Diario frammentario 20 11 14
Stare nelle cose, e
gridare tutta l'insufficienza delle cose.
Stare nelle cose:
politica, economia, medicina, tecnica....
Gridare tutta l'insufficienza delle cose: le domande di senso, il mistero che avvolge il prima e il dopo, le domande delle filosofie (più importanti delle risposte), quel che intravedono i profeti, quel che ascoltano i poeti, quel che creano gli artisti, quel che attendono i bambini, quel che hanno imparato i vecchi se hanno tenute accese le domande.
Una società umana ha questi due compiti, entrambi necessari: stare e gridare; lavorare e interrogarsi; essere qui, essere oltre; ottenere risultati, non quietarsi nei risultati.
Distribuirsi i lavori e i compiti, ma saper fare tutti, in qualche misura, l'uno e l'altro genere di compiti: e che nessuno dica "il mio lavoro è più importante del tuo"; e che ognuno sappia che lavora per sé solo se lavora anche per tutti.
si sono alzati in piedi.
E ci vorranno alcuni,
scelti per capacità pratica e sensibilità dell'umanità
incontenibile, incaricati di sovrintendere. Purché essi sappiano
anzitutto che potere è dovere, che l'incarico è un carico, e
purché sappiamo tutti che avere una dote è avere un debito.
Perché siamo animali terrestri verticali, a cui la terra sta
stretta, che dalla terra riprendono energia, e coi piedi sulla
terra respirano e scrutano lo spazio infinito.
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