19 03 05 + Marco 10, 28-31 +
Vivere di più.
[28] Pietro allora gli
disse: "Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito".
[29] Gesù gli rispose: "In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo,
[30] che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna.
[31] E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi".
[29] Gesù gli rispose: "In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo,
[30] che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna.
[31] E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi".
Letta una parola di vangelo,
bisognerebbe tacere e lasciarla crescere in noi. Ma tacere crea il
bisogno di dire ciò che ci dice quella parola, di capirla insieme,
di tradurla per la nostra vita oggi. Ogni tentativo è insufficiente,
continuamente correggibile, ma necessario, senza omettere il tempo di
silenzio, come il chicco di grano giace nella terra invisibile, da
novembre a ora, che è marzo e appena appena spunta un germoglio.
Oggi ci è detto: lasciare tutto, e trovare di più. Non si tratta,
mi pare, di abbandonare persone e impegni, ma di guardare senpre
oltre, quel vivere di più, anche costoso, che Gesù ci ha presentato
nella sua persona e proposto come vangelo di vita. Viviamo le stesse
cose, ma di più. E le gerarchie del mondo si capovolgono.
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