19 03 12 + Matteo 6, 7-15
+ Abbiamo il coraggio?
[7]
Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di
venire ascoltati a forza di parole.
[8] Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.
[9] Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;
[10] venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
[11] Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
[12] e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
[13] e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
[14] Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi;
[15] ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
[8] Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.
[9] Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;
[10] venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
[11] Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
[12] e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
[13] e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
[14] Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi;
[15] ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
Non faremo certamente ora
l'ennesimo commento al Padre nostro. Lo riascoltiamo, lo impariamo di
nuovo. E' la risposta allla nostra invocazione di bisognosi:
"Insegnaci a pregare" (in Luca parallelo). Credo che noi
preghiamo sempre, come respirare. "Il tuo desiderio è la tua
preghiera", dice S. Agostino. Eppure, forse preghiamo troppo, o
troppo poco: troppe parole, un rintronare la testa a Dio, la lunga
lista dei nostri bisogni, come servi, clientes, e non come
amici e figli. Oppure una preghiera troppo muta, senza relazione
personale, senza presenza e vicinanza, un po' disperata. La preghiera
che Gesù insegna è parlare al Padre, non a un
dio-chissà-chi-chissà-dove; ed è chiedere un'unica cosa (gli altri
sono dettagli): venga in terra, qui, oggi, il tuo Regno. Il Regno è
tutto ciò che Gesù annuncia: un modo di vivere, una "convivenza
di amici, di eguali, di fratelli" (Ortensio da Spinetoli), una
comunità che non è limitata ai santi, ma include gli esclusi dalla
religione: i peccatori, con pubblicani e prostitute in prima fila, e
una moltitudine di disgraziati in cerca di guarire. Abbiamo davvero
il coraggio di pregare per una cosa simile?
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