martedì 19 marzo 2019

19 03 19 + Luca 2, 41-51 + Uomo giusto, senza protagonismo

[41] I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
[42] Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza;
[43] ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.
[44] Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti;
[45] non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
[46] Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava.
[47] E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
[48] Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo".
[49] Ed egli rispose: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?".
[50] Ma essi non compresero le sue parole.
[51] Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. [52] E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

La festa di san Giuseppe era importante, quando eravamo ragazzi: si posava il cappotto, era festa di primavera e di mercati, ora scompare tra i comuni giorni feriali. Luca racconta l'episodio di Gesù a Gerusalemme, forse per la prima volta. Anche oggi si vede, al Muro del pianto, la cerimonia dei dodici-tredicenni che sono riconosciuti adulti leggendo la Scrittura in pubblico. Gesù nel tempio interroga e risponde, e stupisce i dottori. Ma il sogggetto di questo racconto è plurale: "i suoi genitori". Una decina di verbi dice le loro azioni movimentate. Il ragazzo Gesù è sullo sfondo. Dal v. 48 emerge la madre, Maria, che parla al plurale, per entrambi. Di Giuseppe non si dice nulla, è appena nominato ("tuo padre") da lei, è una presenza attiva come Maria, ma silenziosa. Gesù risponde ad entrambi. Entrambi non comprendono. Solo di Maria Luca dice che medita in cuore queste cose. Giuseppe è uomo giusto, senza clamore né evidenza. Ha compiti delicati, è responsabile, li svolge in silenzio, fa la sua parte. Gesù ha per padre un uomo semplice, concreto, lavoratore, un giusto d'Israele. Rappresenta tutti quanti non hanno apparenza, e reggono il mondo con la loro giustizia.

Nessun commento:

Posta un commento