Quell'uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo.
[16] Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato.
Il
paralitico senza amici e parenti fa pena a Gesù, che gli offre di
guarirlo. Lui non lo chiede, pensa solo alla sfortuna di non arrivare
in tempo all'acqua miracolosa. Gesù gli ordina di prendere su il suo
lettuccio da paralitico. La guarigione è implicita, avvenuta
in silenzio: un
paralitico non si porta il lettuccio sotto braccio (già! Qualcuno
evidentemente lo accompagnava il mattino, gli
portava il lettuccio, poi
andava per le sue faccende). Ma cosa conta la guarigione? C'è la
legge: di sabato non si porta il peso di un lettino. A me, pochi anni
fa, a Gerusalemme,
è stato proibito
di scattare una foto, di sabato, davanti al Muro del Pianto. Nessun
rallegramento per il paralitico guarito, solo il rimprovero della
legge astratta. Il guarito non sa neppure chi lo ha guarito: sa solo
che ora cammina. Poi Gesù lo incontra. Da quel che gli dice, afferma
forse che la paralisi era dovuta ai suoi peccati? Non è in generale
il pensiero di Gesù (v. Cap. 9). Il "non peccare più"
vale sempre, per tutti, ed il peccare è causa di molti mali. Fatto
sta che cominciano a perseguitarlo perché fa "tali cose" –
cioè guarigione e superamento della legge – di sabato. La legge
astratta, ignara della vita, è più pesante del lettuccio, e lega
più della paralisi. In realtà, sono proprio Gesù e il guarito che
celebrano il sabato pasquale: salute, cammino, gratitudine,
insegnamento, portare via le cose inutili.
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