19 03 19 + Luca 2, 41-51 +
Uomo giusto, senza protagonismo
[41]
I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa
di Pasqua.
[42] Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza;
[43] ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.
[44] Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti;
[45] non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
[46] Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava.
[47] E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
[48] Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo".
[49] Ed egli rispose: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?".
[50] Ma essi non compresero le sue parole.
[51] Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. [52] E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
[42] Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza;
[43] ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.
[44] Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti;
[45] non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
[46] Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava.
[47] E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
[48] Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo".
[49] Ed egli rispose: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?".
[50] Ma essi non compresero le sue parole.
[51] Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. [52] E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
La festa di san Giuseppe era
importante, quando eravamo ragazzi: si posava il cappotto, era festa
di primavera e di mercati, ora scompare tra i comuni giorni feriali.
Luca racconta l'episodio di Gesù a Gerusalemme, forse per la prima
volta. Anche oggi si vede, al Muro del pianto, la cerimonia dei
dodici-tredicenni che sono riconosciuti adulti leggendo la Scrittura
in pubblico. Gesù nel tempio interroga e risponde, e stupisce i
dottori. Ma il sogggetto di questo racconto è plurale: "i suoi
genitori". Una decina di verbi dice le loro azioni movimentate.
Il ragazzo Gesù è sullo sfondo. Dal v. 48 emerge la madre, Maria,
che parla al plurale, per entrambi. Di Giuseppe non si dice nulla, è
appena nominato ("tuo padre") da lei, è una presenza
attiva come Maria, ma silenziosa. Gesù risponde ad entrambi.
Entrambi non comprendono. Solo di Maria Luca dice che medita in cuore
queste cose. Giuseppe è uomo giusto, senza clamore né evidenza. Ha
compiti delicati, è responsabile, li svolge in silenzio, fa la sua
parte. Gesù ha per padre un uomo semplice, concreto, lavoratore, un
giusto d'Israele. Rappresenta tutti quanti non hanno apparenza, e
reggono il mondo con la loro giustizia.
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